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Autore: hemademebelieve    24/12/2013    7 recensioni
dal testo: « -Voglio che tu rapisca la figlia di Viktor, Elizabeth- sancì, deciso. Il biondo si ritrovò a sogghignare, scuotendo la testa. –E’ assurdo, davvero.. E io da tutto questo cosa ottengo?- domandò interessato.
Daniel si ritrovò ad alzare le spalle, buttando fuori una risposta a caso. –Mmh.. il mio totale riconoscimento a vita, un gruzzoletto di soldi e, se ti va, qualche serata con la ragazzina..- rise.
-Oh amico, sei messo veramente male..- lo derise Justin. –Comunque accetto, come sai ho bisogno di un po’ di soldi per quella questione- aggiunse poi, rimanendo sul vago.»
Quando rapisci qualcuno ti aspetti di tutto, ma mai che quella persona possa cambiare completamente il tuo gioco.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Piccolo space iniziale: lo scrivo qui, in modo che tutte lo leggiate.
Prima di tutto voglio ringraziarvi, perchè se state leggendo questo, vuol dire che in fondo alla storia un minimo ci tenevate.
Inoltre voglio scusarmi per ben due motivi: il primo è perchè ci ho messo quasi 4 mesi ad aggiornare, il secondo perchè questo è l'ultimo capitolo. In fondo vi spiegherò bene cos'è successo.
Ora vi lascio alla lettura e spero vi piaccia..



Concluso quel bacio Elizabeth non fece tempo a riaprire gli occhi che venne subito travolta da un abbraccio di Justin; il ragazzo la stringeva forte a sè e lei non stava facendo altro che bearsi di quella stretta.
Solo ora riuscivano a rendersi pienamente conto di quanto quelle sensazioni fossero mancate a entrambi. Così, stringendosi a vicenda, si sentivano finalmente bene, si sentivano a casa.
Per quanto quella mossa fosse stata incoerente e azzardata, la ragazza non potè far altro che essere felice di aver preso quella scelta e di essere ritornata dal biondo.
Era sicura di aver finalmente capito cosa voleva ed era certa del fatto che nessuno sarebbe più stato in grado di farla allontanare da Justin, che allo stesso tempo era determinato a non farsi più scappare quella dolce ragazza.
 
 
3 mesi dopo
 
-Quando siamo a casa posso guardare i cartoni?- chiese entusiasta Jaxon, mentre Elizabeth lo guardava sorridere, speranzoso di ottenere una risposta positiva.
-Certo, ma prima fai il bagno e mangi, va bene?- scese a patti lei, che sapeva benissimo che quando il bambino si metteva a guardare la tv, poi era impossibile scollarlo di lì.
In tutta risposta il piccolo sbuffò, per poi accettare. -D'accordo, ma solo se me lo fai tu. Justin mi fa scendere sempre il sapone negli occhi- si lamentò, facendo ridere la ragazza.
Nel giro di pochi minuti arrivarono a casa di Justin, dove ormai Elizabeth passava gran parte del suo tempo, e iniziò a preparare la vasca per Jaxon.
-Ma perchè Justin non è venuto con te e non è nemmeno qui?- chiese il biondo, raggiungendola in bagno.
-Doveva incontrarsi con una persona- disse sbrigativa lei.
-Con chi?- domandò nuovamente Jaxon con la curiosità che caratterizzava tutti i bambini.
-Non lo so. Dai piccoletto, iniziamo a spogliarci!- cambiò velocemente discorso, facendogli alzare le braccia e togliendogli la maglietta. Sapeva benissimo con chi era Justin, ma non avrebbe potuto dirlo a Jaxon; del resto anche se gli avesse detto "è con vostra madre", il piccolo non avrebbe saputo chi era, dato che quando Pattie l'aveva affidato a Justin lui aveva appena tre mesi.
Ben presto Jaxon fu lavato e profumato e, dopo aver mangiato la cena preparata da Elizabeth, i due si misero a guardare la televisione. Ogni tanto la ragazza buttava occhiate sull'orologio, chiedendosi a che ora sarebbe tornato Justin. Per quello che sapeva dovevano incontrarsi alle 6 e sapeva anche che il ragazzo non aveva troppa voglia di far durare a lungo quell'incontro.
Attorno alle nove Jaxon si addormentò con la testa sulla gamba di Elizabeth, che, prontamente, lo prese in braccio e lo portò nel suo letto.
Non appena tornò in soggiorno, vide la porta di casa aprirsi e finalmente comparve la figura di Justin.
-Hey, sei arrivato- disse, andandogli incontro e gettando le braccia al collo di lui, che appoggiò le mani sui suoi fianchi.
-Hai già messo a letto Jaxon?- le domandò, prima di sporgersi in avanti e far combaciare le loro labbra.
La ragazza annuì velocemente, per poi soffermarsi a guardare l'espressione sul suo viso.
C'era decisamente qualcosa che non andava.
-Che succede?- gli chiese senza troppi giri di parole.
-Niente..- ribattè velocemente quello, senza però convincere Elizabeth. -Devi andare a casa?- cercò di cambiar discorso.
-No, in realtà pensavo di rimanere qui stanotte..-
-E' una settimana che non dormi a casa, non ti fanno storie i tuoi?- forse era lei che era strana, ma ad Elizabeth sembrava quasi che Justin volesse mandarla via.
-No. Ho 18 anni e ho finito la scuola da mesi, perchè mai dovrebbero farmi storie se rimango a dormire dal mio ragazzo?-
Il biondo accentuò un sorriso. -Potrebbero pensare male..-
-Più che male, potrebbero pensare solo cose giuste- ribattè quella, facendolo sorridere ulteriormente.
-Quindi dici che i tuoi lo sanno di noi due in quel senso?-
-Direi di sì.. Anzi probabilmente lo immaginavano prima ancora che lo immaginassimo noi..- rispose, per poi scoppiare a ridere, seguita da lui.
-Dio, è quasi imbarazzante- commentò Justin, andando a sedersi sul divano e trascinando con sè anche Elizabeth, per poi appoggiarsi al suo petto.
La ragazza gli lasciò un bacio sulla testa, per poi incominciare ad accarezzargli i capelli.
-Mia madre ha voluto solo vedermi per chiedermi dei soldi..- disse poi all'improvviso ed Elizabeth riuscì a vedere la mascella del biondo contrarsi. -Mi sorrideva, faceva tutta la carina e poi mi ha chiesto dei soldi. E' incredibile. Con che coraggio l'ha fatto?!- iniziò poi ad agitarsi.
-Justin, probabilmente è in un momento veramente difficile..- ipotizzò lei.
-Non me ne frega un cazzo!- sbottò, alzandosi dalla ragazza. -Non può pretendere un aiuto da me, il figlio che ha abbandonato a cinque anni e da cui poi, unidici anni dopo, si è ripresentata solo per lasciargli un bambino di tre mesi!- urlò ancora.
-Justin calmati, c'è Jaxon che dorme- tentò, odiava vederlo arrabbiato.
-Sì, e se solo ci penso mi incazzo ancora di più! Non sa nemmeno più che faccia abbia Jaxon ora ed è già tanto che sia stata in grado di riconoscermi- continuò, abbassando però notevolmente il tono di voce.
-Quindi suppongo che tu non gli abbia dato niente, no?- suppose la ragazza.
-Ci mancherebbe! Mi sono alzato e me ne sono andato. Spero soltanto che adesso non mi cerchi mai più; sono stufo di vederla ripiombare ogni qualvolta le pare nella mia vita. Non ho bisogno di lei, ho già tutto ciò che mi serve per star bene- concluse, facendo ovviamente riferimento anche ad Elizabeth che, benchè fosse dispiaciuta di sapere che i rapporti tra Justin e i suoi genitori erano pessimi, si ritrovò a sorridere per quella frase.
Fece incontrare i loro sguardi, per poi dirgli una cosa che non fece altro che riempirlo di orgoglio. –Sei un ragazzo in gamba, Justin. E sono certa che anche i tuoi genitori lo sanno. Sono anche incredibilmente fiera di come tu sia cambiato in questo mese-
Il biondo le sorrise, per poi afferrarla e portarla sopra di sé.
–E’ solo grazie a te, lo sai vero?-
Si sporse poi in avanti, per far combaciare le loro labbra e richiedere, con un’estrema premura, un accesso completo nella bocca della ragazza.
-No davvero.. è fantastico vedere come tu abbia smesso con la tua vecchia vita e abbia deciso di iniziare a lavorare in modo onesto all’interno della ditta di mio padre. Grazie per aver preso questa decisione- disse sincera la ragazza, mentre osservava tutte le sfumature degli occhi color nocciola del ragazzo seduto sotto di lei.
-Grazie a te per avermi dato una possibilità e per avermi cambiato- sorrise lui, per poi riportare l’attenzione sulle labbra della ragazza.
Lentamente Justin accarezzò la schiena della ragazza, fino a che non scese sul suo fondoschiena, l’afferrò e si alzò. Iniziò a farsi strada verso la sua, ormai loro, camera, mentre le loro labbra erano ancora impegnate a scambiarsi dei baci che via via diventavano sempre più passionali.
Raggiunto il letto, il biondo appoggiò delicatamente Elizabeth su di esso e ci mise ben poco a sdraiarsi completamente su di lei.
Prese a lasciarle baci caldi su tutta la lunghezza del collo, per poi passare al petto della ragazza e a dedicarsi alla pelle che era lasciata libera dalla scollatura della sua maglietta, indumento che ben presto fu tirato via e gettato in qualche angolo della stanza.
Elizabeth si dedicò poi alla canotta di Justin e ai suoi pantaloni: in pochi istanti il biondo si ritrovò solamente in boxer e con la ragazza seduta su di lui e impegnata a baciare ogni centimetro del suo petto.
Le accarezzò la schiena, fino a che le sue dita non incontrarono il tessuto del reggiseno di Elizabeth; con una mossa esperta  glielo slacciò, per poi alzarsi a sedere e far aderire completamente i loro petti.
Quella era una delle sensazioni che entrambi adoravano.
Justin prese a torturare nuovamente il collo e un lobo della ragazza,  mentre con le mani iniziava a sbottonarle i pantaloncini e a renderla vogliosa di ottenere sempre di più.
Non ci volle molto prima che i due si ritrovarono completamente nudi e intenti ad unirsi in un unico corpo.
Dalla volta in cui si erano concessi rispettivamente per la prima volta erano passati molti giorni e ormai non avevano nemmeno più bisogno di trovare lo stesso ritmo e la stessa sintonia. C’era e basta.
E nel momento in cui si toccavano, o solamente sfioravano a vicenda, sapevano che quella era la cosa giusta: si volevano, si amavano e quei momenti non facevano altro che intensificare l’amore e il desiderio che li univa.
Per entrambi era una sensazione completamente nuova: nemmeno ad Elizabeth era mai capitato di amare una persona fino al punto di star male per la sua assenza, o di aspettare con ansia che i minuti che li separavano passassero veloci.
Esausto, Justin si appoggiò al petto di Elizabeth, che nel frattempo stava cercando di far tornare regolare il respiro.
Passò qualche minuto in cui i due non fecero altro che stare abbracciati, quando Justin spezzò quel silenzio.
-Ti devo tutto, lo sai vero?- disse, mentre le accarezzava dolcemente la pancia.
-Che intendi dire?- domandò di rimando la ragazza, senza capire a pieno cosa intendesse.
-Anche se non lo sai, mi hai davvero aperto gli occhi su chi ero e sulla persona che volevo essere. Mi hai ridato speranza, quando ormai non credevo più in niente. Mi hai insegnato ad amare e ad essere amato- rispose con totale sincerità.
Mai e poi mai avrebbe pensato di ritrovarsi a dire delle cose così dolci ad una ragazza, ma se solo pensava a come vedeva il suo futuro quattro mesi prima, nella sua testa compariva solo l’immagine di lui che uccideva altre persone per conto di Daniel.
Fortunatamente adesso lui era dietro a delle sbarre e Justin poteva fare quello che voleva della sua vita.
Era completamente libero e al suo fianco c’era forse la persona più importante della sua vita.
Elizabeth sorrise, prima di allungarsi per raggiungere l’altezza del suo viso e lasciargli un soffice bacio sulle labbra.
-Grazie per esserti fidata di me- aggiunse poi, accarezzandole i capelli.
-Hey, sei tu che hai insistito con me. Sono io che devo ringraziarti: mi hai salvato non so quante volte e hai rischiato la tua stessa vita per portarmi via da Daniel. Inoltre io ho cambiato te, ma credimi che tu hai fatto lo stesso: mi hai reso più coraggiosa e più forte. Ti amo più di quanto immagini, Justin- ribattè, facendo sorridere il biondo.
-Ti amo tanto, Elizabeth- rispose anche lui, rendendosi conto che mai nella sua vita c’era stata tanta sincerità nelle sue parole.
Quei mesi che avevano trascorso assieme erano stati un vero e proprio test per entrambi: avevano dovuto dimostrarsi a vicenda quanto davvero tenevano l’uno all’altra. Justin aveva chiuso tutti i rapporti con Daniel e qualsiasi cosa o persona che facesse parte di quel mondo; Elizabeth, invece, era riuscita ad andare oltre ai demoni che avevano caratterizzato il passato del biondo. E ora, insieme, stavano incredibilmente bene: erano certi che niente e nessuno sarebbero stati in grado di separarli.
Non fino a che ci sarebbero stati rispettivamente, pronti a supportarsi e ad amarsi in qualsiasi secondo di ogni giornata.
E loro sapevano che ci sarebbero sempre stati.

 
-Fine-


Lo so che è lungo, ma vi chiedo di leggere. E' importante per me.
Mi dispiace tantissimo di avere impiegato 4 mesi per aggiornare, ma questa cosa è stata influenzata da molti fattori: primi fra tutti io e voi.
Ho notato poco interesse per questa storia e, credetemi, quando c'è poco interessa da parte di chi legge, inizia ad esserci poco interesse anche da parte di chi scrive.
Poi io personalmente in questi ultimi mesi ho usato veramente poco EFP, non avevo nemmeno voglia di leggere le storie delle mie amiche (il che vi fa veramente capire quanto fossi svogliata). Di mezzo ci si è messa anche la scuola (incredibile come l'ultimo capitolo che avevo postato l'avevo messo prima che riniziasse la scuola, e ora invece è persino finito il trimestre).
E insomma, tutte queste cose assieme hanno fatto modo che io mi allontanassi da efp e da questa storia.
Tempo fa una persona mi aveva scritto su twitter, chiedendomi di continuare e, credetemi, avevo veramente tanto apprezzato quel messaggio. 
Ieri inoltre ho ricevuto la recensione di una ragazza che mi ha scritto una cosa bellissima e oggi mi ha spinto a completare questo capitolo.
Ho iniziato a scrivere con l'idea del "magari poi potrò fare così, far succedere questo o quest'altro", ma pensandoci bene non è quello che voglio.
Non voglio continuare a scrivere una storia che, ormai, non mi prende più.
E mi dispiace se, aprendo questo capitolo, pensavate che ce ne sarebbero stati altri.
Mi è però sembrato giusto dare una fine di tale nome a questa storia e poterla segnare finalmente completa. Per i dubbi a cui non ho dato risposta, vi lascio immaginare ciò che può essere successo. In fondo è proprio questo il bello dell'immaginazione: quando qualcosa non ti piace, puoi cambiarla a modo tuo :)
Vi lascio, dicendovi che ho comunque in cantiere una nuova storia, che sto già scrivendo, ma posterò solo quando l'avrò finita. (sempre che questo interessi a qualcuno)
Buona Vigilia, buon Natale e buon anno. 
Ci rivediamo presto e.. grazie mille a te, che hai letto questa storia e sei arrivato a leggere fin qua ♥♥
Simo. 

 
  
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