3- Watching Movie
Pan’s son is the crocodile.
Quando Hook realizzò che il suo soggiorno a Storybrooke sarebbe stato più definitivo, decise di sistemarsi al meglio.
Apportò qualche modifica alla Jolly, ritagliando uno spazio per Peter sottocoperta, visto che la branda che aveva sistemato nella cabina del Capitano non era poi così comoda. Non solo; sotto le insistenze di Emma e Snow, si era ritrovato con una piccola cucina elettrica, un soggiorno, una ‘zona relax’ che non sapeva nemmeno a cosa serviva e tanti cavi.
Cavi ovunque.
Charming e Neal avevano passato un pomeriggio intero a tirarne dappertutto, per allacciare una rete elettrica alla nave. Rischiavano di inciampare ogni due metri, ma sia Peter che Killian realizzarono che poteva essere un sacrificio accettabile nell’esatto momento in cui avevano scoperto le gioie della televisione.
Per avere tutto quel ben di Dio erano dovuti scendere a compromessi – Peter avrebbe lavorato qualche sera la settimana da Granny come cameriere, mentre a Killian era stato offerto un lavoro da pescatore con Eric, visto che conosceva molto bene il mare- ma infondo avevano già preso in considerazione di doversi adattare.
Neal aveva addirittura portato il suo vecchio lettore dvd, regalandolo ai due ragazzi insieme ad una scorta di film che dovevano assolutamente recuperare. Primo fra tutti, Peter Pan. Nessuno dei due aveva mai sentito la storia che veniva raccontato nel Mondo Reale, quindi fu quasi un’esperienza mistica l’entrare in contatto con quei loro alterego così differenti.
“Quello che sto dicendo, è che dovresti provare a farti crescere i capelli e poi arricciarli in quel modo così buffo! Magari stai bene!” con una quantità non sottovalutabile di rum in corpo, i discorsi e i modi di Pan si facevano improvvisamente molto più simpatici e tollerabili.
Killian lo guardò ridere, ma non in modo normale. No, stava lacrimando, mentre era costretto a tenersi lo stomaco per i troppi crampi. Era un’autentica visione il modo in cui il suo viso si apriva e si illuminava. Prese un sorso dalla sua fiaschetta “Mi prendi in giro, ragazzo?”
“No, dovresti davvero provare. E prendi anche una camicia con i pizzi, mi raccomando!”
“Solo se tu ti fai i capelli rossi!”
“Per caso è una sfida?”
Hook scrollò il capo, appoggiando i piedi sul tavolino basso accanto a loro, prima di riempire di nuovo il bicchiere dell’altro “Non dovresti bere così tanto, o ti rovini la crescita.”
Pan sbuffò, guardandolo con gli occhi leggermente annebbiati dall’alcool “Ho quasi duecentocinquanta anni, in canoni mortali. Tu versa e stai zitto.”
Il Capitano eseguì, portando poi il braccio sullo schienale del divano, dietro alle spalle di Peter. “Sai quale è la cosa più divertente, in tutto questo?” quando il viso dell’altro si voltò verso di lui, ritrovandoselo più vicino di quanto ricordasse, concluse la frase “Chiunque abbia fatto questa cosa, non sa che in realtà il coccodrillo è figlio di Peter Pan.”
Si scambiarono un lungo sguardo e quando entrambi riuscirono ad assimilare quell’informazione, ripresero a ridere a crepapelle.
Il capo del biondo si appoggiò al petto del Capitano, mentre portava una mano al viso per asciugare gli occhi. Non si accorse di quel movimento, ma Hook sì.
Peter profumava ancora di foresta e di opprimente libertà.
Nda:
Ringrazio come sempre chi legge e chi commenta.
Alla prossima
Jessika.