My
guardian angel.
Even though Christmas
night
Is coming i
can’t feel fine
Everywhere it's full of
lights
Avevo sempre odiato la città a Natale.
Tokyo, nonostante
come in tutto il Giappone non si festeggiasse il Natale,
si vestiva a
festa e si ornava di luci.
Tutti le adoravano, i miei compagni facevano a gara per
portarci le ragazze che gli piacevano e le ragazze non vedevano
l’ora di essere
invitate.
A me facevano schifo.
Mi chiamo Naruto Uzumaki, ho quindici anni e un po’ di
problemi con il Natale e la mia vita.
Quelli con il Natale sono presto spiegati: soffro di
spirito antinatalizio.
Mi dà il voltastomaco vedere
la gente presa dalla gioia consumistica
per una festa che nemmeno ci appartiene e che è dannatamente
occidentale ed
estranea alla nostra cultura
La gente si accalca alla ricerca di regalo per i propri
cari o per il proprio innamorato, i discorsi sono allegri, sono tutti
felici,
tranne me.
Io li guardo in tralice da sotto il cappuccio alzato
della mia felpa nera, pensando che sono tutti dei gran coglioni.
Io odio il Natale, come ho già detto.
Ricordo che quando ero molto piccolo la attendevo con ansia –
con gioia –quell’atmosfera
di attesa per una felicità promessa che mi avrebbe fatto
stare bene, soprattutto
perché c’erano ancora loro, i miei genitori, prima
che quel maledetto incidente
se li portasse via.
Ora mi suona tutto falso, luci, regali, la gioia stessa,
perché si deve essere
felici a Natale?
Non lo so….
Forse è la tradizione a imporlo e basta o forse se si ha
qualcuno con cui
condividere la propria gioia è spontaneo stare bene.
Forse se a casa mia sapessi che mi aspettano mio padre
Minato e mia madre Kushina apprezzerei questa festa e penserei a
qualcosa da
regalare loro o a una ragazza chiedendo consiglio a mia madre
perché le ragazze
sono sempre un mistero da risolvere.
Forse.
Non lo posso sapere, loro sono morti prima che io potessi
fare qualcosa per loro.
Mi rimane solo Jiraya. Jiraya era un collega di mio
padre, mi ha preso in affido dopo la morte dei miei.
Non fraintendetemi. Sono estremamente grato a quel
vecchietto che mi ha cresciuto.
Se non fosse stato per lui sarei in un orfanotrofio a
deprimermi, il fatto è che lui non è quasi mai a
casa.
Cinque anni fa ha mollato
il suo lavoro nella pubblica amministrazione per
pubblicare un libro di
racconti sconci e incredibilmente gli è andata bene.
Siamo ricchi, ma lui è sempre in giro per il Giappone o
per il mondo a cercare spunti per i suoi libri o a pubblicizzarli. A
volte va
persino all’estero. C’è da stupirsi se
gli occidentali pensano che noi
giapponesi siamo strani?
Secondo me, no.
Lui con quel vestito da vecchio eremita medievale è
discretamente buffo.
Mi manca.
Ogni tanto vorrei dirgli in faccia quanto affettuosamente
mi metta di buon umore vederlo girare per casa vestito come un coglione
o come
mi faccia piacere che ogni tanto ci faccia visita la sua storica
compagna
Tsunade, stramba come lui.
Ci credereste che lavora in un ospedale una con un
tatuaggio in testa?
E non solo come infermiera, ma come primario di
cardiologia, un pezzo grosso insomma.
La maggior parte delle volte, comunque, non
posso dirlo a Jiraya, dirlo al telefono non è lo
stesso che faccia a faccia. Nell’epoca dei ragazzini sempre
attaccati al
cellulare a me manca il contatto fisico, ci credereste?
Questo mi rende di malumore sempre, quest’anno proprio
durante il dannato
periodo natalizio ho un motivo aggiuntivo per sentirmi una iena
incazzata che
non può sfogarsi.
La gente pensa che io sia un allegro bonaccione, ma a
volte anche quelli come me perdono la pazienza e si incazzano e quando
lo fanno
lo fanno con l’entusiasmo dei neofiti e conseguente voglia di
distruzione
totale.
E io sono incazzato.
Nero, come una bestia, come non lo sono mai stato.
Odio tutti.
Odio Sasuke, in primis, perché è uno stronzo
freddo ed insensibile sebbene sia
anche quello che ho di più simile ad un migliore amico,
perché mi ha portato
via la ragazza che mi piaceva. Adesso lei va a vedere le luci di Natale
con lui
non con me.
Vi pare un comportamento da amico?
Lui è un riccone, è figo e metà scuola
sbava per lui e
lui chi sceglie per fare il fidanzatino?
Sakura, la mia Sakura!
La ragazza che mi piace dalle elementari. C’è di
che
impazzire e io sono sulla buona strada!
Proseguendo con la mia lista nera odio Sakura perché sta con
Sasuke.
Forse, o almeno così credo.
La verità è che non capisco. Non capisco cosa ci
trovi in lui, lui che la
tratta sempre a pesci in faccia, che non le sorride mai, che sembra
disinteressarsi di lei.
Prima di stare con Sakura è stata con la sua migliore
amica Ino e con mia cugina Karin e quella è davvero fuori di
testa – ve lo
giuro – anche se è mia parente.
Eppure…
Dopo anni passati a venire a piangere sulla mia spalla, Sakura ha
ottenuto ciò
che voleva, ossia Sasuke e io ho perso ciò che avevo, lei.
Bella fregatura.
Perché come al solito piove sempre sul bagnato?
Io non posso che attirare disgrazie con la mia storia
famigliare, sono destinato a soffrire sempre in qualche modo. Sasuke ha
diradato i contatti, Sakura idem.
Le uniche occasioni in cui li vedo sono quelle in cui
fanno i fidanzatini nel corridoio del liceo, si sbaciucchiano, si
tengono per
mano, ridono come scemi.
Sono scemi.
Non ce la faccio a rassegnarmi è più forte di me,
li prendo sempre per il culo
nella mia mente, faccio parodie che nessuno vede, per fortuna.
Di sorridere per la loro felicità non se ne parla neanche,
perché il mio cuore sanguina o si gonfia di rabbia a seconda
dei casi ogni
volta che li vedo insieme.
Naruto, calmati! Mi dico ogni volta che la coppia regina del liceo
Konoha passa
per i corridoi attirando gli sguardi di tutti.
Vuoi rovinare tutto così? È questo che mi chiedo.
Mi sono sempre dato la stessa risposta, che non ne vale
la pena, che io a Sasuke – anche se è un essere
misantropo, cinico, freddo ed
insensibile – ci tengo.
Questa volta però è diverso, la rabbia non ci sta
ad
essere messa da parte. Essere buono non mi ha mai portato a nulla,
forse questa
volta provare a fare il bastardo potrebbe starci.
Così… per vedere se cambia qualcosa.
Quindi tornando alla domanda:” Vuoi rovinare tutto
così?”
questa volta rispondo un netto :”Sì.”
Sì, questa pace è fasulla e si basa sulla
sofferenza de
qualcuno.
La mia precisamente
Voglio romperla.
Voglio rovinare tutto, voglio sentirmi distruttivamente potente e
cinicamente
stronzo.
Voglio indossare i panni di Sasuke e vedere cosa si
prova, se per una volta otterrò quello che desidero o ancora
una volta il karma
mi darà un calcio in culo, come ha sempre fatto.
Bene, go Naruto, go!
È il momento della tua rivincita!
La mia parte maligna mi incita con passione e convinzione
e io sono troppo stanco per resuscitare l’angioletto che
c’è in me e fermarmi.
Tutto il contrario, il mio cervello lavora alacremente per trovare il
modo per farli
rompere e far capire a Sakura che sono cinquecento volte meglio del
principe
dei ghiaccioli.
Voglio che lei si renda conto che sono io quello con
vuole davvero le luci di Natale e non Sasuke.
Alla fine decido di fare un regalo a Sakura – qualcosa che la
stupisca, che
faccia incazzare Sasuke – qualcosa che me la ridia o me la
allontani del tutto.
O la va o la spacca.
Mi piace come idea.
Reminding me the best
December
And the weeks we spent
together
watching every single
glass
looking for the right
presents
to complete my Xmas list
Bei propositi, Naruto! Peccato che tu non riesca a
realizzarli, sei il
solito perdente sconclusionato.
Mille progetti e zero di questi realizzabili!
È questo che mi dico mentre giro per le vie del centro, tra
la massa che prima
dicevo di non sopportare, alla ricerca di quel benedetto regalo.
Ormai sono sull’orlo dell’esaurimento, avrei
bisogno di
una madre o almeno di una figura femminile sana di mente. Chiederlo a
Karin è
fuori discussione – potrebbe uccidermi – in quanto
a sua sorella Tayuya in
questo momento si trova a Parigi per uno scambio culturale. Non poteva
aspettare qualche mese, accidenti?
Non che Tayuya sia un agnellino, ma almeno non è
così
fuori di testa come sua sorella, riesce a stare
calma e a dare dei buoni consigli, a volte.
Ad essere onesti è l’unica parente a cui sia
affezionato
sul serio. Karin, come ho già detto, è pazza e
Nagato lavora sempre o quasi
all’estero.
Non mi è mai sembrato così difficile comprare
qualcosa,
sembra che gli dei stiano cospirando contro di me.
Non vedo nulla che mi piaccia o meglio, non so cosa possa piacerle
talmente
tanto da metterla in crisi e farle
domandare:”Perché non me l’ha regalato
Sasuke?”
Accidenti!
Accidenti a me! Accidenti alle mie impennate di orgoglio!
Non ci si improvvisa stronzi da un momento all’altro, ci
vogliono anni di preparazione e io non ce l’ho, sto solo
improvvisando e male
anche.
Bisogna avere stoffa e io dovrei conoscere i gusti di
Sakura molto di più di quanto li conosca adesso, il che
è tutto dire, mi
consideravo il suo migliore amico solo fino a qualche mese fa..
“N-N-Naruto-kun?”
Ho l’impressione che qualcuno mi chiami, ma nello stato di
paranoia in cui sono
non sono più certo di nulla, potrebbero persino apparirmi i
miei genitori e io
lo considererei normale e del tutto accettabile.
Mi volto per controllare, caso mai qualcuno mi avesse
davvero chiamato e vedo Hinata Hyuga dietro di me che agita debolmente
la mano,
completamente rossa, la frangia che le ricade sugli occhi in modo da
nasconderli..
Hinata e io siamo in classe insieme dalle elementari, è una
ragazza strana,
timida, silenziosa, non mi accorgo mai della sua presenza, ma ogni
volta che
sono nei casini spunta, pronta a darmi una mano.
Santa Hinata. Cosa farei senza di lei?
Forse sarei perso?
“Ciao Hinata-chan!
Cosa ci fai qui?”
“Devo p-prendere un r-regalo a Neji-niisan!”
Neji è
suo cugino,
sta una classe davanti a noi ed ha l’espressività
di un totem, l’intelligenza
dello scienziato e la freddezza dell’ ufficiale nazista.
Sputa sentenze come pietre su tutti, soprattutto su Hinata,
di lei dice che è una ragazza debole, senza
volontà e stupida. Mi chiedo se si
accorga che nel suo modo silenzioso è la più
brava del nostro corso e che tutti
i professori la lodano, probabilmente no, è troppo impegnato
a guardare sé
stesso per accorgersene.
Non capisco il perché tra l’altro, lei
è sempre gentile e
lo tratta come se fosse suo fratello, senza fargli pesare che
è orfano.
Il padre di Hinata vorrebbe farne il suo erede, io vedo
meglio Neji in un monastero in cima all’Himalaya date le
tendenze anti umane e
la passione per l’astrologia.
“V-Vuoi una mano?”
Aggiunge poi Hinata timida, stupendomi.
Non so come faccia, ma anche questa volta ha capito che ero nei guai e
si è
offerta di aiutarmi. Che sia una strega o una fata?
Il mio angelo custode?
“Cosa ti fa pensare che io sia nei guai?”
Sbotto nervoso. Dopotutto non mi va di essere sempre
beccato nei guai da lei, è una mezza questione di orgoglio,
mi fa sentire un
incapace.
Forse lo sono
Hinata arrossisce ancora di più, vedo che ci è
rimasta
male e se non so se sono un incapace o meno so che con lei sono appena
stato
cafone e cretino.
Lei voleva solo aiutarmi e io l’ho aggredita senza
ragione.
“Scusa, comunque si, sono nei guai e mi farebbe piacere se tu
mi aiutassi.”
La mora sorride, la questione sembra dimenticata e
così riprendiamo la ricerca.
Farla con una ragazza è tutta un’altra storia,
almeno sa
cosa potrebbe volere una sua coetanea.
Hinata sembra felice, mi accorgo che ci sa davvero fare, ha buon gusto,
infatti
demolisce tutte le mie idee assurde e finisce per trascinarmi in una
vietta
scura che mi inquieta leggermente.
“Ehi! Dove stiamo andando?”
Le chiedo.
“S-seguimi.”
“Ok…ma dove?”
Non m risponde, così la costringo a fermarsi, tirandola
gentilmente per il
polso.
“Hinata, dove stiamo andando?”
Mi indica una vetrina in fondo al vicolo.
“Cosa c’è là?”
“Se ci lasci a-arivare v-vedrai.”
Uno a zero per lei.
Arriviamo davanti al negozietto, vendono chimoni, Hinata è
semplicemente un
genio o forse semplicemente essendo ricca anche lei ha bisogno spesso
di queste
cose per i ricevimenti o altro.
Chissenefrega! Un chimono elegante stupirà Sakura
più di
qualsiasi cosa le possa comprare Sasuke, non importa se probabilmente
spenderò
tutti i miei risparmi per
lei.
“Grazie, Hinata!”
La abbraccio con trasportò, lei arrossisce come al solito,
ma sembra triste.
Chissà perché.
Le ragazze sono strane, i ragazzi sono più comprensibili.
Boh.
But now I
miss something
Or should I say that I
miss you
And all those small
things
Guardo il regalo che ho scelto per Sakura – o meglio che ha
scelto Hinata,
impagabile come al solito – è un chimono bordeaux
con dei fiori di ciliegio
rosa chiari che partono fitti sui bordi e poi si allargano come edera.
Perfetto per Sakura, peccato che adesso mi sembri…sbagliato
in qualche modo.
Fuori posto.
È di fattura impeccabile, ma lo stesso ha qualcosa che
non va, sembra che mi guardi con una certa aria di rimprovero e mi
sussurri che
è finito nelle mani sbagliate.
Ma perché?
Il rosso è il colore preferito di Sakura e i ciliegi sono
i suoi fiori, dove ho sbagliato?
Ripenso al sorriso che Hinata mi ha rivolto dopo che siamo usciti dal
negozio,
sapeva di addio e non so perché. Finite le vacanze ci
rivedremo a scuola.
Mi ha fatto male, anche ed è anche questo strano.
Perché questo dolore?
[Si dice che si capisca
l’importanza delle cose quando ormai le si è
perse. La
voce dell’istinto.]
Un brivido di paura serpeggia inspiegabilmente lungo la mia schiena.
Ho paura di perdere Hinata?
….Si.
Ripenso a tutte le piccole cose che ha fatto per me, pranzi offerti
quando me
li dimenticavo, compiti fatti copiare, piccoli pensieri tutti gli anni
per
Natale e mi do dell’ idiota. Come ho fatto a non capire che
perla di ragazza
era?
Bella domanda.
[Testa quadra. La voce
di Sasuke in risposta.]
You came out from my
mind
I only feel like
I’m satisfied
When you’re
with me
I’m lost
without you by my side
Even in the Christmas
night
I need you here with me
Naruto, sei un idiota.
Me lo ripeto da due settimane, da quando vedo il maledetto
pacchetto per
Sakura sulla mia scrivania che mi guarda beffardo e soprattutto da
quando quel
cagnaccio di Kiba Iuuzuka ci prova spudoratamente con Hinata. Non
l’ho mai
sopportato quella sottospecie di punkabbestia, mi prendeva sempre in
giro
quando eravamo alle elementari e ora non lo fa più solo
perché in terza media
gli ho quasi spaccato il naso per risolvere l’annosa
questione.
Giuro che gli taglio le mani, uno come lui non è degno di
Hinata. Sarebbe come
dare perle ai maiali e Hinata è una perla rarissima.
“Passata la crisi?”
Sobbalzo.
Gaara è apparso dal nulla accanto a me, un altro tipo che ha
questa strana
capacità…
“Ma come fai ad apparire dal nulla, Gaara?”
“Se tu sei sulle nuvole non è una cosa difficile,
Naruto Uzumaki…
Che ti prende?
Hai dimenticato Sakura Haruno?”
“Fatti gli affari tuoi!”
“Me li faccio, lo sai che odio interessarmi dei fatti delle
persone.
Solo una cosa….Smettila di arrovellarti e guardati
dentro, sai già la risposta e quello che devi fare, ma
muoviti o qualcuno
arriverà prima di te.”
Detto questo se ne va in silenzio com’è venuto.
Sono senza parole, lui è sempre in grado di farmi rimanere
di stucco.
Cosa faccio?
Sakura mi passa accanto mano nella mano con Sasuke, la cosa mi lascia
indifferente.
Even though the last December
I thought would have
been the last
Now I can only remember
The minutes spent
Sono a casa, seduto davanti alla mia scrivania.
Il pacchetto per Sakura è davanti a me, se non
fosse assurdo dirlo,
sembrerebbe che mi prenda in giro.
Sembra dirmi che sono un cretino, che mi accorgo delle cose solo quando
è
troppo tardi.
Accidenti!
Mi do una manata in faccia, sospirando. In tutto questo casino ho
capito che
quel chimono non lo darò mai a Sakura e che forse la mia era
solo una cotta
infantile, non vero amore.
Le parole di Gaara mi hanno colpito più di quello che penso,
peggio, mi hanno
fatto capire una cosa:è Hinata che mi interessa.
Appena lui decide di farsi rivedere devo ringraziarlo, ma
questo non mi aiuta molto lo stesso, nella mia testa regna comunque il
caos. Ho
appena dovuto fare i conti con una verità epocale.
Che casino.
Prendo il regalo di Sakura e scendo le scale di corsa, ora so cosa
fare. La
guerra nel mio cervello finalmente tace, tutte le granate sono state
lanciate e
i cannoni hanno tuonato in risposta fino a esaurire le munizioni.
Prendo il mio motorino, pregando che non sia tropo tardi, che possano
cambiare
il chimono.
Zigzago per il traffico, rischiando più volte di farmi
mettere sotto da qualche macchina, da tanto che sono agitato.
Parcheggio nella vietta ed entro come una furia nel negozio,
sbalordendo le
commesse.
“Posso cambiare questo chimono?”
“Sì sì”
Mi rispondono incoraggianti, una tende una mano verso di
me e io le do il pacchetto intatto, nessuno l’ha mai aperto,
è nuovo.
Prendo un chimono lilla con dei disegni viola,lo faccio incartare e
corro a
villa Hyuga sperando con tutto il cuore di stare facendo la cosa giusta.
Sto per suonare il campanello, quando qualcosa mi blocca, mi stringe le
viscere
in una morsa potente.
Ho paura.
E se fossi arrivato troppo tardi?
E se Kiba…
Non ci voglio pensare.
Suono e chiedo di Hinata.
Mi dicono che scenderà tra poco, io tiro una sottospecie di
sospiro di sollievo.
La vedo arrivare trafelata, indossa i pantaloni di una tuta neri e una
maglia
enorme dei blink-182.
Bello! Piacciono anche a me e Sakura li odia!
“C-che c’è?”
Mi chiede confusa, vedendo il pacchetto tra le mie mani.
“Io vorrei darti questo e ringraziarti per tutte le volte che
mi hai aiutato.”
Lo scarta e impallidisce.
“ Ma è bellissimo! E il regalo per
Sakura?”
“Non gliel’ho dato!”
“Perché?”
“Mi sembrava assurdo darglielo….”
Mi guarda confusa, rigirandosi tra le mani il chimono.
“Io io….io Credo che sia meglio farlo a te un
regalo…perché…perché…tu
sei
importante…ecco!
Quando sono nella merda arrivi tu e mi dai sempre una mano e
poi…mi piaci
molto.”
Arrossisco.
Hinata mi guarda felice, non credo di averla mia vista così
radiosa, in tanti
anni che la conosco.
“Naruto…anche tu mi piaci.”
La bacio lentamente.
Credo che non odierò più il Natale
d’ora in poi, anzi chiederò a Hinata di
venire a vedere le luci di Natale con me.
“Hinata?”
“Sì?”
Mi risponde mentre
è sepolta tra le mie braccia e di sicuro sente il mio cuore
battere a velocità
anomala.
“Ti va di venire a vedere le luci di Natale con me?”
“Sì, mi piacerebbe molto.”
Io sorrido.
“Allora, ti vengo a prendere domani alle sei e mezza, va
bene?”
“Perfetto, per quell’ora avrò finito i
compiti di
giapponese.”
“Hinata?”
“Sì?”
“Ti amo.”
Alla fine l’ho detto.
"Ti amo anche io, a domani.”
Le luci di Natale non sono tanto male in fondo.
Quasi quasi mi piacciono, ma solo quando sono con Hinata,
sia chiaro.
Even though Christmas night
Is coming I can’t feel so fine
But I can feel it with you
Angolo di Layla
La canzone è "X-mas girl" dei Vanilla Sky.