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Autore: AmeliaRose    24/12/2013    3 recensioni
20 Gennaio 2013. Il Regno Unito viene messo in quarantena per colpa di un virus che rende le persone infette affamate di carne umana. Billie Piper, una sopravvissuta, racconterà nel suo diario ciò che le capiterà. Conoscerà nuove persone, proverà nuovi dolori e chissà, magari riuscirà a trovare l'amore durante questa apocalisse.
Genere: Drammatico, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie Piper, David Tennant
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo' 



 
20 Febbraio 2013
Bolton, Regno Unito.
Ore 17:00

Caro diario,
sono passati pochi giorni dalla missione di salvataggio dei due soldati e sono ancora agitata e impaurita. Molto impaurita. Ho paura che se un giorno, non troppo lontano, la base dovesse venire attaccata dagli infetti io mi blocchi ancora una volta, facendo così rischiare la vita ad altra gente. Dopo il ritorno alla base, mi sono chiusa in me stessa, parlando solo se venivo interpellata o quando qualcuno mi faceva qualche domanda. David, il militare che "abbiamo" salvato, ogni tanto mi parla e mi fa qualche domanda. Io non facevo che ascoltare e ad accennare. Eccleston ha notato per primo il mio comportamento (anche se credo sia stato l'unico), mi ha chiesto di seguirlo nella sua stanza e una volta chiusa la porta mi ha parlato, risposi sinceramente a ogni sua risposta, in fondo lui mi aveva salvato la vita e non volevo mentirgli. Mi disse che il mio comportamento era normale ma che se avessi continuato a reagire così sarebbe stato dannoso per me e per le persone che mi stavano attorno. Mi ha consigliato di agire, di eliminare questa mia paura. E più facile dirlo che a farsi a essere sincera. Anche se dopo quel giorno ho cominciato ad allenarmi ogni giorno con la pistola, quando ci addestriamo con le armi usiamo quelle a pallini, giusto per risparmiare le pallottole, non si sa mai, magari in un futuro non troppo lontano tutte le pallottole finiranno. Quindi ci addestriamo con questo tipo di pallottole. 
Ma parliamo di altro, Jenna è più felice da quando ha ritrovato Matt. E' più spensierata e lui non smette di stringerla stretta a se. Deve essere una bella sensazione questa, ho dimenticato cosa si sente quando qualcuno che ti ama ti abbraccia, sentire quel particolare calore. Ora ti lascio, vado ad addestrarmi un'altro po'.
A più tardi.

Tua 
Billie.


Nascosi come sempre il diario sotto al cuscino, mi alzai e presi la pistola dal cassetto della scrivania, cassetto che per sicurezza viene chiuso a chiave. Uscii dalla stanza e camminai lungo il corridoio spoglio e pieno di persone, madri che stringevano le mani dei figli con la paura che qualche infetto appaia all'improvviso. Arrivata al salone principale salutai i due militari che facevano la guardia all'unica entrata della base e uscii. Il clima non era così terribile, un po' freddo si ma non così tanto da tremare. Non si sentiva nessun suono, non si vedeva nessun animale neanche un uccellino. Le persone definirebbero paradisiaco questo silenzio, anch'io all'inizio lo definii così anche perché il silenzio è il nostro miglior amico, con il silenzio possiamo sentire uno degli infetti che si avvicina a noi visto che loro fanno un baccano assurdo. Ma a lungo andare questo silenzio per me è diventato insopportabile, darei qualsiasi cosa per risentire il rumore del caos giornaliero della città, il rumore delle auto quando passano vicino casa, il mormorio dei passanti che entrava dalle finestre. Ma più passa il tempo e più capisco che mai potrò risentirlo. Arrivai nella zona di addestramento senza rendermene conto, mi guardai attorno e come sempre nulla era fuori posto. La staccionata a dieci metri dalla linea di tiro aveva già i barattoli di alluminio postati sopra, il tavolo a pochi metri dalla linea di tiro con sopra la varie pistole e vari sacchetti pieni di pallini gialli, arancioni e verde fosforescente. Presi la pistola, la caricai e andai alla linea che non era altro che un lungo bastone di ferro nero.
Non c'era vento a sfavore e nemmeno a mio favore, non male. Guardai i barattoli con decisione, alzai il braccio e presi la mira. Sparai uno, due, tre volte ma con mio grande dispiacere nessun colpo andò a segno. Sbuffai infastidita, non mi era mai capitato di sbagliare durante le sessioni di addestramento.

-Non ti buttare giù, tutti sbagliano" disse una voce dietro di me. Mi voltai e vidi David che mi osservava.

-Peccato che con quei cosi in giro io non possa sbagliare" dissi mentre ricaricavo l'arma. Sentii i passi di David che si facevano man mano più vicini a me.

-Certo ma non prendertela per un errore. Se ti arrabbi per un colpo non andato a segno perdi la concentrazione, senza concentrazione sbagli mira facendoti dubitare di te stessa. Ci sono passato anche io. Poi ricordati che quando si vanno a fare le perlustrazioni si è sempre in gruppo" disse calmo.

-Quando hai delle responsabilità verso una persona è difficile non arrabbiarsi se si sbaglia un colpo" dissi sempre irritata ma senza guardarlo.

-Pensi che io e i miei colleghi non abbiamo responsabilità del genere?" chiese "Tutti hanno la responsabilità verso qualcuno! Madri e padri verso i propri figli, soldati verso i civili" aggiunse ad alta voce. Che si sia arrabbiato? "L'importante è mettercela tutta, se fallisci potrai almeno dire che hai fatto tutto quello che potevi e che quello che è successo è dovuto accadere ma non per colpa tua". Lo guardai per qualche secondo e lui sorrise.

-Non ho fallito" dissi "Non ancora" aggiunsi dopo qualche secondo. Mi voltai verso i barattoli, presi nuovamente la mira e li colpii tutti. Sorrisi e mi voltai nuovamente verso di lui. 

-Prima ero solo agitata, piena di pensieri forse. Come sempre, ho colpito ogni bersaglio da me mirato. Bé, quasi sempre" dissi ricordando il piccolo fallimento di prima. David sorrise nuovamente  e abbassò lo sguardo.

-Il comandante Eccleston parla molto bene di te" disse con un po' di imbarazzo.

-Mi fa piacere" dissi sorpresa. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.

-Sembri sorpresa" disse con un timido sorriso "Da come parla di te sembra che provi un qualche sentimento" aggiunse facendomi l'occhiolino. Scossi la testa.

-Avrai sicuramente frainteso" dissi sicura. "E' sposato con figli" aggiunsi, come se questo potesse in qualche modo sistemare la cosa.

-Il fatto che abbia dei figli e che porti ancora la fede, non vuol dire che sia felicemente sposato e che possa in qualche modo provare dei sentimenti verso di te" disse con un alzata di spalle. 

-Tennant" urlò una voce lontana, David si girò e vedemmo un soldato che correva dalla nostra parte. "Clarke vuole vederla, è urgente" disse una volta arrivato da noi. David mi guardò e sorrise.

-E' stato un piacere parlare con te oggi" disse "A più tardi" mi fece l'occhiolino e seguì il soldato fin dentro alla base. Alzai le spalle, David si comportava diversamente con me, non osservava mai gli altri soldati o protettori addestrarsi, tanto meno li guardava da lontano. Che Eccleston gli abbia chiesto di osservarmi? Sbuffai e ricaricai l'arma, in questo momento ho solo il bisogno di scaricare la mia rabbia. Mi voltai verso i barattoli e scaricai l'arma.


 
 
Mi allenai per almeno un ora e una volta buttato giù anche l'ultimo barattolo sorrisi soddisfatta. Come avevo già detto a David, ero solamente agitata. Nulla di più. Devo solo imparare a svuotare la mente.

-Colpiti tutti, sono fiero di te signorina Piper" mi voltai e vidi il comandante Eccleston che mi fissava, come aveva fatto David un ora fa. Coincidenza? Lasciai correre, evidentemente nessuno aveva da fare oggi.

-La ringrazio signore" dissi un po' contenta.

-Chiamami Christopher, te l'avrò detto un centinaio di volte" disse sorridendo. "Ho notato che da quando è qua, David non smette di osservarti". Lo guardai per qualche secondo in silenzio.

-Ho notato anch'io questo suo comportamento" ammisi.

-Se dovessi fare un ipotesi, potrebbe essere interessato a te" disse con un sorriso.

-E' la seconda volta oggi che sento questa frase" dissi sospirando "Potrebbe essere interessato a te" dissi imitando la voce di David. "E' impossibile, non ci siamo parlati molto" ammisi. Christopher mi fece cenno di seguirlo verso la base. Obbedii.

-Magari gli piaci, gli piace come ti comporti. Magari è affascinato da te anche se non avete parlato molto. Mai sentito parlare dei colpi di fulmine?" chiese facendomi  l'occhiolino. "Se mi posso permettere, chi è stato il primo a dirti questa frase?" mi chiese curioso.

-David" dissi dopo un breve silenzio.

-E per lui, chi sarebbe il tuo ammiratore?"

-Tu" dissi semplicemente. "Ed è buffa questa coincidenza, prima David mi dice che tu provi qualcosa per me e dopo tu dici che lui prova qualcosa per me". Christopher cominciò a ridere.

-Ha frainteso sicuramente, sei la mia prediletta Billie. Sei la sorella che non ho mai avuto". Sorrisi a quelle parole. Entrammo nella base in silenzio e vidi il militare, che un ora fa aveva chiamato David, venire nella nostra parte.

-Comandante Eccleston, Clarke la vuole vedere" disse tutto di un fiato. Strano, due chiamate nello stesso giorno. Devo preoccuparmi? Evidentemente si!

-La seguo subito. Billie credo che tu debba andare a mangiare, non voglio che tu rischi di svenire mentre qualche infetto ci attacchi"Annuii e Christopher mi diede una pacca sulla spalla. Il suo sguardo era strano, sembrava triste. E se veramente David avesse ragione?


Angolo Autrice:
E dopo quasi due mesi di assenza (per cui chiedo perdono in ginocchio) ecco qui un capitolo molto diverso dai precedenti. Sarà diviso in due parti, la prima parte sotto forma di diario e la seconda "dal vivo" se così possiamo definirla. Spero che l'idea vi piaccia.
Vi auguro Buon Natale e se non ci "leggiamo" prima Buone Feste.

 
   
 
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