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Autore: hiccup    25/12/2013    1 recensioni
I miei venticinque giorni prima di Natale.
Ventincinque personali momenti d'inverno; il freddo, la cioccolata bollente sulla lingua e i sorrisi umidi.
Un calendario d'avvento un po' particolare e completamente diverso dagli altri.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Venticinque dicembre: risveglio.
(Buon Natale)
 
 
E’ Natale; siamo alla fine di un’avventura.
 
La casa tace ancora:
s’odono solamente lo sbuffo della stufa calda
e il brulichio soffuso dei placidi respiri addormentati.
 
La mattina è monotona, fredda e umida
- piove, realizzo – ma accogliente:
c’è un tenue profumo di famiglia nell’aria.
 
Con la bocca impastata di sogni e i capelli
scompigliati sul cuscino tiepido, respiro
una, due volte,
prima di alzarmi, prima di iniziare la giornata.
 
Luci, dolci, auguri, baci, abbracci, regali, candele, fiammelle,
ricordi, discorsi, messaggi, cartoline, coperte,
giochi infantili, risate di bambini,
parole scoordinate d’anziano,
biglietti, felpe pesanti.
 
Non credo più in questa magia felice
come quand’ero una bambina,
ma si va’ avanti e si vive,
nonostante l’incantesimo infranto.
 
 
“Ci si sveglia nudi e spogli”
“Dipingeremo i nostri corpi con i colori delle emozioni”
“Finisce un viaggio e ne inizia un altro”
 
 




 
 ***
 
 
 
 
 
 



Note:
Se c’è una cosa che mi piace delle raccolte di scritti, in generale, è la nota finale. Non sono solita a scrivere note al testo delle poesie che scrivo, perché odio imporre la mia interpretazione, ognuno è libero di leggerla e di assorbirla in modo assolutamente personale e soggettivo. E credo che la magia della poesia risieda proprio in questo aspetto.
Tuttavia dopo ben venticinque poesie e dopo venticinque giorni, credo che una nota di ringraziamento sia più che necessaria e quasi d’obbligo.
Riuscire a pubblicare una poesia al giorno fino ad oggi dal primo dicembre è stata per me un’impresa decisamente ardua: ci sono stati giorni nei quali ho scritto persino cinque o sei poesie nel mio taccuino ed ero indecisa su quale scrivere in bella copia ed inserire in questa raccolta, altri giorni, invece, ho dovuto costringermi a sedere davanti al computer, il foglio di Word bianco davanti e le dita che picchiettavano sui tasti controvoglia, la mente prosciugata; alcune poesie mi soddisfano, altre per niente, nonostante le abbia modificate e rivedute decine e decine di volte; alcune frasi sono costruite bene, altre per niente; ci sono parole adatte a trasmettere ciò che avevo in mente e altre non lo sono nemmeno lontanamente. 
Questa raccolta è, sostanzialmente, uno specchio di ciò che è stata la mia vita negli ultimi venticinque giorni; ci sono stati alti e bassi e non ho mentito su quanto ho provato e scritto. Per questo sono piacevolmente soddisfatto della buona riuscita della mia piccola sfida personale di creare una raccolta a mo’ di Calendario dell’Avvento.
Ma appunto perché questa raccolta è un parallelo della mia vita, non posso dire di certo di aver fatto tutto da sola. Mi sento in dovere di ringraziare un po’ di persone che, seppur indirettamente e anche se probabilmente non verranno mai a saperlo, mi sono rimaste vicine e mi hanno aiutato a portare a termine questa raccolta:
Grazie a Fede_In_Love, nuvole e _Rainbowie per il loro supporto, per le loro recensioni meravigliose e splendide e talmente dolci che vorrei abbracciarvi forte forte;
Grazie a chi ha letto semplicemente, perché senza tempo, senza voglia, perché magari è capitato anche solo per errore o sbaglio, perché non gli è piaciuto qualcosa o ancora perché, giustamente, ha preferito starsene in silenzio. Si sa’, i silenziosi hanno le menti più rumorose;
Grazie ad Anna, la mia maestra di cinismo e di acidità gratuita, una delle migliori amiche che abbia mai potuto conoscere, che non si fa troppi problemi a placcarmi quando mi deprimo troppo, che c’è sempre, che sa sempre cosa dire. Ed è il mio minion personale – e lo dico sapendo che mi potrebbe uccidere se solo venisse a saperlo;
Grazie ad Ale, la futura veterinaria, la migliore spalla che avrò mai per quanto riguarda film, serie tv, libri, scleri quotidiani e cinismo – e intanto ci prepariamo psicologicamente per la diretta dello speciale di Natale di Doctor Who di questa sera -;
Grazie a K, che mi trascina a mangiare cioccolata con doppia dose di panna montata in pomeriggi di pioggia torrenziale e freddo gelido per tirarmi su di morale, che mi impreca in greco, che è più perverso di me e della mia mente fan girl messe insieme, che è l’amico più adorabile e il più “vacca” che ho, che ha sempre le parole giuste per ogni momento;
Grazie alla mia famiglia, che non si è ancora stancata di vedermi gironzolare per casa con penna e taccuino, di scoprirmi a scrivere in qualsiasi luogo possibile e immaginabile, che crede nei miei sogni addirittura più della sottoscritta.
 
Grazie di cuore a tutte queste meravigliose persone, siete stupende, davvero <3
 
Un abbraccio enorme e tanti auguri di un buono e felicissimo Natale!
 

hiccup




 
  
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