Don’t forget
were you belong
A Rebecca,
perché tu possa sempre essere felice.
A Maria Giulia, perché nonostante tutto siamo ancora qui.
Silvia,
Rebecca e Mari, se aveste chiesto a Manchester di loro tre, tutti avrebbero
risposto che erano come sorelle, o almeno, lo erano prima che arrivasse il
momento del college; Silvia era andata a Londra, Rebecca a Liverpool e Mari era
rimasta a Manchester, erano riuscite a mantenere i contatti per qualche tempo,
ma poi tutto era andato perduto.
Il
college era impegnativo, il periodo di esami si era appena concluso e ora tutte
e tre potevano godersi un po’ di vacanza.
Manchester era fredda e in fibrillazione, quella sera ci sarebbe stato il
concerto degli One Direction. Ironia della sorte, Niall stava con Rebecca, Harry con Silvia e Louis con Mari.
Niall e Rebecca si erano conosciuti a Liverpool
durante il tour, stavano insieme da un paio di mesi ma erano già super
affiatati e stavano addirittura pensando di rendere la storia pubblica; Silvia
aveva conosciuto Harry un paio di anni prima a Londra, il suo appartamento non
distava molto da quello del riccio e lui, in quei due anni, non faceva altro
che flirtare con lei ogni volta che ne capitava l’occasione e, esattamente otto
mesi prima, lei aveva ceduto alle sue avance, la loro era una storia
passionale, erano innamorati, ma passavano la maggior parte del tempo insieme
in camera da letto, per questo era stato facile nascondere la storia ai
paparazzi; Mari e Louis, invece, si erano conosciuti da bambini ad un
campeggio, Mari, in realtà, aveva sempre avuto una cotta per quel ragazzino dai
capelli castani e gli occhi color oceano, ma i suoi sogni divennero realtà
circa un anno prima quando entrambi si ritrovarono come pubblico alle
olimpiadi, Mari, nonostante non lo desse a vedere, era molto timida e aveva
pregato Louis di tenere la loro storia nascosta da occhi indiscreti, odiava le
sue fan e non voleva ricevere minacce di morte da loro perché sapeva che ci
sarebbe rimasta veramente male.
Nonostante
la stanchezza e lo stress, Rebecca aveva promesso a Niall
che sarebbe andata al concerto, e avrebbe mantenuto la promessa.
Si preparò in fretta e tirò fuori dalla borsa il pass che le aveva spedito in
università, se lo rigirò tra le mani mentre scorreva le dita sulle scritte in
rilievo, il suo viso e il suo nome occupavano gran parte del cartoncino; non
vedeva l’ora di vedere il suo biondo preferito, di abbracciarlo e sentire la
sua risata contagiosa, non aveva assistito ancora a nessun concerto dei
ragazzi, la cosa la agitava da un lato, ma dall’altro era emozionata di
conoscere gli altri e sentire finalmente il suo ragazzo cantare dal vivo.
Silvia amava Harry, e sapeva che Harry amava lei, e sicuramente l’avrebbe amata
anche se fosse stata in tuta, struccata e con la coda, tuttavia sapeva anche
che l’occhio vuole la sua parte, e a lei non dispiaceva essere bella per lui;
lei non si era mai considerata veramente carina, non era di certo paragonabile
a quelle con cui Harry era stato in precedenza, però se lui aveva passato due
anni della sua vita a sbavargli dietro, forse un motivo c’era, e in sua
presenza lei si sentiva bellissima. Si sistemò i capelli con l’arricciacapelli,
mise un po’ di trucco e il profumo preferito del ragazzo, quello all’orchidea,
e aspettò pazientemente che lui andasse a prenderla per il concerto.
Mancava
esattamente mezz’ora prima che Louis andasse a prenderla, ma Mari era ancora in
mutande e con i capelli bagnati, possibile che non riuscisse mai ad essere
pronta in tempo? Questa volta il ragazzo l’avrebbe uccisa, si, l’avrebbe uccisa
con le sue stesse mani e con le sue bretelle; cercò di trovare qualcosa di
decente da mettere ma tutto ciò che riusciva a trovare non la convinceva,
avrebbe voluto mettere la sua amatissima maglietta dei Paramore ma sapeva che
al suo ragazzo e ai suoi amici non avrebbe fatto piacere, così optò per quella
dei Muse, non avrebbero avuto niente da ridire. Sistemò i capelli alla meno
peggio, lasciando in evidenza la sua ciocca rossa, mise un velo di trucco e,
appena prese la borsa, il campanello suonò.
Niall osservava Rebecca seduta accanto
a sé, una guardia del corpo, del tutto sconosciuta, guidava tra le strade di
Manchester, la ragazza non faceva altro che torturarsi i capelli con un dito
mentre una mano era appoggiata sul suo grembo, Niall
sorrise e le mise una mano sulla coscia facendola girare; Rebecca si sentiva
sempre vulnerabile quando gli occhi trasparenti di Niall
la fissavano, sembrava che lui potesse leggerle dentro, come se qualsiasi
pensiero non fosse più privato in sua presenza
“Dovresti tranquillizzarti, non c’è niente di cui preoccuparsi” il biondo sorrise rassicurante
“Conoscerò i tuoi amici, c’è molto di cui preoccuparsi, lo so quanto vale per
te la loro opinione” abbassò lo sguardo mentre le sue guance si coloravano di
rosso, Niall scoppiò in una fragorosa risata
“Sta’ tranquilla, ti hanno già vista mentre parlavamo su Skipe,
inoltre anche gli altri ragazzi hanno invitato le rispettive fidanzate, loro
saranno impegnati e durante il concerto non sarai sola” le strinse lievemente
la gamba per rassicurarla
“Sono felice di essere con te” disse poi lei prendendo la sua mano e
stringendola, Niall sorrise, e le diede un bacio a
fior di labbra
“Ogni canzone, ogni canzone che canterò sarà dedicata a te” Rebecca sorrise,
non le era mai capitato di avere una persona così accanto, sentiva che il cuore
le sarebbe potuto esplodere da un momento all’altro
“Credi davvero che piacerò ai tuoi amici? Insomma non sono di certo una di quelle
modelle a cui sono abituati” il ragazzo
la guardò serio per un momento prima di scoppiare di nuovo a ridere
“Nessuno di loro ha una modella per ragazza, Zayn sta
con Perrie, è vero, ma tutti gli altri stanno con
delle ragazze non famose e sicuramente non modelle, puoi stare tranquilla; e
poi quante volte te lo devo dire che sei bellissima? Le modelle sono perfette e
la perfezione è noiosa, a me piaci così come sei e se piaci a me piacerai anche
agli altri” disse convinto.
La
scelta della Limousine non era stata di certo un caso, Harry sapeva che non
appena l’avrebbe vista i suoi ormoni avrebbero iniziato ad impazzire e aveva
appositamente deciso di noleggiare quella
macchina per andare a prendere Silvia, sarebbero stati separati dal conducente
e avrebbero potuto fare tutto quello che volevano.
Cercò malamente di ricomporsi mentre la ragazza si sistemava il reggiseno e il
top
“Come fai ad essere così bella anche dopo un periodo di esami e un viaggio
estenuante in treno?” le chiese passando
un braccio intorno alle sue spalle e stringendola al suo petto
“Cerco di essere presentabile quando devo vederti, ci vediamo così poco e non
ho intenzione di sembrare un goblin” sorrise lei stringendogli la mano e dandogli
un bacio sulla fossetta
“Non sembreresti mai un goblin, e quel profumo, Dio
santo, quel profumo mi manda in estasi, secondo me è una droga” nascose la testa nell’incavo del collo della
ragazza e inspirò profondamente facendola ridere
“Tu invece devi spiegarmi come fai ad essere sempre così bravo a letto, voglio
dire hai addosso la stanchezza di un tour, i vari fusi orari e tutti gli annessi e connessi di essere una
star internazionale, ma ogni volta è sempre meglio” lo guardò negli occhi perdendosi dentro,
erano verdi come il prato in estate, come il mare dei caraibi, come lo smalto
che a lei piaceva tanto, forse perché proprio dello stesso colore dei suoi
occhi, lui sorrise, il suo solito sorriso beffardo e malizioso che solo lui
sapeva fare
“Mi tengo in allenamento, sai quante ragazze mi lasciano il numero? Non posso di
certo lasciarle a mani vuote” la ragazza gli tirò uno schiaffo sul petto offesa
e cercò di allontanarsi ma lui la prese da un braccio e la tirò di nuovo su di sè baciandola appena sotto l’orecchio
“Non fare l’offesa, lo sai che ti amo”.
“Lo sai
che odio quella roba, dovresti levartela” disse Louis indicando la ciocca rossa dei
capelli di Mari, la ragazza sbuffò e alzò gli occhi al cielo
“Possibile che tu non abbia altro da fare oltre che lamentarti? Non ci vediamo
da un mese e tutto quello che sai dirmi è ‘potevi scegliere un’altra maglietta’ ‘ tuoi capelli mi fanno schifo’
‘mi hai fatto aspettare fuori dieci minuti’; non ti sono mancata nemmeno un
po’?” disse scocciata incrociando le
braccia al petto, Louis sorrise e si avvicinò lasciandole un bacio sulla fronte
“Certo che mi sei mancata, stupida idiota, ma non posso stare senza criticarti;
l’amore non è bello se non è litigarello no?” rispose sfoderando i suoi migliori occhi da
cucciolo, Mari odiava quando lo faceva perché sapeva che avrebbe ceduto e
gliel’avrebbe data vinta, come al solito
“Sei uno stupido, e smettila con quegli occhi da cane bastonato! Sei brutto” il ragazzo la stritolò facendole quasi perdere
qualsiasi capacità di respiro
“Lasciami! E rasati la faccia che la tua barba mi ha graffiata!” Mari si massaggiò la guancia ferita e
allontanò malamente il ragazzo che la guardava divertito
“Io sarò anche brutto, ma tu rimani sempre bellissima” la ragazza si bloccò e si girò a guardarlo,
aveva un sorriso a trentadue denti e la guardava con i suoi occhi azzurrissimi,
possibile che passasse dall’essere acido e odioso a essere il fidanzato più
dolce del pianeta? Ok forse era lei che era lunatica, e su questo non c’erano
dubbi, ma sicuramente anche Louis doveva avere qualche strano problema al
cervello
“Smettila di fare così che poi mi viene il diabete” disse lei cercando di reprimere il sorriso
che le stava involontariamente sul viso
“Oh, il diabete ti verrà se non smetti di mangiare le merendine che ti
piacciono tanto” rispose lui scoppiando
a ridere.
Confusione,
non c’era altro che confusione, gente che correva a destra e sinistra e ragazze
che urlavano fuori dall’arena; Rebecca voleva scappare, ma la mano di Niall la teneva saldamente ancorata a lui, la trascinava
lungo i corridoi come se li conoscesse a memoria, e probabilmente era così,
fino a che non si fermò davanti a una porta all’improvviso, tanto che per poco
non andò a sbattere contro di lui
“Sei pronta?” lei annuì poco convinta,
in fondo prima o poi avrebbe dovuto conoscerli; il biondo digitò un codice e la
porta si aprì, entrarono ancora mano nella mano e si guardarono intorno, Zayn era seduto sulla poltrona con in braccio Perrie, mentre Liam e Sophia guardavano la televisione
“Ciao ragazzi, lei è Rebecca, la mia ragazza” disse Niall
fiero mostrando la ragazza come se fosse un premio appena vinto, gli occhi dei
quattro presenti si sollevarono per fissarsi sulla riccia che abbassò la testa
imbarazzata e biascicò qualcosa
“Finalmente! L’irlandese qui non fa altro che parlare di te!” Liam si alzò dal divano e le porse una mano che lei strinse
volentieri
“Si, Liam ha ragione, smette persino di mangiare come
un porco quando è su Skipe con te” continuò Zayn imitando il gesto dell’amico.
Niall sbuffò e si lasciò cadere sul divano trascinando
Rebecca con sé
“Dove sono gli altri?” chiese prendendo una mano della ragazza e
stringendogliela, Zayn rise e guardò Liam che scosse la testa
“Harry ha “dimenticato una cosa sul bus” ed è andato a prenderla con Silvia
circa – guardò l’orologio – dieci minuti fa” Niall
rise e lasciò cadere indietro la testa, Harry era davvero incorreggibile
“Louis non è ancora arrivato, Mari avrà fatto ritardo come al solito” disse Liam.
“Questi
cosi sono davvero scomodi, sul serio riesci a dormire qui sopra?” Silvia cercò di riprendere la sensibilità
degli arti
“Sono fatti per dormire, da soli, non per altre attività fisiche di coppia” rispose il riccio facendo l’occhiolino, la
ragazza sorrise e gli scompiglio i capelli, conscia di quanto questo gli desse
fastidio
“Attenta, stai giocando con il fuoco”
Harry la fulminò con lo sguardo mentre lei lo guardava maliziosa
“Andiamo, non mi sembra ti dia così fastidio quando ci gioco mentre facciamo
l’amore” rispose lei con aria innocente,
il volto di Harry si illuminò con un sorriso sghembo
“Oh no, non mi dà per niente fastidio in quelle occasioni” rispose prendendola dai fianchi e baciandole
il naso “E si dà il caso che tu sia proprio l’unica a poter toccare i miei
capelli, dovresti ritenerti fortunata” continuò stringendola al petto, lei
annuì e sorrise
“Tranquillo, con il succhiotto gigante che hai sul collo capiranno anche quelle
quindicenni arrapate che sono l’unica a poterti toccare, baciare e persino
sognare e pensare” disse tronfia mentre
Harry si staccava da lei e correva a guardarsi il collo allo specchio
“Cosa cazzo sei un vampiro? È gigante – passò più volte le mani sopra la
macchia viola sperando che sparisse da un momento all’altro – sei
incorreggibile” scosse la testa mentre la ragazza alzava le spalle
disinteressata
“Passerà, e non è niente che tu non possa coprire con un po’ di correttore. Ora
andiamo che avevi detto ai ragazzi di aver scordato una cosa sul bus e sono
venti minuti che ce ne siamo andati”.
Mari
sbuffò e chiuse lo sportello così forte che la macchina tremò
“Hai per caso le tue cose?” Louis la raggiunse e le prese la mano mentre
entravano nell’arena sfuggendo agli sguardi indiscreti dei paparazzi e delle
fan
“Sono queste stupide ragazzine, ma cosa credono, che voi possiate innamorarvi
di loro? Che la smettano di urlare, risparmiano fiato e risparmiano a me una
visita dall’otorino” disse scocciata
“Vedi di tranquillizzarti, oggi conosci le ragazze di Harry e Niall, non vorrai fare una brutta impressione su di loro?” il ragazzo la scrutò con i suoi occhi
azzurri, le spalle della ragazza si alzarono
“Non mi interessa, già non vado d’accordo con Perrie Mifacciolatintaognisettimana Edwards e Sophia
Sonofigasoloio Smith”
rispose con sufficienza, in realtà adorava Liam
e Zayn, ma odiava le loro ragazze, non che le
avessero fatto qualcosa di male, ma la facevano sentire inferiore, lei non era
alta un metro e ottanta e non era una cantante di fama internazionale; non
aveva un guardaroba da migliaia di sterline e l’unica cosa “strana” che si
permetteva di fare ai capelli era tingersi qualche ciocca ogni tanto; non aveva
una sua linea di trucchi e non ci teneva nemmeno ad averla visto che era un
maschiaccio; sapeva che Harry stava con una ragazza da un po’ di mesi, ma non
c’era mai stata occasione di vederla, e da quanto sapeva stavano per la maggior
parte del tempo chiusi in camera da letto, quindi non c’era nemmeno una foto
che la ritraesse in sua compagnia; Niall aveva
cominciato a frequentarsi con una un paio di mesi prima, e, come con la ragazza
di Harry, non c’era stato verso di incontrarla. Conoscendo i due ragazzi,
sapeva che non sarebbe andata d’accordo con le loro fidanzate, o meglio, poteva
sperare in quella di Niall, ma quella di Harry
sarebbe stata sicuramente un’oca o una perfettina
come la sua ex Taylor Swift.
Rebecca se ne stava seduta con le mani incrociate sulla pancia, il braccio di Niall protettivo intorno alle sue spalle e gli occhi delle
altre due ragazze fissi su di lei; si sentiva in soggezione con quelle due che
la guardavano, ma cercava di distrarsi ascoltando i discorsi dei ragazzi.
La porta si aprì e Harry entrò seguito da una ragazza, presumibilmente la sua
ragazza, che però scappò in bagno senza nemmeno degnare gli altri di uno sguardo
“Scusatela, l’ho convinta di averle lasciato un succhiotto gigante sul collo,
insomma guardate cosa mi ha fatto lei – mostrò il collo segnato inevitabilmente
da un marchio viola – dovevo vendicarmi in qualche modo. Comunque piacere, sono
Harry, tu devi essere la famosa Rebecca”
porse la mano alla ragazza che annuì mestamente e sorrise al riccio,
appena la porta del bagno si aprì, anche quella del camerino si spalancò
“Buonasera!!!” urlò Louis mentre dietro
di lui una ragazza bisbigliava
“Buonasera un corno” Silvia, appena
uscita dal bagno, alzò gli occhi verso quella che aveva imprecato e per poco
non si strozzò con la sua stessa saliva
“Mari!!” urlò incapace di dire altro
“Sil!” rispose l’altra facendo un saltellino per poi
girarsi verso la ragazza che era rimasta seduta affianco a Niall
“Rebs!”
dissero all’unisono, doveva essere uno scherzo, non c’era un’altra
alternativa, com’era possibile che fossero tutte e tre lì?
“Ragazze ma…ma – Rebecca cercò di formulare una frase
di senso compiuto – cosa diavolo ci fate qui?” chiese poi incapace di dire
altro
“Un momento, voi vi conoscete?” chiese
Louis confuso guardando le tre ragazze
“Ci conosciamo? Abbiamo passato tutta la vita insieme, almeno fino al college” rispose Mari con un sorriso che non riusciva
più a togliersi, Silvia sembrava pensierosa
“Quindi vuol dire che tu sei la famosa ragazza di Louis – disse indicando la
ragazza di fronte a lei – e tu quella di Niall –
indicò la riccia – ma è fantastico!” esclamò poi felice battendo le mani
“Dovevo immaginarlo che eri tu la ragazza di Harry, insomma una Silvia che non
fa altro che passare il tempo con lui a letto? Non potevi che essere tu” Rebecca si mise una mano davanti alla bocca
per soffocare una risata mentre l’amica incrociava le braccia davanti al petto.
Durante
la serata nessuna delle tre riuscì ad ascoltare il concerto, avevano troppe
cose da dirsi, troppe cose da raccontarsi e da ricordare. Si erano ritrovate e
non si sarebbero più lasciate.
Se
aveste chiesto di Silvia, Rebecca e Mari, a Manchester, vi avrebbero risposto
che si erano finalmente ritrovate e che non si sarebbero mai più allontanate, e
se fosse successo avrebbero sempre trovato un modo per ritrovarsi.
Fa schifo, me ne
rendo conto, ma è una cosa che ho sognato e che per me ha un significato
particolare, ovviamente il sogno non era proprio così ma mi ha dato
l’ispirazione per scrivere questa schifezza.
Ovviamente è dedicata alle mie due scrittrici preferite Rebecca e Maria Giulia,
con le quali ci siamo ritrovate e sempre ci ritroveremo perché ormai ci
conosciamo da anni e non so come farei senza queste due.
Mi dispiace se in questi anni c’è stato un periodo in cui ci siamo allontanate,
ma voi rimarrete sempre nel mio cuore e vi vorrò sempre un gran bene!
Perdonatemi se non c’è un banner ma non ho avuto tempo di farlo, volevo
postarla per Natale
Vi prego di essere clementi con me, lasciate una piccola recensione, d’altronde
è Natale e siamo tutti più buoni!!
Buon Natale a tutti!!
Un bacio
Sil