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Autore: Francy_92    24/12/2013    15 recensioni
[IMPORTANTE: Non leggere senza prima aver letto "LET'S BLAME ON SEPTEMBER"]
[Sequel di "Let's blame it on September"]
Andrea e Gaia si sono lasciati, in tutti i sensi, al matrimonio dell'amica di lei, Serena.
Sono passati quattro anni da quando Andrea e Gaia hanno vissuto la loro breve ma intensa, a modo loro, storia d'amore; tre da quando nessuno dei due ha più provato a cercare l'altro.
Ognuno ha la sua vita e le vecchie ferite sembrano essere state rimarginate. Sembrano....
[Dal capitolo 11]
"«Non conosco il suo indirizzo»
«Ti accompagno, se vuoi»
«Si, andiamo» dico annuendo e, prendendo chiavi e cellulare, esco di casa.
Mi rendo conto che il tragitto è breve e non posso davvero credere che, per tutto questo tempo, sono stato a pochi metri da casa sua.
Davanti al suo portone, mi fermo, incerto se salire o no.
«Cosa fai?»
«E’ sicura che io sia la scelta giusta? Soprattutto vorrà vedermi?»
«Sei la persona che ama e che crede di aver perso. Sei quello che può starle vicino»
Non dovrei perché mi ha preso in giro quella sera, ma posso davvero abbandonarla?
Ovviamente no.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''A true love story never ends''
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Surprise!!! :D
Tenevo da parte questa sorpresa per voi da qualche mese e molte volte ero tentata di dirvi tutto, ma poi, il pensiero di fare felice qualcuno con questa piccola sorpresa mi faceva aspettare ancora, quindi eccoci qui.
Adesso posso mostrarmi il mio regalo per Natale
Vi auguro un felice Natale. Spero che tutti i vostri desideri si realizzino! <3
Francy <3

There’ll be a place for us
 
*Extra
*
 
«Io non so davvero come fai a sopportarlo!»
«Sopportare cosa?»
«Questa puzza!» esclama Andrea avvicinando l’oggetto contaminato vicino al mio viso.
«Smettila!» grido scoppiando a ridere.
«La prossima volta lo fai tu. Credo di aver perso il senso dell’olfatto»
«Eh dai… cosa sarà mai?»
Ricevo un’occhiataccia da mio marito mentre io continuo a ridere. Mi diverte troppo vederlo così schifato nei confronti del pannolino di sua figlia.
«Ha soltanto un anno. Non può essere così puzzolente un pannolino» mormora gettandolo nella pattumiera. «Cosa ti dà da mangiare tua madre?» chiede alla diretta interessata che se ne sta comodamente appollaiata sul suo braccio, intenta a giocare con i capelli del padre.
Io e Andrea abbiamo avuto il nostro lieto fine, il trentuno ottobre 2018.  
Ho voluto regalare me stessa a lui, per sempre! In salute e in malattia, in ricchezza e in povertà… finché morte non ci separi!
Adesso che nostra figlia ha diciassette mesi e io e Andrea siamo sposati non sono mai stata più soddisfatta e felice così della mia vita. Abbiamo tutto quello che una coppia può desiderare.
«Vieni qui, amore della mamma! Lascia stare questo papà brontolone» mormoro prendendola in braccio. Lei si dimena un po’, ma si calma appena entra in contatto con i miei capelli.
Adora giocare con i capelli di chiunque la prende in braccio e da qualche mese a questa parte si addormenta solo in questo modo. In un certo senso la rilassa, meglio del giro in macchina.
La guardo dal riflesso della finestra e mi accorgo che ogni giorno è sempre più uguale a suo padre.
Ha tutto di Andrea… dalla fisionomia al carattere. Sembra, però, aver preso il mio colore di capelli, ma è ancora piccola per confermarlo.
È testarda come suo padre e si ostina a parlare italiano quando io mi sforzo di insegnarle l’inglese.
Adoro il rapporto che ha instaurato con Andrea. E’ totalmente dipendente da lui e forse in questo mi somiglia. Quando Andrea è a casa lei è sempre vicino a lui. Dormono e giocano insieme e la mia piccola bambina ha perfino imparato a radere le guance con il pettine. Osserva sempre il papà farlo, così un giorno li ho trovati in bagno a togliersi la schiuma da barba dalle guance.
Se fosse stato un maschietto l’avrei capito, ma così mi devia la mia bambina!
Ma nonostante questo, quell’episodio mi ha fatto capire quanto Alisea sia legata a suo padre. Quanto lui l’adori e quanto lei lo ami.
Non avevo dubbi che Andrea sarebbe stato un buon padre, ma quando è nata la bambina, è diventato, se possibile, il miglior padre del mondo. Tutto quello che i nostri padri non sono stati. Nostra figlia non sentirà mai la mancanza di un genitore. Né adesso, né quando sarà più grande.
«Guarda cosa ho trovato?» Andrea si presenta in cucina con una foto tra le mani.
«Oddio… mi ero dimenticata di questa foto»
«La metterò nell’album di Alisea. Dovrà pur avere un foto di quando era dentro di te» sorride, si abbassa per baciare la testa alla piccola e poi bacia me.
«Certo…» rispondo sorridendogli. «Ti amo»
Andrea mi fa l’occhiolino e prende Alisea tra le braccia.
«Papi! Papi» comincia ad urlare lei. Ha una voce acutissima e con un grido riesce a superare le normali frequenze umane.
«Si, amore… sono qui»
Mi appoggio al bancone della cucina e mi sporgo per guardare padre e figlia.
«Ure tu» mormora Alisea sedendosi per terra e sbattendo il culetto sul pavimento. Sorrido, ma non intervengo.
«Pure io?» chiede Andrea sedendosi davanti a lei a gambe incrociate. «Eccomi qui. Prepariamo la pappa?» gli chiede lui allungandosi per prendere i giocattoli necessari.
«Pappa, si!» strilla di nuovo lei mentre afferra i giocattoli dalle mani del padre e comincia a lanciarli a destra e sinistra.
«Non si lanciano i giocattoli» la rimprovera lui.
Alisea mette il broncio per qualche secondo, ma quando Andrea inizia a fingere di mangiare qualcosa di immaginario dal piccolo piatto di plastica, lei si riprende e comincia a ridere e a giocare.
Mentre loro hanno il loro daffare io mi occupo del mio ultimo autore.
Ebbene si, durante questi ultimi sono diventata una curatrice editoriale.
Mi piace occuparmi personalmente degli autori che mi vengono affidati. Revisiono le loro bozze e metto a punto tutti i particolari da sistemare prima che il libro assuma la forma finale per la pubblicazione. E’ una vera soddisfazione vedere il libro che hai seguito per mesi nelle librerie.
Nella sfera personale il mio lieto fine ha dato inizio ad una vita meravigliosa.
Qualche anno fa non mi sarei mai immaginata che a venticinque anni avrei avuto marito e figlia. Contavo di iniziare a quest’età, ma il destino aveva progetti migliori per me e sono contenta di essermi affidata a lui, come mi sono affidata totalmente ad Andrea; al suo cuore, alla sua anima, al suo corpo.
Dopo il regalo di Natale di Andrea, non pensavo che nemmeno un anno dopo mi sarei trovata con la fede al dito.
In effetti è stato tutto piuttosto inaspettato. Avevamo deciso di aspettare che entrambi ci sentissimo pronti, ma poi, dopo la nostra prima estate trascorsa come una vera famiglia, ho capito che non sarebbe servito a nulla aspettare ancora, quindi, ho confessato ad Andrea di avere voglia di fare il passo successivo.
Abbiamo organizzato tutto molto velocemente, ma ne è valsa decisamente la pena. Sono felice della scelta che ho preso e sono felice adesso di essere la moglie di Andrea.
Se ripenso a quando eravamo ancora degli adolescenti, mi sembra impossibile aver sposato il mio peggior nemico delle superiori. Eppure l’ho fatto e adesso lo amo più della mia stessa vita!
«Bella peste…» sussurra Andrea abbassandosi alla mia altezza sul bancone.
Gli sorrido, ritornando al presente, e gli circondo il collo con le braccia. «Ha preso da te» mormoro baciandogli le labbra.
«Sono sicuro che qualche brutto aspetto del tuo carattere lo avrà preso e ce ne accorgeremo quando sarà più grande»
«Hm, quale potrebbe essere?» chiedo alzando gli occhi al cielo come se stessi riflettendo su qualcosa.
Andrea ride, perché sa dove sto andando a parare.
«Potrebbe avere gli occhi chiusi in fatto di ragazzi. Scegliere quello sbagliato per esempio…»
«Ah, quindi io sarei quello sbagliato?» chiede avvicinandosi al mio collo con aria maliziosa.
«Potresti essere quello sbagliato, si…» rispondo scoppiando a ridere e cercando di proteggere il mio collo.
«Io sono assolutamente quello giusto per te, cara la mia bellissima moglie»
Chiudo gli occhi e mi inebrio del suono di queste parole. È bello essere sua moglie…
Apro di nuovo gli occhi e lo guardo in quelle iridi stupendamente verdi. «Tu sei l’unico per me. Io e te… per sempre» mormoro accarezzandogli le guance.
Lui mi guarda negli occhi, ma ben presto mi ritrovo a ricambiare il suo bacio appassionato e dato con foga. Si stacca lasciandomi ansante e accaldata.
«Si amore… Io e te, per sempre. Ti amo»

 
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Vi è piaciuto il mio regalo? :D
Spero tanto di si!
Sapevo che molti di voi lettori vi aspettavate la conclusione di Andrea e Gaia con un matrimonio, ma metterlo nella storia principale non mi sembrava appropriato, perchè avevo un'altra fine per quella.
Ma mi è sembrato giusto scrivere un piccolo extra per far felici tutti voi che mi avete seguita e anche chi desiderava questo finale.
So che non è l'estratto del loro matrimonio, ma è una parte della loro vita come marito e moglie.
Lascio immaginare voi le loro nozze, perchè ogni lettore è padrone della storia che legge perchè la sua immaginazione gli permette di vivere al meglio la storia e io voglio che viviate al meglio la mia!
Grazie ancora per avermi seguita fin qui.
Spero di tornare molto presto con la nuova storia, che ancora non ha una forma ben precisa!
Work in progress ;)
A presto e ancora auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo! <3 <3
Francy <3 <3 <3
   
 
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