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Autore: SaraRocker    24/12/2013    1 recensioni
storiella -rigorosamente- Spuffy
Ambientata alla fine della seconda stagione. Buffy e Spike si sono alleati per sconfiggere Angelus, ma seppure i due riescono a salvare il mondo, Angel non riacquista la sua anima e Spike non riesce a riottenere la sua Drusilla.
I due alleati sono quindi costretti ad evadere per la loro sopravvivenza, legati da un patto di sangue fatto poco prima della battaglia.
-Estrattp cap.9-
-Drusilla si portò a sedere contro la testiera del letto, gli occhi imperlati di lacrime "Odori di lei... Sei impregnato di lei... Dentro, fino alle viscere." sibilò indicandolo. La mano tremante.
"Stai delirando"
"No, William... Lei ti entrata dentro più profondamente di quanto abbia mai fatto io..." gli rispose poi, troncando immediatamente ogni suo pensiero e sgombrandogli istantaneamente il cervello.
"Sin da quando l'hai vista la prima volta... Lei ti ha ossessionato" proseguì Drusilla, non potendo nascondere un profondo dispiacere nella sua voce "Dicevi di odiarla, perchè avevi paura di ammettere di amarl-" "Stai dicendo idiozie!" la interruppe improvvisamente, gridandole contro con disprezzo, in bilico di fronte ad un precipizio spaventosamente profondo.-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Promise

-Un Nuovo Universo




Lentamente, i suoni, da prima ovattati e confusi, divennero sempre più concisi, fino a che la ragazza potè bene distinguere  vocii di persone, rumori dei motori delle auto e persino i cinguettare rari, ma decisamente rilassanti, degli uccellini.
Aprì gli occhi lentamente, vedendo immediatamente disturbata dalla fortissima luce solare. Li serrò all'istante, per poi ripetere l'azione una seconda volta, ora abituatasi alla luminosità.
Si guardò attorno. Si trovava in quello che, all'apparenza, era decisamente un vicolo cieco. Era seduta contro una parete lurida e rovinata di un palazzo. Si alzò, non ricordando come fosse giunta in quel luogo. Cercò di fare mente locale, ma a causa di un forte dolore alla testa che la colse alla sprovvista, si limitò a muovere qualche passo in direzione della strada principale che poteva vedere a qualche metro da lei.

Era tutto dannatamente familiare.

"Che vuoi dire?" domandò Willow non nascondendo una forte agitazione della voce.
Spike, solo pochi minuti prima, aveva fatto -letteralmente- irruzione nella biblioteca dove la strega aveva detto, avrebbe studiato. L'aveva vista china tra vari scaffali e, sollevandola di peso e non dicendo nulla, l'aveva portata con sè fino all'appartamento.
Lei, in un primo momento spaventata dall'atteggiamento del vampiro, era poi crollata in un baratro di terrore, udendo ciò che era accaduto.
"Voglio dire che, dopo avere finito di fumare, sono tornato qui e lei non c'era.." fece con ovvietà Spike, destando profondamente ripetersi.
La ragazza impallidì visibilmente, colta dal panico. Una Buffy scomparsa equivaleva ad una morte certa, in ogni caso. Se Angel li avesse trovati, per quanto Spike potesse essere forte, non stava a dire che ce l'avrebbero fatta. Oltretutto la cacciatrice era la sua migliore amica, e non poteva credere che le fosse accaduto qualcosa. Non a lei, non a Buffy Summers. Era sempre sembrata tanto invulnerbile che, sentire dire che poteva essere scomparsa, la fece quasi piangere. Si trattenne spinta da un orgoglio che non credeva di possedere, e certa che, se c'era un modo per aiutare Buffy, quello non poteva essere piangendo.
Cercò di concentrarsi, ed analizzare fattore per fattore l'accaduto "Ok... Ci sono segni di combattimenti o-" "Niente. Non un vaso rotto, né tantomeno sangue. Nemmeno una goccia. Ne sentirei l'odore" la interruppe il vampiro, palesemente agitato. Si sentì decisamente confortato dal fatto di trovarsi con Willow, che sapeva tutto -lo aveva saputo prima di lui-, piuttosto che con Xander, un idiota che faticava persino a respirare, se non aveva un libretto delle istuzioni.
"Nulla? Sicuro?"
"Beh, rossa..." si preparò ironico il biondo "Non so quanti morti possano esserci stati per una perlina.." disse dunque, indicando il cristallo violaceo che spiccava a terra poco distante. Attese una delle sue tipiche reazioni di mortificazione od imbarazzo, ed invece vide i suoi occhi illuminarsi. Lui corrucciò lo sguardo confuso.
"Che hai?" domandò dunque, vedendo lei compiere qualche passo in direzione del piccolo oggetto a terra, di fronte al sofà.
"Spike! Sei un genio!" esclamò semplicemente la strega, raccogliendo da terra la piccola pietra e rigirandosela tra le mani sorridendo.
"Grazie, ma... Perché?"
Willow, come risvegliatasi da una trans, smise di contemplare il piccolo oggetto, puntando il proprio sguardo sul vampiro, palesemente estraniato dalla conversazione.
"Oh, sì, scusa..." disse timidamente avvicinandosi di qualche passo al biondo, così da mostrargli meglio il piccolo cristallo "Vedi, questo non è un comune cristallo, o un portafortuna qualunque, ma è una..." si interruppe alla ricerca della parola più adatta "Chiave!" esclamò dunque.
Spike storse un labbro "Una chiave.." ripetè perciò guardando prima la rossa, poi il piccolo oggetto "Ma per cosa?"
"Dimensioni." disse prontamente Willow sorridendo "Questo è un cristallo infradimensionale, ma non uno comune! Questa chiave apre solo le dimensioni ipotetiche"
"Ipotetiche?" domandò alla ricerca di spiegazioni William. La ragazza annuì velocemente, mentre pensava ad un modo veloce per spiegare al vampiro.
"Possono anche essere dette 'dimensioni dei se'." fece dunque sapientemente, sempre tenendo tra le mani il cristallo violetto "Vedi, ogni volta che una persona compie una scelta, si creano milioni di nuove dimensioni, nelle quali questa scelta non è stata compiuta e nelle quali, perciò, milioni di altre possibilità si sono cancellate, o sono nate." spiegò la strega lentamente, gesticolando appena, mentre il vampiro, sempre più  consapevole di ciò che era accaduto, iniziava a preoccuparsi più di quanto già non lo fosse.
"In poche parole, mi basta domandare cosa sarebbe successo se qualcosa non fosse avvenuto e-" "E vieni istantaneamente trasportato in quella dimensione" proseguì la rossa, annuendo con il capo, mormorando appena.
Di fronte quella certezza, Spike si portò le mani tra i capelli, decisamente esasperato. Per quello che ne sapeva, Buffy poteva avere domandato come sarebbe andata la sua vita se lui -William il sanguinario- non fosse esistito, e non poteva immaginare che preferisse trascorrere il proprio tempo in quell'universo piuttosto che nel proprio. Deglutì a  vuoto un paio di volte, iniziando a camminare avanti ed indietro all'interno del salotto, palesemente stressato.
"Cosa avrà chiesto?" domandò Willow dopo qualche minuto, guardando il pavimento preoccupata. Spike arrestò il proprio passo, deciso a riflettere. Quando aveva lasciato la cacciatrice, l'aveva notata triste, ma non aveva veramente idea di quali potessero essere state le sue effettive e reali parole.
'E se stessi ancora con Angel?' No, fa tanto bambina.
'E se Spike non esistesse?' Non voleva nemmeno pensare a quell'ipotesi.
"Era davvero triste prima..." mormorò dunque Spike, riferendosi al fatto che erano ormai un paio di giorni che la vedeva trascinarsi di peso ad ogni passo che faceva, come se persino camminare potesse essere spaventosamente difficile. Gli era palese il fatto che Angel non fosse stato dimenticato.
"Triste?" domandò Willow alzando lo sguardo in sua direzione, ancora più -se possibile- preoccupata di prima.
"Avanti" fece esasperato il vampiro tornando a camminare "Era evidente! Si regge malapena in piedi!" esclamò poi indicando una parte dell'appartamento, anche se vuota. La ragazza si limitò a constatare, seppur silenziosamente, quanto il ragazzo fosse effettivamente attento alle reazioni della cacciatrice, e decise poi ad abbassare lo sguardo.
"Potrebbe essere ovunque" tornò a parlare la ragazza "Persino in un universo senza gambe!"
"Oh certo, avrà decisamente guardato il cristallo e domandato 'e se non avessi le gambe?'. Insomma, ordinaria amministrazione." intervenne ironico il vampiro, non riuscendo ad evitarlo, per poi sospirare affranto. Willow lo aveva guardato mortificata, ed era poi tornata in silenzio. Doveva riflettere, doveva esserci una soluzione, era qualcosa di obbligatoria importanza.

Poi, un'idea veloce e precisa. Assolutamente funzionante.
Si mosse velocemente in direzione della propria valigia, nella propria stanza. Il vampiro la squadrò diffidente "Che fai?" domandò dunque, seguendola lentamente.
"Un'idea, aspetta." si limitò a rispondere lei, mentre il ragazzo si era poggiato allo stipite della porta della stanza, in attesa che lei riemergesse dalla propria valigia, che aveva iniziato a svuotare con impazienza. Dopo secondi che parverò infiniti afferrò un libro non troppo spesso, che iniziò a sfogliare velocemente.
"Ecco!" esclamò dopo qualche minuto, il viso incorniciato da due occhi brillanti di sollievo, mentre indicava con l'indice una delle tante pagine ingiallite del volume.
"Cosa?" chiese Spike non cambiando la propria espressione. Alle volte faticava nel capire la ragazza, e non poteva negare che, alcuni dei suoi eccessivi sbalzi d'umore lo agitassero.
"Posso trasferire qualcuno nella dimensione dove si trova Buffy" affermò Willow con una profonda certezza nella voce. Il vampiro sorrise istintivamente di fronte quella frase. La sua Riccioli d'Oro era raggiungibile: era decisamente allegro all'idea.     Ma non appena si rese conto dell'espressione tanto felice che stava ostentando di fronte alla streghetta, tornò serio, spinto da un bizzarro orgoglio.
"Andrai tu?" domandò dunque Spike guardandola. Lei storse il naso completamente confusa da quella sua domanda. 
"No, Spike. Vai tu" fece dunque concisa, dicendo quelle poche parole con un'ovvietà tanto cristallina e sincera da farlo irrigidire. Lei si fidava di lui? Anche la rossa? Quella possibilità lo fece sentire improvvisamente bene.
"E perchè?" chiese il ragazzo dopo qualche secondo, cercando di non apparire scosso o altro, riuscendoci perfettamente. Era un attore decisamente ottimo.
"Io devo fare l'incentesimo, quindi sono esclusa." inziò a spiegare la ragazza "E Xander... Beh, mi pentirò di averlo detto davanti a te, ma lui non sa orientarsi nemmeno in una stanza due metri per due, quindi dubito sarà in grado di trovare Buffy in un altro universo" concluse Willow mordendosi il labbro inferiore, evidentemente mortificata per il fatto di avere detto tanto del proprio migliore amico, nonostante lo pensasse realmente.
Spike sorrise, non riuscendo a trattenersi "Carina la battuta su Harris, ma potevi anche solo dire che ti fidi di me"
"Dal momento che la ami, non c'è bisogno di credere nella tua fiducia" disse sinceramente la ragazza, facendolo sussultare. Non era ancora pronto ad affrontare tanto apertamente quei sentimenti, e non era dunque in grado di reagire di fronte quelle parole tanto veloci e sincere. Detestava quelle verità tanto nette e concise di Willow, eppure si confidava con lei. Ma da quando? Quando aveva deciso di riporre fiducia nella rossa timida e sbadata? Da quando era quasi impazzito a causa di Drusilla e dei propri sogni, ecco la risposta.
Scosse il capo, decidendo di riflettere su altro, preferendo non approfondire quell'argomento di discussione. Non riusciva a ragionare razionalmente se il discorso trattava della cacciatrice o della donna che era stata, per più di un secolo, la propria amante.
"Va bene..." disse dunque leggermente sbadato "Allora avvertimi non appena sarai pronta."
"Oh, ma lo sono già" rispose Willow alzando lo sguardo dalla pagina del proprio libro di incantesimi "Mi basterà recitare questa formula mentre tu tieni tra le mani il cristallo"

Si erano diretti al centro del salotto. Spike teneva le proprie mani a coppa, una sopra l'altra, tese di fronte a sè. Willow poggiò al loro interno il piccolo talismano, recentemente battezzato come 'chiave'. Lo guardò, attenta che la posizione fosse corretta, e non appena lo ebbe accertato si allontanò di un paio di passi, incerta su come si sarebbe sprigionato l'incantesimo una volta recitato: se come nuvola di fumo, luce abbagliante o -persino- fiamma.
"Hai indosso la gemma di Amara?" domandò la ragazza guardandogli le mani. Il vampiro annuì semplicemente.
"Perfetto. Allora, la formula è in parte in tedesco, quindi potrei non pronunciarla correttamente alla prima prova, ma sono certa che-" "Va bene, procediamo?" domandò interrompendola il vampiro, spazientito da tutte quelle inutili cerimonie. Si sentiva in colpa nel prendersela con la rossa, ma era decisamente agitato. Effettivamente, anche per un piccolissimo cambiamento, Buffy poteva trovarsi in un universo completamente diverso dall'attuale.
"Ok..." fece timidamente Willow, per poi abbassare il capo sulla pagina del libro interessata. Prese un profondo respiro.
"Una volta trovata Buffy, dovrai andare insieme a lei dalla me stessa dell'altra dimensione e spiegarle tutto, ammesso che nell'altra dimensione io esista" spiegò la rossa lentamente, volendo fare capire perfettamente al ragazzo cosa doveva fare.
"E se tu non ci fossi?" domandò improvvisamente agitato il vampiro. Quell'ipotesi non l'aveva analizzata.
"Troverò una soluzione da qui! E ricorda: in quella dimensione ora ci sono due Buffy. Riportaci quella giusta" accennò ironicamente Willow, per poi iniziare a recitare la formula.
"Oh, grande Riassuch, guardiano delle dimensioni del centro, ti chiedo considerazione." esordì la ragazza laconica, iniziando a respirare affannosamente, presa dall'incantesimo.
"Nehmen Sie dieses Folger Sie wissen wo! Run!"esclamò dunque, come presa da una trans profonda, come improvvisamente posseduta dai propri poteri, laciando cadere a terra il libro. Spike restò fermo nonostante tutto, avvertendo improvvisamente il proprio corpo alleggerirsi. Si guardò attorno qualche secondo, vedendo i mobili della stanza ed il locale stesso sparire lentamente, sotituiti da un luogo diverso, che però non riconobbe immediatamente.

Socchiuse gli occhi, improvvisamente infastiditi dalla fortissima luce solare. Era all'esterno, non più a Los Angeles, il che gli apparve decisamente chiaro. La tipica confusione cittadina era stata sostituita da un tranquillo e leggero brusio.  Iniziò a guardarsi attorno: era al centro di una strada circondata da innumerevoli villette, apparentemente tranquille. Eppure, nonostante sul momento non riuscisse a rispondersi su quale fosse il luogo in cui era, doveva ammettere che gli era decisamente familiare.
I suoi pensieri vennero distratti dal passaggio di un auto che per poco non lo investì -non che gli avrebbe portato più di tanti danni-. Il clacson dell'auto lo fece voltare in direzione della macchina dalla quale l'autista gli stava imprecando contro. Spike si limitò a sorridere ed a dirigersi verso il marciapiede, infilando il piccolo cristallo in una tasca dei propri jeans scuri, mentre realizzava che il luogo dove era finito era niente popodimeno che la vecchia e, decisamente poco apprezzabile, Sunnydale.

Buffy aveva camminato a lungo, attraversando le varie strade che aveva imparato a conoscere come il palmo della propria mano. L'avevano salutata un paio di persone: due ragazzi che frequentavano il suo medesimo liceo, nonchè il solo presente in tutta la cittadina. Aveva risposto cordialmente, cercando di non mostrare a nessuno tutta la confusione che avvertiva in realtà.
Non capiva come fosse finita nella porpria città, ed era costantemente terrorizzata all'idea di potere incontrare Angelus, demoniaco, assetato di sangue e pronto allo scontro, a differenza di lei. Iniziò a riflettere attentamente sul dove potersi dirigere. Casa sua era off-limits: dopo l'ultima discussione avuta con sua madre, preferiva evitarla quanto più le fosse stato possibile. Continuò a domandarsi quale potesse essere la migliore direzione da prendere fino a che una voce, più familiare di ogni altra, la fece voltare.
"Buffy!" la salutò una frizzante Willow, molto più allegra di quanto non lo fosse poco prima. In effetti, le pareva proprio impossibile si potesse trattare della medesima ragazza che, qualche minuto prima, le aveva detto che sarebbe corsa in biblioteca. Era troppo solare. Forse Buffy era svenuta per qualche giorno a causa di un eventuale caduta -barra- combattimento con il cattivo di turno.
"Willow, ciao!" salutò la bionda, per poi notare l'arrivo anche dell'amico moro "E Xander! Ciao anche a te"
"Ehi, Buff! Come va?" rispose altrettanto allegro -se messo a confronto con la strega- il ragazzo. La cacciatrice si limitò a storgere impacciatamente il naso.
"Direi meglio. Si sopravvive" fece leggermente scossa la bionda, non potendo evitare di pensare ad Angel, costantemente nei propri pensieri. Poteva arrivare a detestarlo persino per quello.
"E detto da te è importante con tutti i demoni che ti girano attorno!" intervenne nuovamente l'amica, sorridendole cordiale, facendo scaldare il cuore a Buffy, che si limitò ad annuire, seppure non completamente certa di avere capito quella risposta.
"E a proposito di demoni che ti girano attorno, dove è Spike?" intervenne il moro guardando alle spalle della cacciatrice, come fosse stato certo che, di lì a poco, il vampiro biondo sarebbe apparso ad affiancarla. Lei finse di non notare quella domanda strana, visto il fatto che la cosa più tipica di Xander era il fatto di evitare quanto più potesse il discorso 'Spike', e si limitò a rispondere.
"L'ultima volta che l'ho visto, ha detto che andava a fumare" disse dunque, per poi agitarsi rendendosi conto di un fatto evidente "Ehi, voi non dovreste stare qui! Angel è ancora a-" "Angel?" la interruppe Willow confusa.
"S-Sì... Angel" fece, ripetendosi, Buffy, non potendo evitare di corrucciare lo sguardo.
"Nuovo demone all'orizzonte?" domandò Xander, intervenendo preoccupato, facendo agitare la bionda spropositatamente. Non capiva. Quel discorso, sin da quando aveva avuto inizio, le era parso senza senso, ed ora non faceva che peggiorare.

Dopo avere percorso qualche chilometro, non appena ebbe riportato alla mente le varie strade e vie della città, Spike sfoderò il proprio sviluppatissimo olfatto di vampiro. Assaporò l'aria che lo circondava, riconoscendo all'istante il sublime odore di lei, decisamente perfetto in qualsiasi universo si trovasse.
Iniziò a camminare, cercando di ripetersi ciò che doveva fare: doveva, innanzi tutto, controllare gli abiti, così da accertarsi di quale delle due cacciatrici si trattasse, ed avrebbe poi dovuto spiegarle l'accaduto, stando ben attento a non mostrarsi troppo 'demone'. Infondo, c'era la possibilità che la Buffy di questo universo non lo conoscesse, o che lo detestasse. Comunque, doveva nascondere il proprio lato demoniaco in qualsiasi caso.
La paura e l'agitazione, per lo meno, lo aveva abbandonato, sostisuiti da una curiosità quasi fanciullesca. Era completamente accecato dal desiderio di conoscere quale fosse stata la domanda fatta dalla propria Buffy, quella del suo mondo. Il tutto sperando, ovviamente, che la dimensione comprendesse la sua -di lui- esistenza.
Non appena avvertì il suo profumo aggredirlo letteralmente, il ragazzo alzò lo sguardo, notando i suoi capelli come prima cosa. Mosse qualche passo in avanti, sapendo bene di doversi avvicinare per accertarsi dei suoi vestiti. Era così ossessionato da lei da ricordare gli abiti che indossava? Sì. E si maledisse per quello.
Le si avvicinò, sino ad esserle a pochi metri di distanza, e riconobbe istantaneamente i jeans e gli stivali neri sotto essi. Sorrise istintivamente, accellerando il passo. Aveva trovato la sua Buffy, ed al primo colpo.
Avvicinandosi sempre più, notò di fronte a lei la presenza della rossa e del bamboccio, sentendosi immediatamente sollevato dalla presenza di lei. Così c'era una possibilità in più di salvarsi, giusto? Affinò l'udito, decidendo di ascoltare la conversazione.

"S-Sì... Angel" aveva detto semplicemente Buffy, facendo istantaneamente innervosire William. Quindi si sarebbe dovuto sorbire Peaches anche in quella dimensione? Non era stato esattamente precisato nel contratto stipulato con la streghetta. Si fece comunque avanti, non potendo però evitare di bloccarsi confuso udendo la domanda di Xander, che giunse pochi secondi dopo.
"Nuovo demone all'orizzonte?"
Non ci fu nessuna risposta a quella domanda, però, in quanto la rossa si limitò ad intervenire esclamando "Ehi! Ecco Spike!"
Il ragazzo si irrigidì istantaneamente, avvertendo un delizioso sollievo pervaderlo.

Lui esisteva.

Fece qualche passo avanti, sentendosi incredibilmente confuso. Buffy -la sua- si era voltata in sua direzione, ed ora lo guardava, non nascondendo la sua medesima espressione. Il vampiro fece un cenno veloce a Willow, per poi afferrare il polso di Buffy incitandola a seguirlo. Così lei fece, lasciando i due amici soli, con i volti confusi.

Camminarono sino al parco, dove Spike, palesemente spossato, si lasciò a sedere su una panchina stanco, sospirando esasperato. Buffy fece altrettanto, pur contenendosi nelle reazioni. Si affiancò a lui.
"Sai cosa sta succedendo, cacciatrice?" domandò dunque il ragazzo, decidendo di intervenire. Voleva proprio sapere cosa pensasse della situazione quella -stranamente- pasticciona Buffy.
"Non so... Mi sono risvegliata in un vicolo e dopo qualche minuto mi sono resa conto di essere a Sunnydale, ma... Non so com-" "Questo non è il nostro mondo" la interruppe il vampiro, facendola irrigidire.
"Ma... E' tutto come se... Sembra tutto normale" Cercò di spiegarsi la bionda, guardandolo allarmata. Lui scrollò le scarpe. Effettivamente, non erano molti i cambiamenti che invece si sarebbe aspettato. Decise dunque di darle la prova tangibile dell'accaduto, estraendo dalla tasca dei pantaloni il cristallo-chiave.
"Ti è familiare?" domandò il biondo porgendo il piccolo oggetto a lei, che annuì immediatamente, come investita dai ricordi "Sì! Avevo in mano questo poi..." si fermò Buffy non sapendo come proseguire il racconto, non conoscendone effettivamente altro.
"Puf?" scherzò lui ripredendo il piccolo talismano e riponendolo con accuratezza nella propria tasca. La strega gli aveva spiegato che l'integrità dell'oggetto era fondamentale per tornare indietro. La cacciatrice non rispose.
"Si tratta di un cristallo per viaggiare tra delle dimensioni particolari... Hai per caso detto qualcosa quando lo tenevi tra le mani?"
"Io non-" Si bloccò poi lei sgranando gli occhi "E se non avessi mai incontrato Angel..." soffiò dunque citando esattamente la parole pronunciate mentre si trovava nell'appartamento della rossa. Spike, udendo quelle parole si era sorpreso non poco. Quindi ecco svelato il segreto della dimensione in cui si trovavano. 
"Mi stai dicendo che..?" tornò a chiedere dopo qualche secondo di riflessione la cacciatrice, guardando preoccupata il vampiro, il quale, tornando in sè, annuì.
"In questa dimensione tu non hai mai incontrato Angel..." asserì il ragazzo, avvertendo quella curiosità in lui scemare sostituita da una piacevole sensazione di benessere. In quel luogo la sua cacciatrice non era mai stata profanata da quell'insopportabile essere.
"Posso sapere perchè hai detto una cosa simile?" domandò poi nuovamente Spike, rendendosi conto solo in un secondo istante della questione posta. Le parole erano uscite dalla sua bocca troppo velocemente perchè lui fosse riuscito a controllarle. Si sentì uno stupido, e decise di ritirare la domanda, ma poco prima che lo facesse, lei -sorprendendolo- rispose.
"Era parsa una possibilità bellissima..." sussurrò Buffy guardando un punto imprecisato a terra, nell'erba "Un sollievo incredibile. Insomma, se non lo avessi mai incontrato, non avrei mai sofferto tanto" concluse lei sorridendo debolmente.
Il vampiro non disse nulla, completamente sorpreso di fronte la risposta di lei, pur potendola comprendere. Anche lui, infondo, se fosse stato ridotto nel suo medesimo stato, avrebbe -probabilmente- chiesto la medesima cosa. Perchè lui lo sapeva, che i due erano davvero simili alla fin fine.

Fu la cacciatrice ad interrompere il silenzio, improvvisamente agitata in viso "Aspetta! Cosa ho fatto?" fece agitata, facendo preoccupare istantaneamente il biondo.
"Che intendi?" chiese Spike alzandosi dalla panchina completamente spaventato.
"Ho parlato con Willow e Xander!" fece lei agitando le mani preoccupata "Ho interferito con il loro mondo! Ho-" "No, love, no." la interruppe William, avendo ormai capito quali fossero i tirmori di lei, sorridendo divertito da quell'agitazione infondata.
"Ma come? Non ho creato una specie di... Come si dice?" si domandò riflettendo la ragazza "Paradosso!" ecslamò poi non appena ebbe trovato la parola che tanto agoniava.
"No" sorrise nuovamente Spike, ormai sull'orlo di scoppiare letteralmente a ridere. L'ammazzavampiri agitata per una stupidaggine era davvero esilarante.
"Il paradosso si crea se si viaggia nel tempo, noi invece siamo semplicemente in un'altra dimensione. Esistono due te, insomma. Due persone distinte e differenti. Non stai facendo nulla di male"  spiegò il ragazzo, per poi scoppiare a ridere, non potendo resistere di fronte il viso, ora imbarazzato, di lei "Ma comunque sei davvero esilarante mentre ti agiti!"
Lei ostentò quel suo tipico broncio caratterizzato dal labbro inferiore che sporgeva "Sì, certo... Ridi pure.." disse poi, fingendosi offesa, non riuscendo però a trattenere poi un sorriso. Stava sorridendo sinceramente a Spike. 
Si irrigidì rendendosi conto che, quello era il primo attimo in cui smetteva costantemente di pensate ad Angel. Guardò il biondo improvvisamente imbarazzata, non potendo capire come fosse possibile che lui le facesse un simile effetto.
"Che hai ora?" domandò il ragazzo, spegnendo la propria risata, notando il suo cambiamento improvviso. Le guance si erano arrossate ed il battito cardiaco era aumentato. Se non l'avesse conosciuta bene, avrebbe pensato che lui la... Agitava?
"N-Niente." disse lei sbrigativa "Allora che facciamo?"
"Dobbiamo tornare dalla Willow di questa dimensione" rispose Spike porgendole una mano, facendole capire che era il momento di alzarsi dalla panca. Lei senza nemmeno rifletterci l'afferrò, facendosi leva con lui per tornare in piedi, avvertendo una scossa attraversarla per quel tocco. Ma, nonostante ciò, rimase in silenzio, asserendo semplimente con il capo di fronte le parole di lui.

Ma che le succedeva?
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Angolo dell'autrice!

Allora, iniziamo con il dire 'BUON NATALE A TUTTIIII!'
Non è fantastica l'atmosfera Natalizia che si crea in questo periodo? Per non parlare poi del fatto che non c'è scuola (grazie a Dio)!
Passando al capitolo, invece, spero che vi sia piaciuto e, sì, è più lungo del solito... Ma sapete... Ispirazione ;)
Willow ha svelato la verità, ma ci saranno ancora moltissime cose che accadranno in questo universo... Insomma, dov'è Angel? E Spike esiste... E... Ok la smetto. No Spoiler u.u
Aspetto con ansia vostre recensioni e mi farebbe piacere che ne pensate di quest'idea di universo alternativo! Grazie in anticipo a tutti :) alla prossima!
  
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