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Autore: roseinwonderland    24/12/2013    2 recensioni
“Vedo che non è mai venuta. E questo mi dice ogni cosa.”
“Allora perché è venuta proprio lei a chiamarmi? Poteva venire chiunque altro.”
[fanfiction Loki/Nuovo personaggio][Leggete solo se avete visto entrambi i film!]
--->ATTENZIONE! Questa ff non tiene ASSOLUTAMENTE conto degli avvenimenti di un futuro Thor3!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DI PRELETTURA
Continua! In questo secondo capitolo troviamo Loki immerso nei ricordi, nelle celle di Asgard. In corsivo naturalmente trovate i ricordi.| Copertina--> http://alicebloomsburypotter.tumblr.com/image/86007313604 |  Se potete, recensite alla fine ♥
 
 
Memories

 
BASTA! SILENZIO!”
Loki fece saltare come bambole di pezza i vari mobili in legno intagliato che si trovavano nella stanza, che così sbatterono rumorosamente sul muro. Era sempre stato portato per la magia e l’inganno, ma ultimatamente aveva meno controllo su di essi. Ma dopotutto le prigioni di Asgard avrebbero fatto impazzire chiunque, anche i matti stessi.
Si alza dal pavimento e trascina una sedia fino al centro della stanza. Ora il silenzio è completo. Osserva il velluto verde della sedia: è bellissimo, morbido ma incredibilmente resistente, di un color smeraldo. Non esiste un altro verde come questo in tutti i nove regni, anzi, in tutto il Creato.
 Solo il verde delle foglie può essere paragonato.
 
Una secchiata d’acqua sveglia lo risveglia. Suo fratello Thor lo guarda sorridendo mentre lui, tutto inzuppato, si tira su dalle coperte.
“Che fai!? Il sole non né nemmeno sorto! Lasciami dormire…” e si riavvolge nel piumone dorato.
“Fratello sveglia! Oggi è il gran giorno ricordi? Meridia ci aspetta al fiume già da mezz’ora! Sarà fuori di sé per il ritardo che abbiamo! Ma la tua presenza basterà a farci perdonare…” e strizzò l’occhio con intesa  a Loki.
“E va bene, mi vesto e scendo! Ma smettila di farmi l’occhiolino come un idiota.” sbottò il ragazzino irritato.
Potrà sembrarvi arrabbiato, ma in realtà aspettava quel momento da settimane, e il brusco risvegliò non gli avrebbe rovinato di certo l’umore.
I due fratelli sgattaiolarono fuori dall’ala delle camere, quindi si diressero spediti alla sala del trono. Non era possibile uscire dal castello di notte, almeno, non dalla porta principale. Ma c’erano vie che pochi conoscevano, segrete ai più. Una passava dalle cucine, fino al canale fognario e quindi dritto verso il fiume: esattamente dove dovevano andare. Loki era bravo a orientarsi, e non c’era persona ad Asgard che conoscesse i passaggi segreti meglio di lui.  
“Oh, eccovi finalmente! Un’ora! Un’ora che vi aspetto! Stiamo per perdercela, su, sbrigatevi!”
Chi aveva parlato era una piccola ragazzina ben ritta su due piedi, mani sui fianchi e sguardo adirato. Capelli ricci biondi tutti sconclusionati le cadevano sul volto, senza che riuscisse a legarli in nessun modo, e due occhi verdi brillavano accesi sul volto infantile. Sorrise: da bambini non si è mai veramente arrabbiati, e quel giorno era un giorno speciale. Iniziò a correre nel cuore della foresta, lasciando i due fratelli indietro.
 “Aspettaci Meridia! Ci spiace, ma ora siamo qui! ASPETTA! “
Lei sbuffò e rallentò, permettendo ai due di affiancarla. Thor sorrise, e i tre continuarono a correre verso le colline a nord.  Correvano, correvano come se avessero una grande impresa da compiere, e poco tempo per farla.
“Quanto è distante?” domandò affaticato Loki.
“Non molto. La cima della collina è vicina: da là vedremo benissimo.”
 
***
 
Finalmente arrivarono in cima. Lassù tirava un vento quasi spettrale, e faceva  freddo, molto freddo. Nuvole leggere coprivano la luna, e il buio era quasi assoluto. Meridia si fermò.
“E’ tempo.”
Alzò gli occhi al cielo.
“E’ TEMPO!”
Prima nulla accadde, poi eccola: in una nube di polvere di stelle e ghiaccio comparve Brezioon, la Cometa dell’Inverno. Dall’esterno comune pezzo di meteorite, all’interno conteneva l’antica reliquia della battaglia contro gli Spiriti  Intoccabili di Brunhort, piccolo ma potente regno distrutto ere fa dai giganti di Yotunaim. Era una grande civiltà, ma questo non era stata una valida argomentazione per non distruggerla secondo i giganti di ghiaccio. Gli antenati di Odino aveva sconfitto i giganti, salvando il centro del potere degli Spiriti, il Brezioon, capace di cancellare tutto ciò che esisteva sui nove regni e an che di ricrearlo, e l’avevano relegato in una cometa, che aveva preso il suo nome. Un potere immenso racchiuso in una pietra delle stelle che viaggiava tra i regni.
La cometa, scendendo a contatto con il lago che si estendeva ai piedi della residenza del re Odino, sfavillò, lasciando cadere minuscoli frammenti brillanti, che colorarono il lago di mille colori. Essi si mischiavano, si congiungevano e si separavano in uno spettacolo incredibile, che nemmeno il più abile fotografo, o pittore, avrebbe potuto immortalare.
Meridia si voltò verso Loki.
“Bella vero? “
“Bellissima.”
 
Loki riaprì gli occhi. La stanza bianca ricomparve, insieme ai mobili verdi. Sospirò. Non era accaduto nulla. L’occhio gli cadde sul libro per terra. Era un vecchio libro di favole per bambini, con una grossa foglia secca in copertina, di quelle colorate e pittoresche, che trovi solo in autunno.
 
 
Un altro ricordo affiora: sono passati anni, e ora è inverno quasi. Sta leggendo un libro nel parco, da solo, come capita spesso. Gli piace stare seduto lì, non c’è nessun rumore.
 “Fratellino! Sempre sui libri?” Suo fratello Thor compare da dietro un albero. “Non ti annoi? Dovresti fare più sport, non leggere. E’ cosa da femminucce.”
“Ti sbagli. Da sempre la più grande arma di ogni popolo sono i libri. “
“Ma non si vincono le guerre con la carta stampata. Con le spade sì. E nemmeno ci si diverte, se capisci cosa intendo…”
Sorrise malizioso. Ha sedici anni ed è il ragazzo più bello, forte e affascinante di Asgard, con la chioma bionda ribelle e gli occhi azzurri come un cielo limpido d’estate. Affascinerebbe chiunque, persino un Pentapalmo. Lui invece è un ragazzetto piccolo e magro, di quelli che stanno in disparte, che nessuno nota. O meglio, che nessuno vuole notare, almeno non ad Asgard, dove forza bruta e valore sono le virtù da seguire, più che lo studio e i libri. Improvvisamente sbucano altri tre tipi, sempre grossi e muscolosi, come tutti gli amici di suo fratello.
“Hey, Thor, sempre qui con lo Sfigato?”
“Sta’ zitto Borbur, un grosso ragazzo dalla chioma nera e dagli occhi gelidi, che ti raffreddavano l’anima.. Non ripetere sempre gli stessi insulti, e, se devi, almeno guardami negli occhi quando lo fai.” ribatté freddo Loki.
“Come ti permetti!? Piccolo verme ingrato! Se oggi non ti ho ancora riempito di botte è solo per….”
“Borbur smettila. E’ sempre mio fratello, porta rispetto.” Thor si avvicinò al compagno e gli batté una pacca sulla spalla. “Venite amici, andiamo a farci un giro! Pare che le ancelle della regina diano una festa stasera…”
Borbur fissò con astio il ragazzetto moro per qualche secondo, sbuffò e seguì a ruota Thor. Prima di sparire, si voltò ancora una volta e sussurrò a Loki: “Non è finita qui vulvetta lamentosa…”
 
***

 
La scena cambia ancora nella mente di Loki, ora adulto. Non è passato molto tempo da quel giorno di maggio, e nuovamente Loki sta leggendo sdraiato sull’erba. E’ tardi, il sole sta calando con l’avvicinarsi della notte.
“Finalmente ti ho trovato stronzetto.”
 Non fa tempo a capire di chi sia la voce che viene prontamente afferrato e sbattuto contro un albero senza troppi riguardi. Gli sanguina la fronte, dove un brutto taglio si è appena aperto. Si asciuga il sangue e vede Borbur che lo fissa con un sorriso maligno sulle labbra.
“Il tuo fratellino non c’è oggi…Possiamo sempre giocare noi due.”
Non può fare nulla, lui è molto più forte e potente. Sa che farà male, ma sarà solo dolore passeggero. Non può ucciderlo, lui è figlio del re, e almeno per una volta è un vantaggio.
Chiude gli occhi e attende.
All’inizio non sente nulla, poi solo delle grida soffocate, e un rumore di colpi.
Riapre gli occhi di scatto e vede il suo aggressore steso a terra, svenuto. Ha un occhio viola e non pare star bene. Non c’è nessun altro nella radura, ma lui sa chi è stato. Lei era a caccia a quell’ora. Lei lo ha salvato, di nuovo.
 
Torna alla realtà. La cella è più buia, forse è già sera. Tra i tanti mobili non c’è nemmeno un orologio. Ma forse è meglio, il tempo scorre più in fretta. Il carceriere non è ancora passato per la cena. Sospira.
Questa volta è autunno inoltrato. Loki è ormai un uomo praticamente adulto, anche se per un asgardiano è ancora piuttosto giovane. Sta passeggiando sulle mura, a picco sul lago di fronte ad Asgard. E’ il tramonto. Da certi punti di vista sembra una probabile scena romantica.
“Non.fare.un.solo.passo.”
Alza lo sguardo. Meridia sta osservando il sole, seduta sul parapetto. Sulle ginocchia ha un libro aperto. ”Non ti muovere. Sono concentrata. Aspetta. Pochi secondi…” Il sole tramonta e gli ultimi raggi svaniscono. ”Ecco, ora puoi avvicinarti.”
Non è cambiata di molto. Sempre gli stessi capelli ribelli, e gli occhi verde accesso. Ora è solo più adulta. E più bella.
“Cosa stai leggendo?”
“Un libro umano. Si intitola Cime Tempestose.”
“Abbiamo la biblioteca più grande dell’universo, e tu scegli un libro scritto da un’umano? Sono una società giovane, ci sono popoli che sono culturalmente millenni avanti rispetto a loro!” esclama il giovane asgardiano.
“Un’umana.”
“Cosa?”
“Scritto da un’umana, una donna, non un uomo. Precisamente una giovane donna inglese. Si chiamava Emily Brönte.”
Loki si siede accanto a lei.
“Di che cosa racconta?”
“E’ la storia di una famiglia, e di come essa sia stata distrutta, cancellata, sterminata.”
“Da cosa? Un terribile drago nero volante?” chiese Loki sarcasticamente.
“No.” Lo fissò negli occhi. “Dalla gelosia e dalla vendetta.”



 ANGOLO DELL’AUTRICE
Rieccomi a rompere!
Secondo capitolo, storia in evoluzione. Loki ora ricorda, e forse, prova nostalgia dei giorni passati…Spero di non essere uscita troppo dal personaggio. E sì, ho appena letto Cime Tempestose.
Grazie di aver letto fin qui! :D
#roseinwonderland
   
 
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