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Autore: Morrigan e Sanae    15/11/2004    2 recensioni
"Mi guardo dentro e vedo solo sporcizia e freddo...non te la prendere se non sono riuscito a dimenticare." *Pairing: Tsubasa/Sanae; Kojiro/Nuovo PG*
Genere: Commedia, Dark, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kojiro Hyuga/Mark, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAP 6 - Creating what we’re hating

“...così corsi al limite dell’area piccola e fu in quel preciso istante che capii che ce l’avremo fatta, la coppa sarebbe stata nostra!”

Kojiro alzò gli occhi al cielo, ingoiando l’ennesimo sorso di birra.

Era quasi un’ora che Tsubasa parlava a ruota libera delle sue imprese calcistiche e Kojiro era solo alla seconda bottiglia. Troppo poche per sopportare.

“E infatti così è stato, abbiamo recuperato la differenza di reti e io ho segnato il goal della vittoria proprio al novantesimo minuto! Avreste dovuto vedere la scena!” si vantò il capitano della Nankatsu mentre Ishizaki, Misaki, Kumi, Yukari e persino Taki emettevano gridolini entusiasti.

L’unica che non sembrava contenta della piega che aveva preso la conversazione, a parte ovviamente Ken e Kojiro, sembrava proprio Sanae, che sfoggiava un sorrisetto tirato che tradiva il suo nervosismo.

Possibile che Tsubasa sapesse parlare solo di calcio?

Lei di certo non si sarebbe aspettata un appuntamento romantico quella sera, ma nemmeno una telecronaca delle partite giocate dalla capra. Però non aveva cuore di fermare i suoi racconti. In fondo ne era affascinata.

“Invece, come vi stavo giusto per raccontare, quella volta nel campo di Sao Paulo è stato molto piu difficile e-”

“Piantala, Ozora” lo zittì Kojiro all’improvviso, sbattendo la bottiglia vuota sul tavolo.

Tsubasa non replicò e nessuno lo fece al suo posto.

Kojiro faceva davvero paura quella sera, sembrava ancora più ombroso e di malumore da quando si era seduto.

“U-un’altra birra, per favore” biascicò avvertendo l’imbarazzo di essere fissato da tutti.

Dopo qualche istante di tensione, Misaki tamburellò nervosamente le dita sul suo bicchiere di acqua tonica.

“E’ molto bella Tokyo di notte” iniziò del tutto deciso a rompere il silenzio imbarazzante che era calato sul tavolo “...molto romantica” fece, e lanciò uno sguardo complice a Tsubasa, che nel frattempo era tutto concentrato nel lucidare il proprio orologio da polso con l’alito.

Ken guardò Kojiro, e Kojiro aveva la sua stessa espressione disgustata dipinta sulla faccia.

Cosa diavolo l’aveva spinto a passare un prezioso venerdì sera con quegli idioti della Nankatsu?

Uno fissato con le sue eroiche imprese calcistiche che aveva preferito Roberto Hongo, quel rivoltante pedofilo brasiliano (o almeno Kojiro era convinto di ciò), alla ragazza che avrebbe fatto di tutto per lui, un gay, uno sfigato, e le tre manager della squadra.

Tutte persone più o meno ripugnanti a suo dire.

Ma la più nauseante era sicuramente lui stesso.

Si odiava, quella sera.

Si odiava più del solito per avere accettato l’invito di Sanae a unirsi al loro tavolo.

Eppure prima di entrare non gli era sembrata nemmeno una cosa così assurda.

Era solo un modo diverso per fare passare l’ennesima serata vuota.

E inutile.

Aspettandola.

“Allora, sentiamo” iniziò con una punta di sarcasmo mentre sistemava i piedi sul tavolo accanto alla faccia di Misaki “siete a Tokyo in avanscoperta per conto della Nankatsu?”

“Noi veramente non...”

“Ah già, dimenticavo, Ozora: ormai il campionato fra le scuole non è più tra i tuoi mirabili interessi. Ora giochi in Brasile, non siamo più alla tua altezza”

“Hyuga, penso che Tsubasa volesse solo dire che...”

“Taci, Misaki” gli ordinò il capitano della Toho scolando in un solo sorso il whisky di Ken “Piantati quella dannata Tour Eiffel nel culo e lasciami parlare con Ozora”

Ryo si alzò in piedi agitando un dito sotto il naso di Kojiro.

“Ehi, Hyuga, non iniziare coi tuoi modi da str...”

Yukari riuscì a fare sedere Ishizaki, spaventata da una possibile reazione violenta di Kojiro, nonostante l’altro non l’avesse nemmeno calcolato.

“Hyuga-kun, siamo a Tokyo solo per passare qualche giorno al ryokan della zia di Yukari. Si trova poco distante da qui, in montagna” spiegò Sanae con tranquillità.

Kojiro parve annuire deluso dalla risposta e appoggiò la testa contro il muro.

“Nervosetti...?” bisbigliò Ken.

“No”

O forse si?

Probabilmente ho solo voglia di sfogarmi, ma con quei cretini è impossibile anche questo.

Silenzio generale.

“Se...se non avete impegni...potreste unirvi a noi”

La voce incerta ma rassicurante di Sanae.

Per un altro istante infinito nessuno parlò.

“Veramente al momento non abbiamo impegni...sarebbe divertente!”

“Taki!”

Kojiro quasi rotolò a terra dalla sedia.

“Benissimo, partiamo domani allora?!” fece Tsubasa contagiato dall’entusiasmo dei suoi compagni di squadra (a parte Ryo).

“Ehi ehi, nessuno ha detto che verremo con voi!”

“Ma capitano, sarà magnifico passare qualche giorno in montagna con...”

“Piantala Taki la prossima frase che dirai sara’ ‘ecco la tua borraccia capitano’!”

“Ma...ma...io te la porto già la borraccia a fine partit...”

Kojiro sbattè un pugno sul tavolo davanti a Takeshi, zittendolo definitivamente.

“Non se ne parla neanche!”

In quel momento Ken tornò dal bancone con un paio di beveroni alcolici non meglio identificati.

“Di cosa non si deve parlare?” chiese porgendone uno al capitano della Toho.

“Sanae ha proposto a Hyuga-kun e Sawada-kun se vi va di unirvi a noi per qualche giorno” spiegò Taro con dolcezza - forse troppa - rivolto al portiere “Alloggeremo in un ryokan sulle montagne e...”

“Il tutto alla modica cifra di...?”

“Ovviamente gratis, Wakashimazu-kun. Offre la casa” sorrise Yukari “Mia zia si è presa un pò di giorni di vacanza assieme alla sua famiglia e mi ha chiesto se potevo sostituirla per qualche tempo e...”

“Tua zia?”

“Si, mia zia. Il ryokan è suo. Sapete è molto stressata ultimamente a causa della seconda gravidanza, in più suo marito ha cambiato lavoro ed è molto impegnato quindi...”

“Taglia corto, Yukari” Sanae roteò gli occhi.

“Ok, ok. In poche parole in cambio del mio aiuto mi ha detto che avrei potuto portare tutte le persone che volevo. Al ryokan sarà semideserto, siamo in bassa stagione, sapete...per cui...perchè non approfittarne per stare tutti assieme? Vedrete, vi piacerà il posto”

Ken si fece pensieroso, poi su suo viso si allargò un sorriso soddisfatto.

“Fantastico, Kojiro, non trovi? Un periodo in montagna ci farà bene, ne sono sicuro. Potremmo distrarci” si fece più vicino al suo capitano “Soprattutto tu”

Kojiro ringhiò qualcosa di indefinito e assaggiò il suo cocktail.

“Avanti, Hyuga, perchè non vuoi venire in montagna con noi?” insistette Tsubasa alzando fiero il suo bicchiere di succo di pera come per brindare “Sarà un’occasione unica per conoscerci meglio! E potremmo parlare di schemi in vista del prossimo mondiale giovanile!” concluse soddisfatto, coronando il tutto con uno dei suoi tipici sorrisi da ebete.

Per poco Sanae non soffocò col suo drink.

“Tsubasa ha ragione: non c’è niente di meglio di una vacanza tutti assieme per...approfondire la nostra conoscenza!”

“Non mi è piaciuto affatto il tono di voce con cui Misaki ha detto ‘approfondire’...” bisbigliò Ken a Taki che, ovviamente, non capì la sottile allusione.

“Cosa intendi Wakashimazu-san?”

“Lascia perdere Taki -_-... -

“In ogni caso a me piacerebbe un sacco andare con Ozora-san e gli altri!” aggiunse Sawada deciso; Kojiro gli regalò uno guardo gelido “O f-forse è meglio che non mi piaccia più di t-tanto...ehm...”

Ken sospirò.

“Kojiro, ragiona:” iniziò prendendo il suo amico in disparte “alloggio gratis in una deliziosa -spero- località di montagna, ottimo -spero- cibo e tanto relax! Non sarà poi così male!”

“Ken, tesoro di papà” iniziò con finta indulgenza l’altro “Non sarebbe male se non fosse per il fatto che il solo pensiero di condividere la stessa stanza con Ozora per più di tre ore se lo scopo non è uno stramaledetto ritiro in vista della Nazionale mi fa venire il vomito e non...”

“Per carità, Kojiro, abbassa la voce!” gli intimò il portiere visibilmente imbarazzato “Non è il caso di parlare così dopo che ci hanno invitato a...”

“E chi vuoi che ci senta? La checca, Ishizaki e le due galline stanno facendo il lavaggio del cervello a Takeshi, quella scema della terza manager dorme da quando ha mandato giù quel bicchiere di tequila e Ozora sta già facendo progetti su quante ore si allenerà fra i greppi! Te l’ho detto, Ken, sono un gruppo di deficienti e piuttosto che passare dei giorni a stretto contatto con loro preferirei...”

“Stare a casa a deprimerti ti diverte di più? Avanti, so che piacerà anche a te alla fine!”

“Non con Ozora e la corte dei miracoli!” decretò sedendosi nuovamente al tavolo.

“Ti preeeego, capitano! Ishizaki-san dice che ci sono anche dei bellissimi bagni termali all’interno!”

“Ho detto di no!” sbottò Kojiro, alzandosi dalla sedia “Non so cosa ti sia bevuto stasera Ken per giustificare questa tua assurda voglia di accettare questo invito pazzesco, ma sappi che io sono completamente lucido” e mentre lo diceva barcollò verso il muro alla ricerca di un sostegno per il suo equilibrio instabile “e quando dico NO è NO!”

 

  
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