Capitolo 1

Dicevano che sarebbe stato diverso, che fosse un passo importante per crescere, per maturare ma per me fu davvero diverso, fu una vera lotta alla sopravvivenza.

Perché è così,nel mondo non si vive, si sopravvive.

Ogni giorno si affronta la realtà, quella di un mondo cieco, che vede solo quel che vuole, sempre pronto a giudicare e mai a capire.

Ed è quello che le persone fanno, giudicano, giudicano i tuoi capelli, i tuoi vestiti, il tuo modo di parlare e per loro tutto di te è tremendamente sbagliato.

Ti considerano una delle tante ragazze, con problemi adolescenziali che prima o poi con il tempo crescerà e capirà, ma loro non sanno, non sanno quanto in realtà io sia già cresciuta.

“Beth, su avanti, alzati o farai tardi, su forza Beth”

Ed ecco mia madre Celine che come ogni giorno, prima di andare a lavorare viene a svegliarmi per andare a scuola. C'è cosa peggiore?

“Mmm, mamma ti ho mai detto quanto può essere fastidiosa la tua voce la mattina?”dissi con la voce impastata dal sonno mentre sorridevo all'amabile donna che continuava a sorridere divertita.

“avanti tesoro o farai tardi, io vado a lavoro ci vediamo oggi pomeriggio”disse baciandomi la fronte “ah dimenticavo..la colazione e già pronta, sbrigati!”disse prima di correre a lavoro.

Ed è cosi che inizia ogni mia giornata.

Io Beth Davis , una normale 17enne di Bristol, che come ogni mattina con la sua calma si prepara per dirigersi in quel manicomio più comunemente chiamato Scuola.

Scosto il piumone verde e caldo dal mio corpo, con estrema lentezza per poi scendere dal letto.

Il contatto dei miei piedi caldi con il pavimento freddo mi fa rabbrividire, così cerco di vestirmi il più velocemente possibile per togliere questa sensazione opprimente dalla mia pelle non più calda.

Prendo dei Jeans chiari dall'armadio e li indosso facendo attenzione a non cadere data la mia sbadataggine.

Una volta indossati i jeans prendo un maglione rosso,di lana,che al tatto risulta così morbido e caldo e senza pensarci due volte lo indosso sopra i jeans lasciandolo cadere morbido sulle spalle e sulle braccia.

Controllo l'ora sul telefono e vedo che sono già le 7.15 così decido di sbrigarmi e a passo veloce mi dirigo in bagno.

Una volta entrata mi fermo davanti allo specchio e senza perder tempo lavo il viso e i denti per poi cominciare a spazzolare i miei lunghi cappelli neri per poi legarli in una coda alta.

Apro i vari scompartimenti per poi prendere la mia trousse ed estrarre il fondotinta, che applico velocemente,e mettere la matita nera dentro l'occhio creando così un forte contrasto con i miei occhi azzurri.

Una volta messa la matita applico il rimmel creando maggior contrasto per poi passare del gloss trasparente sulle mie labbra carnose e rosee.

Controllo la mia immagine riflessa ancora una volta allo specchio per poi scendere le scale e fare colazione.

Prendo il pane con la marmellata, già preparati,e con appetito ingoio il tutto per poi bere il mio thè, non più caldo.

Una volta fatta colazione prendo la mia borsa con il materiale scolastico e indosso le mie Blazer rosse e la giacca per poi dirigermi a passo svelto verso la fermata del' autobus per andare a scuola.

Alle 7.55 finalmente arrivo e con passo deciso passo il cancello dirigendomi all'interno dell'edificio grigio , osservando come i vari ragazzi si lamentino della loro giornata , a loro parere stressante e discutono sui vari programmi.

Appena entro nell'edificio, un calore avvolge il mio corpo, riscaldandomi completamente e,portando le mie guance, coperte dal fondotinta di un colorito normale e non più rosso.

Appena arrivo davanti al mio armadietto, anch'esso rosso, noto la figura di Julie avvicinarsi, e nel vederla non posso fare altro che sorridere.

“Ciao Beth” disse abbracciandomi calorosamente

“hey”risposi sorridendole.

Che dire di lei, lei è perfetta!

L'unica che in 4 anni ha cercato di capirmi e di starmi vicina.

Lei è la mia migliore amica da quando, 4 anni fa entrai in questo posto, timida e impacciata.

È una ragazza fantastica e bellissima, esattamente il mio opposto.

Lei è alta e magra, io sono bassa e magra al punto giusto, lei è bionda con occhi castani e io sono mora con occhi celesti. Due opposti.

Caratterialmente siamo abbastanza simili anche se lei è più sciolta e disinvolta mentre io spesso mi dimostro timida e impacciata.

“Allora come va?”chiede lei curiosa di sapere come io stia, una delle poche a cui davvero importa qui dentro.

“Io sto bene, e tu?come va con Josh?”dissi sorridendole mentre lei felice comincia a parlarmi del suo appuntamento.

“Non puoi immaginare Beth, è stato fantastico, lui è fantastico! È stato gentilissimo! Devo raccontarti tutto, assolutamente”

Io risi di gusto sapendo da quanto lei volesse uscire con quel ragazzo e ora che è successo non posso che essere felice per lei.

“beh ma parliamo di cose serie” disse sorridendomi mentre poggiava i sui libri nel suo armadietto “oggi vedremmo il nuovo professore di Filosofia” disse lei con disinvoltura.

“sarà il solito vecchio rimbecillito”risposi ridendo contagiando anche lei

“hanno detto sia giovane, dicono abbia preso la laurea da poco”rispose dopo poco

“oh beh,allora quando lo vedremmo scopriremmo di chi si tratta”risposi dirigendomi nella classe Chimica dato che la campanella era ormai già suonata. “ci vediamo dopo Julie” dissi sorridendole

ricevendo in cambio un bacio volante mentre anche lei si dirigeva nella sua classe.

Mi piaceva la chimica, non dico di essere un genio in chimica ma il mio bel 7 ce l'ho e ne vado anche fiera e le lezioni del prof.Douglas sono interessanti ma quel giorno avevo uno strano presentimento e non riuscivo a concentrarmi sulla lezione.

Mi trovai a scarabocchiare nel quaderno mentre quel povero vecchietto spiegava gli atomi, annoiando la maggior parte degli alunni, negati in chimica, che dormivano e disegnavano sui banchi proprio come me in quel momento.

Pensai,pensai a chi potesse essere il nuovo professore che avrebbe sostituito la ormai pensionata prof.Hamilton e così l'ora di Chimica passò.

Salutai cordialmente il prof.Douglas per poi dirigermi nella classe di Filosofia dove presi posto vicino a Sophia, una ragazza semplice e ordinata che dall'inizio anno trovò bello passare l'ora assieme ascoltando la noiosissima prof di filosofia. Chissà se ora con il nuovo professore sarebbe cambiato qualcosa.

Salutai timidamente Sophia e altri compagni e presi posto aspettando con ansia di vedere il nuovo prof.

Tirai fuori il materiale dalla borsa quando vidi una slanciata figura passare la porta e poggiare dei libri sulla cattedra, restai a fissare quella figura chiedendomi se quel ragazzo giovane potesse essere davvero il nuovo professore.

Prese posto davanti alla cattedra appoggiandosi leggermente e non potei fare a meno di osservarlo;

stivaletti neri, jeans a sigaretta neri che fasciavano perfettamente le sue lunghe gambe e un maglione anch'esso nero che fasciava perfettamente i muscoli delle braccia,adatto per un mese freddo come gennaio.

A dir poco perfetto.

Dei ricci castani contornavano i lineamenti del suo viso alzati in un ciuffo sulla fronte lasciando vedere i sui occhi verdi e profondi,che anche da distante potevi notare brillare.

Ma la cosa migliore?il suo sorriso, contornato da due fossette ai lati della bocca.

Forse avrà avuto poco più di 23 o 24 anni

“Salve ragazzi io sono il nuovo professore di Filosofia, Harry..Harry Styles”disse sorridendo entusiasta ai ragazzi incuriositi.

da li capii che sarebbe stato un anno davvero difficile.



SPAZIO AUTRICE

CIAO A TUTTE :)
SONO TORNATA CON QUESTA STRANA STORIA..SPERO CHE VI PIACCIA E CHE VI INCURIOSISCA ALMENO UN PO'.
VI PREGO DI RECENSIRE E DI LASCIARE UN VOSTRO PARERE CON EVENTUALI CONSIGLI :)
GRAZIE MILLE PER TUTTE COLORO CHE LO FANNO! BACI!