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Autore: sheisonfire    23/12/2013    25 recensioni
Tempo.
E’ tutto quello che mi hanno sempre detto di aspettare.
Il rincorrersi delle lancette, le stagioni che passano, le persone che cambiano, le persone che nascono, quelle che muoiono, quelle che invecchiano.
Quelle che aspettano.
Tu sei una di quelle, Harry.
I mari che cambiano. La temperatura che sale. I bambini che crescono. Le nuvole si dissolvono. Il cielo si apre, l’Inferno si chiude.
E io confesso.
Lo posso urlare, lo posso scrivere, lo posso disegnare, lo posso sussurrare, lo posso cantare.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The world is ready to hear our voices
 
Tempo.       

E’ tutto quello che mi hanno sempre detto di aspettare.
Il rincorrersi delle lancette, le stagioni che passano, le persone che cambiano, le persone che nascono, quelle che muoiono, quelle che invecchiano.

Quelle che aspettano.
Tu sei una di quelle, Harry.

I mari che cambiano. La temperatura che sale. I bambini che crescono. Le nuvole si dissolvono. Il cielo si apre, l’Inferno si chiude.
E io confesso.
Lo posso urlare, lo posso scrivere, lo posso disegnare, lo posso sussurrare, lo posso cantare.

“Amo Louis Tomlinson!” dico ad alta voce.
L’ uomo che si trova davanti a me annuisce, e dopo aver tolto la sigaretta bruciacchiata dalla bocca e rilasciato il fumo che mi va puntualmente in faccia aggiunge un “Deve essere naturale”.

La stessa frase che mi disse quando dovevo tenere per mano una qualsiasi ragazza oppure quando dovetti smentire la relazione fra me e Louis.
Con la differenza che questa volta sarebbe stato davvero tutto naturale.
Me le ricordo ancora, quelle giornate passate nel suo ufficio, lui seduto dietro quella scrivania nera che io tempestavo di pugni di protesta, con una tazzina di caffè in mano oppure una sigaretta, scattante ad ammutolire ogni mia speranza o desiderio con un ‘no’.
Non potrò mai dimenticare quel pomeriggio nel quale ero quasi arrivato alle mani, tutta colpa di un ennesimo divieto.
“Al concerto di domani posso mostrarmi più affettuoso con lui? Mi manca poter avvicin…”
“No”. Una semplice parola che sorpassò il mio limite di sopportazione e che mi fece scappare tutti gli insulti possibili, e sono sicuro che ancora si ricorderà i miei occhi pieni di lacrime, la stanza piena di grida e i suoi colleghi che cercavano di tirarmi via. Solo un calcio negli stinchi mi evitò di cacciare dalla bocca un altro “Bastardo! Sei un bastardo!”.

Ora ci stiamo per dire addio ed io ancora stento a crederci. Non ci saranno più i rimproveri per averlo guardato troppo, non ci saranno più lacrime, non ci saranno più quei litigi disperati che avevo con Louis, non ci sarà più bisogno di nessuna finta ragazza o di nessun gossip falso dai media.
Ci saremo solo noi due con il nostro amore e avremo la nostra libertà.
Fra quanto tempo questo?
Un anno fa avrei detto “Devo resistere altri mesi”.
Due anni fa avrei pensato che sarebbe successo quando sarei stato ancora più grande.
Tre anni fa credevo che non l’avrei mai detto e che quello che provavo fosse sbagliato.

La risposta me la dà involontariamente il cameraman a pochi metri da me, urlando a tutta la sala in preparazione “Tra cinque minuti si va in onda!”.
Cinque minuti. Davvero tutto quello per cui ho sperato e lottato in questi tre lunghi anni e mezzo sta accadendo fra una questione di secondi?
“Styles, dove sei? Oh, eccoti” dice il direttore di sala avvicinandosi al mio corpo tremante. Quando mi prende per il braccio e nota che sto tremando, inizia a farmi un discorso su come stare tranquilli in un’ intervista, continua a ripetere che è normale, che devo essere calmo e che sarà un’ intervista come un’ altra, dato che ne ho già fatte tante. Poi, vedendo anche la mia faccia pallida, si gira verso il capo del management ancora intento a fumarsi la sua sigaretta e gli chiede se faccio sempre così prima di ogni messa in onda. Non sa che questa intervista è speciale. Non sa niente di noi.
L’ uomo sorride leggermente e dopo il “Mancano sessanta secondi!” del cameraman si avvicina frettolosamente a me e fa giusto in tempo a sussurrarmi “Dillo come vuoi, sei libero” prima che il direttore mi scaraventi letteralmente su una delle cinque sedie disposte a semicerchio. “Sei libero”.
Ho gli occhi fissi sul parquet e non ho intenzione di alzarli. Non ne ho il coraggio. Quelle due parole continuano a rintoccarmi nella mente, a rompere ogni tipo di altro pensiero.

“Harry” dice qualcuno accanto distraendomi. L’accento cadente tipico di Doncaster, il tono di voce pacato e sereno, il ritmo del respiro.
“Lou” rispondo, girandomi verso di lui. E’ seduto alla mia destra, circa cinquanta centimetri a separarci, ma gli stessi pensieri ad unirci. E’ perfetto, come sempre. Le sue labbra rosee mi stanno rivolgendo un dolce sorriso, quelle labbra che tra trenta secondi, a detta del solito avviso, sarò libero di baciare. In ogni strada, in ogni via, davanti a chiunque. Senza più restrizioni. Poso di nuovo i miei occhi sul pavimento, incapace di guardare ancora l’azzurro placato nei suoi.
Alla mia sinistra invece c’è Liam, che mi tira un leggero buffetto sulla guancia e mi mette un braccio intorno alle spalle.
“Sei pronto?” chiede. Dal suo tono di voce capisco che è emozionato.  
Non so rispondere. Non ne ho neanche il tempo, dato che ho già le telecamere puntate addosso. Sono davvero pronto a smascherare al mondo intero il nostro amore? Sono davvero pronto a confermare tutti i nostri baci, le carezze, i nostri incontri, il nostro dolore dovuto alle menzogne che abbiamo detto in questi anni? Sto davvero per dire che io…

“Azione!” urlano dalla regia.
“Sei libero”. Le sue parole mi stanno ancora rimbombando per tutta la testa, picchiando da ogni parte, facendomi venire i brividi, torturando la gabbia toracica, sfracellandomi le ossa.
Ha detto che sono libero, dov’è quel senso di felicità che dovrei provare? Quel peso che ho tenuto sullo stomaco per tutti questi anni perché non scompare se ho appena sentito la frase che ho sempre voluto assaporare?

Mi sta iniziando a girare la testa e ho i brividi per tutto il corpo. Ecco, hanno già fatto la prima domanda. I ragazzi stanno parlando e io non so di cosa. Cazzo, perché non sento niente?
Ad un tratto Louis mette la sua mano sulla mia coscia. Mi giro verso di lui, la vista offuscata, e noto il suo sguardo interrogativo. Togli quella mano! Toglila! Gli mando tutti i segni possibili, ma non ce la faccio. Non riesco a muovermi, sono bloccato. Di cosa stanno parlando?
La presentatrice sta guardando nella mia direzione. No, ti prego. No. Le sue unghie laccate di rosso mi indicano, e la sua mano diventano due, poi tre, poi quattro. Cosa cazzo succede? Non sento niente. Sento il limite a fior di pelle.
Non sarebbe dovuto succedere, eppure sta accadendo lo stesso.
Sto avendo un attacco di panico in diretta tv.

Non è successo quando Louis ha confermato di stare con Eleanor.

Non è successo alla prima intervista.

Non è successo quando io ho dovuto dire che delle foto di me e Lou erano photoshoppate.

Perché succede ora che sta finendo tutto? Perché?

Noto che la mano di Louis non c’è più dal freddo che ora sento sui jeans. Ho bisogno di lui, adesso. Voglio sentire la sua dolce voce dirmi per l’ennesima volta che mi ama, voglio che mi tenga stretto e che mi lasci assaporare il suo profumo.
Voglio uscire da qua. Non sento nulla, non riesco a vedere bene, ho i brividi che mi stanno sconquassando il cuore. Il battito è troppo veloce. Le mani sono troppo sudate. Il tempo diventa sempre di meno, capisco che manca poco.
Sento una voce lontana, è femminile, è dolce, è innocente.
“Allora, Harry. E’ vero che tu e Louis siete in una relazione?”
 
 
“Non potete stare insieme! Fate schifo!”
“Abbasso i gay! Vomito solo a pensarci”
“Me ne vado se sono davvero gay, mi deluderebbero”
“Harry non ama Louis! Lui ama farsi una donna ogni notte”
“Harry è un frocio di merda, dove vuole andare? È una checca”
“Non sarai mai libero”
“Non puoi fare ancora coming out, idiota!”
“Mi dispiace, Harry. Mi hai delusa. Non ti considero più parte della mia vita”
“La libertà è un’ illusione”
“Ma stai zitto frocio!”
“Fanno vomitare insieme. Non li accetto, evviva Eleanor! Lei sì che rende felice Louis”
“Odio Styles”
Vattene, stupido! Mi fate schifo tu e quell’altro.”
 

I ricordi sono troppi, il tempo è poco. Il coraggio non c’è più, frantumato da pezzi di memoria, troppo dolorosi per essere rivissuti, troppo importanti da essere dimenticati.
 
 
“Ti amo” mi sussurra, i profondi occhi azzurri a scrutare la mia reazione.
Gli scosto il ciuffo dalla fronte, gli accarezzo il mento e una guancia con le dita, fredde al contatto con la sua pelle calda.
“Ti amo anche io, Louis. Ma è sbagliato.”  
I suoi occhi si irrigidiscono. Il celeste diventa come fatto di ghiaccio, sento il suo corpo fremere. Punto intensamente lo sguardo nelle sue iridi ghiacciate, restando intrappolato nel freddo che irradiano. E’ la stessa freddezza che gli glacia l’anima e che mi fa sperare fino all’ultimo che non dica quelle parole.
Ti prego, non le dire.
Cerco di trovare un po’ di amore e di calore nel suo ghiaccio, e pur scavando nel profondo delle sue iridi la mia speranza non viene fondata. Non c’è niente nei suoi occhi che dica il contrario di quel che sta per pronunciare.
“E’ per questo che non ti voglio.”  Mentre fisso un’ ultima volta i suoi occhi, mi accorgo che i miei stanno lacrimando.
 
 
 
“Buongiorno, Harry! Ti presento Eleanor, la… ehm… come tu già sai, finta ragazza di Louis per un po’ di tempo. Salutatevi”. Una ragazza alta, snella e con un viso dolce e gentile mi dà la mano, mentre scuote i suoi capelli bruni che sanno di vaniglia. Mi rivolge un sorriso delicato e fa un passo indietro sui suoi tacchi, per poi prendere la mano del ragazzo al suo fianco e uscire dalla stanza mentre lui l’abbraccia.
 
 
“Tu sai, vero? Che ci sono delle ragazze che stanno cominciando a capire le cose come stanno fra voi due” dice in tono serio.
“E questo che significa?” La risposta la so già, ma non voglio sentirla. Farei di tutto pur di non avere le orecchie in questo momento.
“Tu e Tomlinson vi dovete allontanare assolutamente”.
 
 
 
 
“Mi dispiace, Boo…” dico con la voce spezzata dai singhiozzi.
“Non importa, Haz” mi stringe più forte al suo torace nudo “Lo sai che ti amerò comunque” dice poi, baciandomi i capelli mentre le lacrime continuano a bagnarmi il viso.
“Ssh, non piangere” mi rassicura, trovando finalmente le mie labbra in quella stanza buia e prendendo da esse tutto l’amore che provo per lui, mentre i nostri corpi combaciano ancora una volta in un letto troppo freddo e troppo piccolo per contenere delle emozioni del genere.
 
 
 
“Domani è il grande giorno, eh Styles?” mi ricorda nuovamente il biondo, mentre l’ennesima turbolenza lo fa ridere e fa sobbalzare me.
“Sta’ zitto, ho paura” alle mie parole continua a ridere senza senso. Ma vuole capire che siamo sospesi nel cielo in preda a degli spostamenti d’aria?!
“Ma io rimarrò sempre il tuo Nialler anche se potrai sbaciucchiarti Lou davanti a tutti, vero?” chiede come un bambino che vuole farsi promettere dalla mamma un giocattolino nuovo.
“Ovvio, scemo” rispondo, scompigliandogli leggermente i capelli.
“Posso chiederti una cosa?” domanda.
“Certo” rispondo, potendo già intuire l’argomento.
“Com’è Louis a letto?” chiede, per poi scoppiare nuovamente a ridere e guadagnandosi una mia occhiata atroce e divertita allo stesso tempo.
 
 
“Harry?! Tu e Louis allora siete innamorati?” dice in tono seccato la donna.
Sono stato condotto nel passato, che ora mi riempie le vene. Ma il punto è che ormai tutto quello fa parte di una vita vecchia. Ora inizia il vero, ora comincia tutto. Devo semplicemente ripulire tutto il sangue e le ferite passate, pensare al nuovo. Il passato non c’è più, il dolore è scomparso.
“Io… io…”


Ho gli occhi di tutti puntati addosso, ma mi importa solo di quelli per cui mi sono perso, quelli per cui ho lottato per vederli sorridere, quelli che mi danno forza anche solo a sentirmeli addosso. Quegli occhi sono la mia salvezza, la mia fonte di amore. Sono fonte di verità, quella che nessuno ha saputo o voluto cogliere in tutto questo tempo.
Lo guardo dritto negli occhi, come non ho mai fatto. Conto mentalmente fino a tre, e poi lo dico. Semplicemente apro la bocca e pronuncio una frase essenziale, una frase che mi ha portato ad una lotta infinita che sta per terminare.
“Amo Louis Tomlinson! Lo amo con tutto me stesso e sono innamorato di lui!”.
Passano dieci secondi prima che io mi renda davvero conto di quel che ho detto. Niall e Zayn si sono alzati in piedi, stanno sorridendo e stanno abbracciando Liam che viene subito coinvolto dal loro entusiasmo. Io sto ancora fissando Louis, ma posso sentire i loro schiamazzi da dietro.
“E io amo Harry Styles più di ogni altra cosa e voglio passare la mia intera vita con lui” aggiunge, sotto i miei occhi. La prima lacrima mi bagna il viso, poi ne arrivano altre.
“Vieni qua amore” dice lui mentre si alza. Mi prende per un braccio e fa alzare lentamente anche me, per poi stringermi con le sue braccia solide. Le sue labbra si poggiano sulle mie, che ora cacciano scroscianti singhiozzi.
“Stai calmo, va tutto bene” mi dice. “Siamo liberi, Harry. Va tutto bene” continua a baciarmi ad ogni frase e a sorridermi, ma io non capisco. Mi ronza la testa, sento il cuore che esplode in un’emozione che non ho mai provato in tutta la mia vita. Un’ emozione che mi fa venire voglia di morire, non perché sia triste, ma perché è così potente che non posso contenerla.
Sono felice. Sto dannatamente bene.
“Ti amo, Louis. Ti amo” dico singhiozzando, mentre i suoi baci asciugano le mie lacrime.
“Ti amo” continuo a ripetere. Voglio baciarlo fino a consumarmi, fino a non respirare.
Louis Tomlinson è tutto quel che ho.
Louis Tomlinson è lo stesso ragazzo che incontrai nei bagni di XFactor, è lo stesso ragazzo che mi ha fatto credere nel fato.
E io sono innamorato di lui. Sono innamorato dei suoi baci, delle sue carezze, dei suoi abbracci, della sua risata, dei suoi occhi, delle sue mani, dei suoi capelli, della sua accennata sfacciataggine, del suo umorismo sempre presente a farmi ridere, del suo cuore.
E’ un ladro che ha rubato tutto di me, ha preso le mie sofferenze e le ha chiuse nella sua anima per condividere la mia tristezza.
La nostra è stata una lunga guerra, ma con la speranza in mano come se fosse una spada e la voglia negata di stare con lui, impugnata come se fosse uno scudo, abbiamo combattuto. Ma soprattutto nel cuore avevamo il sentimento più bello che io abbia mai potuto provare.
L’amore, quello che ogni giorno mi fa desiderare i suoi baci, ogni notte i suoi abbracci, ogni piccolo attimo i nostri sguardi che si incrociano.
E quegli attimi hanno composto i tre anni più belli e più difficili della mia vita, contornati dal nostro dolore e dalle nostre lacrime.
Quando il grande vento dei miei pensieri mi riporta a terra, mi accorgo di non essere più fra le braccia di Louis, bensì in quelle di altre tre importantissime persone.
Liam mi stringe forte la vita, cacciando piccoli e imbarazzanti urletti, mentre Niall mi sta praticamente soffocando con le braccia intorno al collo e Zayn mi bacia ripetutamente le guance e sta dicendo frasi –probabilmente le sue solite chicche filosofiche- che non riesco a sentire per colpa del grande frastuono nello studio.

Dopo alcuni secondi si scrollano da dosso e vanno ad offrire a Louis lo stesso trattamento, con l’aggiunta di un volo in aria grazie alla presa sulle sue gambe di tutti e tre.
Non posso fare altro che guardarli, notando i loro visi gioiosi e divertiti, sorridendo per la vera amicizia che hanno da sempre dimostrato.
 Qualcuno mi tocca la spalla, e mi giro di scatto. La presentatrice, un po’ esagerata con quel vestito aderente e i capelli biondi pieni di gel, mi porge la sua mano. La stringo, e la sua stretta è piuttosto dura, ma quel che dice mi cattura completamente.
“Complimenti! E’ sempre bello vedere una coppia omosessuale dichiararsi senza preoccuparsi di nessuno.”
Vorrei risponderle che invece mi sto preoccupando eccome, dato che mi ha appena ricordato di essere un personaggio famoso sotto le critiche di tutti, ma ci pensano le dolci labbra di Louis a scacciare via tutto. Mi abbraccia di soppiatto, mettendo un braccio dietro la mia schiena e l’altra mano a posarsi sul mio petto.
“Amore, dobbiamo andare nell’ufficio della Modest… Lo sai che Will vuole parlarci. Dobbiamo… strappare il contratto, nel vero senso della parola.”
Sbuffo, pensando ancora al volto del manager che seguiva con sua moglie, Katie, Louis ed Eleanor in qualunque posto andassero.
“Le telecamere…?” chiedo titubante.
“Sì, si sono spente poco dopo che gli altri mi abbracciassero”.

Mi sento più leggero al pensiero che la diretta è finita, ma c’è ancora il nervosismo che mi fa mordicchiare il labbro. E’ una cosa che faccio solo quando sono davvero ansioso, e questo lo sa anche Lou, che mi guarda un po’ preoccupato. Per porre fine al supplizio che sto infliggendo alle mie labbra, il mio Boo mi bacia nuovamente.
“Su, andiamo” lo esorto io, prendendolo finalmente per mano. In pubblico, davanti a tutti.
Man mano che camminiamo dietro le quinte fra fili elettrici e camerini, le risate e gli schiamazzi di Liam, Niall e Zayn si fanno sempre più lontani, fino a che, dopo esserci messi a correre, non possiamo più sentirli.
Apro con impazienza la pesante porta che ci fa uscire dagli studios, cogliendo nell’aria londinese una nuova libertà. Fa talmente freddo che io inizio a tremare –non ho mai freddo-  e Louis a battere i denti, così ci stringiamo in un caldo abbraccio, affannati dopo la corsa appena fatta. Intorno a noi non c’è nessuno, ci sono solo dei palazzi con alberi spogli, situati nella parte più periferica di Londra. Il cielo è grigio, l’atmosfera triste, ma la mia anima impazzisce
di entusiasmo.

“Sai, abbiamo appena detto la verità.” dico, cacciando una nuvoletta di aria bianca dalla bocca e stringendo più forte l’amore della mia vita fra le braccia.
“E quindi?” mormora lui, il suo respiro freddo a sfiorarmi il collo.
“Dimmi una bugia” gli dico, sciogliendo l’abbraccio e fissandolo negli occhi.
“Cosa? E perché dovrei?” chiede, gli occhi curiosi e lo sguardo perplesso.
“Perché ne abbiamo dette tante in questi anni. Dai, dimmi l’ultima bugia!” gli dico, quasi a supplicarlo.
Sembra pensarci qualche istante, poi mi guarda dritto negli occhi. Le sue iridi, in questo momento grigie, perlustrano le mie verdi.
Poi, cacciando anche lui un respiro ghiacciato, pronuncia: “Posso vivere senza di te”.
Il sorrisetto sghembo che succede la frase mi fa bruciare le guance in un colorito rossiccio.

“Dimmene una tu.” dice. Lo sa fin troppo bene che non so mentire, ma adesso devo fare un’ eccezione.
Ci penso qualche secondo, poi dico la prima cosa che mi viene in mente.
“Ho creduto di farcela fin dall’inizio.”
Mi guarda, scrutando bene i miei occhi e abbassando i suoi quando la bocca si contrae in una smorfietta. Mi sento fottutamente in colpa. Lui mi dice la cosa più romantica che abbia mai sentito, e io gli dico che ho pensato di non poter portare avanti la nostra storia.
“No, Lou, intendo…” cerco di rimediare.
Mi ferma con un bacio inaspettato, infinito e con le labbra di entrambi fredde, e quando ci troviamo di nuovo con i visi vicini noto il sorriso che anima il suo viso e me.  
“E’ la cosa più bella che tu avresti mai potuto dirmi” dice, baciando l’angolo della mia bocca.

Mi sento un po’ frastornato. Come fa a dire che è la cosa più bella di sempre se è una stupida bugia che dimostra il mio poco coraggio?
Le spiegazioni non tardano.
“E sai perché?” No, non lo so. Dimmelo tu. Le sue labbra lasciano un bacio sulla guancia e proseguono sulla fronte.
“Perché questo significa che, anche non avendo speranze dall’inizio, il tuo amore per me e la forza per portare questo avanti sono talmente forti da essere resistiti fino ad oggi”.
E alla fine, è tutto un combaciare. Il suo petto contro il mio, le labbra premute sulle mie, le braccia ad avvolgermi, i piedi che si toccano, i nasi che si sfiorano.
“Harry Edward Styles” pronuncia, fra un bacio e l’altro.
So già quel che sta per dire.
“Il nostro tempo è appena cominciato” concludo io, rivolgendo lo sguardo e l’anima alla persona con la quale spenderò ogni istante di questo tempo.
Lui scoppia a ridere, e io scoppio a vivere.

“Sai, ho letto un libro meraviglioso negli ultimi giorni” dico io, mentre la sua risata continua ad animarmi.
“Diceva che alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti” continuo, mentre le sue braccia mi tengono ancora più stretto.
“E sai cosa credo? Che il nostro amore sia l’infinito più grande di tutti”. 
 
 
 
 
 
 
 
 Buonasera! :)
Sono una Larry Shipper (ma dai?!) che non ha niente da fare dalla mattina alla sera, e che ha scelto di scrivere questa OS nell’attesa che
succeda veramente.


Non ho mai letto nessuna storia oppure one-shot sul coming-out dei Larry, così ho deciso di farne una io. Beh, spero che vi piaccia!
Ne approfitto anche per dire una cosa: se seguite la mia FF (I’m not afraid) e vi state chiedendo perché non ho continuato, vi do la risposta. E’ stata tutta colpa di questo bastardone del mio pc che ha deciso di rompersi, così dopo uno stupido mese in riparazione e un infarto per credere di aver perso tutto, sto ricominciando a scrivere. Probabilmente pubblicherò il quarto capitolo dopo le feste, ma voi continuate a vedere se aggiorno (non si sa mai, con tutti i miei cambi d’idea).

Detto questo vi auguro buon Natale, buon Capodanno, anno nuovo vita nuova, nuovo inizio e blablabla, insomma, qualunque cosa, ma siate felici e divertitevi.
Vi congedo. Baci a tutti e un grazie speciale a John Green, autore di “Colpa delle Stelle” che mi ha ‘aiutato’ a scrivere il finale.
Su Twitter sono @starsarecrying. :)

Buone feste! <3

-sheisonfire 
  
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