N.d.A.: pur non sentendo per nulla il Natale uno Speciale l'ho fatto anche io. Giusto perchè mi girava. Ma non aspettatevi il classico Speciale in cui sono tutti felici tutti amici tutti dolci e tutti a mangiare. Perché, forse semplicemente per l'odio reciproco o perchè l'hanno confuso con un Carnevale particolarmente sadico per Emerald e Lord Flash anche a Natale ogni..."scherzo"...vale.
Anche se è uno speciale è comunque cronologicamente coerente con il resto della storia, non preoccupatevi. E lo so, lo sto postando in anticipo. Ma lo faccio perchè già so che quasi certamente il 24 o il 25 non potrò farlo perchè, anche se a me del Natale non importa, al resto del parentado si.
Buona lettura...spero. xD
**A Natale ogni scherzo vale!**
«considerando
che siamo al 23
dicembre voglio che voi due proviate ad andare d’accordo.
Dato che fino al
sette gennaio dell’anno prossimo le prove per il Torneo non
inizieranno voglio
passare un tranquillo periodo di allenamenti…e
sottolineo…» Kevin guardò
particolarmente Emerald mentre lo diceva «tranquillo.
Mi sono spiegato?»
«perché
guardi me? La colpa è
sua!» indicò Lord Flash con un cenno del capo
«”non dovevi portarla a Londra
con te, Kevin, è stato un errore, Kevin, fai quel che dice
il führer, Kevin!”»
«come
puoi vedere è lei ad essere assolutamente incontrollabile,
Kevin».
L’inglese
fece un grosso sospiro. Nonostante le promesse Emerald e Lord Flash non
riuscivano proprio ad andare d’accordo, e oltretutto Flash
sembrava anche avere
ragione sul fatto che la colpa fosse tutta della ragazza.
Ma Emerald non
poteva farci niente se appena lui voltava le spalle e/o se ne andava,
Flash si
rivelava per il bastardo che era. Solo che lui quando c’era
Kevin riusciva a
nascondere l’odio che provava verso di lei, mentre a lei
proprio non riusciva.
Ed
Hammy, oltretutto, era già troppo impegnata a nascondere
dell’altro per
impegnarsi a farlo anche riguardo ai suoi sentimenti negativi per
Flash. Non
che le riuscisse bene quanto pensava.
Kevin
si era accorto che c’era un
“nonsoché” di diverso tra loro due, come
se lei
mantenesse un po’più le distanze; ma era qualcosa
di visibile solo facendoci
molta attenzione, ed oltretutto lui tendeva ad imputarlo a quella
magnifica
notte trascorsa a Londra. Lui stesso, se pensava all’epilogo
“rimaniamo come
siamo” tendeva a chiudersi un po’di più,
quindi lasciava correre.
«la
cosa è questa: lui non se ne va» disse con
decisione l’inglese guardando
Emerald e riferendosi a Flash «e nemmeno lei se ne
va» disse poi, facendo il
contrario «quindi dovete
necessariamente trovare un accordo».
«appena
lui mi dirà chi è davvero prenderò in
considerazione la cosa. Guarda che ho
trovato nel suo armadio!» esclamò Emerald tirando
fuori una balalaica* da
dietro la schiena. Flash quasi sobbalzò. Quella aveva messo
il naso tra le sue
cose!!!
«da, ehm volevo dire
si, ho una balalaica, e allora?!»
«suonare
una balalaica non è molto inglese, da?»
rincarò la dose Hammy agitando lo strumento a pochi
centimetri dalla
sua faccia.
Se
Kevin non fosse stato presente, Flash gliel’avrebbe rotta in
testa.
Negli
anni aveva imparato a mantenere un controllo quasi perfetto di
sé, complice anche l’influenza
positiva di una certa
persona…ma
quella ragazza aveva la capacità di tirare fuori la sua
parte peggiore e più
spietata, crudele, selvaggia e malvagia. Un po’era per il
carattere -bisognava ammetterlo- non facile
di Emerald, e un po’perché si stava immischiando
in qualcosa che non la
riguardava minimamente e che era un obiettivo che si era prefisso ormai
da
anni. Un obiettivo a cui si stava avvicinando, e che non poteva
rischiare di
fallire a causa di quella che per lui era una stupida
puttanella
viziata.
Lord Flash
doveva
ripagare un debito. Doveva farlo, altrimenti non si sarebbe mai sentito
a
posto. Ed avrebbe dovuto lasciare che lei glielo impedisse? Ma
nossignore.
«è
solo un hobby! Se tu sei mentalmente chiusa verso la cultura dei Paesi
stranieri non è colpa mia, Lancaster».
«non
è
per quello Flash, il problema è che non so quanto per te i
Peasi stranieri di
cui hai parlato siano effettivamente stranieri!»
Kevin
dovette riconoscere che effettivamente era piuttosto strano che Lord
Flash
avesse una balalaica nell’armadio, ma poteva essere davvero
solo un hobby
curioso. C’era chi si metteva in testa di imparare le lingue,
come Emerald, e
chi invece di imparare a suonare la balalaica. Restava il fatto che
comunque
non era stato corretto che fosse andata a curiosare
nell’armadio del suo
trainer. Per niente.
«Emerald,
piantala con queste illazioni e scusati immediatamente con
lui!» le ordinò.
«altrimenti?»
«altrimenti
il Natale lo passerai da sola, e potrai scordarti i tuoi
regali».
Hammy
guardò Flash con la balalaica ancora in mano e
l’aria truce. «…scusa».
“scusa
‘sto grandissimo CAZ…Sorcio!!!”
pensò.
“accetterò
le tue scuse se ad esse aggiungerai la promessa di non
rifarlo» disse Flash con
tono falsamente accomodante.
“me
le
pagherai tutte, sgualdrina che non sei altro. E lo sei davvero visto
come hai
trattato Kevin a Londra”.
Era
successo durante un allenamento. Lord Flash era riuscito a vedere che
Kevin non
sembrava essere non solo deconcentrato, ma anche…deluso. E
alla fine, con
grande fatica, era riuscito a tirargli fuori quel che era successo.
Kevin
aveva minimizzato, ovviamente. Aveva detto che anche per lui non aveva
significato granché, solo che ogni tanto gli capitava di
ripensarci, poi si era
scusato ed aveva detto che da quel momento in poi si sarebbe
concentrato solo
sugli allenamenti.
Lord Flash aveva avuto quasi pena di lui, interessato alla ragazza più sbagliata a cui potesse interessarsi…almeno secondo lui. C’era chi aveva tutt’altra opinione.
Era stato anche
tentato di rivelargli…dei
retroscena…a modo suo. Ma
avrebbe dovuto spiegare troppe cose e, concetto che valeva anche per
tanto
altro, non era ancora tempo.
«Hammy.
Prometti, su» la incitò Kevin.
«solo
perché me l’hai chiesto tu»
sospirò infine la ragazza «prometto che non
lo rifarò».
«bene.
Ed ora se gentilmente volessi restituirmi la mia
balalaica…» disse Flash,
tendendo una mano verso di lei.
Ma
Emerald evidentemente non aveva alcuna voglia di farlo dato che
spiccò un balzo
che la allontanò di un metro dal divano.
«dovrai
venirtela a prendere. È carina, magari me la
terrò…»
Le
mani di Lord Flash tremavano leggermente nel tentativo di resistere
alla
tentazione di sguainare degli artigli che chiunque avrebbe trovato
quantomeno
sospetti -oltre che simili a quelli di Wolverine- ed usarli per
squarciarle
“dolcemente” la candida e morbida gola.
«suvvia,
signorina, direi sia il caso di evitare certi giochetti
infantili…» si alzò
anch’egli dal divano dirigendosi lentamente verso di lei, che
man mano
indietreggiava «dammi quel che mi appartiene,
coraggio» disse, tendendo
entrambe le mani.
«vienitela a
prendere» ripeté
Emerald fondandosi improvvisamente fuori dalla porta di casa nel
giardino ricolmo di neve, inseguita da Lord Flash che stavolta non era
riuscito
a trattenersi nonostante Kevin stesse chiamando entrambi.
«dammi
la mia balalaica!!!» le intimò, correndole dietro
senza riuscire ad avvicinarsi
a lei abbastanza da acchiapparla.
«scordatelo
Sorcio!» esclamò lei, arrampicandosi
sull’acacia che stava nella parte est del
giardino.
«Emerald
Lancaster, smetti di fare la scimmia schizofrenica e scendi
subito!!!» disse
con durezza l’allenatore, appena prima di beccarsi una palla
di neve in pieno
viso.
«tiè!»
esclamò la ragazza aggiungendo anche il ben noto gesto del
dito medio.
Kevin
in tutto ciò non si stava degnando di intervenire. Mancava
poco alle cinque,
quindi era quasi l’ora del tè, e l’ora
del tè per un vero inglese è sacra.
E poi
sapeva che non sarebbe riuscito a far ragionare Emerald nemmeno a suon
di
cinghiate. Quindi perché perderci tempo?
«se
non vuoi scendere da sola vorrà dire che ti
butterò giù io» sibilò Flash
compattando della neve con dentro, di straforo, qualche sasso. E poco
gli
importava che in quel modo avrebbe potuto ammazzarla. Poteva sempre
farlo
passare per un incidente.
«provaci,
Lord Chiappemosc-UAH!!! Ma sei idiota?!» sbottò
Emerald evitando il proiettile
di neve con un salto su un ramo vicino.
«voglio-la-mia-balalaica».
«te-la-scordi».
Lord
Flash iniziò a compattare e tirare palle di neve e sassi ad
impressionante
velocità, che per fortuna Emerald tra un po’di
fortuna e semplice agilità
riuscì ad evitare quasi con facilità. Fino a
quando…
“questa
ad evitarla non ci riesco! Per fortuna a baseball me la
cavo!” pensò Emerald
utilizzando la balalaica come mazza per colpire la palla.
La
palla cadde.
La
balalaica si ruppe.
«la
mia balalaica!» disse Flash in un lamento
«tu…è tutta colpa tua! pagherai anche
per questo!»
Seria
in volto Emerald gli lanciò i pezzi che le erano rimasti in
mano per poi
saltare giù dai rami. «balalaica un corno, tu
volevi ammazzarmi figlio di una
cagna che non sei altro».
Lord Flash
guardò i pezzi della
balalaica e poi lei. «non nego che sarebbe stata una gran
soddisfazione» le
sibilò.
«se
è così che la metti sappi che
significa guerra. Non ti darò tregua. Dovrai stare sempre
attento alle spalle,
e a dove metterai i piedi. Kevin vuole che andiamo d’accordo,
ma occhio non
vede cuore non duole».
Erano in piedi,
uno davanti
all’altra, a guardarsi con un odio spaventoso negli occhi.
«non vuoi
coinvolgere Kevin nella nostra contesa? Sia. Forse in quel modo ti
sarebbe
andata meglio, ma se hai deciso così…»
«…se
avete finito di litigare il
tè è pronto» annunciò Kevin
uscendo di casa «ma la balalaica
dov’è?»
«c’è
stato un incidente. Si è
rotta» disse Emerald.
«non
sarebbe successo se l’avessi
lasciata dov’era!...Lord Flash, mi dispiace
per…»
«fa
niente comp-ehm, Kevin. Io e
la signorina Lancaster abbiamo comunque raggiunto un accordo. Siamo in
tregua.
Giusto, Emerald?»
«sicuro»
confermò lei con un
sorriso a trentadue denti.
Kevin era
scettico, molto
scettico. Diciamo pure che non credeva ad una parola di nessuno dei
due. ma
tant’è, se avevano deciso di
risparmiargli grane perché avrebbe dovuto dissuaderli?
«beh…meglio
così. sono
lieto che siate giunti ad una
tregua».
Come no. sicuro.
Flash alla fine
si era
appisolato.
Poi
sentì prudergli il volto
all’altezza del naso.
Cercò
di ignorare quella
sensazione, ma diventava sempre più acuta.
Ok, non ce la
faceva più, doveva
grattarsi.
Alzò
la mano sinistra, se la
portò al volto e…
Plaf.
«ma
che accidenti…?!!»
«a
Kevin è avanzata della panna e
mi è venuto in mente un uso migliore che mangiarla. Poi
dimmi com’è» disse
Emerald, andandosene rapidamente via.
Vendetta,
tremenda vendetta, che
dolci parole pensò Flash.
Emerald si
stava facendo la
doccia, ed aprì lo shampoo che usava sempre anche Kevin.
Anche se era da uomo
le faceva i capelli proprio come voleva lei, quindi perché
badare a certe
quisquilie?
«ma
che diavolo…?!!» sbottò,
quando invece dello shampoo dalla bottiglia venne giù
dell’olio di frittura
«Flash, maledetto!!!» sbottò, uscendo
dalla doccia ed infilandosi
l’asciugamano.
Eccola la
bottiglia di shampoo
vera, era messa in un punto nascosto. Bastardo.
Improvvisamente
sentì che la
pelle iniziava a prudere e ad arrossarsi proprio dove toccava
l’asciugamano.
Oh no.
Anche la
polvere pruriginosa!
“adesso
gliela faccio vedere io a
quell’idiota!!!”
::24
dicembre::
Lord Flash
stava scendendo
tranquillamente le scale, quando all’improvviso
sentì i piedi scivolare su
qualcosa e crollò a terra, trovandosi a scendere le scale
con il sedere e
finire bocconi sul pavimento. E gli era andata bene, perché
avrebbe potuto
rompersi il collo.
«attento
a dove metti i piedi,
non vorrei che finissi a farti male» disse piano Emerald,
arrampicandosi sulla
ringhiere e rompendo la bottiglia vuota di olio d’oliva
vicino alla pozza sulla
quale lui era scivolato, per poi tornare giù
«Flash, certo che sei imbranato»
disse a voce alta «non solo ti fai scivolare la bottiglia
d’olio dalle mani, ma
cadi pure dalle scale!»
Dopo aver
rassicurato Kevin, sopraggiunto
a vedere come stava, Lord Flash iniziò di nuovo a pensare ad
una vendetta come
si deve…
“…proprio
stasera tocca a me
stirare…come se vivessi qui!” pensò la
ragazza “vabbè, spero solo che la roba
non sia troppa”.
Aprì
la porta della lavanderia.
La scopa che
c’era dietro cadde
addosso alla pesante armatura di Kevin (che ci faceva lì?!),
facendola cadere
sopra all’asse da stiro messo in bilico e scagliando il ferro
arroventato che
c’era sopra -il filo, attaccato alla presa, si
staccò- dritto in faccia alla
ragazza che se non avesse avuto ottimi riflessi si sarebbe trovata il
volto
ustionato.
“quello
è uno psicotico!!!”
pensò.
Uhm…era
veleno per topi quello?
Lord Flash
entrò in cucina
proprio mentre lei finiva di preparare il suo piatto.
Vide la fiala
di veleno per topi
che lei aveva in mano. Buttò via il piatto.
«la
prossima volta fai qualcosa
di meno eclatante».
«il
ferro da stiro ha beccato la
porta e ha fatto un bel segno. Dovremo abbassare il tiro, altrimenti
finiremo a
distruggere casa di Kevin».
«sia».
Niente
più scherzi potenzialmente
letali. Almeno in teoria.
::25
dicembre (sera)::
«non
lo avrei mai creduto, ma
alla fine siete riusciti ad andare d’accordo»
commentò Kevin mentre mangiavano
il tacchino che aveva fatto arrosto «ne sono lieto».
«visto,
se mi impegno checché ne
dica Lord Flash riesco ad essere civile…» disse
Emerald «sale? Pepe? Tutto a
posto? il condimento per me è perfetto, ma non si sa
mai…» disse la ragazza a
Flash, con un sorriso.
«sono
a posto così, dunque
declino l’offerta» rispose lui in tono cortese
«ma ti ringrazio. Comode queste
sedie, non trovi Emerald?»
Il sorriso di
lei si incrinò
leggermente. «oh si. La mia è comoda. Ed anche la
tua…dovrebbe essere molto
comoda».
Flash le
lanciò un’occhiata
strana prima di chinarsi di nuovo sul piatto. «indubbiamente.
Kevin,
complimenti per come hai preparato il tacchino; è
squisito».
«grazie.
Devo ammettere però che Emerald
mi ha aiutato molto».
Lei gli
sorrise. «se non altro lo
riconosci!»
Lo scambio dei
regali era
avvenuto la mattina. Kevin aveva regalato ad Emerald una collanina
d’oro, ed
Emerald aveva ricambiato con due bracciali da uomo in acciaio con
inserti in oro
rosso di CK. A Lord Flash Kevin aveva regalato nientemeno che una
balalaica
nuova -che lui aveva apprezzato parecchio- e l’allenatore
aveva ricambiato con
ben sei bottiglie di vodka particolarmente pregiata che, diceva, aveva
“ordinato direttamente dalla Russia”.
Anche ad
Emerald aveva preso
qualcosa. Un portachiavi con una bambolina di plastica con intimo sexy
e calze
a rete che aveva proprio l’aria della puttana. La cosa
divertente era che
Emerald aveva avuto la stessa idea, solo che al posto della puttana
c’era un
brutto pupazzetto di un ratto.
A cena
terminata sia Lord Flash
che Emerald curiosamente manifestarono il desiderio lui di andare a
dormire,
lei di tornare a casa. Kevin lo trovò alquanto strano e, nel
caso di Emerald,
ci rimase quasi male. Aveva sperato che avrebbero passato insieme
l’intera
giornata di Natale, che si sarebbe trattenuta fino oltre le tre di
notte
magari…e invece…
«allora…buonanotte»
disse Kevin,
alzandosi per portare il piatto in cucina.
A quel punto
notò che non solo
entrambi non stavano minimamente accennando ad alzarsi, ma che si
stavano anche
fissando.
«…c’è
qualcosa che non va?»
«no,
Kevin».
«infatti
Kev, è tutto ok, vai
pure».
Dopo aver
ribadito ad Emerald che
non doveva chiamarlo in quel modo si voltò e si
incamminò verso la cucina…per
poi voltarsi all’improvviso volendo coglierli in flagrante.
Cosa che gli
riuscì in pieno.
Lord Flash le
stava puntando
contro il coltello, ed Emerald dopo aver addirittura rotto dentro la
tovaglia la
bottiglia di vino vuota per non far rumore lo stava minacciando con
quella. Avrebbe potuto usare la doppietta, ma con la bottiglia
c'era tutt'altro effetto.
Ed entrambi
avevano le sedie
attaccate al sedere presumibilmente con della colla a presa rapida.
«giuro
che se potessi…» stava
ringhiando Lord Flash.
«spaco
botilia amazo familia»
sibilava Emerald.
«alla
faccia dell’andare d’accordo!!!
Ma siete impazziti! Tu! Giù quella bottiglia!...»
Lord Flash mise
giù il coltello,
ma era un po’tardi. «non…non so cosa mi
abbia preso. Ho perduto il controllo.
Ero fuori di me…»
«raccontalo
a qualcuno cui non
hai lanciato una palla di neve con dentro un sasso!»
«…disse
quella che ha cercato di
rompermi il collo facendomi cadere giù dalle
scale!»
«e
tu, che hai fatto in modo di
lanciarmi contro il ferro da stiro?!»
«e tu con quel veleno per topi?!»
«quella
è la fine che meritano i ratti!!!»
Guardarono
Kevin.
Si guardarono.
Scoppiarono in
una risata
completamente fasulla.
«Kevin,
che faccia che hai, ci
sei davvero cascato?» disse Emerald.
«andiamo,
come hai potuto credere
che lo avessimo fatto davvero? Io ed Emerald andiamo
d’accordo adesso!»
Kevin scosse la
testa, gli occhi
ancora sgranati. «…ma la colla, la
bottiglia…»
«altrimenti
non sarebbe stato
credibile» minimizzò Emerald.
«non
è stato affatto divertente!»
sbottò l’inglese «mi avete davvero fatto
pensare che voleste ammazzarvi!»
«scusa...»
Senza dire
altro e terribilmente
di malumore Kevin Mask se ne andò al piano superiore.
Nemmeno quell’anno uno
straccio di natale decente,eh? E dire che fino a poco prima aveva
sperato che
stavolta sarebbe andato tutto proprio come voleva lui.
Al piano di
sotto intanto
Emerald, ancora con la sedia incollata al sedere, si stava mettendo il
cappotto
e stava uscendo dalla porta. In mano aveva ancora la bottiglia rotta e
la
tovaglia con i pezzi di vetro dentro.
«spaco botilia, Sorcio»
sibilò.
Non ricordava
di aver mai odiato
a tal punto qualcuno in vita sua. Erano arrivati al punto di uccidersi,
quasi!
«ma
ad amazare familia
sarò io»
sibilò lui di rimando.
Mezzanotte ed
un minuto.
Natale era
finito.