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Autore: Layla    24/12/2013    1 recensioni
Ho l’impressione che qualcuno mi chiami, ma nello stato di paranoia in cui sono non sono più certo di nulla, potrebbero persino apparirmi i miei genitori e io lo considererei normale e del tutto accettabile.
Mi volto per controllare, caso mai qualcuno mi avesse davvero chiamato e vedo Hinata Hyuga dietro di me che agita debolmente la mano, completamente rossa, la frangia che le ricade sugli occhi in modo da nasconderli..
Hinata e io siamo in classe insieme dalle elementari, è una ragazza strana, timida, silenziosa, non mi accorgo mai della sua presenza, ma ogni volta che sono nei casini spunta, pronta a darmi una mano.
Santa Hinata. Cosa farei senza di lei?
Forse sarei perso?

NaruHina
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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My guardian angel.

Even though Christmas night
Is coming i can’t feel fine
Everywhere it's full of lights

Avevo sempre odiato la città a Natale.

Tokyo, nonostante  come in tutto il Giappone non si festeggiasse il Natale, si vestiva a festa e si ornava di luci.
Tutti le adoravano, i miei compagni facevano a gara per portarci le ragazze che gli piacevano e le ragazze non vedevano l’ora di essere invitate.
A me facevano schifo.
Mi chiamo Naruto Uzumaki, ho quindici anni e un po’ di problemi con il Natale e la mia vita.
Quelli con il Natale sono presto spiegati: soffro di spirito antinatalizio.
Mi dà il voltastomaco  vedere la gente presa dalla gioia consumistica per una festa che nemmeno ci appartiene e che è dannatamente occidentale ed estranea alla nostra cultura
La gente si accalca alla ricerca di regalo per i propri cari o per il proprio innamorato, i discorsi sono allegri, sono tutti felici, tranne me.
Io li guardo in tralice da sotto il cappuccio alzato della mia felpa nera, pensando che sono tutti dei gran coglioni.
Io odio il Natale, come ho già detto.
Ricordo che quando ero molto piccolo la attendevo con ansia – con gioia –quell’atmosfera di attesa per una felicità promessa che mi avrebbe fatto stare bene, soprattutto perché c’erano ancora loro, i miei genitori, prima che quel maledetto incidente se li portasse via.
Ora mi suona tutto falso, luci, regali, la gioia stessa, perché si deve essere felici a Natale?
Non lo so….
Forse è la tradizione a imporlo e basta o forse se si ha qualcuno con cui condividere la propria gioia è spontaneo stare bene.
Forse se a casa mia sapessi che mi aspettano mio padre Minato e mia madre Kushina apprezzerei questa festa e penserei a qualcosa da regalare loro o a una ragazza chiedendo consiglio a mia madre perché le ragazze sono sempre un mistero da risolvere.
Forse.
Non lo posso sapere, loro sono morti prima che io potessi fare qualcosa per loro.
Mi rimane solo Jiraya. Jiraya era un collega di mio padre, mi ha preso in affido dopo la morte dei miei.
Non fraintendetemi. Sono estremamente grato a quel vecchietto che mi ha cresciuto.
Se non fosse stato per lui sarei in un orfanotrofio a deprimermi, il fatto è che lui non è quasi mai a casa.
Cinque anni fa ha mollato  il suo lavoro nella pubblica amministrazione per pubblicare un libro di racconti sconci e incredibilmente gli è andata bene.
Siamo ricchi, ma lui è sempre in giro per il Giappone o per il mondo a cercare spunti per i suoi libri o a pubblicizzarli. A volte va persino all’estero. C’è da stupirsi se gli occidentali pensano che noi giapponesi siamo strani?
Secondo me, no.
Lui con quel vestito da vecchio eremita medievale è discretamente buffo.
Mi manca.
Ogni tanto vorrei dirgli in faccia quanto affettuosamente mi metta di buon umore vederlo girare per casa vestito come un coglione o come mi faccia piacere che ogni tanto ci faccia visita la sua storica compagna Tsunade, stramba come lui.
Ci credereste che lavora in un ospedale una con un tatuaggio in testa?
E non solo come infermiera, ma come primario di cardiologia, un pezzo grosso insomma.
La maggior parte delle volte, comunque,  non posso dirlo a Jiraya, dirlo al telefono non è lo stesso che faccia a faccia. Nell’epoca dei ragazzini sempre attaccati al cellulare a me manca il contatto fisico, ci credereste?
Questo mi rende di malumore sempre, quest’anno proprio durante il dannato periodo natalizio ho un motivo aggiuntivo per sentirmi una iena incazzata che non può sfogarsi.
La gente pensa che io sia un allegro bonaccione, ma a volte anche quelli come me perdono la pazienza e si incazzano e quando lo fanno lo fanno con l’entusiasmo dei neofiti e conseguente voglia di distruzione totale.
E io sono incazzato.
Nero, come una bestia, come non lo sono mai stato.
Odio tutti.
Odio Sasuke, in primis, perché è uno stronzo freddo ed insensibile sebbene sia anche quello che ho di più simile ad un migliore amico, perché mi ha portato via la ragazza che mi piaceva. Adesso lei va a vedere le luci di Natale con lui non con me.
Vi pare un comportamento da amico?
Lui è un riccone, è figo e metà scuola sbava per lui e lui chi sceglie per fare il fidanzatino?
Sakura, la mia Sakura!
La ragazza che mi piace dalle elementari. C’è di che impazzire e io sono sulla buona strada!
Proseguendo con la mia lista nera odio Sakura perché sta con Sasuke.
Forse, o almeno così credo.
La verità è che non capisco. Non capisco cosa ci trovi in lui, lui che la tratta sempre a pesci in faccia, che non le sorride mai, che sembra disinteressarsi di lei.
Prima di stare con Sakura è stata con la sua migliore amica Ino e con mia cugina Karin e quella è davvero fuori di testa – ve lo giuro – anche se è mia parente.
Eppure…
Dopo anni passati a venire a piangere sulla mia spalla, Sakura ha ottenuto ciò che voleva, ossia Sasuke e io ho perso ciò che avevo, lei.
Bella fregatura.
Perché come al solito piove sempre sul bagnato?
Io non posso che attirare disgrazie con la mia storia famigliare, sono destinato a soffrire sempre in qualche modo. Sasuke ha diradato i contatti, Sakura idem.
Le uniche occasioni in cui li vedo sono quelle in cui fanno i fidanzatini nel corridoio del liceo, si sbaciucchiano, si tengono per mano, ridono come scemi.
Sono scemi.
Non ce la faccio a rassegnarmi è più forte di me, li prendo sempre per il culo nella mia mente, faccio parodie che nessuno vede, per fortuna.
Di sorridere per la loro felicità non se ne parla neanche, perché il mio cuore sanguina o si gonfia di rabbia a seconda dei casi ogni volta che li vedo insieme.
Naruto, calmati! Mi dico ogni volta che la coppia regina del liceo Konoha passa per i corridoi attirando gli sguardi di tutti.
Vuoi rovinare tutto così? È questo che mi chiedo.
Mi sono sempre dato la stessa risposta, che non ne vale la pena, che io a Sasuke – anche se è un essere misantropo, cinico, freddo ed insensibile – ci tengo.
Questa volta però è diverso, la rabbia non ci sta ad essere messa da parte. Essere buono non mi ha mai portato a nulla, forse questa volta provare a fare il bastardo potrebbe starci.
Così… per vedere se cambia qualcosa.
Quindi tornando alla domanda:” Vuoi rovinare tutto così?” questa volta rispondo un netto :”Sì.”
Sì, questa pace è fasulla e si basa sulla sofferenza de qualcuno.
La mia precisamente
Voglio romperla.
Voglio rovinare tutto, voglio sentirmi distruttivamente potente e cinicamente stronzo.
Voglio indossare i panni di Sasuke e vedere cosa si prova, se per una volta otterrò quello che desidero o ancora una volta il karma mi darà un calcio in culo, come ha sempre fatto.
Bene, go Naruto, go!
È il momento della tua rivincita!
La mia parte maligna mi incita con passione e convinzione e io sono troppo stanco per resuscitare l’angioletto che c’è in me e fermarmi. Tutto il contrario, il mio cervello lavora alacremente per trovare il modo per farli rompere e far capire a Sakura che sono cinquecento volte meglio del principe dei ghiaccioli.
Voglio che lei si renda conto che sono io quello con vuole davvero le luci di Natale e non Sasuke.
Alla fine decido di fare un regalo a Sakura – qualcosa che la stupisca, che faccia incazzare Sasuke – qualcosa che me la ridia o me la allontani del tutto.
O la va o la spacca.
Mi piace come idea.


Reminding me the best December
And the weeks we spent together
watching every single glass
looking for the right presents
to complete my Xmas list

Bei propositi, Naruto!
Peccato che tu non riesca a realizzarli, sei il solito perdente sconclusionato.
Mille progetti e zero di questi realizzabili!
È questo che mi dico mentre giro per le vie del centro, tra la massa che prima dicevo di non sopportare, alla ricerca di quel benedetto regalo.
Ormai sono sull’orlo dell’esaurimento, avrei bisogno di una madre o almeno di una figura femminile sana di mente. Chiederlo a Karin è fuori discussione – potrebbe uccidermi – in quanto a sua sorella Tayuya in questo momento si trova a Parigi per uno scambio culturale. Non poteva aspettare qualche mese, accidenti?
Non che Tayuya sia un agnellino, ma almeno non è così fuori di testa come sua sorella, riesce a stare  calma e a dare dei buoni consigli, a volte.
Ad essere onesti è l’unica parente a cui sia affezionato sul serio. Karin, come ho già detto, è pazza e Nagato lavora sempre o quasi all’estero.
Non mi è mai sembrato così difficile comprare qualcosa, sembra che gli dei stiano cospirando contro di me.
Non vedo nulla che mi piaccia o meglio, non so cosa possa piacerle talmente tanto da metterla in crisi e farle domandare:”Perché non me l’ha regalato Sasuke?”
Accidenti!
Accidenti a me! Accidenti alle mie impennate di orgoglio!
Non ci si improvvisa stronzi da un momento all’altro, ci vogliono anni di preparazione e io non ce l’ho, sto solo improvvisando e male anche.
Bisogna avere stoffa e io dovrei conoscere i gusti di Sakura molto di più di quanto li conosca adesso, il che è tutto dire, mi consideravo il suo migliore amico solo fino a qualche mese fa..
“N-N-Naruto-kun?”
Ho l’impressione che qualcuno mi chiami, ma nello stato di paranoia in cui sono non sono più certo di nulla, potrebbero persino apparirmi i miei genitori e io lo considererei normale e del tutto accettabile.
Mi volto per controllare, caso mai qualcuno mi avesse davvero chiamato e vedo Hinata Hyuga dietro di me che agita debolmente la mano, completamente rossa, la frangia che le ricade sugli occhi in modo da nasconderli..
Hinata e io siamo in classe insieme dalle elementari, è una ragazza strana, timida, silenziosa, non mi accorgo mai della sua presenza, ma ogni volta che sono nei casini spunta, pronta a darmi una mano.
Santa Hinata. Cosa farei senza di lei?
Forse sarei perso?
“Ciao Hinata-chan!
Cosa ci fai qui?”
“Devo p-prendere un r-regalo a Neji-niisan!”
Neji  è suo cugino, sta una classe davanti a noi ed ha l’espressività di un totem, l’intelligenza dello scienziato e la freddezza dell’ ufficiale nazista.
Sputa sentenze come pietre su tutti, soprattutto su Hinata, di lei dice che è una ragazza debole, senza volontà e stupida. Mi chiedo se si accorga che nel suo modo silenzioso è la più brava del nostro corso e che tutti i professori la lodano, probabilmente no, è troppo impegnato a guardare sé stesso per accorgersene.
Non capisco il perché tra l’altro, lei è sempre gentile e lo tratta come se fosse suo fratello, senza fargli pesare che è orfano.
Il padre di Hinata vorrebbe farne il suo erede, io vedo meglio Neji in un monastero in cima all’Himalaya date le tendenze anti umane e la passione per l’astrologia.
“V-Vuoi una mano?”
Aggiunge poi Hinata timida, stupendomi.
Non so come faccia, ma anche questa volta ha capito che ero nei guai e si è offerta di aiutarmi. Che sia una strega o una fata?
Il mio angelo custode?
“Cosa ti fa pensare che io sia nei guai?”
Sbotto nervoso. Dopotutto non mi va di essere sempre beccato nei guai da lei, è una mezza questione di orgoglio, mi fa sentire un incapace.
Forse lo sono
Hinata arrossisce ancora di più, vedo che ci è rimasta male e se non so se sono un incapace o meno so che con lei sono appena stato cafone e cretino.
Lei voleva solo aiutarmi e io l’ho aggredita senza ragione.
“Scusa, comunque si, sono nei guai e mi farebbe piacere se tu mi aiutassi.”
La mora sorride, la questione sembra dimenticata  e così riprendiamo la ricerca.
Farla con una ragazza è tutta un’altra storia, almeno sa cosa potrebbe volere una sua coetanea.
Hinata sembra felice, mi accorgo che ci sa davvero fare, ha buon gusto, infatti demolisce tutte le mie idee assurde e finisce per trascinarmi in una vietta scura che mi inquieta leggermente.
“Ehi! Dove stiamo andando?”
Le chiedo.
“S-seguimi.”
“Ok…ma dove?”
Non m risponde, così la costringo a fermarsi, tirandola gentilmente per il polso.
“Hinata, dove stiamo andando?”
Mi indica una vetrina in fondo al vicolo.
“Cosa c’è là?”
“Se ci lasci a-arivare v-vedrai.”
Uno a zero per lei.
Arriviamo davanti al negozietto, vendono chimoni, Hinata è semplicemente un genio o forse semplicemente essendo ricca anche lei ha bisogno spesso di queste cose per i ricevimenti o altro.
Chissenefrega! Un chimono elegante stupirà Sakura più di qualsiasi cosa le possa comprare Sasuke, non importa se probabilmente spenderò tutti i miei risparmi  per lei.
“Grazie, Hinata!”
La abbraccio con trasportò, lei arrossisce come al solito, ma sembra triste.
Chissà perché.
Le ragazze sono strane, i ragazzi sono più comprensibili.
Boh.

But now I miss something
Or should I say that I miss you
And all those small things

Guardo il regalo che ho scelto per Sakura – o meglio che ha scelto Hinata, impagabile come al solito – è un chimono bordeaux con dei fiori di ciliegio rosa chiari che partono fitti sui bordi e poi si allargano come edera.
Perfetto per Sakura, peccato che adesso mi sembri…sbagliato in qualche modo.
Fuori posto.
È di fattura impeccabile, ma lo stesso ha qualcosa che non va, sembra che mi guardi con una certa aria di rimprovero e mi sussurri che è finito nelle mani sbagliate.
Ma perché?
Il rosso è il colore preferito di Sakura e i ciliegi sono i suoi fiori, dove ho sbagliato?
Ripenso al sorriso che Hinata mi ha rivolto dopo che siamo usciti dal negozio, sapeva di addio e non so perché. Finite le vacanze ci rivedremo a scuola.
Mi ha fatto male, anche ed è anche questo strano.
Perché questo dolore?
[Si dice che si capisca l’importanza delle cose quando ormai le si è perse. La voce dell’istinto.]
Un brivido di paura serpeggia inspiegabilmente lungo la mia schiena.
Ho paura di perdere Hinata?
….Si.
Ripenso a tutte le piccole cose che ha fatto per me, pranzi offerti quando me li dimenticavo, compiti fatti copiare, piccoli pensieri tutti gli anni per Natale e mi do dell’ idiota. Come ho fatto a non capire che perla di ragazza era?
Bella domanda.
[Testa quadra. La voce di Sasuke in risposta.]


You came out from my mind
I only feel like I’m satisfied
When you’re with me
I’m lost without you by my side
Even in the Christmas night
I need you here with me

Naruto, sei un idiota.
Me lo ripeto da due settimane, da quando vedo il maledetto pacchetto per Sakura sulla mia scrivania che mi guarda beffardo e soprattutto da quando quel cagnaccio di Kiba Iuuzuka ci prova spudoratamente con Hinata. Non l’ho mai sopportato quella sottospecie di punkabbestia, mi prendeva sempre in giro quando eravamo alle elementari e ora non lo fa più solo perché in terza media gli ho quasi spaccato il naso per risolvere l’annosa questione.
Giuro che gli taglio le mani, uno come lui non è degno di Hinata. Sarebbe come dare perle ai maiali e Hinata è una perla rarissima.
“Passata la crisi?”
Sobbalzo.
Gaara è apparso dal nulla accanto a me, un altro tipo che ha questa strana capacità…
“Ma come fai ad apparire dal nulla, Gaara?”
“Se tu sei sulle nuvole non è una cosa difficile, Naruto Uzumaki…
Che ti prende?
Hai dimenticato Sakura Haruno?”
“Fatti gli affari tuoi!”
“Me li faccio, lo sai che odio interessarmi dei fatti delle persone.
Solo una cosa….Smettila di arrovellarti e guardati dentro, sai già la risposta e quello che devi fare, ma muoviti o qualcuno arriverà prima di te.”
Detto questo se ne va in silenzio com’è venuto.
Sono senza parole, lui è sempre in grado di farmi rimanere di stucco.
Cosa faccio?
Sakura mi passa accanto mano nella mano con Sasuke, la cosa mi lascia indifferente.

Even though the last December
I thought would have been the last
Now I can only remember
The minutes spent

Sono a casa, seduto davanti alla mia scrivania.
Il pacchetto per Sakura è davanti a me, se non fosse assurdo dirlo, sembrerebbe che mi prenda in giro.
Sembra dirmi che sono un cretino, che mi accorgo delle cose solo quando è troppo tardi.
Accidenti!
Mi do una manata in faccia, sospirando. In tutto questo casino ho capito che quel chimono non lo darò mai a Sakura e che forse la mia era solo una cotta infantile, non vero amore.
Le parole di Gaara mi hanno colpito più di quello che penso, peggio, mi hanno fatto capire una cosa:è Hinata che mi interessa.
Appena lui decide di farsi rivedere devo ringraziarlo, ma questo non mi aiuta molto lo stesso, nella mia testa regna comunque il caos. Ho appena dovuto fare i conti con una verità epocale.
Che casino.
Prendo il regalo di Sakura e scendo le scale di corsa, ora so cosa fare. La guerra nel mio cervello finalmente tace, tutte le granate sono state lanciate e i cannoni hanno tuonato in risposta fino a esaurire le munizioni.
Prendo il mio motorino, pregando che non sia tropo tardi, che possano cambiare il chimono.
Zigzago per il traffico, rischiando più volte di farmi mettere sotto da qualche macchina, da tanto che sono agitato.
Parcheggio nella vietta ed entro come una furia nel negozio, sbalordendo le commesse.
“Posso cambiare questo chimono?”
“Sì sì”
Mi rispondono incoraggianti, una tende una mano verso di me e io le do il pacchetto intatto, nessuno l’ha mai aperto, è nuovo.
Prendo un chimono lilla con dei disegni viola,lo faccio incartare e corro a villa Hyuga sperando con tutto il cuore di stare facendo la cosa giusta.
Sto per suonare il campanello, quando qualcosa mi blocca, mi stringe le viscere in una morsa potente.
Ho paura.
E se fossi arrivato troppo tardi?
E se Kiba…
Non ci voglio pensare.
Suono e chiedo di Hinata.
Mi dicono che scenderà tra poco, io tiro una sottospecie di sospiro di sollievo.
La vedo arrivare trafelata, indossa i pantaloni di una tuta neri e una maglia enorme dei blink-182.
Bello! Piacciono anche a me e Sakura li odia!
“C-che c’è?”
Mi chiede confusa, vedendo il pacchetto tra le mie mani.
“Io vorrei darti questo e ringraziarti per tutte le volte che mi hai aiutato.”
Lo scarta e impallidisce.
“ Ma è bellissimo! E il regalo per Sakura?”
“Non gliel’ho dato!”
“Perché?”
“Mi sembrava assurdo darglielo….”
Mi guarda confusa, rigirandosi tra le mani il chimono.
“Io io….io Credo che sia meglio farlo a te un regalo…perché…perché…tu sei importante…ecco!
Quando sono nella merda arrivi tu e mi dai sempre una mano e poi…mi piaci molto.”
Arrossisco.
Hinata mi guarda felice, non credo di averla mia vista così radiosa, in tanti anni che la conosco.
“Naruto…anche tu mi piaci.”
La bacio lentamente.
Credo che non odierò più il Natale d’ora in poi, anzi chiederò a Hinata di venire a vedere le luci di Natale con me.
“Hinata?”
“Sì?”
Mi risponde  mentre è sepolta tra le mie braccia e di sicuro sente il mio cuore battere a velocità anomala.
“Ti va di venire a vedere le luci di Natale con me?”
“Sì, mi piacerebbe molto.”
Io sorrido.
“Allora, ti vengo a prendere domani alle sei e mezza, va bene?”
“Perfetto, per quell’ora avrò finito i compiti di giapponese.”
“Hinata?”
“Sì?”
“Ti amo.”
Alla fine l’ho detto.
"Ti amo anche io, a domani.”
Le luci di Natale non sono tanto male in fondo.
Quasi quasi mi piacciono, ma solo quando sono con Hinata, sia chiaro.


Even though Christmas night
Is coming I can’t feel so fine
But I can feel it with you

Angolo di Layla

La canzone è "X-mas girl" dei Vanilla Sky.
   
 
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