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Autore: The_Viking    25/12/2013    2 recensioni
La neve è la mia vita.
Genere: Introspettivo, Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono ovattato dei miei passi nella neve non era solo un semplice dettaglio. Era tutto, era una melodia dolce, una ninnananna che sembrava cullarmi maternamente in un abbraccio candido e lucente; certo, camminare per minuti e minuti, forse ore, senza pause era faticoso, molto, ma la mia fatica era ricompensata da quella meravigliosa sensazione uditiva che si manifestava ad ogni mio passo, ogni volta che abbassavo lo scarpone e poi lo risollevavo. Era una fatica che sopportavo davvero volentieri.
Davanti a me si estendeva un mare bianco le cui onde, immobili, rivelavano la geometria del suolo che coprivano, rendendo tuttavia ogni cosa più morbida: non esistevano più né spigoli né angoli né vertici, era tutto raccordato e tutto coerente, era come se la dolcezza di quel manto avesse annullato la durezza delle forme troppo nette, rendendo tutto curvilineo e rassicurante. Ebbi l'impressione che solo alcuni filari di alberi si frapponessero tra quei flutti bianchi e l'infinito.
Il Sole stava ormai tramontando, ma i suoi ultimi bagliori creavano un tappeto di luce ogni volta che venivano riflessi dai minuscoli cristalli della neve; era come se qualcuno avesse disposto una miriade di piccolissime lampadine in tutta la neve. Ero all'aperto, venivo accarezzato dai freschi venti dell'inverno, mi allontanavo sempre di più dal luogo da cui ero giunto ma, al contempo, mi sentivo sempre più a casa: quelle lucine accendevano qualcosa in me, una luce invisibile eppure accecante. Non saprei spiegarne le cause; forse era solo qualche eco della mia infanzia, ma che non mancava di rimbombarmi nel cuore con raro fragore, come ogni volta che un fiocco scivolava sul vetro della mia finestra.
La neve... la ricordavo fin da quando ero piccolo, ricordavo i pupazzi di neve, le palle di neve, la sensazione di freddo e di bagnato di quando la toccavo e quella inenarrabile sensazione di quando la mettevo in bocca e la facevo sciogliere per berla. La neve era casa mia, era ciò in cui potevo dire d'identificarmi in ogni istante della mia vita: nemmeno i tanti e radicali cambiamenti che avevo subito avrebbero potuto intaccare questa mia certezza, lo sapevo.
Proseguii il mio cammino, mentre le ultime luci del giorno cedevano il posto alla magia di un milione di stelle nel cielo ed ogni cosa diveniva poesia. 


   
 
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