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Autore: Seekerofdreams_    24/12/2013    14 recensioni
One Shot tratta dalla storia "Il Cielo d'Irlanda" si consiglia la lettura.
Serena è in Irlanda per festeggiare il Natale con la famiglia Horan, ormai anche lei da ne fa parte,
ma qualcosa interferirà con i festeggiamenti.
Dal testo:
[...] “Sono felice Niall” sorride.
“Lo sono anch’io amore, sono così felice che mi scoppia il cuore!” dico sincero. [...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il Cielo d'Irlanda è dentro di te'
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Natale a casa Horan





"I regali più belli non hanno niente di materiale
"




Le campane della cattedrale di St. Paul risuonano nelle strade affollate di una Mullingar sommersa dalla neve, 
gente allegra si scambia gli auguri con i conoscenti mentre le luci offuscate dei lampioni illuminano le strade.
Mano nella mano con Niall mi diverto ad osservare le impronte dei miei scarponcini nella neve candida e fresca.
Mi stringo al braccio del mio uomo mentre una folata di vento ci colpisce al viso.
“Accidenti, dovevo darti retta, dovevo mettere un cappello” dice lui sorridendo.
“Io ho sempre ragione amore, sei tu che non mi dai retta!” rido.
“Lo so principessa, scusa!” dice baciandomi dolcemente il capo.
Camminiamo ancora un pò, alcune persone si fermano a salutare Niall e io lo osservo muoversi tra la sua gente, 
è tranquillo e a suo agio e non smette di farmi notare dettagli della sua città, io, accanto a lui, mi sento al settimo cielo, 
ascolto attenta i suoi racconti e mi immagino un piccolo Niall giocare per quelle strade.
Raggiungiamo la sua famiglia, ci stanno aspettando tutti intorno al grande albero che illumina la piazza centrale della città, 
le luci bianche e blu contornano l’abete, stringo la mano di Niall dopo aver salutato i suoi con un sorriso e insieme entriamo
 in Chiesa.
E’ già gramita di persona ma riusciamo comunque a sederci tutti e io trovo posto tra Niall e Denise e in silenzio aspettiamo 
l’inizio della cerimonia.
E’ il secondo anno che passo il Natale in Irlanda, sono ormai quattro anni che io e Niall siamo ufficialmente insieme 
e da qualche mese siamo sposati, lo scorso anno ho passato le feste in Italia con la mia famiglia, separarmi da loro è stata 
dura ma fin’ora mi sembra di vivere in un romanzo, ma mi sembra ancora impossibile essere la moglie di Niall Horan.
Abbiamo cenato tutti insieme a casa di Maura, la cena è stata abbastanza leggera, ma so che qui alla vigilia di Natale non 
si mangia tanto, ci si prepara per il giorno dopo, o almeno così mi ha raccontato Niall.
Un senso di nausea mi assale e abbasso leggermente la testa per cercare di fermarlo.
“Va tutto bene?” mi chiede Denise.
Cerco di guardarla e abbozzo un sorriso, ma chiudo gli occhi per una fitta allo stomaco, poggio la mano sul mio ventre 
e le faccio segno di dover uscire.
“Amore?” mi chiama dolcemente Niall.
Mi giro verso di lui, dicendogli che è tutto ok, fa per alzarsi ma sua cognata lo anticipa e mi segue lungo la navata 
della Chiesa.
Esco fuori all’aria aperta e respiro profondamente, sento una mano accarezzarmi la schiena.
“Vuoi tornare a casa?” mi chiede gentilmente Denise.
“No, io.. Stavo bene fino a pochi istanti fa, adesso passa, ormai sono un pò di giorni che ho queste nausee” dico respirando.
“Non sei andata da un dottore?” mi chiede premurosa.
Nego con la testa prima di spiegarle che sono nausee passeggere, vanno via in poco tempo e lei mi guarda preoccupata.
“Forse hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male” dice.
“Non lo so, ma già mi sento meglio, entriamo altrimenti vengono a cercarci!” dico sorridendo.
“Va bene, ma se non ti senti bene dillo a Niall, andate a casa!” dice mentre torniamo dentro.
Cerchiamo di fare meno rumore possibile e ci risediamo ai nostri posti, stringo la mano di Niall al mio fianco 
e leggo sul suo viso la preoccupazione.
“E’ tutto ok” sussurro.
Anche se in realtà è una bugia bella e grossa, forse è il caldo proveniente dai riscaldamenti, o la troppo gente ma la testa 
pulsa e gira.
Non riesco nemmeno a chiedere aiuto che le gambe cedono e finisco addosso a Niall.
“Sere?” mi chiama.
Lo sento ma non riesco a rispondere, stringo la sua mano e poi mi sento sollevare da terra, non riesco ad aprire gli occhi 
ma sento un mormorio accanto a me, ho rovinato la serata a tutti.
Mi accorgo di essere fuori quando l’aria gelata mia colpisce in pieno viso, sento freddo, mi accoccolo al petto di Niall 
e cerco calore nel suo corpo.
“Portiamola in ospedale!” una voce ovattata mi arriva alle orecchie, ma stringo la maglia di Niall.
“Amore?” mi chiama.
Non riesco a dirgli che non voglio andare in ospedale, non mi piacciono gli ospedali, io odio gli ospedali.
Sbuffando chiudo gli occhi, sono troppo stanca per tenerli aperti.


Sbatto più volte le palpebre rivelando una stanza bianca e piena di luci, dove mi trovo?
“Oh tesoro, ti sei svegliata!” la voce calda di Maura mi arriva alle orecchie e io mi giro a guardarla.
“Dove sono?” chiedo.
“Sei in ospedale” dice mentre io cerco di muovermi.
“Attenta lì c’è la flebo” mi dice tranquilla.
La porta della stanza si apre rivelando Niall con un bicchiere di caffè in mano, abbozzo un sorriso e lui sospira felice 
raggiungendomi due secondi dopo.
Lo vedo poggiare il bicchiere per poi abbassarsi su di me e lasciarmi un tenero bacio sulla fronte, arrossisco, come se fosse 
la prima volta che Maura assiste a queste scene d’affetto.
“Ti sei svegliata finalmente, mamma vai a chiamare il dottore?” dice serio.
“Certo, vado io!” dice lei uscendo dalla stanza dopo avermi sorriso.
Niall mi accarezza il viso dolcemente e vedo i segni della stanchezza sul suo viso, chiudo gli occhi, non faccio altro che essere 
un peso per lui, dovrei farlo rilassare e invece quei pochi giorni che ha per stare a casa io lo faccio preoccupare.
“Che hai?” mi chiede.
“Mi dispiace, ho rovinato il Natale” dico evitando di guardarlo.
“Non dire queste cose piccola, non hai rovinato proprio niente!” dice premuroso.
“No invece, dovevamo festeggiare e invece siamo in ospedale!” dico triste.
“Amore, non importa il luogo, cosa facciamo, cosa indossiamo o cosa mangiamo, questa è la festa dell’amore e della famiglia 
e tu sei la mia famiglia e il mio amore, dove sei tu per me è Natale.” dice teneramente
I miei occhi si inumidiscono ma lui mi fa cenno di non piangere e delicatamente poggia le sue labbra sulle mie. 
Troppo presto veniamo interrotti.
Un signore paffutello entra nella stanza con un camice bianco aperto a rivelare la camicia azzurra pen tirata 
e completamente abbottonata, sorride gentile e io ricambio educatamente.
Si avvicina a noi alternando lo sguardo da me ad una cartellina nelle sue mani.
“Potete gentilmente lasciarci soli?” chiede a Maura e Niall.
“Sono suo marito...” prova a dire Niall agitato ma il dottore lo interrompe.
“Non si preoccupi, solo qualche minuto!” lo rassicura.
“Va bene” dice Niall prima di girarsi verso di me e lasciarmi una carezza sul viso.
“Sono qui fuori” mi sorride.
Io annuisco e lo vedo lasciare la stanza, il dottore mi guarda, poi controlla il flusso delle flebo attaccata al mio braccio 
e segna con una penna di classe qualcosa sul foglio.
“Sono il Dottor Sutbeth, posso darti del tu?” mi chiede e io annuisco.
“Bene, devo farti qualche domanda” dice mentre io mi agito sul posto.
“Certo” dico sistemandomi meglio sul lettino.
Aspetto con ansia le domande del dottore, mi guarda attentamente prima di chiedermi l’ultimo volta che ho avuto il ciclo, 
mi fermo a pensare e gli racconto che ho dei giorni di ritardo ma li ho giustificati con lo stress dei viaggi e del lavoro.
“Da quanto tempo a delle nausee?” mi chiede.
“Più di una settimana!” dico sinceramente.
Il dottore annuisce segnando anche questo poi esce fuori a chiamare un’infermiera.
La donna arriva con un carrello pieno di alcool, cotone e.... Siringhe.
Deglutisco e chiudo gli occhi, mi sento male solo al pensiero, odio gli aghi, odio qualsiasi tipo di lama.
“Facciamo un prelievo di sangue eh? Dobbiamo controllare un pò di cose, 
intanto ti mando in ginecologia per una visita!” dice serio il dottore.
“In Ginecologia?” dico con un tono di voce abbastanza alto.
“Tranquilla, non ti agitare!” mi dice la donna al mio fianco.
La osservo disinfettare l’ago, stretta nella sua divisa bianca, i capelli raccolti in una coda sfatta e gli occhi gonfi, 
segno di una giornata stancante.
Mi giro dall’altro lato mentre si avvicina per prelevarmi del sanuge, sento l’ago entrare nella pelle e chiudo gli occhi cercando 
di pensare ad altro.
“Abbiamo fatto” mi dice lasciandomi un pezzo di ovatta sul braccio.
Lo tengo stretto mentre un inserviente viene a prendermi, mi aiuta a scendere dal letto e mi fa sedere su una sedia a rotelle, 
faccio una smorfia e con una mano stringo l’asta con le flebo.
“Pronta?” mi chiede.
Annuisco e usciamo dalla stanza, mi stupisco di trovare così tante persone fuori, c’è tutta la famiglia di Niall, alzano tutti 
lo sguardo su di me e io sorrido debolmente.
“Dove la portate?” chiede Niall.
“Deve fare un controllo, non si preoccupi!” risponde per me l’inserviente.
Annuisco stringendo un secondo la mano di Niall, gli sorrido prima di entrare in ascensore.
Saliamo di un piano e io mi mordo le unghie, respiro profondamente mentre usciamo e ci avviamo verso la fine di un 
corridoio lunghissimo.
Tra le panche poste ai lati vedo mamme alle prese con i bambini, donne incinte, uomini che dolcemente coccolano le proprie 
compagne, sorrido a quella vista e mi rilasso, ripenso alla dolcezza delle coccole di Niall, perchè non l’hanno fatto salire 
con me?
“Mrs Horan?” 
Mi giro di scatto verso una donna sorridente, sentirmi chiamare in quel modo mi provoca uno scombussolamento dentro, 
sento il cuore battere all’impazzata.
Io, una ragazza tra le tante, porto ora il cognome dell’uomo che mi ha cambiato la vita, l’uomo che mi ha reso donna, 
che mi ha reso forte, che mi ha regalato amore e che mi ha donato il cuore.
Vengo accompagnata all’interno dello studio e poi la dottoressa mi fa stendere su un lettino per un’ecografia, 
incrocio le dita mentre sento il gel freddo sulla pancia.



Pov di Niall

Mezz’ora.
Mezz’ora che è via.
Cammino avanti ed indietro per il corridio facendo venire il mal di mare ai miei, mi invitano a stare fermo e sedermi 
ma io proprio non ce la faccio, è impessabile una cosa simile.
Non so dov’è mia moglie, come faccio a stare tranquillo? Cerco un altro dottore per avere informazioni ma nessuno riesce 
a dirmi nulla.
Sono ormai passate le due di notte e qualcuno si ferma a farci gli auguri, ricambiamo tutti gentilmente, ma io vorrei avere 
Serena tra le braccia.
Il dottore che l’ha visitata esce dall’ascensore, mi avvio diretto verso di lui e lo chiamo per farlo girare.
“Ah, Signor Horan, sono arrivati i risultati delle analisi del sangue di sua moglie” dice sorridendo.
“E’ tutto ok?” chiedo.
Sorride, non c’è niente di grave allora, almeno penso!
Le porte dell’ascensore si aprono ancora e questa volta è lei, seguita da un’infermiera.
Sorride.
Uno di quei sorrisi che scaldano il cuore, sposta lo sguardo da me al dottore alle mie spalle, ma non ne capisco il motivo. 
Che qualcuno mi spieghi che succede!
“La dottoressa ha detto che dovevamo aspettare i risultati delle analisi!” dice rivolta al dottore.
“Sono arrivati, forse è il caso di dire qualcosa anche a lui” dice indicandomi.
Lei annuisce, la mia famiglia è in silenzio in attesa, io sono confuso.
“Non si preoccupi sua moglie è in piena salute, è solo in dolce attesa” dice l’uomo paffuto.
Sgrano leggermente gli occhi mentre dentro la vita si contorce.... In dolce attesa?
Sposto lo sguardo tra Serena e la mia famiglia, vedo mia madre con le mani sulla bocca a trattenere un urlo, gli occhi di mio 
padre brillano felice, Greg sorride mentre stringe tra le braccia Theo, accanto a Denise.
“S-sei incinta!” dico ad alta voce guardando Sere.
Lei continua a fissarmi, sembra spaventata.
Cosa c’è amore?
Hai paura che non voglia un figlio da te?
Non scherzare, non ci pensare nemmeno, sono solo sconvolto, non me l’aspettavo.
“Niall?” mi chiama con una voce dolcissima.
Sorrido, sorrido a lei, alla mia vita, alla nostra vita e mi avvicino a lei prendendola in braccio.
Non mi interessa di essere in ospedale, non mi interessa di avere dei medici a guardarci, la prendo tra le braccia e la stringo 
a me.
Perchè questo è il Natale più bello della mia vita, lei mi stringe le mani attorno al collo e io la bacio delicatamente.
“Un bambino, avremo un bambino” dico felice.
Sento gli occhi pizzicare, mentre lei ha già il viso rigato dalle lacrime.
“Buon Natale amore!” mi sorride.
“Grazie, grazie per questo regalo” le sussurro all’orecchio.
Lei ride e io mi riempio l’anima di quel suono, qualche mese fa, durante il matrimonio mi sono promesso di renderla felice, 
di renderla una principessa ma in fondo è lei che rende me un principe.
“Congratulazioni!” dice il dottore stringendoci la mano.
“Grazie” dico sorridendo, mentre tengo stretta al mio fianco Serena.
Ha ripreso un colore roseo e bello, prima vederla così pallida mi ha distrutto.
“Potete tornare a casa ma la signora deve riposare, mi raccomando!” continua l’uomo.
Annuisco e mentre i miei si stringono attorno a Serena io chiedo altre informazioni al dottore, mi rilascia poi i risultati delle 
analisi fatte e mi fa firmare l’uscita di Sere dall’ospedale.
Mi volto verso quel gruppo di persone che rappresenta la mia vita, è notte fonda ma loro continuano a far casino, 
Serena incrocia il mio sguardo e mi sorride, ricambio di riflesso mentre un pensiero si fa spazio in me.
Voglio toccare la sua pancia.
“Andiamo?” dico avvicinandomi.
“Si, andiamo, copriti cara, non prendere freddo!” dice mio padre.
“Grazie” risponde Serena.
Io sorrido prendendo posto accanto a lei e circondandole la vita con un braccio, la tiro al mio fianco e le lascio un bacio 
sulla testa.
“Ti amo” le sussurro.
“Anche io” dice felice.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa di Greg, è la più spaziosa e ha una stanza per noi due, così salutiamo i miei 
con la promessa di vederci domani.
Accendo il riscaldamento mentre Sere allaccia la cintura, metto in moto e sfrecciamo tra le strade di Mullingar.
“Ci credi?” mi chiede.
Nego con la testa, no, non ci credo, non riesco a crederci, non vedo l’ora di dirlo ai ragazzi, non vedo l’ora di coccolare 
mia moglie, non vedo l’ora di sapere se sarà maschio o femmina.
“Sono felice Niall” sorride.
“Lo sono anch’io amore, sono così felice che mi scoppia il cuore!” dico sincero.
Lei si stringe sul sedile e sorride, vedo i suoi occhioni grandi combattere per rimanere aperti, le poggio una mano sulla 
gamba e lei senza pensarci due volte ci poggia sopra la sua.
“Dormi se sei stanca!” le dico dolcemente.
“No, voglio farti compagnia!” mi dice risistemandosi ancora una volta sul sedile.
Allungo la mano per accendere un pò di musica e continuo a guardare felice la strada davanti a me, le strade della mia città 
mi sembrano ancora più belle del solito, mi sento uno stupido ma penso già a come sarà passare il prossimo Natale con 
un componente in più in famiglia, sorrido al pensiero e mi sento finalmente completo.
Arriviamo a casa cinque minuti prima di Greg, così Serena si accoccola al mio petto in attesa, la faccio sistemare il meglio 
possibile e le accarezzo la schiena.
“Mmh” dice soddisfatta mentre infilo una mano sotto la maglietta e le faccio i grattini.
Rido, è sempre la solita, ama quando faccio così e io amo sentire lei sorridere soddisfatta.
I fari dell’auto di Greg mi fanno storcere il naso, volevo stare un altro pò da solo con lei, ma mi trovo costretto a scendere 
dall’auto ed entrare in casa.
Theo è ancora sveglio e vedo Serena e Denise giocarci insieme, resto lì a guardare, anche se fisso solo mia moglie, dopo tutti 
questi anni mi ritrovo più innamorato di prima, ogni volta che si gira per guardarmi, sorride in un modo così dolce che il 
mio cuore parte a battere all’impazzata e mi sento talmente stupido! Ma in fondo l’amore regala ogni giorno nuove emozioni.
“La stai consumando” dice Greg al mio fianco battendo una mano sulla mia spalla.
“Ti rendi conto, sto per avere un figlio!” dico sorridendo.
“Il mio fratellino!” dice lui prendendomi in un abbraccio scherzoso mentre io cerco di liberarmi da lui.
“Ehi, qui gli unici Horan che possono fare casino solo Theo e il piccolo o piccola dentro la pancia di Sere” dice Denise.
Mi fermo accorgendomi di quanto sono belle le parole di mia cognata e come uno stupido mi emoziono, guardo in alto 
trattenendo le lacrime mentre Greg continua a prendermi in giro.
“Ma zitto che tu hai fatto peggio quando hai saputo di Theo!” gli dico piccato.
“Sarà di famiglia!” dice ridendo.
“Ora andiamo a letto, domani ci aspetta una bella giornata, ancora auguri, 
sia per Natale che per il nuovo arrivo!” dice Denise prendendo il piccolo in braccio.
Piano piano saliamo tutti al piano di sopra per andare a letto, spengo le luci del soggiorno e lascio che l’albero di Natale 
illumini il buio di quelle notte.



Pov di Sere

Mi spoglio velocemente e infilo un pigiama, sono stanchissima e non vedo l’ora di toccare il cuscino. 
Dopo essere stata in bagno torno in camera trovando Niall già sotto le coperta, le sposto facendomi spazio accanto a lui, 
che non si fa scrupoli a catturarmi tra le sue braccia.
“Amore?” mi chiama dolcemente strofinando il viso nel mio collo.
“Che c’è?” dico girandomi per guardarlo in faccia.
Lo vedo prendere una ciocca dei miei capelli e rigirarsela tra le dita, poi sorride e mi lascia un bacio sul naso.
“Posso accarezzare la tua pancia?” mi chiede in un modo talmente dolce che riesco solo ad annuire.
Scosta leggermente la maglia del pigiama e sorridendo sincero osserva la mia pancia, delicatamente poi passa una mano 
sulla pancia, facendomi rabbrividire.
“Che c’è?” chiede ansioso.
“Nulla, solo che la tua mano è freddissima!” dico e lui la ritrae velocemente.
“Amore, mi devo solo abituare, stai tranquillo!” dico riprendendo la sua mano e poggiandola sul mio ventre.
Mi sorride e accarezza lentamente quel pezzo di pelle, mi lascia un bacio dolce sulle labbra e poggia la testa sulla pancia, 
in ascolto.
“Dici che ci sente?” mi chiede dolcemente.
“E’ ancora presto Nì!” sorrido carezzando i suoi capelli.
Lui mette il musino e lascia un bacio all’altezza del mio ombellico.
“Vi amo” sussurra alla pancia.
I miei occhi si inumidiscono e mi sento la persona più felice del mondo, sento il cuore scoppiarmi dentro pieno d’amore 
per questo biondo tinto che mi ha sconvolto la vita tanti anni fa e che continua a farmi sognare ogni singolo giorno della 
mia vita.
“Ti amiamo anche noi amore!” rispondo sorridendo.
Lui mi guarda con i suoi occhioni azzurri spalancati e torna al mio fianco per baciarmi un labbro.
“Buon Natale piccola mia, grazie per questo regalo” sussurra.
“Buon Natale anche a te amore, grazie per rendere la mia vita una favola” dico sincera.
Ci guardiamo negli occhi emozionati, poi mi giro e lui mi intrappola tra le sue braccia, così con la mia schiena contro 
il suo petto e la sua mano sul mio ventre ci addormentiamo con il sorriso tra le labbra e la gioia nel cuore.
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OH-OH-OH BUON NATALE !!!
Mi sento tanto una babba Natale, eccovi il mio regalo per voi,
vi auguro tanta gioia e serenità, dal profondo del cuore,
grazie per tutto quello che avete fatto per me in questo anno fantastico,
spero che la OS sia di vostro gradimento e.... non lanciatemi insulti!
Grazie ahahahah
Detto questo, ancora tanti tanti cari auguri di Buone Feste a voi e alle vostre famiglie!
Per Capodanno ci risentiremo :)
Vi voglio bene...
BUON COMPLEANNO AL NOSTRO LOUIS, 22 anni, non riesco a crederci!

 
   
 
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