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Autore: Birra fredda    25/12/2013    1 recensioni
“Dimmi Matt” disse.
“Brian Val... Val... oddio...”
Brian si mise a sedere. Matt era emozionato, quindi o Valary gli aveva detto di sì per il matrimonio o era uscita la nuova versione di Call Of Duty.
“Matthew, respira. Calmati, rimetti in ordine le idee, costruisci un discorso sensato nella testa e poi parla” continuò Brian mettendo il vivavoce per far sentire la conversazione anche agli altri che si erano raccolti attorno a lui, curiosi più che mai.
“Avanti Matt non tenerci sulle spine” lo esortò Jimmy. “Cos’è successo?”
“Valary è incinta.”
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You will always be my heart.'
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Brian si lasciò pesantemente cadere sul divano di casa Sanders con un grosso sospiro di sollievo. “Finalmente pace” borbottò chiudendo gli occhi e allungando per bene le gambe per stare più comodo.
“Momento di pace finito” lo informò Matt con una risatina. “Sono arrivati anche Zack e Johnny.”
“Ti prego non farli entrare” si lagnò il chitarrista. “Voglio dormire.”
“Sì, e poi Zack depresso chi se lo sente?” rise il cantante andando ad aprire la porta di casa agli altri due.
“Ciao Matt” salutò Zack trasportando una cassa di birra con entrambe le braccia. “Dove la metto questa?” domandò poi entrando in casa.
“In cucina. Sempre dritto, prima e unica porta a destra” rispose allegro Shadows. “Johnny, che diavolo hai portato?” domandò subito dopo, notando il sacchetto che stava sventolando il bassista dinanzi ai suoi occhi.
“Cannabis” rispose innocente il più piccolo stringendosi nelle spalle.
“Cannabis?” si stupì Matt.
“Da quando sei diventato papà non ci stai più neanche a farti una bella canna in compagnia dei tuoi amici?” lo schernì Johnny ghignando.
Matt sospirò. “Se Val domani mattina torna e sente puzza di erba...”
“Ma quanto la fai lunga Matthew!” rise a sua volta Brian, urlando dalla sua posizione allungata sul divano. “È capodanno, pensa a divertirti per un po’ senza preoccuparti di Valary e Alicia.”
“Concordo!” gridò Zacky a sua volta riemergendo dalla cucina. “Abbiamo deciso di passare il capodanno da soli proprio per poterci riposare e rilassare un po’, quindi che erba sia.”
Il cantante osservò prima Johnny che sorrideva fiero tenendo tra le mani il pacchetto colmo di droga, poi Zack che si stava chinando su Brian per baciarlo, e infine si strinse nelle spalle dichiarando: “Ed erba sia.”
“Così ti voglio” esultò Johnny saltellando e trascinandoselo dietro fino al divano non occupato dai due amanti.
“Hey” si crucciò Matt notando che i suoi chitarristi erano già partiti con l’esplorazione sia della bocca dell’altro sia col suo membro. “Non procreate sulla mia poltrona.”
“E taci un po’” si lamentò Brian afferrando con entrambe le mani i glutei di Zack per poterlo avvicinare ancora di più a sé.
“Ma tu non avevi sonno?!”
“Mi è passato!”
“Vuoi una canna?” si intromise Johnny porgendone una già pronta al cantante che, rassegnato, annuì e se l’accese senza pensarci su un secondo di troppo.
In pochi minuti la situazione degenerò.
Matt, dopo la prima canna, provvide a fumarsene un altro paio steso sul tappeto del salotto e canticchiando continuamente frammenti di Save Me. Johnny faceva compagnia all’amico, fumando al suo fianco e sorseggiando una vodka liscia trovata in un angolo del frigo. Per quanto riguarda Brian e Zack, i soli a essere ancora del tutto lucidi, quasi non si erano resi conto degli altri due, troppo occupati a baciarsi con foga, ad accarezzarsi e lasciarsi succhiotti e morsi un po’ ovunque.
“Andiamo di sopra” sussurrò Brian a Zack a un certo punto.
“E questi due chi li controlla?” ribatté Zack ritirando la mano da dentro le mutande dell’altro.
Il primo chitarrista osservò i suoi amici stesi a terra uno accanto all’altro con in bocca una canna e una spessa coltre di fumo ad avvolgerli.
“Hai ragione” ammise Brian sedendosi composto sulla poltrona. “Aspettiamo che siano capaci almeno di parlare, poi mangiamo e andiamo a fare l’amore.”
Zacky sorrise. “Ti voglio” disse sedendo in braccio a Syn.
Brian non disse nulla, sorrise malizioso e ricominciò a toccarlo.
Era da tanto, troppo tempo, che non lo toccava davvero. Quelle poche ore passate insieme, negli ultimi due mesi, nel salotto di casa di Papa Gates non lo avevano soddisfatto. Lui non voleva fare l’amore con Zack solo perché ne sentiva il bisogno, lui voleva fare l’amore con Zack perché non sentire il sapore della sua pelle sudata, non sentire il suono dei suoi gemiti e non sentire la sua carne sotto i polpastrelli, gli stava dando alla testa.
Aveva bisogno di prenderlo.
E Zack aveva bisogno di essere preso.
“Voi due sì che siete innamorati, non come me e Kate” biascicò Johnny osservandoli da terra espirando il fumo dal naso.
Kate era una bella ragazza che il bassista stava frequentando da pochi mesi. Si piacevano ma Johnny non era uno fatto per stare con una ragazza seria e dolce come quella Kate, così la storia stava procedendo con molti alti e troppi bassi.
“Tu e Kate non vi amate, infatti” obiettò Zack. “Vi state conoscendo da troppo poco tempo per poter già parlare di amore.”
“Ma lei è così brava con me e mi fa sempre tante coccole dopo aver scopato...”
“Johnny, non c’importa” lo bloccò Brian prima che il discorso potesse degenerare.
“Ma anche voi due vi fate le coccole dopo il sesso?” domandò ancora il più piccolo. “E tu Matt? Tu le fai le coccole a Val dopo averci fatto l’amore?” chiese al cantante mollandogli un cazzotto sul petto per richiamare la sua attenzione.
“Io amo tanto Valary” rispose Matt intontito, afferrando una birra e portandola alle labbra. “La amo davvero tanto.”
“E le fai le coccole?”
“Certo, le faccio le coccole e le scrivo anche le poesie. Gliele lascio sul tavolo insieme a un cornetto caldo per colazione, così quando sono in studio e so che sta leggendo il mio pensiero mi viene sempre da sorridere.”
“E poi la sera fate sesso, vero?”
“Sempre.”
Zack e Brian scoppiarono a ridere.
Risero un po’ per l’assurdità di quel discorso e un po’ perché anche loro due le avevano fatte quelle cose. Anche Brian aveva cercato di svegliare dolcemente Zack qualche mattina di molti anni addietro, quando vivevano tutti insieme, suonando la chitarra al suo fianco. E anche Zack, dopo le notti che avevano passato negli alberghi che per poco non cadevano a pezzi, spesso era andato a portargli la colazione a letto.
“Ragazzi che ne dite se scaldiamo la pizza e ce la mangiamo?” domandò allegro Zack alzandosi in piedi.
I due ancora moribondi annuirono felici, mentre Brian si adoperò in fretta andando a mettere le pizze in forno. Dopo aver convinto Matt e Johnny a spegnere le canne e a sedersi sul divano, si ritrovarono a mangiare.
“Fame chimica” commentò con una risata Zack dopo un po’, notando che sia il cantante che il bassista si erano letteralmente gettati addosso al cibo e in pochissimo tempo avevano mangiato più del doppio di pizza consumata da lui e Brian.
“Non sfotterli per ciò che ti ha fatto ingrassare” lo punzecchiò Brian.
“’Fanculo, sono dimagrito.”
Brian gli mandò un bacino e gli fece l’occhiolino. “Dopo vedremo quanto sei dimagrito, lascia a me l’onore di scoprirlo.”
Zack, inevitabilmente, arrossì.
Sebbene ormai fosse una prassi fare certi discorsi con Brian in presenza degli altri e sebbene gli altri, da giovani, li avessero sentiti più e più volte far l’amore, non si sarebbe mai del tutto abituato alla schiettezza del suo amante anche in presenza di altri, anche se questi altri non erano capaci di comprendere qualcosa che andasse oltre il cibo.
Dopo mangiato rimasero tutti e quattro stesi sul divano di casa Sanders uno addosso all’altro, la puzza di droga e alcol che aleggiava attorno a loro e i cartoni ormai vuoti della pizza abbandonati sul tappeto.
Se qualcuno li avesse visti in quel momento non avrebbe mai pensato che potessero essere quattro uomini famosi, ricchi e che tre di loro fossero addirittura padri.
Brian pensò ai suoi figli, in quel momento, pensò ai suoi tre splendidi bambini che a quell’ora sicuramente stavano già dormendo nelle loro culle e pensò a Michelle che, in compagnia di sua sorella e di Alicia, stava aspettando la mezzanotte senza di lui.
Era un buon marito? Era un buon padre?
Si fece schifo per un momento, abbassando lo sguardo e trovando il corpo di Zack abbandonato tra le sue braccia.
I suoi figli non meritavano di nascere da un amore fasullo, e neanche Cherie lo meritava. Tantomeno Michelle e Gena meritavano di essere tradite. Erano due donne stupende e innamorate veramente, mentre loro due erano due uomini idioti che si amavano a vicenda e non potevano farne a meno.
“Zack” chiamò Brian dopo un po’, passando una mano tra i capelli corvini dell’altro.
“Mh?”
“Mi faccio ribrezzo se penso che a casa ho una moglie e tre figli” confessò sinceramente il primo chitarrista. “Ma ti amo. Che devo fare?”
“Amami e stai zitto” rispose Zack con un’alzata di spalle, alzando lo sguardo per far incontrare i suoi occhi cristallini con i pozzi scuri di Brian. “Seriamente Brian, vedi alternative?”
“No...”
“Allora che problema c’è?!” tuonò Matt risorgendo dallo stato semi-comatoso in cui sembrava essere sprofondato. “Voi due vi amate, amatevi!”
“Infatti” si intromise Johnny accucciandosi con la testa sulla spalla di Brian. “E portatemi a vomitare, sto malissimo.”
Brian si lasciò sfuggire una bestemmia. Si scrollò gli amici da dosso, afferrò il bassista per un braccio e lo trascinò in bagno, dove lo fece inginocchiare davanti al water nel caso avesse dovuto rimettere senza preavviso.
Quella situazione gli ricordò una notte di qualche anno addietro, una di quelle notti passate a bere in un pub di periferia e a fumare canne stesi sulla sabbia della spiaggia di Huntington Beach. Johnny era ubriaco marcio, quella sera, e anche Jimmy ci aveva dato abbastanza dentro, motivo per cui se ne stava seduto in un angolo del salotto di casa di Zack e fissava un punto vuoto da più di mezz’ora. Johnny doveva vomitare e Brian lo aveva letteralmente trascinato in bagno sotto esplicita richiesta isterica del chitarrista ritmico; dopo aver vomitato, il bassista aveva ringraziato Synyster per essergli stato accanto e gli aveva detto ti voglio bene.
Insomma, un ti voglio bene detto da Johnny Christ non è qualcosa di comune. Johnny non lo diceva quasi mai. E, se lo aveva detto da ubriaco, significava ch’era vero e sincero.
“Brian” borbottò il bassista dopo molti istanti di silenzio assoluto, aggrappato con entrambe le mani alla tavoletta del water.
“Dimmi.”
“Vi voglio bene, a te e agli altri. Ma bene davvero, davvero tanto, anche se non lo dimostro e se vi faccio passare i guai quando mi ubriaco. Vi voglio bene, e ne voglio anche a Jimmy e ai vostri figli.”
Brian aprì bocca per rispondere, ma la sua voce venne offuscata dalla salita improvvisa del vomito dell’altro.












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BUON NATALE!! ....ahm, okay, dovevo aggiornare ieri ma ero troppo presa a leggere
Invisible Monsters di Palahniuk e quindi ho aggiornato a Natale LOL
Spero che il capitolo vi piaccia e mangiate taanto, mi raccomando!
Echelon_Sun

 
  
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