Kei_saiyu e Rekichan sono liete di
presentarvi la prima fanfiction epistolare di cui ci
sia giunta notizia!
Stavolta ci siamo cimentate
in uno scambio di lettere tra i personaggi. Kei
scrive le lettere di Naruto, Reki quelle di Sasuke.
Precisiamo che è un vero e
proprio scambio di lettere, perché nessuna delle due autrici sa che cosa
risponderà l’altra fino a quando non avrà completato il capitolo e, quindi, le
“spedirà” la lettera.
Ovviamente, la fanfiction è shonen-ai (forse yaoi, dipende dagli sviluppi).
Ovviamente, SasuNaru (anche
perché non penso che Kei mi farà mai pubblicare fanfiction con altro pairing
nell’account comune ¬_¬” Nd Reki).
Buona lettura.
*regressione in “bimbeminkya”. Da
leggere con vocina piangente e lagnosa.*
E se non commentate siete cattivi!!!!!!!! Miao!!!!!
Dattebayo!!!!!!!!
*fine
regressione. Non prendetela sul serio, per favore. Siamo autrici sensate,noi.*
Tornare a Konoha dopo due
anni e mezzo, non era stato così stravolgente come pensava.
Credeva, per qualche strano
motivo, di trovarsi di fronte ad un qualcosa di diverso.
Invece, tutto era uguale a
quando se n’era andato. Ad eccezione per il nuovo volto di pietra raffigurante nonna Tsunade.
Vedere Sakura, invece, era
stato un vero colpo.
Fondamentalmente nemmeno lei
era cambiata; cresciuta, ovvio, ora era molto più simile, nei limiti, ad una
donna, ma per il resto era rimasta la dolce
Sakura di due anni fa.
Ciò che lo sconvolse, fu il
non provare assolutamente nulla del vecchio sentimento nel vederla.
Passato il pomeriggio a chiacchierare
con gli amici, verso sera si ritrovò a casa.
E per la prima volta,
benedisse il fatto di essere da solo.
Stare con i ragazzi dopo
tanto tempo, era come essere tornato bambino.
Quando tutto era veramente bello.
Eppure in loro compagnia,
provava un lieve senso di nostalgia, o forse d’inadeguatezza.
Effettivamente qualcosa era
cambiato. Qualcuno era cambiato e
quel qualcuno, era proprio lui.
Nel guardare distrattamente
la foto posata sul comodino, capì ciò che era così ovvio.
Nessun gioco è bello se manca una pedina fondamentale, no?
Prese la foto portandola più
vicino al volto, come per scorgere in quegli occhi un qualcosa che non vi aveva
mai visto.
Sorrise, perché era
dannatamente bravo a mentire se stesso.
Non fissava gli occhi, ma due iridi strafottenti di
ossidiana.
E guardandole mentre
tentavano di sviare dall’obiettivo della macchina fotografica, la rabbia e la
tristezza lo colsero impreparato.
Quante cose avrebbe voluto
urlargli in faccia, ma Sasuke non era lì a subire i suoi sfoghi.
Per questo gli venne un’idea
tanto stupida come scrivere su lettera i suoi pensieri.
Ciò che non poteva dirgli di
persona, lo avrebbe scritto su un foglio.
Dannato Teme!
Perché te ne sei andato? Perché hai lasciato tutti senza dire una
parola?
Sei solo uno stronzo, uno stupido, un idiota e tutti i possibili epiteti
che ora non mi vengono in mente, dattebayo!
Sei…sei…non so cosa sei, ma qualcosa di
molto bello brutto di sicuro!
…
Perché non me ne hai parlato? So che non abbiamo mai avuto un rapporto
molto amichevole ma, potevi almeno dirlo al Sensei o a Sakura-chan.
Ti avremmo dato tutti una mano se solo l’avessi chiesta, invece hai
voluto fare tutto da solo.
E non è giusto.
Non per me tutti coloro che ti vogliono bene.
Probabilmente non lo sai, ma ora abbiamo un nuovo compagno di squadra,
si chiama Sai e Sakura dice che ti somiglia tanto.
Per me non è vero. Tu sei molto più bello.
Tornando al discorso precedente…
Non so nemmeno perché cavolo sto scrivendo e che volevo dire! Sono solo
tornato a casa dopo quasi tre anni e…
Già, due anni e qualcosa, Sasuke. Te ne rendi conto? Sono due
stramaledetti anni e qualcosa che ci hai lasciato!
Oh, ecco che volevo dire! Ti scrivo per dirti che sei un bastardo di
proporzioni cosmiche!
Mi devi tante spiegazioni Sasuke e la prossima volta che ci vedremo, ti
riempirò di pugni e vedrai se non ti torna un po’ di cervello in quella testa
vuota!
Dattebayo!
Uzumaki Naruto ( a breve Rokudaime )
Rilesse più e più volte
quella lettera.
E quell’idea geniale non gli
parve più tale.
Infuriato con Sasuke e con
se stesso, accartocciò il foglio per poi buttarlo dalla finestra, convinto che
se lo sarebbe mangiato qualche cane al massimo.
Non considerò però il vento
che quella sera soffiava imperioso e che, presa quella lettera, la trasportò al
limitare del bosco.