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Autore: SandFrost    24/12/2013    0 recensioni
Nevicava ormai da giorni, una neve fastidiosa che ti impediva di mettere piede fuori casa senza sprofondare. Ma era piacevole guardarla cadere, stando seduti sul davanzale intero, con il camino accesso, una coperta morbida intorno alle spalle e una cioccolata calda tra le mani.
Fu così che quel pomeriggio, Niall, decise che avrebbe addobbato l’albero. Era stanco di fissare il terreno completamente ricoperto di bianco e iniziava ad annoiarsi. Giusto quella mattina, sua madre, aveva portato l’albero in soggiorno gli aveva chiesto di prendere anche le decorazioni.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa os è dedicata alla mia Niall!Nello!Nella in Kurt.
You always make me smile, Lidia.
Love you so much and Thanks for all.
You are the perfect and only Niall!Kurt to me Liam!Mercedes.




Gli ultimi fiochi di neve cadevano annoiati al suolo, accompagnati dal dolce suono della legna che arde nel cammino. Il vetro della finestra appannato e del tutto congelato, con tanto di pezzi di giacchio sotto il piccolo davanzale.

Dicembre aveva portato con se freddo e neve, ma anche quella fragranza di natale, che riusciva a riscaldare anche i cuori più freddi. Era sempre bello tornare bambini, in quel periodo dell’anno, e giocare con la neve a fare pupazzi di neve e dar loro strani nomi.

Nevicava ormai da giorni, una neve fastidiosa che ti impediva di mettere piede fuori casa senza sprofondare. Ma era piacevole guardarla cadere, stando seduti sul davanzale intero, con il camino accesso, una coperta morbida intorno alle spalle e una cioccolata calda tra le mani.

Fu così che quel pomeriggio, Niall, decise che avrebbe addobbato l’albero. Era stanco di fissare il terreno completamente ricoperto di bianco e iniziava ad annoiarsi. Giusto quella mattina, sua madre, aveva portato l’albero in soggiorno e gli aveva chiesto di prendere anche le decorazioni.

Niall si alzò dalla sedia a dondolo vicino al camino ed entrò in soggiorno. Sul piccolo tavolino da tè era riposta una enorme scatola chiusa con il coperchio, sicuro non suo perché di qualche centimetro più grande. Sollevò il coperchio e lo ripose per terra e osservò attentamente il contenuto.

C’erano una trentina, su per giù, di palline dalle varie dimensioni e a dai più svariati colori. Addobbi di Natale di ogni tipo e un puntale a forma di stella, riposto nella sua scatola di plastica, in modo che non si rovinasse con il tempo. Per quanto quella scatola fosse piena di colore e molto natalizia, a Niall non convinceva un granché, così levò il telefono dalla tasca e inviò un messaggio:

A: Zayn

Hey Zayn, che stai facendo? Mi annoiavo e allora ho deciso di addobbare l’albero di natale, ma tutto quello che ho non mi convince, che ne dici di prendere il tuo bel sederino e venire a darmi una mano e magari di portare anche altre decorazioni.. e quei deliziosi biscotti al cioccolato che tua madre sta cucinando? Sì, ne sento il profumo anche da qui. Ti aspetto, corri.

Nialler

Zayn, era un amico di vecchia data di Niall, nonché suo vicino di casa. Si era trasferito lì, qualche anno dopo la nascita di Niall. Zayn è di qualche mese più grande rispetto a Niall ma, la maggior parte delle volte, sembra più grande di lui di molti anni. Soprattutto per il modo protettivo in cui lo tratta.

A Maura, la madre di Niall, piace molto Zayn e dice sempre: “Per fortuna che ci sei tu, Zayn, a vegliare sul mio piccolino”. Ogni volta che lo diceva, Zayn sorrideva fiero e Niall si voleva nascondere sotto il letto. Sua madre alle volte poteva essere imbarazzante ma era la migliore.

Avevano trascorso insieme la loro infanzia e la loro adolescenza. Sia Trisha che Maura avevano fatto in modo che i loro due figli finissero nella stessa classe, in modo da vegliare l’uno sull’altro in ogni situazione. Passando insieme anche gli anni di scuola, il loro legame era diventato qualcosa di più. Quasi fraterno.

Quando erano insieme, erano al sicuro. Perché insieme erano più forti e niente poteva far loro del male. Capitava spesso, molto spesso, che Niall cadesse e si facesse male e, allora, Zayn era sempre lì con cerotti e garze pronto a curarlo e a prendersi cura di lui.

Molte altre volte era Niall a prendersi cura di Zayn soprattutto quando il più grande, per difendere il biondo, dava inizio ad una rissa e, a quel punto, Niall aveva il compito di farlo calmare e riportarlo alla ragione. Dicendo lui che non ne valeva la pena, che lui stava bene e che non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male.

Niall afferrò dalla scatola una pallina di Natale. Era rossa con dei fiocchetti bianchi disegnati sopra che brillava alla luce del cammino. La fissò a lungo, come perdendosi in essa, prima di avvicinarsi all’albero al centro della stanza, alzandosi sulle punte per appenderla al ramo più alto.

Continuò cosi per alcuni secondi. Prendeva una pallina, la fissava per alcuni secondi, la faceva girare e poi l’appendeva all’albero, facendolo diventare più bello. La parte superiore dell’albero era stracolma di palline e Niall stava per iniziare a decorare la parte centrale, quando sua madre irruppe nella stanza con un vassoio di biscotti al cioccolato e un bicchiere di latte caldo.

“Scusami tesoro, non volevo disturbarti e che mi ha chiamato Trisha e mi ha detto che Zayn sta per arrivare, così ho preparato questi per tutte e due. E ci tengo a precisare per tutti e due, in modo che tu non li mangi tutti, okay?” Maura lo guardò con aria di rimprovero, anche se lui non aveva fatto ancora niente.

“Non ti preoccupare mamma, prometto che ne lascerò qualcuno anche per Zayn. Parola di scout.” e si portò una mano sul cuore, mentre il suo sguardo era rivolto al vassoio sul tavolino, accanto alle decorazioni di natale.

“Tesoro, tu non hai fatto gli scout, quindi non so quanto conti il tuo giuramento.” Maura strinse le braccia in grembo e guardò i biscotti preoccupata, dopodiché diede fiducia al figlio e uscì dalla stanza con un esasperato: “Vado a farne degli altri, o quel povero ragazzo non avrà neanche le briciole”.

 
-

Zayn bussò alla porta degli Horan mentre saltellava sul posto per il freddo. Qualche secondo dopo Maura gli aprì la porta e lo accolse con un enorme abbraccio. Prese dalle mani del ragazzo la scatola con le decorazioni e sopra un vassoio dall’odore delizioso e lo fece accomodare in casa.

“Entra su, fuori si gela. Niall è in soggiorno ad addobbare l’albero. Ho portato dei biscotti per entrambi, ma conosci meglio di me mio figlio e sai già che fine hanno fatto. Ora sto per sfornarne altri, quindi tu vai in soggiorno e io vi raggiungo subito” .

Zayn non ebbe neanche il tempo di parlare, che la donna tornò in cucina. La casa sapeva di biscotti al cioccolato e quel piacevole tepore di camino accesso. Si tolse il cappotto e lo appese all’ingresso, poi prese di nuovo tra le mani le decorazioni, con sopra il vassoio di pasticcini fatti da sua madre e camminò verso il soggiorno.

Quando varcò la porta vide Niall seduto, quasi spalmato, sul divano con un vassoio vuoto sul grembo e un biscotto tra le mani. Lo scrutava tristemente, consapevole che era l’ultimo rimasto e non sapeva se mangiarlo o lasciarlo lì per dopo. Dopo qualche secondo di dilemma, lo portò alle labbra e lo addentò felice.

Zayn lo guardò e rise leggermente, poi la sua attenzione si spostò sull’albero mezzo decorato, con troppe palline in alto e spoglio alla fine. Entrò completamente nella stanza, in modo da far notare la sua presenza al biondo, ed esclamò: “E quello che diamine è? Mi avrai mandato quel messaggio in cui dicevi di star addobbando l’albero tipo mezz’ora fa e questo è tutto quello che sei riuscito a fare? Sei una frana, Horan”.

“La colpa è tutta tua Malik e di questi infidi biscotti. Ero alle prese con l’albero, quando mia madre se ne viene con questi biscotti e si aspettava anche che io non li mangiassi e che ne lasciassi qualcuno per te. Se tu fossi arrivato prima, io non mi sarei distratto, non gli avrei mangiati tutti e avrei finito il mio capolavoro con l’albero. Quindi sì, è tutta colpa tua, mio caro Malik”.

Niall puntò un dito sporco di briciole di biscotto contro Zayn, mentre cercava di mettersi su e sedersi composto, senza risultato. La stanza si riempi con il suono della risata di Zayn. Quella sua risata dolce, quella che ti fa dimenticare perché il mondo gira, quella che ti fa dimenticare anche il tuo stesso nome.

“Non posso prenderti seriamente” disse, mentre si piegava tra le risate e si appoggiava al muro “Sei cosi buffo. Hai il viso tutto sporco e non ce la posso fare”. Faticava quasi a parlare per quanto rideva e per poco non fece cadere il vassoio e la scatola con le decorazioni per terra.

In suo aiuto accorse Maura, che guardò il viso sconvolto e offeso del figlio e per poco non scoppiò a ridere anche lei. Tolse di nuovo dalle mani di Zayn la scatola e il vassoio e gli appoggiò su una mensola passando poi, a suo figlio, un fazzolettino per pulirsi per poi esclamare: “Sarà meglio per voi due che al mio ritorno questo albero sia finito. Niall io vado a casa Malik per alcune ore, cosi ringrazio Trisha per i pasticcini. In cucina ci sono i biscotti, non mangiargli, si devono ancora freddare e Zayn, controllalo tu”.

Zayn annuì, mentre si mordeva le labbra per darsi una controllata e Niall sbuffò a sua madre, incrociando le braccia al petto e riservando a Zayn uno sguardo di disapprovazione per tutte quelle prese in giro. Maura salutò con un bacio sulla guancia entrambi i ragazzi e uscì dalla stanza.

“Ora” iniziò Zayn, indicando Niall e avvicinandosi all’albero “Alzati subito da quel divano, non toccare i pasticcini, sta lontano dalla cucina e passami qualche altra pallina!” concluse scrutando l’albero e osservando le palline scelte dal suo amico.

“Che hai da fissare con quella faccia il mio, incompiuto, capolavoro? Non sei qui per darmi una mano per finirlo? Che ne dici di questo addobbo argento? Per me starebbe benissimo alla base e poi potremo passarlo su tutto l’albero, Zayn ma mi stai ascoltando almeno?” Niall passò una mano sul volto imbambolato dell’amico.

Zayn scosse il capo e fissò Niall con occhi sbarrati “Si, scusa è solo che questa pallina, proprio questa nascosta all’angolo, mi ricorda qualcosa eppure non so bene cosa. Mi sembra come legata a un ricordo troppo lontano per guardarlo meglio. Come se facesse parte di qualcosa di me, ma non riesco proprio a ricordare”.

Niall rise piano e prese tra le mani, la pallina in questione: “Che stupido che sei, questa pallina me l’hai regalata tu quando ci siamo conosciuti la prima volta. Tu avevi 6 anni e io ne mostravo molti di meno ed era il periodo natalizio. Ricordo che mia madre mi trascinò a casa vostra per salutarvi e mi lasciò con te in soggiorno. Tu stavi decorando l’albero con le tue sorelle e quando mi hai visto nascosto vicino al divano ti sei avvicinato e mi hai messo tra le mani questa pallina”.

“Sì, ora ricordo. Ricordo il tuo viso terrorizzato quando tua madre ti disse che dovevi stare con noi in soggiorno mentre mia madre le faceva fare il giro della casa. Ti sei quasi nascosto dietro lo schienale del divano quando hai visto che mi stavo avvicinando a te. Ricordo che dopo averti dato la pallina di Natale, tu mi hai sorriso e dopo te la sei messa in tasca.” Entrambi i ragazzi fissarono assorti nei ricordi la pallina nella mano di Niall, prima che Zayn se ne uscì con: “Sai che quello si chiama furto?” Niall lo colpì leggermente e ripose la pallina sul suo ramo, come ogni anno da quel giorno adornava il suo albero di Natale.

“L’hai tenuta” disse pensieroso Zayn, mentre la pallina dondolava leggermente. Era piccola e bianca, sopra dei cuoricini dorati e qualche pallino argentato. C’era un laccetto dorato e riusciva a dare senso a tutto albero, anche se così piccola. Forse perché racchiudeva l’inizio della loro amicizia.

“Zayn smettila di fare il sentimentale. Ho quella pallina da non so più quanto tempo, è lì ogni anno è come parte di questa festa. Avrai anche l’anno prossimo per ammirarla, ora aiutami con questo nastrino, mi ci sto attorcigliando dentro. Lo vedi che succede quando non mi aiuti?”.

Il moro distolse la sua attenzione da quella pallina, che sapeva cosi tanto di Natale e di ricordi felici, per trovarsi di fronte un Niall che stava girando intorno per riuscire a liberarsi le gambe e il corpo da quei filamenti d’orati, ma peggiorando solo la situazione.

-

Niall continuava a supplicare Zayn di aiutarlo, mentre il ragazzo era quasi spalmato al suolo con le mani sul addome e una risata incontrollata, che riempiva l’aria: “Oh andiamo Zayn. Non puoi lasciare così il tuo migliore amico. Giuro che se non mi liberi spiattello tutto quello che so a tua madre”.

“Nialler, tu non lo faresti mai e poi sei troppo adorabile, giuro, che sei troppo.. Aspetta, mi è venuta un idea geniale.” Zayn si sollevò e prese tra le mani altri fili dorati e alcuni argentati e iniziò ad avvolgere il corpo di Niall. Legò qualche pallina di piccole dimensioni qua e là e infine aggiunse del fili rossi a completare la sua opera su un Niall che gli chiedeva che diavolo stesse facendo.

“Scusa Niall, ma eri troppo bello e non potevo non farlo. Sei il mio perfetto albero di Natale ora” lo sollevò di poco, dato che il ragazzo non poteva muoversi e lo avvicinò all’albero “Oh si! Devo dire che preferisco di gran lunga te, credi che se chiedo a Maura di portarti a casa mia a decorare il mio soggiorno, lei possa accettare? Perché sei troppo perfetto e devi essere mio. Il mio albero di Natale”.

“Zayn smettila di fare l’idiota a aiutami. Mia madre ti ucciderà quando vedrà tutto questo. Dovevamo decorare il vero albero e non me. Che ti è saltato in mente? Forse non ci vedi più bene, ma il vero albero è alla mia sinistra e...la smetti di guardarmi?” Niall si agitò e quasi non cadde al suolo. Zayn lo avvolse con le sue braccia e lo strinse a sé tra le risate.

Quando si fece serio sussurrò: “Saresti un perfetto albero di Natale, Nialler. Il mio perfetto albero di Natale” e poi si allontanò e iniziò a liberarlo da tutti quei nastrini e fili colorati “Sia chiaro, ti libero solo perché devi essere solo il mio albero di Natale e non voglio che il mondo veda il mio bellissimo, personale e perfetto albero di Natale”, ma prima di liberarlo del tutto gli scattò una foto ricordo.

“Almeno vieni qui e fa una foto con il tuo albero di Natale personale” sbuffò Niall e Zayn non se lo fece ripetere due volte. Gli si avvicinò e scattò una foto. Niall sorrise e quando riuscì a liberarsi le braccia lo avvolse e lo strinse “E’ bello sentirsi perfetti agli occhi di qualcuno, soprattutto quando quel qualcuno è una delle persone più importanti della sua vita”.

Zayn sorrise nell’abbraccio e poi lo allontanò leggermente, per scompigliargli i capelli e sorridergli ancora: “Oh Nialler, ora smettila tu di fare lo sdolcinato e finiamo questo albero di Natale. Anche se tua madre mi ama e non sarebbe difficile darti tutta la colpa, voglio che sia entusiasta del nostro albero”.

 
-

Erano passati ormai una ventina di minuti, quando Maura rientrò in una casa silenziosa e fece il suo ingresso nel soggiorno. Niall e Zayn erano seduti vicini sul divano, mentre fissavano, di fronte a loro, con orgoglio, quello che avevano creato. Maura spostò lo sguardo e i suoi occhi si imbatteranno in una visione.

“Ho detto voi di finire l’albero, ma non pesavo lo avreste fatto sul serio. Pensavo di rientrare e beccarvi con i volti sporchi di cioccolata, non pensavo che entrando da quella porta avrei trovato questa visione” Maura si avvicinò all’enorme albero situato al centro della stanza. Era ricoperto di filamenti, che andavano dal dorato, per poi passare al rosso vino e fine con l’argento.

I Tre colori si attorcigliavano senza rovinarsi e percorrevano, da cima a fondo, l’enorme albero. C’erano palline di ogni tipo, dimensione e colore. C’erano quelle classiche, con un unico colore che conosceva da sempre e alcune nuove, di sicuro portate da Zayn. C’erano anche dei fiocchetti rossi e bianchi e delle campanelle che suonavano.

A completare il tutto, in cima all’albero, il puntale regalatole da sua madre, ancora intatto e sotto alcuni pacchi regalo. Passò lo sguardo su i due ragazzi che si sorridevano e su quell’albero che rendeva il soggiorno, così vecchio, davvero magico. “Non so realmente che dire, vi siete proprio meritati i biscotti. Questo albero è meraviglioso, non ci sono altre parole per descriverlo”.

Niall alzò una mano che andò a scontrarsi con quella del moro, che ricordò e si alzò dal divano ”Quasi dimenticavo, come ogni anno, io e le mie sorelle abbiamo fatto questi biscotti da appendere all’albero e per non rischiare che Niall se li mangi subito tutti, ne ho portati alcuni in più”.

“Ora ricordo perché sei il mio migliore amico da cosi tanto tempo, grazie Zee” Niall saltò sul divano, mentre Zayn gli passava subito il primo biscotto, dicendo che per gli altri avrebbe dovuto aspettare ancora un po’ e ne offri anche uno a Maura, che sorrise e si accomodò sul divano, fissando i due ragazzi mangiare sorridenti.

“Ora, se vuoi avere anche gli altri biscotti, vieni qui e aiutami ad appendere questi all’albero. Dobbiamo trovare qualche posto che non sia nascosto e ben visibile, anche se con te sarebbe meglio nasconderli tutti” Niall lo spintonò e appese il primo biscotto.

“I miei ometti, perché dovete crescere cosi in fretta? Darei dieci anni della mia vita, per vedervi cosi sorridenti a preparare l’albero. Proprio come usavate fare da bambini” Maura gli guardò per alcuni secondi, mentre i ragazzi si fissavano e poi la fissavano.

“Noi resteremo sempre i tuoi bambini, a cui piace giocare con la neve e preparare l’albero, vero Nialler?” Zayn sorrise alla donna e poi posò una mano sulla spalla di Niall e gli spostò alcuni ciuffi dalla fronte “Noi resteremo sempre così, due bambini a cui piace passare del tempo insieme. Ce lo siamo promessi ricordi?”.

Maura si asciugò una lacrima dagli occhi, prima che potesse cadere libera e rigare il suo volto e uscì dalla stanza, lasciando i ragazzi da soli a parlare.

"Si che lo ricordo. E lo ricorderò per sempre e, anche se un giorno me ne dimenticherò, ci sarai tu a ricordarmelo. Perché tu mi fai sorridere, Zayn e sono felice che tu faccia parte della mia vita. Ora so che non sei un tipo a cui piace tutto questo ma…” Niall non finì la frase con il suo solito e sussurrato: Ti voglio bene, che Zayn lo avvolse nelle sue braccia e: “Te ne voglio anche io, Nialler”.



 
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