Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: Meer Jane Montrose    24/12/2013    3 recensioni
Una storia ispirata a Dolce Flirt in un contesto un po' diverso dal solito. Bensì non nel classico liceo Dolce Amoris ma in una scuola d'arte. Scuola dove Valerie Rochester ha faticato per entrare, per realizzare il suo sogno di poter cantare. La bella ragazza quasi alternativa e dagli occhi eterocromatici farà così colpo sul nostro Castiel da far sì che lui possa aprirsi?
Chiedo venia per l'introduzione di cacca u.u
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Castiel, Lysandro, Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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“Sei sicura Valerie? Io e la mia famiglia saremmo davvero felici di ospitarti.”
Scuoto nuovamente la testa, sorridendo. Violette ha insistito tanto perché non fossi una dei pochi alunni a rimanere qui durante le vacanze di Natale.. ma credo sia meglio così.
Nemmeno per un istante mi è passato per la mente di poter tornare a casa.. e poi, chi mi accoglierebbe? I cocci di una famiglia che non mi vuole.
Alla fine la mia compagna di stanza sospira, tirando fuori un pacchetto.
“E’.. è per me?”
Violette annuisce e mi spinge ad aprirlo subito, nonostante non sia ancora Natale.
Scarto in fretta il pacchetto, finché non mi capita fra le mani un quaderno di media grandezza, color azzurro ghiaccio.. e con il mio ritratto riparato dalla plastica applicata sulla prima pagina. O meglio, il ritratto dei miei occhi. Violette ha dato carattere al mio sguardo, come se quegli occhi non conoscano cos’è la tristezza. Quanto vorrei fosse effettivamente così.. sorrido grata alla ragazza ma mi sento anche parecchio in colpa. Io sono stata così presa dal pensare a me stessa che non le ho preso nemmeno un pensiero.
“Mi dispiace Viola, io non ho nulla per te..”
Lei sorride comunque, indicando con timidezza la chitarra posta sotto al mio letto.
“Non importa. Lì potrai scrivere i testi delle tue canzoni.. si, se vuoi insomma. Ma se proprio vuoi farmi un regalo prometti di insegnarmi a suonarla. L’ho sempre desiderato.”
Accetto immediatamente, contenta di poter fare qualcosa per lei e poco dopo esce dalla porta, diretta a casa.
 
Decido di fare una passeggiata per i corridoi quasi deserti.. siamo rimasti in pochi. Iris è partita giorni fa, così come ha fatto Lysandre ieri, assieme a Rosalya. Nemmeno sapevo che lei fosse fidanzata con suo fratello. Non vedo Nathaniel dagli inizi della mia permanenza qui e credo si sia offeso parecchio quando ho detto chiaramente che non sarà mai il mio tipo di ragazzo.
Senza essermene resa troppo conto mi ritrovo sul tetto dell’istituto, un luogo dove vengo spesso se mi serve pensare. Peccato che non sia l’unica a pensarla in questo modo.
Vedo Castiel, steso sul cornicione e credo sia intento a contemplare il cielo che promette una nevicata. Cerco di non fare troppo rumore ma lui si accorge lo stesso di me e stende la sua giacca accanto a sé, in un muto invito. Forse non dovrei farlo.. ma mi stendo accanto a lui.
Entrambi rimaniamo in silenzio per parecchio tempo. Finché la mano rovente di Castiel non va alla ricerca della mia, fredda a causa della temperatura esterna.
Ma non mi importa se fa freddo, non mi importa se gli ho dato un chiaro messaggio a cui lui non ha risposto.. mi sento bene fra le sue braccia. Poi la sua voce arriva bassa e sincera fino al mio cervello.
“Ho sbagliato, e tanto. Da sempre. Ma io.. forse sarà lo spirito di questa stupida festività ad avermi dato un calcio nel sedere per smuovermi.. ecco, io.. non voglio perderti.”
Credo di sorridere come un’ebete e l’unica cosa che ritengo da fare è avvicinare il mio viso al suo, baciandolo. Per la prima volta, dopo mesi.. mi sento di nuovo come molti anni fa.
Avete presente quella sensazione di pienezza esattamente al centro del petto? Si tratta di felicità o di amore? Non conosco la risposta.. ma darei qualunque cosa per poter mantenere questa sensazione per molto tempo. E sento che ora, il posto in cui ogni particella del mio essere desidera stare è fra le braccia di questo stupido bifolco.
Tanto che glielo dico, nonostante mi vergogni.
E Castiel ride, una risata che non ho mai udito da lui.. mi sembra felice.
Felice perché io sono con lui.
Felice perché ora non vorrà più lasciarmi andare.
“Ti va se andiamo in un posto? Voglio farti conoscere qualcuno.”
Io annuisco senza pensarci, anche se il lungo tragitto in moto mi mette una pulce nell’orecchio. Non staremo mica andando a conoscere sua madre, vero?!


Angolo Autrice:
Yeeeeeh il nono capitolo! 
E' cortino sì, ma c'è il suo perché. Come anticipasto dal teppistello del mio cuore nel prossimo faremo una conoscenza.. credo e spero mai sentita prima. 
Non ho molto da dire, solo ringrazio Pringles per aver recensito e ringrazio anche chi ha solo letto. Che dire, Buon Natale e chi lo sà, magari prima dell'anno nuovo potrà arrivare il prossimo capitolo :) 

Monica. 

 
   
 
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