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Autore: Gumi Megpoid    24/12/2013    2 recensioni
Frank è un ragazzo di 20 anni del New Jersey che ama con tutto se stesso la musica e suona la chitarra nella sua band preferita: i My Chemical Romance. Andava tutto a meraviglia fino a quando non si innamorò del front-man della sua band, Gerard Way: un ragazzo di 24 anni, attraente, amante dei fumetti e con una dote nel cantare; infatti Frank, sin da subito, si innamorò della sua voce.....
[Questa è la mia prima fanfiction per cui abbiate pazienza, migliorerò col tempo]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Walking Disaster

 

 

«Frank! Alzati! Vai a fare la spesa!!!» queste furono le prime parole che sentii la mattina, ovviamente pronunciate da quella trita-maroni di mia madre.

Così mi alzai, mi lavai, mi vestii e andai al mercato più vicino.

 

«Ciao, Frankie» sentii la sua voce; non potevo credere di averlo incontrato proprio lì e in quel momento. Non lo vedevo da giorni.

 

«Hey, Gee. Mi sei mancato»

 

«Perché non mi hai scritto né chiamato?» la sua voce dolce ma con un pizzico di amarezza.

 

«Speravo lo avresti fatto tu… sai che io non prendo mai l’iniziativa»

 

«Scusami, sono stato impegnato»  disse con innocenza. Gli credetti; in fondo… che motivo c’era di mentirmi? Non me la sarei presa, neanche io gli ho scritto.

 

«Uhm, okay. Nessun problema. Che ci fai qui?» che domanda stupida. Non sapevo che altro dire.

 

«Sono qui da un po’ di giorni che ti aspetto, prima o poi saresti venuto in questo mercato a fare la spesa -» seguì qualche secondo prima che prese a parlare delirando leggermente «- ma secondo te che ci faccio in un posto del genere?!?!»

 

«Non sapevo che dire… non volevo che finisse così in fretta la nostra conversazione.»

 

 

Sorrise e io ricambiai allo stesso modo; Gerard era sempre così calmo e tranquillo quando mi parlava mentre io, solo a guardarlo, diventavo rosso e quasi balbettavo quando gli parlavo… evidentemente ero proprio innamorato.

 

 

«Ti va di andare a bere qualcosa?» non c’era neanche bisogno di chiederlo: avrei risposto di sì a qualunque cosa mi avrebbe chiesto.

 

«Sì, perché no… lascio la spesa a casa sennò mia madre rompe le palle e poi andiamo»

 

«Okay, io la lascio a Mikey così andiamo insieme fino a casa tua»

 

«Ah, c’è anche lui»

 

«Sì, quel bambino è andato nel “reparto giocattoli”. Non so bene cosa stava cercando…» disse Gerard, buttando l’occhio tra i vari reparti in cerca del piccolo Way.

 

«Eccomi! Hey, c’è anche Frank!» disse Mikey con il respiro affannato per la corsa appena fatta.

 

«Già… che cos’è quella cosa che hai in mano?» fui alquanto stupito nel vederlo con in mano un giocattolo per bambini. Anzi, bambine. Un cavallo rosa con i brillantini e un corno viola in testa. A volte mi chiedevo se non fosse lui il frocio al posto di suo fratello.

 

«Ma come! è un unicorno!! Ho sempre desiderato averne uno; l’ho cercato dovunque ma di così belli non ne ho mai visti!» disse entusiasta per il suo imminente acquisto.

 

«Che frocio. è un giocattolo da bambine» disse il più grande tra noi. Fui d’accordo con lui ma preferii non mettermi in mezzo nelle loro “litigate”.

 

«Ti ricordo che io ho la ragazza, a differenza tua» beh però su quello non aveva torto… ma chi se ne fregava, io sarei dovuto uscire con Gerard ed ero già stanco di sentirli bisticciare.

 

«Uhm, okay, ragazzi… lasciamo stare» la mia espressione li implorava di finirla lì.

 

«Ha ragione, tieni Mikey. io devo andare via subito. Porta la spesa a casa, per favore» Gerard diede in fretta la spesa al fratello e mi trascinò con sé alle casse.

 

 

**********

 

 

«Ciao, Frank! -» appena entrati, subito John mi salutò «- e questo deve essere il ragazzo di quella sera, non è vero?»

 

«Ciao, Jo! Sìsì, è lui»

 

«Salve, signore» Gerard come al solito sapeva essere uno per bene.

 

«Nah, dammi del tu! Ti sono grato per aver “salvato” il piccolo Frank quella sera… l’avrei fatto io personalmente entro breve»

 

«è stato un caso, l’avrei aiutato anche se non fosse stato Frank -» Gerard aveva davvero un cuore d’oro; fu anche quello a farmi innamorare di lui «- in ogni caso, io sono Gerard»

 

«Piacere di conoscerti, Gerard. io mi chiamo John, se non si fosse capito»

 

«Hey, non starò qui con le mani in mano a vedere come fate conoscenza. Vorrei qualcosa da bere!» ero abbastanza nervoso, soprattutto con Gerard lì al mio fianco che ogni tanto mi lanciava sguardi languidi.

 

«Hai ragione, che cosa vi porto?»

 

«Per me niente, grazie. Sono qui solo da compagnia» rispose Gerard, scuotendo la testa e sorridendo gentilmente.

 

«C-cosa?! Vuoi scherzare?! Bah… prendo una birra grande così magari qualche sorso te lo fai»

 

«Grazie, Frank, ma non credo di volerne un po’, davvero… sono appena le tre di pomeriggio e già bevi? Vedi di non esagerare perché io non starei di certo qui a vederti star male senza fare niente»

 

«Pffff, tranquillo, Gee. Quella volta ero giù di morale ma oggi sto bene» dissi facendo l’occhiolino.

 

 

Intanto John se n‘era andato lasciandoci soli, noi due, io e Gerard, a parlare di quello che ci passava per la testa, della band, delle canzoni, ma mai di quello che ci stava succedendo: ci stavamo innamorando l’uno dell’altro, o per lo meno io ero sicuro di essermi innamorato di lui. Gerard non aveva mai accennato a questo, ma lo capivo; probabilmente ne era imbarazzato, come lo ero io stesso. O forse stavo solo immaginando che anche lui provasse certe cose. Forse perché non potevamo permetterci di stare insieme, come una coppia; con la società che c’era, nessuno ci avrebbe accettati e per questo ne avrebbe risentito la band: l’ultima cosa che io volevo e che di sicuro Gerard voleva era che la band non potesse piacere solo per colpa nostra.

 

 

**********

 

 

«G-Gee… dove mi stai portando? …»

«Stai iniziando ad esagerare, come al solito… ti avevo detto che se avessi esagerato, ti avrei portato al sicuro»

«G-grazie…».

 

Queste furono le ultime parole che ricordai appena mi svegliai all’ospedale, non sapevo perché mi trovavo in quel posto. La cosa che mi ossessionava di più era Gerard, avevo bisogno di sapere dove fosse. Non lo vedevo. Ero preoccupato. I medici parlavano tra loro ma io non riuscii a capire tutto: “rissa”, “niente di grave” fu tutto ciò che sentii chiaramente.

Mi alzai dal lettino, dolorante, e chiesi alla prima infermiera che passava di lì che cosa fosse successo. Ovviamente la povera mal capitata non sapeva niente così chiamò un dottore che mi spiegò tutto.

 

 

«Signor Iero, qualcuno ha chiamato l’ambulanza dicendo che due ragazzi stavano facendo una rissa vicino al bar “John’s” e che un terzo era molto ferito, così siamo corsi subito lì. Non so il perché della rissa, uno dei ragazzi è scappato appena ha visto la polizia… probabilmente la polizia lo avrà inseguito e gli avrà fatto delle domande» il dottore era così tranquillo mentre parlava, io ero troppo preoccupato per Gerard.

 

«P-per caso qui nell’ospedale c’è anche un ragazzo di nome “Gerard Way”?» tremavo e balbettavo, speravo che lui non si fosse fatto niente di grave.

 

«Chiedo ad una infermiera di controllare»

 

«G-grazie, dottore»

 

 

Il tempo che aspettai per la risposta dell’infermiera sembrò non passare mai. Ero sempre più agitato, ogni secondo di più. Sperai davvero che fossi io quello gravemente ferito e non Gerard, pensai che probabilmente fu stata colpa mia se eravamo finiti a fare una rissa…

 

 

«Mi dispiace, signore, non trovo nessuno che faccia di nome “Gerard Way”… però abbiamo un paio di pazienti di cui non sappiamo niente perché non si sono ancora svegliati da quando li abbiamo presi, quindi magari il signore che sta cercando è tra quelli.»

 

 

L’infermiera aveva una faccia davvero dispiaciuta; pensai che mi volesse davvero aiutare a cercarlo così glielo chiesi e, per fortuna, lei mi accompagnò in tutte le stanze. Io avevo un’aria spaesata, camminavo come se fossi un fantasma, senza anima né corpo. Avevo un’espressione cupa e triste. Non sapevo davvero che cosa pensare: Gerard era quello scappato o era uno di quelli che ancora non si erano svegliati?

 

 

 

Saaaalve! :3

Allora… lo so… sono pessima… non ho scritto niente per tutto questo tempo e sono ritornata con un capitolo mezzo schifoso… mi scuso davvero tanto, mi dispiace un casino, ma la scuola non mi ha fatto respirare!

Ho iniziato il liceo, non mi sembrava tutto questo putiferio ma dopo due mesi volevo già cambiare scuola >__<

Poi a fine novembre e fino a dicembre è stato il peggio del peggio… mi scuso ancora davvero molto ç___ç

Dato che ora sono in “““vacanza””” magari riesco a scrivere anche un altro capitolo, anche se boh, non so niente… tra i compiti e le 148274 persone con cui devo stare e festeggiare… e i pochi giorni di vacanza… si vedrà :3

Spero che questo piccolo capitolo vi sia piaciuto anche se devo ammettere che è davvero corto e non dice niente di interessante T.T

Vi saluto e vi auguro di passare un bel natale e delle belle mini-vacanze!! c:

 

xoxo,

- Vale

  
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