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Autore: Fede303    24/12/2013    1 recensioni
''Da quel giorno tutto cambiò. Quel giorno cambiò la storia.''
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The dark Angel
Capitolo Quarto

‘’Ripensandoci..’’

 
Ella iniziò a camminare verso una luce nuova, una luce che le avrebbe donato la felicità che ha sempre sognato, quella felicità difficile da ottenere ma facile da disperdere.

Juliette, dopo quella frase*, fece qualche passo verso quei palazzi ma la voce di Thunder la fermò:
-E’ ora di andare.-
-Andare dove? Non conosciamo nessuno qui.- Si voltò e lo guardò inarcando un sopracciglio.
-Beh, si va all’avventura allora.-
-Ma io..- Si voltò nuovamente osservando i palazzi.
-Sisi, ho capito.. Tu vai lì e io andrò a cercarmi un rifugio, però vedi di stare attenta..- Egli si avvicinò a lei sorridendo e subito dopo le poggia delicatamente il muso sul suo capo, come per darle un dolce  bacio.
-Va bene, stessa cosa per te!- Juliette sorrise radiosa e abbracciò la possente zampa di Thunder ma poco dopo si staccò, correndo poi verso i palazzi che l’avrebbero portata per una vita futura.
Thunder rimase a fissare la ragazza sorridendo poi si decise e spiegò le sue grandi ali blu e spiccò il volo alla ricerca di un rifugio.
Juliette correva più che poteva, emozionata per la nuova vita che avrebbe vissuto lì, e quando arrivò si fermò di colpo, spaesata, non sapeva dove andare. La strada era isolata e i palazzi sembravano disabitati, quindi iniziò a vagare a zonzo, cercando qualcuno a cui chiedere indicazioni. Dopo esser passata da strade e stradine, finì in uno spiazzale, di medie dimensioni, e in fondo c’era un edificio.
-Devil May Cry…- disse Juliette dubbiosa se entrare o meno, ma prese coraggio ed entrò.
Si ritrovò in una stanza illuminata appena dalla fioca luce proveniente dalle finestre piene di polvere. Il pavimento era sporco e in fondo c’erano alcuni strumenti musicali e un jukebox. C’era anche una scrivania con una piccola cornice, un telefono e due pistole mentre dietro la scrivania c’erano varie armi appese al muro.
Juliette rimase ferma a fissare il sudicio posto ma ciò che interruppe la sua osservazione fu un rumore proveniente da una delle porte presenti. Fissò la porta per un po’, in guardia, fino a quando da essa non uscì un ragazzo alto con il petto nudo e ben lavorato, con gli occhi color ghiaccio e i capelli argentei che asciugava delicatamente con un asciugamano.
A quella notevole vista, Juliette arrossì e guardò altrove poggiando una mano su un fianco e l’altra sul viso per coprire il rossore. Il ragazzo si accorse del rossore della ragazza e sorrise soddisfatto, poi si avvicinò alla scrivania, indossò un cappotto rosso in pelle e mise le due pistole nelle fondine. Dopo essersi ‘’vestito’’ si voltò verso la ragazza, che lo guardava curiosa, e infine disse:
-Piacere, Dante.-
-Piuttosto spinto eh? Comunque, io sono Juliette.-
-Beh, Juliette, questi sono i miei modi.. Piuttosto, non ti ho mai vista qui, da dove vieni?-
-Questo non ha importanza. Sono qui e basta.- Tagliò corto lei, guardando altrove e incrociando le braccia al petto.-
-Mamma mia, come sei scontrosa!-
-Beh, Dante, questi sono i miei modi.- Gli fece il verso voltandosi verso di lui e inarcando un sopracciglio.
-Mph..Perché sei qui?- La guardò scrupolosamente negli occhi.
Sentì un brivido freddo attraversarle la schiena e lo fissò a sua volta, iniziando una ‘’gara’’ di sguardi:
-Mi sono ritrovata in periferia e questo è l’unico luogo ‘’attivo’’ che ho trovato.-
-Perché eri lì?-
-Non lo so.-
-Non lo sai? Soffri di Alzheimer per caso?- Dante ridacchiò e Juliette buffò, voltandosi e andando verso l’uscita. Lo trovava noioso e irritante.
-Grazie lo stesso, cercherò una forma di vita più intelligente.-
Dante sorrise, incrociando le braccia al petto, e sussurrò in modo che non potesse udirlo: -Ci rivedremo presto invece..-
Juliette, quando fu fuori dall’edificio sudicio e macabro, guardò sia a destra che a sinistra, cercando una strada che la convincesse.
Dante, invece, si avvicinò alla finestra impolverata per fissarla meglio. Quella ragazza la incuriosiva, aveva qualcosa di speciale, qualcosa che nessun altro aveva.
La ragazza, dopo aver deciso, s’incamminò verso una stradina ma uno strano rumore la fermò. Qualcuno la stava osservando perciò si voltò innervosita ma non trovò nessuno. Ad un tratto si sentì bagnata una spalla, la guardò disgustata perché capì che quello era muco. Alzò la testa e vide un grosso demone con il muso sproporzionato, era simile ad un uomo ma con la testa molto grande. Juliette scattò indietro, distante da lui, e lo fissò negli occhi. Il lurido demone corse verso la ragazza che, senza aver paura, aspettò il momento giusto per colpirlo, con forza, in piena fronte. Per l’impatto subito, il demone venne catapultato contro il muro ma si riprese velocemente mentre Juliette avvertì che Thunder sorvolava la zona e, attraverso il collegamento mentale, si misero d’accordo.
L’avrebbero fatto fuori insieme.
Allora Juliette, senza perder tempo, corse verso il demone, che a sua volta corse verso di lei, e gli diede un calcio sul mento, facendolo volare in alto. Thunder fu abbastanza vicino per afferrargli la testa con i denti, calando in picchiata e sbattendo il demone sul terreno, atterrando subito dopo accanto a Juliette. Lei, prontamente, mise le mani sul terreno e senza perdere il contatto visivo con il demone, attraverso la magia, innalzò due grandi lastre di pietra che schiacciarono il demone e Thunder intervenì, incenerendolo con le sue fiamme blu.
Dopo la morte del demone, Juliette si alzò e guardò Thunder sorridendo, accarezzandogli il muso con una mano. L’attimo di silenzio fu interrotto dal battito di mani di Dante che aveva osservato in silenzio tutta la scena. Entrambi si girarono verso di lui che sorrideva soddisfatto:
-Sapevo che avevi del potenziale. L’ho notato subito.-
-Potenziale? Cosa sei? Uno stalker?-
-Diciamo di si dato che mi interessi e ripensandoci potresti vivere con me alla Devil May Cry.-
-Rifiuto l’offerta. Non lascio Thunder da solo.-
-Il tuo amico starà bene ma tu dove andrai? E’ pieno di demoni e non sai dove andare.-
Juliette guardò Thunder indecisa sul da farsi e lui le disse mentalmente:
-Non mi fido di quel tizio, ma fai come ti dice. Però se dovesse sfiorarti anche solo con un dito giuro sulla mia vita che lo faccio diventare una poltiglia luccicante.-
Juliette ridacchiò e Thunder spiccò il volo senza neanche guardare Dante che attendeva risposta:
-Allora?-
-Va bene, però voglio la camera più grande.- disse incrociando le braccia al petto ed entrando nell’edificio.
-D’accordo, Milady.-
 
-Fine Capitolo Quarto.
 
*Per chi non la ricordasse la frase è ‘’Siamo nel mondo umano.’’

Spazio Autrice:
SCUSATEMI PER IL LUUUUUUUUUUNGHISSIMO RITARDO! T.T Ho avuto diversi problemi di linea e tante altre cosegidfhjgiud.. Comunque sia, vi è piaciuto questo quarto capitolo? Non so voi ma a me la poltiglia luccicante piace assai. *w* Dante è Dante cioè. *q* Okok, scusate ma la mia fantasia non ha un freno. X3
Devo andare, tra un po’ devo andare dalla nonna come ogni Natale. U.U Buona vigilia a tutti! ♥
Baci, Fede303 ♥
  
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