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Autore: _Cthylla_    23/12/2013    4 recensioni
[ COMPLETA ]
Occhi di smeraldo, capelli d'ebano e...faccia di bronzo. Riassumibile in due parole: Emerald Lancaster. E questo Kevin Mask lo sa bene.
Dal capitolo3.2:
"«io sono riuscita a convincere mio padre a lasciarmi percorrere la strada che desidero, ed anche a farmi aiutare, diventando tutt’altro da quel che lui avrebbe voluto e continuando comunque ad andare d’amore e d’accordo con lui; tu invece detesti ancora Robin Mask, ma hai finito per diventare, guarda caso, un wrestler della League» osò perfino sorridergli ironicamente «non sei uscito molto dal tracciato».
E poco le importava che l’aria di Kevin stesse diventando pericolosa, Emerald non cedette di un punto.
«né tu né nessun altro avete il diritto di giudicarmi. Chiaro?»
«cristallino. E ribatto col tuo stesso concetto, Kevin Mask; dare giudizi a qualcuno espone al rischio di essere giudicati, anche in modi che possono non piacere. Tienilo a mente, quando parli con me» gli disse lei «perché io non temo di dire le cose in faccia alle persone, anche quando sono due volte più alte e tre volte più pesanti»."
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kevin Mask, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Warsman/Lord Flash
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Occhi di smeraldo'
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N.d.A.: pur non sentendo per nulla il Natale uno Speciale l'ho fatto anche io. Giusto perchè mi girava. Ma non aspettatevi il classico Speciale in cui sono tutti felici tutti amici tutti dolci e tutti a mangiare. Perché, forse semplicemente per l'odio reciproco o perchè l'hanno confuso con un Carnevale particolarmente sadico per Emerald e Lord Flash anche a Natale ogni..."scherzo"...vale.

Anche se è uno speciale è comunque cronologicamente coerente con il resto della storia, non preoccupatevi. E lo so, lo sto postando in anticipo. Ma lo faccio perchè già so che quasi certamente il 24 o il 25 non potrò farlo perchè, anche se a me del Natale non importa, al resto del parentado si.

Buona lettura...spero. xD

**A Natale ogni scherzo vale!**

«considerando che siamo al 23 dicembre voglio che voi due proviate ad andare d’accordo. Dato che fino al sette gennaio dell’anno prossimo le prove per il Torneo non inizieranno voglio passare un tranquillo periodo di allenamenti…e sottolineo…» Kevin guardò particolarmente Emerald mentre lo diceva «tranquillo. Mi sono spiegato?»

«perché guardi me? La colpa è sua!» indicò Lord Flash con un cenno del capo «”non dovevi portarla a Londra con te, Kevin, è stato un errore, Kevin, fai quel che dice il führer, Kevin!”»

«come puoi vedere è lei ad essere assolutamente incontrollabile, Kevin».

L’inglese fece un grosso sospiro. Nonostante le promesse Emerald e Lord Flash non riuscivano proprio ad andare d’accordo, e oltretutto Flash sembrava anche avere ragione sul fatto che la colpa fosse tutta della ragazza.

Ma Emerald non poteva farci niente se appena lui voltava le spalle e/o se ne andava, Flash si rivelava per il bastardo che era. Solo che lui quando c’era Kevin riusciva a nascondere l’odio che provava verso di lei, mentre a lei proprio non riusciva.

Ed Hammy, oltretutto, era già troppo impegnata a nascondere dell’altro per impegnarsi a farlo anche riguardo ai suoi sentimenti negativi per Flash. Non che le riuscisse bene quanto pensava.

Kevin si era accorto che c’era un “nonsoché” di diverso tra loro due, come se lei mantenesse un po’più le distanze; ma era qualcosa di visibile solo facendoci molta attenzione, ed oltretutto lui tendeva ad imputarlo a quella magnifica notte trascorsa a Londra. Lui stesso, se pensava all’epilogo “rimaniamo come siamo” tendeva a chiudersi un po’di più, quindi lasciava correre.

«la cosa è questa: lui non se ne va» disse con decisione l’inglese guardando Emerald e riferendosi a Flash «e nemmeno lei se ne va» disse poi, facendo il contrario «quindi dovete necessariamente trovare un accordo».

«appena lui mi dirà chi è davvero prenderò in considerazione la cosa. Guarda che ho trovato nel suo armadio!» esclamò Emerald tirando fuori una balalaica* da dietro la schiena. Flash quasi sobbalzò. Quella aveva messo il naso tra le sue cose!!!

«da, ehm volevo dire si, ho una balalaica, e allora?!»

«suonare una balalaica non è molto inglese, da?» rincarò la dose Hammy agitando lo strumento a pochi centimetri dalla sua faccia.

Se Kevin non fosse stato presente, Flash gliel’avrebbe rotta in testa.

Negli anni aveva imparato a mantenere un controllo quasi perfetto di sé, complice anche l’influenza positiva di una certa persona…ma quella ragazza aveva la capacità di tirare fuori la sua parte peggiore e più spietata, crudele, selvaggia e malvagia. Un po’era per il carattere -bisognava ammetterlo- non facile di Emerald, e un po’perché si stava immischiando in qualcosa che non la riguardava minimamente e che era un obiettivo che si era prefisso ormai da anni. Un obiettivo a cui si stava avvicinando, e che non poteva rischiare di fallire a causa di quella che per lui era una stupida puttanella viziata.

Lord Flash doveva ripagare un debito. Doveva farlo, altrimenti non si sarebbe mai sentito a posto. Ed avrebbe dovuto lasciare che lei glielo impedisse? Ma nossignore.

«è solo un hobby! Se tu sei mentalmente chiusa verso la cultura dei Paesi stranieri non è colpa mia, Lancaster».

«non è per quello Flash, il problema è che non so quanto per te i Peasi stranieri di cui hai parlato siano effettivamente stranieri!»

Kevin dovette riconoscere che effettivamente era piuttosto strano che Lord Flash avesse una balalaica nell’armadio, ma poteva essere davvero solo un hobby curioso. C’era chi si metteva in testa di imparare le lingue, come Emerald, e chi invece di imparare a suonare la balalaica. Restava il fatto che comunque non era stato corretto che fosse andata a curiosare nell’armadio del suo trainer. Per niente.

«Emerald, piantala con queste illazioni e scusati immediatamente con lui!» le ordinò.

«altrimenti?»

«altrimenti il Natale lo passerai da sola, e potrai scordarti i tuoi regali».

Hammy guardò Flash con la balalaica ancora in mano e l’aria truce. «…scusa».

“scusa ‘sto grandissimo CAZ…Sorcio!!!” pensò.

“accetterò le tue scuse se ad esse aggiungerai la promessa di non rifarlo» disse Flash con tono falsamente accomodante.

“me le pagherai tutte, sgualdrina che non sei altro. E lo sei davvero visto come hai trattato Kevin a Londra”.

Era successo durante un allenamento. Lord Flash era riuscito a vedere che Kevin non sembrava essere non solo deconcentrato, ma anche…deluso. E alla fine, con grande fatica, era riuscito a tirargli fuori quel che era successo.

Kevin aveva minimizzato, ovviamente. Aveva detto che anche per lui non aveva significato granché, solo che ogni tanto gli capitava di ripensarci, poi si era scusato ed aveva detto che da quel momento in poi si sarebbe concentrato solo sugli allenamenti.

Lord Flash aveva avuto quasi pena di lui, interessato alla ragazza più sbagliata a cui potesse interessarsi…almeno secondo lui. C’era chi aveva tutt’altra opinione. 

Era stato anche tentato di rivelargli…dei retroscena…a modo suo. Ma avrebbe dovuto spiegare troppe cose e, concetto che valeva anche per tanto altro, non era ancora tempo.

«Hammy. Prometti, su» la incitò Kevin.

«solo perché me l’hai chiesto tu» sospirò infine la ragazza «prometto che non lo rifarò».

«bene. Ed ora se gentilmente volessi restituirmi la mia balalaica…» disse Flash, tendendo una mano verso di lei.

Ma Emerald evidentemente non aveva alcuna voglia di farlo dato che spiccò un balzo che la allontanò di un metro dal divano.

«dovrai venirtela a prendere. È carina, magari me la terrò…»

Le mani di Lord Flash tremavano leggermente nel tentativo di resistere alla tentazione di sguainare degli artigli che chiunque avrebbe trovato quantomeno sospetti -oltre che simili a quelli di Wolverine- ed usarli per squarciarle “dolcemente” la candida e morbida gola.

«suvvia, signorina, direi sia il caso di evitare certi giochetti infantili…» si alzò anch’egli dal divano dirigendosi lentamente verso di lei, che man mano indietreggiava «dammi quel che mi appartiene, coraggio» disse, tendendo entrambe le mani.

«vienitela a prendere» ripeté Emerald fondandosi improvvisamente fuori dalla porta di casa nel giardino ricolmo di neve, inseguita da Lord Flash che stavolta non era riuscito a trattenersi nonostante Kevin stesse chiamando entrambi.

«dammi la mia balalaica!!!» le intimò, correndole dietro senza riuscire ad avvicinarsi a lei abbastanza da acchiapparla.

«scordatelo Sorcio!» esclamò lei, arrampicandosi sull’acacia che stava nella parte est del giardino.

«Emerald Lancaster, smetti di fare la scimmia schizofrenica e scendi subito!!!» disse con durezza l’allenatore, appena prima di beccarsi una palla di neve in pieno viso.

«tiè!» esclamò la ragazza aggiungendo anche il ben noto gesto del dito medio.

Kevin in tutto ciò non si stava degnando di intervenire. Mancava poco alle cinque, quindi era quasi l’ora del tè, e l’ora del tè per un vero inglese è sacra.

E poi sapeva che non sarebbe riuscito a far ragionare Emerald nemmeno a suon di cinghiate. Quindi perché perderci tempo?

«se non vuoi scendere da sola vorrà dire che ti butterò giù io» sibilò Flash compattando della neve con dentro, di straforo, qualche sasso. E poco gli importava che in quel modo avrebbe potuto ammazzarla. Poteva sempre farlo passare per un incidente.

«provaci, Lord Chiappemosc-UAH!!! Ma sei idiota?!» sbottò Emerald evitando il proiettile di neve con un salto su un ramo vicino.

«voglio-la-mia-balalaica».

«te-la-scordi».

Lord Flash iniziò a compattare e tirare palle di neve e sassi ad impressionante velocità, che per fortuna Emerald tra un po’di fortuna e semplice agilità riuscì ad evitare quasi con facilità. Fino a quando…

“questa ad evitarla non ci riesco! Per fortuna a baseball me la cavo!” pensò Emerald utilizzando la balalaica come mazza per colpire la palla.

La palla cadde.

La balalaica si ruppe.

«la mia balalaica!» disse Flash in un lamento «tu…è tutta colpa tua! pagherai anche per questo!»

Seria in volto Emerald gli lanciò i pezzi che le erano rimasti in mano per poi saltare giù dai rami. «balalaica un corno, tu volevi ammazzarmi figlio di una cagna che non sei altro».

Lord Flash guardò i pezzi della balalaica e poi lei. «non nego che sarebbe stata una gran soddisfazione» le sibilò.

«se è così che la metti sappi che significa guerra. Non ti darò tregua. Dovrai stare sempre attento alle spalle, e a dove metterai i piedi. Kevin vuole che andiamo d’accordo, ma occhio non vede cuore non duole».

Erano in piedi, uno davanti all’altra, a guardarsi con un odio spaventoso negli occhi. «non vuoi coinvolgere Kevin nella nostra contesa? Sia. Forse in quel modo ti sarebbe andata meglio, ma se hai deciso così…»

«…se avete finito di litigare il tè è pronto» annunciò Kevin uscendo di casa «ma la balalaica dov’è?»

«c’è stato un incidente. Si è rotta» disse Emerald.

«non sarebbe successo se l’avessi lasciata dov’era!...Lord Flash, mi dispiace per…»

«fa niente comp-ehm, Kevin. Io e la signorina Lancaster abbiamo comunque raggiunto un accordo. Siamo in tregua. Giusto, Emerald?»

«sicuro» confermò lei con un sorriso a trentadue denti.

Kevin era scettico, molto scettico. Diciamo pure che non credeva ad una parola di nessuno dei due. ma tant’è, se avevano deciso di risparmiargli grane perché avrebbe dovuto dissuaderli?

«beh…meglio così. sono lieto che siate giunti ad una tregua».

Come no. sicuro.

 

 

Flash alla fine si era appisolato.

Poi sentì prudergli il volto all’altezza del naso.

Cercò di ignorare quella sensazione, ma diventava sempre più acuta.

Ok, non ce la faceva più, doveva grattarsi.

Alzò la mano sinistra, se la portò al volto e…

Plaf.

«ma che accidenti…?!!»

«a Kevin è avanzata della panna e mi è venuto in mente un uso migliore che mangiarla. Poi dimmi com’è» disse Emerald, andandosene rapidamente via.

Vendetta, tremenda vendetta, che dolci parole pensò Flash.

 

Emerald si stava facendo la doccia, ed aprì lo shampoo che usava sempre anche Kevin. Anche se era da uomo le faceva i capelli proprio come voleva lei, quindi perché badare a certe quisquilie?

«ma che diavolo…?!!» sbottò, quando invece dello shampoo dalla bottiglia venne giù dell’olio di frittura «Flash, maledetto!!!» sbottò, uscendo dalla doccia ed infilandosi l’asciugamano.

Eccola la bottiglia di shampoo vera, era messa in un punto nascosto. Bastardo.

Improvvisamente sentì che la pelle iniziava a prudere e ad arrossarsi proprio dove toccava l’asciugamano.

Oh no.

Anche la polvere pruriginosa!

“adesso gliela faccio vedere io a quell’idiota!!!”

 

 

::24 dicembre::

 

Lord Flash stava scendendo tranquillamente le scale, quando all’improvviso sentì i piedi scivolare su qualcosa e crollò a terra, trovandosi a scendere le scale con il sedere e finire bocconi sul pavimento. E gli era andata bene, perché avrebbe potuto rompersi il collo.

«attento a dove metti i piedi, non vorrei che finissi a farti male» disse piano Emerald, arrampicandosi sulla ringhiere e rompendo la bottiglia vuota di olio d’oliva vicino alla pozza sulla quale lui era scivolato, per poi tornare giù «Flash, certo che sei imbranato» disse a voce alta «non solo ti fai scivolare la bottiglia d’olio dalle mani, ma cadi pure dalle scale!»

Dopo aver rassicurato Kevin, sopraggiunto a vedere come stava, Lord Flash iniziò di nuovo a pensare ad una vendetta come si deve…

 

“…proprio stasera tocca a me stirare…come se vivessi qui!” pensò la ragazza “vabbè, spero solo che la roba non sia troppa”.

Aprì la porta della lavanderia.

La scopa che c’era dietro cadde addosso alla pesante armatura di Kevin (che ci faceva lì?!), facendola cadere sopra all’asse da stiro messo in bilico e scagliando il ferro arroventato che c’era sopra -il filo, attaccato alla presa, si staccò- dritto in faccia alla ragazza che se non avesse avuto ottimi riflessi si sarebbe trovata il volto ustionato.

“quello è uno psicotico!!!” pensò.

Uhm…era veleno per topi quello?

 

Lord Flash entrò in cucina proprio mentre lei finiva di preparare il suo piatto.

Vide la fiala di veleno per topi che lei aveva in mano. Buttò via il piatto.

«la prossima volta fai qualcosa di meno eclatante».

«il ferro da stiro ha beccato la porta e ha fatto un bel segno. Dovremo abbassare il tiro, altrimenti finiremo a distruggere casa di Kevin».

«sia».

Niente più scherzi potenzialmente letali. Almeno in teoria.

 

 

::25 dicembre (sera)::

 

«non lo avrei mai creduto, ma alla fine siete riusciti ad andare d’accordo» commentò Kevin mentre mangiavano il tacchino che aveva fatto arrosto «ne sono lieto».

«visto, se mi impegno checché ne dica Lord Flash riesco ad essere civile…» disse Emerald «sale? Pepe? Tutto a posto? il condimento per me è perfetto, ma non si sa mai…» disse la ragazza a Flash, con un sorriso.

«sono a posto così, dunque declino l’offerta» rispose lui in tono cortese «ma ti ringrazio. Comode queste sedie, non trovi Emerald?»

Il sorriso di lei si incrinò leggermente. «oh si. La mia è comoda. Ed anche la tua…dovrebbe essere molto comoda».

Flash le lanciò un’occhiata strana prima di chinarsi di nuovo sul piatto. «indubbiamente. Kevin, complimenti per come hai preparato il tacchino; è squisito».

«grazie. Devo ammettere però che Emerald mi ha aiutato molto».

Lei gli sorrise. «se non altro lo riconosci!»

Lo scambio dei regali era avvenuto la mattina. Kevin aveva regalato ad Emerald una collanina d’oro, ed Emerald aveva ricambiato con due bracciali da uomo in acciaio con inserti in oro rosso di CK. A Lord Flash Kevin aveva regalato nientemeno che una balalaica nuova -che lui aveva apprezzato parecchio- e l’allenatore aveva ricambiato con ben sei bottiglie di vodka particolarmente pregiata che, diceva, aveva “ordinato direttamente dalla Russia”.

Anche ad Emerald aveva preso qualcosa. Un portachiavi con una bambolina di plastica con intimo sexy e calze a rete che aveva proprio l’aria della puttana. La cosa divertente era che Emerald aveva avuto la stessa idea, solo che al posto della puttana c’era un brutto pupazzetto di un ratto.

A cena terminata sia Lord Flash che Emerald curiosamente manifestarono il desiderio lui di andare a dormire, lei di tornare a casa. Kevin lo trovò alquanto strano e, nel caso di Emerald, ci rimase quasi male. Aveva sperato che avrebbero passato insieme l’intera giornata di Natale, che si sarebbe trattenuta fino oltre le tre di notte magari…e invece…

«allora…buonanotte» disse Kevin, alzandosi per portare il piatto in cucina.

A quel punto notò che non solo entrambi non stavano minimamente accennando ad alzarsi, ma che si stavano anche fissando.

«…c’è qualcosa che non va?»

«no, Kevin».

«infatti Kev, è tutto ok, vai pure».

Dopo aver ribadito ad Emerald che non doveva chiamarlo in quel modo si voltò e si incamminò verso la cucina…per poi voltarsi all’improvviso volendo coglierli in flagrante.

Cosa che gli riuscì in pieno.

Lord Flash le stava puntando contro il coltello, ed Emerald dopo aver addirittura rotto dentro la tovaglia la bottiglia di vino vuota per non far rumore lo stava minacciando con quella. Avrebbe potuto usare la doppietta, ma con la bottiglia  c'era tutt'altro effetto.

Ed entrambi avevano le sedie attaccate al sedere presumibilmente con della colla a presa rapida.

«giuro che se potessi…» stava ringhiando Lord Flash.

«spaco botilia amazo familia» sibilava Emerald.

«alla faccia dell’andare d’accordo!!! Ma siete impazziti! Tu! Giù quella bottiglia!...»

Lord Flash mise giù il coltello, ma era un po’tardi. «non…non so cosa mi abbia preso. Ho perduto il controllo. Ero fuori di me…»

«raccontalo a qualcuno cui non hai lanciato una palla di neve con dentro un sasso!»

«…disse quella che ha cercato di rompermi il collo facendomi cadere giù dalle scale!»

«e tu, che hai fatto in modo di lanciarmi contro il ferro da stiro?!»

«e tu con quel veleno per topi?!»

«quella è la fine che meritano i ratti!!!»

Guardarono Kevin.

Si guardarono.

Scoppiarono in una risata completamente fasulla.

«Kevin, che faccia che hai, ci sei davvero cascato?» disse Emerald.

«andiamo, come hai potuto credere che lo avessimo fatto davvero? Io ed Emerald andiamo d’accordo adesso!»

Kevin scosse la testa, gli occhi ancora sgranati. «…ma la colla, la bottiglia…»

«altrimenti non sarebbe stato credibile» minimizzò Emerald.

«non è stato affatto divertente!» sbottò l’inglese «mi avete davvero fatto pensare che voleste ammazzarvi!»

«scusa...»

Senza dire altro e terribilmente di malumore Kevin Mask se ne andò al piano superiore. Nemmeno quell’anno uno straccio di natale decente,eh? E dire che fino a poco prima aveva sperato che stavolta sarebbe andato tutto proprio come voleva lui.

Al piano di sotto intanto Emerald, ancora con la sedia incollata al sedere, si stava mettendo il cappotto e stava uscendo dalla porta. In mano aveva ancora la bottiglia rotta e la tovaglia con i pezzi di vetro dentro.

«spaco botilia, Sorcio» sibilò.

Non ricordava di aver mai odiato a tal punto qualcuno in vita sua. Erano arrivati al punto di uccidersi, quasi!

«ma ad amazare familia sarò io» sibilò lui di rimando.

Mezzanotte ed un minuto.

Natale era finito.


***

*Lord Flash, alias Warsman, che suona la balalaica è una cosa che viene dalla Kinnikuman Wiki. Non me lo sono inventato. Dice anche che ha il sangue di tipo A e che sa ballare la danza dei cosacchi.
   
 
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