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Autore: dalialio    25/12/2013    2 recensioni
Storia scritta su due piedi per Natale (buon Natale a tutto il fandom!).
Ci saranno un Castiel molto coccoloso, un Dean confuso e un bunker addobbato.
(Ci sarebbe uno spoilerinoinoino della nona stagione, ma visto che mi sembra che quasi tutti nel fandom sono più o meno aggiornati, potete anche leggere senza problemi).
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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The twelve days of Castiel
Titolo: The twelve days of Castiel
Personaggi: Castiel, Dean, un poco poco anche Sam
Genere: Commedia, Fluff (forse)
Rating: Verde come l'agrifoglio di Natale! (falalalala-lalalalà)
Note: cavolata scritta per Natale (non ho mai scritto una storia per il Natale, tantomeno di Natale in Supernatural visto che sono di recente entrata), un po' raffazzonata e forse poco soddisfacente per i lettori, ma l'ho scritta in fretta e furia e questo è quello che ne è venuto fuori (spero che conosciate tutti la canzone "The twelve days of Christmas", altrimenti potete trovarla qui).
Ah, buon Natale a tutti! :)






The twelve days of Castiel




Il primo Natale che Castiel festeggiò fu quello del suo primo anno da umano. Disse che dal Paradiso aveva sempre guardato in giù e osservato come gli umani, appena strappavano la pagina del mese di novembre dal calendario, venissero presi da una generale euforia, che raggiungeva il culmine il venticinque di dicembre.
Disse che, essendo un'esperienza umana, voleva anche lui sentirsi parte dell'atmosfera natalizia e si mise d'impegno perché accadesse. Una sera rientrò al bunker dopo esser stato fuori tutto il giorno, portando una grande quantità di borse di carta appese ad entrambe le braccia. Quando Sam e Dean gli chiesero dove fosse stato rispose che era un segreto, poi si chiuse nella sua stanza. Quando ne uscì mostrava un sorriso soddisfatto, dicendo di avere incartato e nascosto i loro regali.
Un'altra volta tornò al bunker con una scatola alta e stretta e un sacchetto pieno di stelle filanti. Dalla scatola tirò fuori un pino di plastica, che si mise a decorare in un angolo della sala principale del bunker con le decorazioni e le luci che aveva acquistato. Quando Dean gli chiese dove diavolo avesse trovato i soldi per comprare tutta quella roba, Cas gli disse che aveva trovato dei contanti nella sua giacca e che gli aveva presi. Dean aveva cercato di protestare, ma l'espressione speranzosa di Castiel lo fece desistere e si limitò a sbuffare, dicendogli che poteva fare come voleva.
Poi Cas volle ascoltare tutte le canzoni di Natale possibili. Diede il compito a Sam di scaricare da Internet tutte le canzoni natalizie che fosse riuscito a trovare, con cui fu riempito un vecchio lettore mp3. Cas perse i successivi due giorni ad ascoltare ininterrottamente tutte le canzoni, e, dopo che le ebbe imparate a memoria, si mise a cantarle a squarciagola nei momenti più disparati, prendendo sempre alla sprovvista Sam e Dean: un attimo prima poteva essere seduto sul divano a guardare la televisione, l'attimo dopo stava trotterellando attorno alla stanza cantando Jingle Bells.
Ma, tra tutte, la canzone che preferiva era "I dodici giorni di Natale". Era quella in cui si immedesimava di più. Ogni volta che la ascoltava, quando arrivava al verso che parlava del "vero amore", Cas non riusciva a non pensare che se lui stesso voleva essere il vero amore di Dean, avrebbe dovuto comportarsi come la canzone. Ogni giorno da lì a Natale avrebbe dovuto fargli un regalo, così Dean avrebbe capito che lui lo amava davvero.
Fece un tentativo nel cercare di recuperare tutti gli oggetti di cui parlava la canzone, ma si rese conto che la cosa non era fattibile quando perse un giorno intero alla ricerca di una pernice. L'unico oggetto riconducibile all'animale che riuscì a trovare era un uovo. Fu così che il primo giorno, Castiel regalò a Dean un uovo di pernice.
Dean fissò l'uovo con lo sguardo più atterrito che avesse mai fatto. "Che... che cos'è?", domandò a Cas. Sembrava che nella sua voce ci fosse un pizzico di terrore.
"Siccome non sono riuscito a trovare una pernice vera, ti ho preso un uovo", spiegò con lo sguardo illuminato dalla speranza che Dean accettasse il regalo. "Non sono però riuscito a trovare un albero di pere".
"Di che diavolo stai blaterando?", esclamò Dean confuso.
La luce negli occhi di Castiel non si spense. "Della canzone, Dean. La canzone di Natale".
Dean non voleva deludere Cas. Pur non riuscendo a capire a cosa si riferisse, accettò l'uovo bofonchiando un "grazie" e lo mise sul tavolo in camera propria.
Il giorno dopo Sam e Dean ricevettero una chiamata da un cacciatore di vecchia conoscenza, che chiedeva loro una mano per scovare un Vetala a Knoxville, Tennessee. I fratelli partirono subito, ma non senza che prima Dean raccomandasse a Cas di fare il bravo e dicesse a Kevin di tenerlo sempre d'occhio.
"Tornerete per Natale?", domandò Cas avvilito. Quell'improvvisa partenza lo aveva destabilizzato.
"Manca più di una settimana, certo che torneremo prima!", esclamò Dean. Poi uscì con Sam e sgommarono via.
La caccia, però, si era fatta più problematica del previsto e non tornarono che la vigilia. Castiel, però, non si era fatto scoraggiare dal fatto che Dean fosse lontano e aveva continuato con il suo proposito di regalargli qualcosa ogni giorno, come diceva la canzone.
Fu così che, quando Dean tornò al bunker il 24 dicembre e aprì la porta della sua stanza per buttarsi a dormire, trovò il disastro più totale.
Dodici burattini a molla a forma di batterista di una banda erano sparsi per terra.
Undici pifferi ognuno nella propria scatola erano impilati sul comodino.
Dieci piccole Tardis erano saggiamente allineate sulla scrivania.
Le ballerine di nove carillon giravano sulle note di una tintinnante melodia.
Otto mucche antistress di gomma erano appoggiate su qualsiasi ripiano della stanza.
Sette pulcini di cigno pigolavano dentro una scatola di cartone posata sul pavimento.
Sei oche di peluches invadevano il letto a due piazze.
Cinque anelli d'oro erano contenuti in una scatoletta sopra la scrivania.
Quattro piccoli di merlo, tre pulcini di gallina e due uova di tortora erano in un'altra scatola posata sul pavimento vicino al letto. L'uovo di pernice che Cas aveva dato a Dean il primo giorno era ancora sulla scrivania.
"Che diavolo...?", esclamò Dean, sconvolto nel vedere la sua stanza a soqquadro.
"Ti piacciono?", domandò Cas, che si era improvvisamente materializzato alle sue spalle.
Dean trasalì per lo spavento. "Cas, che diavolo hai combinato?". Il suo sguardo era un misto tra puro terrore e confusione. "Cos'è tutta questa roba?".
"Sono i miei regali per te", spiegò, mostrando un sorriso a trentadue denti. "Ho fatto come dice la canzone, Dean. Bisogna fare un regalo al giorno alla persona che si ama per farle sapere di volerle bene! Ho riempito la tua stanza di regali un giorno alla volta, solo che tu eri via".
Dean lo fissò per qualche secondo, confuso, al che Cas tirò fuori il suo lettore mp3. Trovò la canzone "I dodici giorni di Natale" e allungò le cuffiette a Dean, che le infilò e si mise ad ascoltare. Dopo qualche minuto le tolse e sorrise. Non era più arrabbiato con lui perché aveva capito ciò che aveva fatto: per Castiel regalare millanta oggetti - e anche animali - significava dimostrare il proprio amore. E lo stava dimostrando a lui.
"Buon natale, Dean", esclamò Cas con lo sguardo acceso.
Lo sguardo di Dean si addolcì. "Buon Natale, Cas".




Una o due cosette

First of all, grazie di cuore per aver letto la mia shot (o magari avete soltanto aperto la pagina e poi ve la siete data a gambe, ma vi ringrazio lo stesso).
Second, ehm-ehm. Mi sento in dovere di spiegare come sono riuscita ad abbinare i regali alla canzone.
I burattini a molla sono i drummers drumming.
I pifferi rappresentano i pipers piping.
Le Tardis (avete capito bene, miei piccoli lettori, Tardis!) rappresentano i lords a-leaping perchè alla parola "lords" non ho potuto fare a meno di pensare ai Timelords (un riferimento a Doctor Who ci stava, và).
Le ballerine dei carillon sono le ladies dancing.
Le mucche antistress sono la cosa più vicina che sono riuscita a trovare alle maids a-milking (e come idea mi piaceva!).
I pulcini di cigno (checcarini!) sono i swanss a-swimming.
Le oche di peluches sono le geese a-laying.
I cinque anelli d'oro sono i gold rings (mavvà?).
E poi il resto della fattoria con merli, pulcini e tortore sono i calling birds, le french hens e i turtle doves.
Bon, questo è quanto!
Buon Natale a tutti! :)
(p.s. il Dottore si rigenera stasera!)
   
 
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