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Autore: Sethmentecontorta    24/12/2013    4 recensioni
RanMasa, più un accenno RanTaku.
Dalla storia: Odio il Natale! Ormai è ufficiale, io, Masaki Kariya, detesto questa stupidissima festa! Oggi è il 24, sono certo che, come da tradizione, Hiroto e Midorikawa usciranno insieme, staranno tutti il giorno a fare i piccioncini e andranno a cena fuori. E a me non ci pensa nessuno? A quel povero ragazzo che tutti gli anni rimane solo in uno dei giorni "più belli dell'anno"? Nessuno pensa che potrei sentirmi triste sempre a casa a giocare ai videogame e a mangiare qualcosa di freddo preparato velocemente da Ryuuji prima di andare a spassarsela col suo ragazzo? Certo, non glie ne faccio una colpa se è da tradizione Giapponese passare la vigilia con il proprio partner, ma così mi faranno seriamente venire la depressione!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 Dicembre ~
Odio il Natale!



Odio il Natale! Ormai è ufficiale, io, Masaki Kariya, detesto questa stupidissima festa! Oggi è il 24, sono certo che, come da tradizione, Hiroto e Midorikawa usciranno insieme, staranno tutto il giorno a fare i piccioncini e andranno a cena fuori. E a me non ci pensa nessuno? A quel povero ragazzo che tutti gli anni rimane solo in uno dei giorni "più belli dell'anno"? Nessuno pensa che potrei sentirmi triste sempre a casa a giocare ai videogame e a mangiare qualcosa di freddo preparato velocemente da Ryuuji prima di andare a spassarsela col suo ragazzo? Certo, non glie ne faccio una colpa se è da tradizione Giapponese passare la vigilia con il proprio partner, ma così mi faranno seriamente venire la depressione!
Ricordo che pochi giorni fa erano venuti un po' di vecchi amici dei miei tutori che facevano parte dell'Inazuma Japan a pranzare e a rompere le scatole. Si sono messi a parlare del Natale, e Someoka ha raccontato che quando è stato in Italia era rimasto colpito dallo spirito natalizio degli italiani: facevano grandi pranzi di famiglia con parenti che spesso venivano dalle parti più remote e disparate del mondo e che vedevano solo in quella occasione o poche eccezioni. Si scambiavano tutti dei regali, anche se si stavano antipatici, mangiavano cibi tipici quali tortellini, e chiacchieravano tutti animatamente e felicemente. Ecco, da quel momento decisi che mi sarebbe piaciuto andare in Italia, o almeno per Natale. Sarebbe fantastico almeno per una volta fare un grande pranzo con Hiroto e Midorikawa e poi passare il pomeriggio tutti e tre insieme, come una famiglia. Ma la nostra tradizione vuole che questa stupida festa vada passata con il proprio ragazzo o marito o quel che è. Ma nessuno ci pensa ai single e ai bambini? 
È mattina anche abbastanza presto, e nonostante preferirei tanto restare qui a dormire ancora un po', non voglio vedere i miei genitori svegliarsi e fare colazione continuando a tenersi la mano e scambiandosi occhiate schifosamente romantiche. Così mi alzo e mi infilo dei jeans a caso e una felpa rossa, in stile natalizio, giusto per non sentirmi completamente ribelle e irrispettoso nei confronti di questa festività talmente importante per i cristiani. Che poi da noi i cristiani sono praticamente inesistenti, ma per vendere di più l'hanno addirittura infiltrata tra le nostre feste.
Afferro giaccone, guanti, sciarpa e cappello di lana ed esco, non senza aver lasciato un biglietto ai miei tutori dicendo che uscivo a fare due passi e che avrei mangiato qualcosa lungo la strada. Una volta in strada guardo l'orologio: le 9 e un quarto, presto per me considerando che è sabato. Inizio a vagare senza una meta precisa quando, dopo circa dieci minuti che cammino con lo sguardo perso nel cielo grigio e nuvoloso presagio di neve certa, sento una voce che mi chiama.
- Kariya, che ci fai in giro a quest'ora? Non ti facevo proprio il tipo che si sveglia presto quando non c'è scuola! - dice divertito Kirino che, uscito da un negozio, mi guarda in un misto tra il sorpreso e il divertito. 
Io sbuffo sonoramente roteando gli occhi e puntandoli sull'asfalto gelato. - No infatti, non lo sono affatto, ma volevo evitare la scena di Hiroto e Midorikawa che fanno i piccioncini tutto il tempo.
Lo sento ridacchiare e io sbuffo nuovamente, lo guardo avvicinarsi ad un me infagottato in tremila strati di vestiario, col viso affondato nella sciarpa grigia e le mani nascoste nelle tasche perché i guanti non mi bastano a proteggerle dal freddo pungente di oggi.
- Ti capisco! La tremenda tragedia dell'essere single e per di più figlio unico! - questa volta sono io a sorprendermi: non l'avrei mai detto il tipo da lamentarsi di una tradizione del nostro paese! Io lo sono, io sono fastidioso e brontolone, ma il senpai è l'essere perfetto senza macchia né difetti! Oh beh, forse a parte il fatto di essere sempre preciso e serioso e irritabilmente responsabile.
- Già... - borbotto. - è in questi casi che vorrei trasferirmi in Europa... O in America anche... Lì il Natale si passa in famiglia e nessuno rimane da solo o tagliato fuori! - divento un po' triste e il rosa mi guarda pensieroso. Un mio starnuto rompe il silenzio che si era venuto a fermare. Fantastico, ci manca solo che mi viene il raffreddore! Il ragazzo che mi sta davanti sorride.
- Non è il caso di restare qui senza fare niente, perché non troviamo qualcosa da fare? - mi chiede sorridente. A dir la verità non voglio tornare di nuovo solo, ma non posso dargliela vinta troppo facilmente, va contro la mia indole dispettosa ed infantile e la mia rivalità col senpai.
- A dir la verità ho ancora un dubbio, mio caro senpai, perché non siete a passare la vigilia col vostro carissimo capitano? - sogghigno al vederlo arrossire, è piacevole e fastidioso al tempo stesso, ma sono masochista. 
- M-ma io e Shindou non stiamo insieme! - dice morendo di vergogna. 
- Se, come no... - faccio ancora con un ghigno stampato in faccia. - facciamo un po' che ti credo, va'... E dove penseresti di andare?
- Mah, non saprei... Magari a mangiare qualcosa di caldo, visto il freddo che fa e considerando il fatto che il tuo stomaco sta brontolando in modo disumano. - dice trattenendo una risata. In effetti ho sgranocchiato solo due biscotti per colazione e sono passati ormai tre quarti d'ora.
- E sia! - acconsento dopo aver fatto finta di pensarci su. - Ma offri tu!
- Scherzi! Perché dovrei! - sbotta lui. - Non ti ho mica chiesto di uscire! 
Quando ci rendiamo conto di ciò che ha detto arrossiamo entrambi, nonostante io sia protetto dalla sciarpa. 
- E va bene, pagherò la mia parte... Comunque sei taccagno, non ti vorrà nessuno così! - scherzo dopo qualche istante di imbarazzo.
- E tu sei scroccone, non ti vorrà nessuno così! - mi fa eco mostrandomi la lingua.
Alla fine ci avviamo fianco a fianco verso un ristorantino economico dove vendono cibo buono a poco prezzo. Continuiamo a chiacchierare del più e del meno anche quando abbiamo i nostri piatti davanti, facendo durare il pranzo il doppio del previsto. Non so come, ma riusciamo a non esaurire i discorsi, mi trovo costretto ad ammettere che è di compagnia. 
Quando finalmente finiamo di mangiare e di pagare ci avviamo sazi verso un parco. I posti come questo mi attirano, gli alberi a fare ombra (anche se ora non ce n'è bisogno), i laghetti, le fontanelle cristalline, gli uccellini in cerca di cibo e il vociare dei bambini. È un posto che mi mette sempre tranquillità e pace. 
Ci sediamo su una panchina e restiamo in silenzio ad osservare la natura lì intorno. Poco distante dei bambini giocano a calcio, li guardo ridere, cadere e divertirsi. La palla rotola via fino ai piedi del senpai, che la ricalcia verso di loro.
- Sapete giocare a calcio? - ci chiede uno di loro. Io e Kirino ci guardiamo e ridiamo.
- Scherzi, siamo della Raimon noi! 
Così ci ritroviamo stanchi e ansanti, seduti sulla stessa panchina di prima, dopo aver giocato per ore con quell'orda di bimbetti urlanti. Torno a guardare il cielo, ancora grigio di neve, quando abbasso gli occhi sull'erbetta verde del prato lancio un urlo e scatto in piedi sopra la panchina. Kirino, che dallo spavento che gli ho fatto prendere è saltato in piedi anche lui, mi fissa preoccupato, segue il mio sguardo fino al punto che sto fissando terrorizzato. Si mette a ridere e io lo guardo offeso e arrabbiato. - Che hai da ridere?! Portalo via, per favore! - mi lagno come un neonato, ma che ci posso fare se sono ofiliofobico.
- Calmati Kariya! È solo un'innocua biscia! - dice cercando di tranquillizzarmi.
- Ti supplico, cacciala via! - volto la faccia da un'altra parte e serro gli occhi, quando vedo i serpenti vado in paranoia, non ci posso fare niente.
Lui mi guarda con dolcezza, poi con un bastone piuttosto lungo getta quell'essere orrido in un cespuglio lontano. Mi si avvicina nuovamente e mi scompiglia i capelli, cosa resa possibile dal fatto che il mio cappello è caduto quando sono saltato sulla panchina. 
- Calmati, l'ho mandato via. - mi ripete tranquillamente. 
- Ma se ritorna? - chiedo aprendo un solo occhio.
- Considerando lo spavento che si è preso a sentire le tue grida e quando l'ho lanciato via, come minimo fugge in un'altra città! - scherza, e dopo un po' anche io perdo l'aria terrorizzata e mi metto a ridere.
- NEEVEEEE!! - urlo al vedere i primi fiocchi cadere, scanso malamente il senpai che mi stava davanti e corro a cercare di afferrare uno di quei cristalli ghiacciati che mi piacciono tanto.
- Ahia, mai una volta che ti comporti con grazia tu! - sbuffa Kirino guardandomi male, poi scoppia a ridere.
- Che hai da ridere?! 
- È che... Sei così stupido e infantile! - dice tra una risata e l'altra, piegato in avanti e tenendosi la pancia con le mani. - Ok, aspe... Aspetta... - fa alzando il palmo aperto chiedendo il mio silenzio, mentre cerca di reprimere le risa. Quando ci riesce si raddrizza e si asciuga una lacrima che gli era scesa per quanto stava ridendo.
- Tsk, stupido sarai tu, perfettino rompiscatole! - ribatto cacciando in fuori la lingua e preparandomi a correre, tanto già so che mi inseguirà e me la farà pagare.
- Che hai detto?! Ripeti se ne hai il coraggio! - come volevasi dimostrare, scattò verso di me.
- Perfettino rompiscatole! - rincaro la dose correndo qua e là come se non ci fosse un domani, perché di questo passo non ci sarà se il senpai mi prende.
L'inseguimento dura un quarto d'ora circa, finché Kirino non chiede una tregua.
Io mi fermo, quando mi è vicino però, comincia a farmi il solletico.
- Ehi! No! SMETTILA! Avevi detto tregue però! - sbuffo tra una risata e l'altra.
- Ho mentito, non l'avresti mai detto, eh? - fa l'occhiolino, senza smettere di pizzicarmi i fianchi.
- Ti prego... Il solletico no! Basta... - mi lamento, poco prima di inciampare in una radice sporgente e cadere trascinandomi sopra il rosa. Ci fissiamo imbarazzati per pochi istanti e subito me lo tolgo di dosso. - Guarda che mi fai fare, perfettino rompiscatole! 
- Se spero in un semplice scusa chiedo troppo, vero? - ironizza lui ancora rosso in viso, ma potrebbe anche essere per la corsa che gli ho fatto fare.
- Mi spiace, non sarei più io se fossi gentile con te! - e gli faccio ancora una linguaccia. Siamo così vicini che i nostri capelli si toccano. Senza pensarci allungo una mano e gioco con una lunga ciocca rosa, mentre i fiocchi cadono sui di noi e si sciolgono sulla nostra pelle. Mi guarda dolcemente sorridendo. Sento la necessità di un contatto, lui è troppo vicino, la sua presenza troppo irreale e la sua brutta faccia troppo stupenda. Mi allungo e gli stampo un bacio sulla guancia. - Grazie di questo splendido 24 Dicembre, baka di un senpai!


Angolino dell'autrice: 
Allora, scusate se mi ero completamente dimenticata di mettere l'html, ma ero col cellulare e di fretta per giunta... Ma ora l'ho messo! ^^
Con questa fic auguro i miei più sentiti auguri di Natale a tutte le stupende persone che leggeranno questa storia: vi adoro ragazzi! Non sarei nulla senza tutti voi che leggete, recensite e mi fate sentire importante! Seriamente, se non fosse per voi che mi spingete a continuare ad aggiornare probabilmente nessuna di queste storie (eccetto "Keiro e il calcio") esisterebbero! Ragazzi, grazie,grazie e ancora grazie! Sarò ripetitiva, ma non c'è modo per dirvi quanto io vi voglia un mondo di bene!
Voglio dedicare questa fic a tutti voi che mi sostenete, in particolare a fatah, eucaliptoh e Marina Dust99 che sono delle persone speciali per me, vi adoro ai limiti dl possibile ragazze! ;3 Senza di voi non sarei qui, probabilmente se voi non mi aveste incitato (e minacciato di morte) per farmi continuare a scrivere io avrei dimenticato questo sito molto tempo fa, invece grazie a voi e a tante altre persone fantastiche io continuo tutt'ora a coltivare la mia passione per la scrittura. Ma questa fic non è dedicata solo a loro, va a tutti voi che state leggendo e a tutti quelli che hanno almeno una volta recensito una mia storia e anche ha chi non sta leggendo questa storia ma ha già letto qualcosa di mio, a tutti voi ragazzi: vi auguro un felicissimo Natale e uno splendido 2014, perché siete tutti persone fantastiche che si meritano il meglio da questo anno che arriverà a breve! Vi amo ragazzi! ;3
Kisses!! ;3

vostra sempre pazzoides Seth ^^
   
 
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