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Autore: Hoyden    18/05/2008    2 recensioni
E se... un'adolescente in piena cotta per un gruppo famoso avesse la straordinaria occasione di trascorrere del tempo con i suoi idoli? E se la storia si complicasse troppo in fretta? Beh, ho fatto un miscuglio, avevo solo quattordici anni credo :D divertitevi!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Oddio... – mi sveglia un sussurro quasi terrorizzato. Spalanco gli occhi, ma mi occorrono molti istanti prima di poter mettere a fuoco l’immagine di Silvia che mi guarda sbalordita.
-Che... che c’è?- chiedo, più stupita di lei. Contrariata, mi accorgo che Lauri non c’è già più.
-Sei... sei mezza... e copriti!!- esclama, lanciandomi un maglione nero. È di Lauri, e, prima di infilarlo, lo annuso pr sentire ancora il suo odore, che mi è rimasto dentro.
-Beh...- sospira sollevata non appena sono vestita. Poi mi costringe a sedermi sul letto che avevo appena rifatto insieme a lei e domanda:
-Allora, com’è stato?-
-Meraviglioso- rispondo, con tono sognante.
-Col corvo? Mi aspettavo segni di beccate...- le lancio uno sguardo truce, e lei sorride. Poi si incupisce leggermente.
-Non dirmi che eri ancora...-
quando annuisco, assume un’espressione di rabbia e preoccupazione.
-Dev’essere stato terribile allora. La prima volta è sempre la peggiore.-
-Questo non te lo so dire, visto che sono senza esperienza. Ma spero di accrescere al più presto la mia conoscenza...- le lancio uno sguardo eloquente.
Lei risponde con un sorriso malizioso, ma subito diventa seria. (hanno litigato... e ora si presenta in camera così?! È senza senso, lo so...)
-Perchè hai insultato Trè?-
mi ero dimenticata persino di quello...
-Non sono stata io a insultare. E non sono stata così crudele. Ma non potevo permettere che si prendesse gioco del mio ragazzo, questo lo capisci, no?-
-Certo, probabilmente anch’io avrei fatto lo stesso. Ma non possiamo continuare a litigare. Per questo Billie ha deciso di farvi riappacificare e ha convinto la Chiara. Quando si tratta di un amico di lei, lui si incazza, ma se si tratta di una presenza femminile...-
-Sono fatti l’uno per l’altra. Così come... – sospiro, perchè la frase che sto per dire mi costa una fatica immane.- Così come te e Trè. Te lo lascio ufficialmente, ok? Così non ci saranno più motivi seri di divisione fra noi, Silvy-
-Che persona magnanima...- è maligna, ma mi rivolge un sorriso dolce e mi abbraccia, avvolgendomi nel suo profumo, che adoro da morire, mentre i suoi capelli biondi ricadono sulla mia schiena.
-Grazie- mormora. Poi mi lascia. –Sai, la Chiara non è gelosa solo con Billie-
fa per andarsene, ma si ferma e si risiede vicino a me.
-Mi dispiace per quello che ho detto. Non lo pensavo, ero solo arrabbiata. Davvero... chiedo perdono.- mi guarda supplicante. Anche a lei non so e non posso dire di no.
-Lo so, ti conosco troppo bene, tesoruccio-
-Ah... solo una cosa... non chiamarmi tesoruccio e... come fai con Mike?-
-Lui è solo un amico-
-Ma non sembrava da come eravate appiccicati e da come ti ha difeso ieri.-
la guardo sbalordita.
-Mi ha difeso?-
-Sì, e mi ha dato della troietta senza valore! E cose del genere...-
-Mi... mi dispiace, soprattutto se è per colpa mia-
-Avrai cose più gravi di cui dispiacerti, col tempo. In fondo me lo meritavo, così come tu ti meriti un amico sincero dopo che la Marty ti ha abbandonata.-
-lei non mi ha abbandonata, e lo sai. Lei è partita per...-
-Billie, lo so. Ma non possiamo farci nulla. Forse il tempo curerà tutte le ferite. Per ora... divertiamoci e prendiamo la vita così com’è! Ah, a proposito... Lauri ha lasciato un messaggio per te-
appena sento il suo nome, il cuore vortica come inpazzito nel mio petto. 
-Ha detto che stanotte ti vuole accanto, perchè ha un concerto a San Francisco. Vuole che tu lo accompagni. Passa a prenderti fra... 10 minuti-
Io sgrano gli occhi.
-Svegliarmi prima no?- salto in piedi e cerco dei vestiti adatti. Poi li vedo in mano a Silvia. Sono i miei preferiti, tutti neri e eleganti. La ringrazio con un sorriso.
-Ah, non mi guardi bene?- indica il proprio abbigliamento... anche lei è tutta in nero, con solo la cravatta rossa che risalta, uguale agli altri membri della band e alla Chiara, probabilmente. Non le chiedo di aiutarmi a truccarmi, perchè è un disastro col make-up, lo so.
Bianco sulle guance, due o tre piume di Lauri nei capelli, cerchi neri molto femminili e rossetto nero... o no?
-Come sto?-
-Fai paura, Giulia- una voce calda mi risponde. Lauri. È dietro a Silvia, e mi porge una scatolina.
Una collana e un paio d’orecchini di perle nere. Meravigliosi.
Lo bacio in fretta lasciandogli il segno sulle labbra. Mi aiuta a metterli.
-Sei stupenda-
-Cambi parere un pò in fretta?- lo rimprovero. Lui mi sorride.
-Colpa mia se sei volubile? Ah, a proposito... stasera verrai presentata al mondo come... mia. Ufficialmente, sul palco.- sbianco più dell’ombretto.
-Stai scherzando?-
-Affatto- infatti è serissimo, ma percepisco, anche se non sembra, una certa agitazione in lui. Sembra che, da quando ci siamo uniti, siamo un’unica essenza. Silvia sorride soddisfatta abbracciata a Trè.
-Verremo anche noi.- mormora il batterista, rivolto a me.
-Per farti coraggio...- mi bisbiglia Silvia, con un occhiolino.
-Temo che ne avrò bisogno-
-Mi dispiace per le offese e per il pugno...- continua il batterista. Io gli sorrido.
-Scuse accettate e reciproche. Grazie per venire-
-Ah, gli altri non vengono. Mike non si sente bene e gli sposi ne approfittano.- Trè mi tira una gomitata esplicita e non posso fare a meno di scoppiare a ridere. Poi però mi preoccupo.
-Vado a vedere come sta Mike. Mi dispiace che stia male...- mi rivolgo essenzialmente a Lauri, che annuisce comprensivo, ma anche agli altri due, che mi fissano preoccupati.
-Forse non ti conviene...-
troppo tardi. Sono già partita in quarta per accertarmi della salute del mio unico vero amico.
Apro la porta della sua stanza, ma non c’è. Mi aspettavo di trovarlo a letto influenzato...
Lo cerco per tutta la casa, senza risultato. Infine arrivo in garage, da dove sento provenire della musica...
Infatti è lì.
È seduto sulla poltrona (...) di solito adibita alla batteria, con in mano il basso, strimpellando qualche nota.
Dalla melodia sembra “Wake me up when September ends” e già da lì inizio a preoccuparmi. Non è una canzone molto allegra, quella... Non mi ha sentito arrivare, e posso scivolare nelle ombre con facilità grazie ai miei vestiti. A volte sono proprio adatti. Quando finisce il pezzo, trovo coraggio:
-Allora... perchè non vieni stasera?- chiedo esitante.
-io... non me la sento, mi dispiace. Probabilmente i fans della tua band ci odiano e non voglio finire in una rissa insieme a Trè, sinceramente- chiude la frase con un sorriso.
-Certo, capisco, ma... sei un mio amico, no?
Annuisce.
-beh, in teoria dovresti partecipare a tutti i momenti che per me sono importanti, anche se non ti costringerò mai a partecipare a tutti i miei esami, in futuro. Ma... stasera... è davvero importante per me... io ci tengo tanto, Mike. Vieni, ti prego-
mi guarda a lungo negli occhi, poi, quando vede che sto per mettermi a piangere, mi concede un’offerta:
-io vengo.- esulto di gioia e comincio a baciarlo sulle guance, facendolo arrossire. Mi piace metterlo in imbarazzo...
-Ma solo a una condizione.- mi rabbuio improvvisamente. Ho paura di quello che sta per chiedermi, sinceramente... è un amico, ma mi fido solo di me stessa per scelta di vita dalla prima superiore... in seguito ai molti tradimenti subiti.
-Tu, ora, devi suonare con me. Un brano a mia scelta. Alla batteria-
-Ma Mike!!! Non abbiamo tempo, e Lauri è già di sopra ad aspettarmi, tutto in nero, fighissimo al massimo...- mi trattengo solo perchè mi zittisce.
-Per gli amici si ha sempre tempo. E io ci tengo.-
sorrido riconoscendo la sconfitta.
-Ma come faccio senza bacchette?-
Penso che prevedesse la mia domanda, perchè mi sorride e le tira fuori da chissà dove.
-E ora?- chiedo. Mi cede lo sgabello e mi accomodo. Oddio... è la batteria di Trè, ovviamente. Non ci pensavo...
-Non dovremmo chiedere a Trè se...-
-Che vuoi che gliene freghi?!- risponde.
-Bene... e ora... voglio... American Idiot?- annuisco. Più o meno mi ricordo il pezzo, perchè l’avevamo suonato alle superiori.
-Allora... 3,2,1... attacca!-
inizio col tempo, poi la canzone cresce. All’improvviso, Billie spunta con un pennarello indelebile in mano con a fianco Chiara e iniziano a cantare. Silvia ha la chitarra del cantante in mano, e accompagna. Trè e Lauri non ci sono. Saranno a pestarsi. Mi faccio coinvolgere dall’atmosfera e guido. Dio Santo, sto suonando con i Green Day!!!
Nel momento in cui nel video esce la vernice verde dalle pareti che cadono a pezzi, spuntano i due componenti mancanti e ci innaffiano di pittura. I miei vestiti!!! Nonostante tutto, non smettiamo di suonare, continuiamo fino alla fine anche se quasi non ci vedo più...
All’ultimo accordo Billie assale Trè e gli tira più volte il pennarello in testa, mentre a me, casualmente, parte una bacchetta di mano che becca Lauri sullo stomaco, lasciandogli un livido nerastro, come in seguito mi ha confessato e ho visto...
La batteria, da bella, è ridotta a uno schifo... la chitarra, da blu, è verde marcio... i capelli di tutti fanno paura.
Devo farmi una doccia.
Lo stesso pensiero attraversa la mente di tutti. Billie impugna una canna e ci innaffia, anche chi non era verde da capo a piedi.
Tutti bagnati in mezzo al giardino. Io mi domando cosa pensano quelli che ci vedono...
La Chiara salta addosso a Billie e gli punta la canna sulla faccia, mentre Trè e Mike lo tengono fermo. Il cantante prova a divincolarsi senza successo.
Infine il trucco del gruppo è completamente sciolto, e sembriamo un’assemblea di panda inferociti...
Entriamo in casa per cambiarci.
-Mi sa che arrivarai in ritardo, stasera... il tuo pubblico si arrabbierà?- chiedo a Lauri.
-Il pubblico può aspettare un’infinità. Nulla conta più di te...- ci baciamo nell’atrio, e il contatto con il suo corpo, evidenziato dai vestiti zuppi, mi agita.
-Su, piccioncini, che siamo in ritardo!!!- ci urla Silvia dalle scale, in braccio al batterista, che per farla stare zitta, visto che gli sta bucando un orecchio urlandoci contro, la bacia. Lei ricambia con intensità, e poi scompaiono. Non voglio sapere nulla...
-Vieni, ho una sorpresa per te...- Lauri mi porta in camera e mi mostra una scatola.
Dentro c’è un vestito magnifico, tutto nero di seta... me lo metto e cerco le scarpe, mentre il cantante si prepara a sua volta, perchè anche lui si è portato un completo di ricambio, sostenendo di non fidarsi dei “pazzoidi di questa casa di cura”.
Finalmente sono pronta.
-Perchè non facciamo un duetto, stasera? Hai una bella voce...- mi propone Lauri, allacciandomi la collana davanti allo specchio. Poi mi bacia il collo.
Mi giro in modo da essergli di fronte.
-Tu sei matto!! Un duetto?!?! IO?!?! No, il concerto è tuo, canti tu. Semmai duettiamo in altro...- occhiata eloquente.
Alla fine ho scelto un trucco meno pesante, ma non ho rinunciato alla matita e a un velo d’ombretto nero.
Sono le sei. Il concerto c’è alle sette. Dobbiamo sbrigarci.
Incontriamo i nostri accompagnatori sulla soglia, già pronti di tutto punto. Silvia è stupenda.
Chiara ci saluta in pigiama, mi lancia un’occhiata ammonitrice e se ne torna dal suo maritino.
-Ci sono già passata... vedrai, sarai apprezzatissima!!!- mi sussurra nell’orecchio la mia amica, mentre ci dirigiamo verso la piazza.

   
 
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