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Autore: Larry91    25/12/2013    3 recensioni
Una sera per caso, Harry navigò svogliatamente su internet, trovando un sito in cui era possibile scambiarsi casa con altra gente per un lasso di tempo. La sua iscrizione fu puramente per curiosità, mai si sarebbe aspettato che un certo Zayn rispondesse al suo annuncio.
Basato sul film "L'amore non va in vacanza"
Slash/Larry/Ziam
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Holiday         

 
Strano il destino quando due ragazzi completamenti opposti si ritrovano sulla stessa lunghezza d’onda.
Harry, 19 anni, studente universitario di Scienze Umanistiche della prestigiosissima University of London.
Ragazzo modello, grandi occhioni verdi, capelli mossi portati all’indietro, mai dato delusioni nella sua vita. Piuttosto ne ha ricevute. Una in particolare? Nick Grimshaw. Sono stati insieme per due anni, tra tira e molla, e quando sembrava che stesse andando tutto per il meglio, lo ha sorpreso con il suo professore nella sua classe. Detto da Grimmy, i due stavano semplicemente discutendo sulle loro idee di linguaggio, ovvio no?! Non ci era rimasto neanche male, ma aveva decisamente bisogno di prendersi una vacanza, lontano da tutto.
Al contrario, Zayn Malik non aveva subito nulla di tutto ciò. Viveva nella sua piccola casetta, lavorava in uno studio di tatuaggi da quando aveva 16 anni, ore ne ha 20. Non ha mai avuto problemi di coppia, perché era un tipo che prendeva le cose così come arrivavano, senza entrarci fino in fondo. Unica pecca, odiava la monotonia, ed era proprio questa l’arma vincente di Bradford, il paese in cui viveva.
Una sera per caso, Harry navigò svogliatamente su internet, trovando un sito in cui era possibile scambiarsi casa con altra gente per un lasso di tempo. La sua iscrizione fu puramente per curiosità, mai si sarebbe aspettato che un certo Zayn rispondesse al suo annuncio.

Z: ciao! :)
H: ehi!
Z: sarei interessato al tuo annuncio…
H: da dove vieni?
Z: dalla piccola Bradford
H:cosa ti porta a lasciare un piccolo paese per una grande metropoli?
Z: ho bisogno di aria nuova, è la tua casa sembra voler essere al caso mio. Tu perché hai voglia di lasciarla?
H: io cerco esattamente il tuo opposto, ho bisogno di tranquillità, nulla di sconvolgente, solo starmene per i fatti miei almeno un po’
Z: credo che Bradford sia il tuo paradiso amico! Il mio nome è Zayn
H: è un piacere Zayn, io sono Harry Styles :)
Z: oh si certo, Malik
H: come scusa?
Z: no avevo dimenticato il mio cognome, Zayn Malik.. ok lascia stare
H: ahah mi sei anche simpatico, per questo accetto lo scambio!
Z: Fantastico! Hai una data in particolare?
H: quale occasione migliore del Natale? :)
Z: tra una settimana..
H: possiamo fare anche domani
Z: dici davvero?
H: certo! La mia valigia è pronta da un bel po’
Z: oh anche la mia, puoi scommetterci! Le chiavi le trovi sotto il vaso blu all’entrata del cortile
H: perfetto! Le mie sotto il tappeto
Z: allora, buona vacanza e buon Natale!
H: anche a te Zayn, buon paradiso ;)

Harry non riusciva ancora a credere che stesse lasciando Londra davvero, non aveva mai pensato di fare una scelta simile, fuori dagli schemi. Prese un bus per viaggiare. Ci avrebbe impiegato di più, ma non aveva nessuna fretta e soprattutto non aveva nessuno ad aspettarlo. Quando mostrò l’indirizzo alla gente del paese, gli indicarono una strada sperduta. Possibile che per un paese piccolo come quello, non conoscessero le strade come le loro tasche? Invece no, la piccola casetta di Zayn, a quanto pare, era proprio in una via sperduta di aperta campagna. Entrò nel cortile, osservando il giardino poco curato, probabilmente troppo preso dal lavoro per farlo.
-vaso blu, vaso blu? Eccolo- si piegò sulle ginocchia portando una mano sotto il vaso e trovandoci un mazzetto di chiavi seguito da un foglietto “ Buona vacanza, amico!”. Rise, era la stessa cosa che aveva fatto lui quando gli aveva lasciato le chiavi sotto il tappeto. Aprì la porta in legno massiccio, venendo accolto da un caldo molto gradito, Zayn si era accurato di accoglierlo nei migliori dei modi. Gli aveva lasciato la macchina del the pronta per essere accesa, delle candele a contornare il camino e piccole lucine che illuminavano leggermente la stanza da letto.
-ho bisogno di un bel ba…- disse entrando nel bagno quando notò una cosa tutto peli sdraiato sul tappeto- e tu chi sei?- domandò, mentre il cane continuava ad osservarlo. Controllò se avesse una targhettina, ma niente- bene, vuol dire che avrò un po’ di compagnia, vero cucciolo?- lo accarezzò, mentre quello si lasciava andare a pancia in su. Dopo il bagno e aver bevuto una tazza fumante di the, prese un vecchio libro dallo scaffale in legno e leggendo si addormentò. Uno strano rumore lo fece riscuotere dal sonno profondo in cui era caduto. Aprì gli occhi, sbattendo più volte le ciglia. Il rumore non cessava. La palla tutta peli non accennò a muoversi e rimase accoccolato tra le coperte.
-ma che diavolo?- si scostò il plaid dalle gambe e stretto nel suo pigiama di flanella si avvicinò alla finestra. Uno strano tizio stava bussando pesantemente alla porta, di quello che doveva essere un magazzino.
-Zayn, Zayn- urlava ridacchiando- avanti Zayn- continuava. Harry fece un respiro profondo e indossando un semplice cappellino di lana uscì in giardino.
-potresti smetterla? – disse rimanendo sulla soglia di casa
-Zayn- continuò, poi si voltò quando sentì un’altra presenza- tu non sei Zayn!- si avvicinò dondolando tra un piede e l’altro, sicuramente ubriaco.
-a quanto pare..- sbuffò guardando l’orologio e notando che fossero le due del mattino.
-dov’è il mio Zayn? – chiese ancora, imbronciato come un bambino
-non è qui- disse rientrando, per mettere fine a quella situazione- torna tra due settimane- chiuse la porta. Tempo due secondi e il ragazzo ricominciò a bussare. – dannazione! Sono le due del mattino, ti presenti sempre a quest’ora a casa della gente?- sbuffò infastidito
-certo che no, solo a casa di Zayn- ridacchiò esponendosi alla luce che entrava dal salotto. Harry fece per ribattere quando rimase a fissare due specchi azzurri, di un azzurro particolare, mai visto. –posso entrare?- chiese il ragazzo sorridendo
-cosa? – scosse la testa per tornare alla realtà
-posso entrare piccolo elfo?- continuò quello ridacchiando
-piccolo elfo?- alzò un sopracciglio
-si, non sei un aiutante di Babbo Natale?- Harry incredulo si schiaffeggiò con una mano, scuotendo la testa- non lo sei? – chiese deluso il ragazzo, quasi avesse scoperto che Babbo Natale non esisteva.
-a  quanto pare non sei in grado di restare solo, entra dai- si spostò, lasciandogli lo spazio per entrare
-che bella casa!- esultò il ragazzo dagli occhi azzurri. Harry ridacchiò per la strana situazione imbarazzante. Preparò altro the, sperando che il ragazzo si riprendesse. – come ti chiami piccolo elfo?- si sedette, portando le mani sotto il mento e osservandolo lavorare.
-non chiamarmi così- sbuffò senza voltarsi- e il mio nome è Harry- immerse la bustina del the nell’acqua bollente.
-allora ti chiamerò Harold- il riccio si girò socchiudendo gli occhi- un bel nome per un elfo- gli sorrise
-si certo- sospirò- vuoi sdraiarti? – gli chiese porgendogli la tazza calda
-anche Zayn me ne prepara una ogni volta che vengo da lui in queste condizioni- ridacchiò sorseggiando la bevanda- e dopo ci fumiamo qualcosa- borbottò quando si scottò la lingua. Si alzò piano, cercando di non versare nulla e si avvicinò al divano.
-sei un suo amico?- chiese curioso Harry affiancandolo
-amico?- lo guarda male- sono il suo migliore amico per eccellenza- annuisce fiero
-ah- annuisce- e questo amico di eccellenza ha un nome?-si immobilizzò quando il ragazzo poggiò la testa sulla sua spalla
-Louis- sussurrò sbadigliando- fumiamo qualcosa?- chiese non muovendosi da quella posizione
-mi dispiace ma non fumo- mormorò
- oh sei proprio un bravo ragazzo allora- lo punzecchiò sul fianco. Si alzò guardandosi attorno.
-che fai?- gli chiese il riccio osservandolo
-cerco…- spalancò le ante di un piccolo comodino posto sotto la tv- eccole!-
-cosa?- chiese raggiungendolo alle spalle
-queste- sorrise indicandogli le due bottiglie di vino che aveva tra le mani
-non vorrai bere ancora?- cercò di togliergli le bottiglie di mano
-si e tu con me- rispose voltandosi per non mollare la presa
-non se ne parla, avanti Louis dammi queste bottiglie- disse senza però toccarlo
-facciamo solo un bicchiere va bene?- Harry scosse la testa- ti prego- ancora no- solo uno e giuro che ti lascerò in pace- al riccio parve una bella idea
-solo uno, promesso? – gli puntò l’indice e il castano annuì sorridendo. Un bicchiere andò a finire all’intera bottiglia. Louis era più ubriaco di prima e ad Harry girava leggermente la testa, ma fortunatamente era ancora in sé.
-sai, apprezzo anche la tua compagnia- sussurrò Louis affondando il viso sul collo del riccio
-ne sono onorato- rispose ironico. Louis in risposta alzò il viso e si soffermò nel guardare le pupille chiare del ragazzo
- hai degli occhi bellissimi- “anche i tuoi” gli avrebbe risposto Harry- e una bella bocca- spostò lo sguardo sulle labbra carnose del riccio. Harry imbarazzato non riuscì a ringraziarlo per i complimenti quando Louis lo baciò d’istinto. Dopo qualche secondo il castano si staccò per osservare una strana espressione sul viso del riccio – brutto?- domandò.
-no…- scosse la testa- strano. Louis lo guardò curioso, aspettando che continuasse- non ho mai baciato uno sconosciuto prima d’ora- ammise arrossendo
-io lo faccio sempre- sorrise- e ti è piaciuto?- gli chiese
-mh non so dirtelo- Louis in risposta lo baciò ancora
-ora?- Harry indeciso scosse ancora la testa
-provo io ok? – Louis annuì- il riccio si avvicinò racchiudendo il labbro superiore del ragazzo tra le sue, poi si staccò- credo… ehm, si… credo che sia carino-
-carino?- domandò divertito Louis- mai nessuno mi ha detto che i miei baci sono carini- ridacchiò
-c’è sempre una prima volta- constatò il riccio
-si e io sono stato il primo sconosciuto che tu abbia mai baciato- osservò l’altro. Rimasero a fissarsi per un po’, e neanche si accorsero di essersi addormentati abbracciati sullo stesso divano.
Zayn non aveva nessunissima voglia di alzarsi da quel letto a due piazze in cui aveva dormito. Aveva notato che Harry doveva trattarsi davvero bene. Una bella casa nel centro di Londra, forse un po’ rumorosa, ma abbastanza soddisfacente. Decise che avrebbe fatto un giro per la città. Si alzò preparandosi del caffè, quando sentì bussare.
-stronzo di uno Styles, ringrazia che non trovi le chiavi di casa, altrimenti a quest’ora saresti già morto- Zayn sussultò poggiandosi al bancone- stronzo! Aprimi!- il moro cominciò a preoccuparsi e non si mosse da quel punto- potevi rispondere alle centinaia di chiamate che ti ho fatto-lo sentì trafficare con delle chiavi-stai pensando ancora a quel coglione? Non ti merita, cazzo, perché gli vai ancora dietro come un cagnolino?- continuò arrabbiato- voglio che tu mi guardi in faccia ora- Zayn decise di smetterla e si avvicinò alla porta per aprirla, nello stesso momento in cui il ragazzo gli finì sopra- e mi dica che avevo ragione!- il ragazzo alzò il viso per osservarlo e si allontanò di scatto- chi cazzo sei tu?- lo prese per la maglietta trascinandolo in casa
-puoi lasciarmi andare? – chiese Zayn alzando le mani
-dov’è Harry stronzo? Sei venuto per derubarlo eh? Ora ti faccio vedere io- stava per sferrargli un pugno
-aspetta! – lo bloccò Zayn coprendosi il volto- non sono un ladro, starò qui per un po’- quando si sentì lasciato andare, spiò attraverso le dita.
-spiegami che non c’ho capito un cazzo- incrociò le braccia aggrottando le sopracciglia.
-io ed Harry ci siamo scambiati casa per due settimane- spiegò
-e lui dove sarebbe ora?- chiese il ragazzo calmandosi un po’
-Bradford- mormorò grattandosi la nuca
- coglione!- urlò, camminando per la stanza- un coglione, ecco cos’è- si soffermò su una foto del riccio- sei un coglione- lo indicò e il moro trattenne una risata- ti ha lasciato un biglietto per me?- chiese questa volta a Zayn
-che io sappia no- mormorò, quando vide il ragazzo sedersi sul letto e portarsi la testa tra le mani aggiunse- mi dispiace- imbarazzato.
-non è colpa tua, dispiace a me per aver scombussolato tutto- si alzò avvicinandosi all’altro- scusami, penserai che sono un pazzo-
-forse un po’- ammise Zayn, facendolo ridere
-mi chiamo Liam- gli porse la mano sorridendo
-Zayn- rispose stringendogliela- posso offrirti un caffè?-
-si, tanto paga quell’idiota- ridacchiò contagiando il moro- si accomodarono al tavolo e presero una conversazione- quindi, come mai sei qui?-
-avevo bisogno di vedere qualcosa di diverso- ammise incrociando le gambe sotto il tavolo
-capito- Liam spostò lo sguardo oltre la finestra- e pensare che ho saltato l’università per venire da lui e non si è degnato neanche di avvisarmi- brontolò triste
-forse non glielo avresti lasciato fare- Zayn si pentì di averlo detto nello stesso momento in cui Liam lo guardò come un bambino innocente- cioè volevo dire… scusami non sono affari miei- lasciò andare il caffè e si strinse nella maglietta fine che indossava.
-no hai perfettamente ragione- ammise l’altro- non lo faccio per cattiveria, solo mi preoccupo per lui- continuò mordicchiandosi le labbra piene
-posso assicurarti che a Bradford non corre nessun rischio- gli sorrise di conforto- sai da dove posso cominciare a visitare questa bellissima città?- chiese guardandolo
-oh giusto!- esclamò come se gli fosse venuta un’idea- io ho l’intera giornata libera ormai, ti va se ti faccio da guida? Così potrò scusarmi per il pessimo buongiorno- si torturò le lunga dita
-per me va bene- accettò il moro- dammi qualche minuto per prepararmi- disse alzandosi
-certo, io non scappo da nessuna parte- risero. Ogni riferimento ad Harry Styles fu puramente casuale.
Quella mattina Harry fu il primo a svegliarsi. Ancora confuso per la notte passata, si passò una mano tra i capelli e si alzò senza fare rumore. Louis senza maglietta dormiva a pancia in giù abbracciato al cuscino, dove prima c’era il busto del riccio. Si avvicinò alla cucina preparando gli ingredienti per i pancackes. Mentre l’imposto cominciava a prendere forma nella padella, poggiò entrambe le mani sul bancone pensieroso.
-buongiorno Harold- il riccio si voltò osservando un Louis con i capelli scompigliati ed il busto ancora scoperto, ma allo stesso tempo ricoperto da diversi tatuaggi che contornavano anche il braccio.
-Harry- mormorò, tornando ad osservare la colazione, quando fu pronta la divise in due piatti e gliela posò accanto. Louis imbarazzato per la situazione scosse velocemente la testa.
-ricominciamo dall’inizio ti va? – il riccio annuì confuso- io sono Louis- gli porse la mano
-io Harry- gliela strinse
-questo non cambia, ti chiamerò Harold comunque- Harry sbuffò
-almeno non mi bacerai- mormorò addentando il suo pancackes. Louis spalancò gli occhi
-no no, non lo farò sta tranquillo- rispose abbassando il capo imbarazzato- parlami un po’ di te su- disse sviando il discorso
-sono Harry- lo guardò di sottecchi sottolineando il nome e Louis rise- ho 19 anni e studiavo all’università di Londra-
-ora non più?- chiese giocherellando con i frutti di bosco al lato del piatto
-mh, mi sono preso una pausa ecco – disse prima di sorseggiare il suo the- tu invece?- disse cambiando discorso
-io sono Louis, puoi chiamarmi come ti pare- sorrise- ho 22 anni e di tanto in tanto lavoro con Zayn-
-Che lavoro fate?- chiese Harry curioso. Louis non rispose, si limitò ad indicare quelle macchie nere che coprivano il suo corpo- oh figo! Adoro i tatuaggi- sorrise il riccio che alzandosi si sfilò la maglietta.
-aspetta, che fai?- chiese Louis arrossendo. Poi notò che anche il busto di Harry era coperto da diversi tatuaggi, due rondini, una stella, una strana scritta, ne aveva qualcuno anche sulle braccia e sul polso e una- farfalla?- chiese incredulo osservando un enorme farfalla tatuata sullo stomaco.
-si perché?- Louis scoppiò a ridere ed Harry fosse di essersi offeso- parli tu che hai un piccione tatuato sul braccio, il cervo lo lascio stare perché mi piace- si morse il labbro inferiore per poi scoppiare a ridere con il ragazzo- sembra impossibile, ma ha un significato-
-certo, come il mio piccione- continuò a ridere il castano. Harry lo guardò serio, facendo il labbruccio- dai adesso non piangere- lo prese in giro
-su questo non ho problemi- Louis lo scrutò- non piango da diversi anni- spiegò
-come?- rise ma notando lo sguardo serio di Harry, smise
-da quando avevo sei anni- sospirò, rimettendosi la maglietta- quando i miei si sono separati- disse con un filo di voce
-scusami Harry non volevo- si alzò per raggiungerlo
-tranquillo, non è certo colpa tua- gli sorrise amareggiato
-se ti può consolare, ci sono io che sono un piagnone- ammise Louis alzando le spalle- per qualsiasi cosa-
-anche per i film romantici?- chiese con una punta di ironia
-soprattutto!- esclamò quello facendolo ridere- oh eccole qui- disse infilando due dita nelle fossette ai lati della bocca.
-devo fare la spesa, ma non so come muovermi- disse Harry riponendo i piatti vuoti nel lavandino
-posso accompagnarti con la macchina- propose Louis aiutandolo
-vuoi dirmi, che ieri sera nelle tue condizioni hai guidato una macchina?- chiese sorpreso e allo stesso tempo spaventato
-ma no! Prenderemo quella di Zayn- gli sorrise incoraggiante- ora che non c’è, posso approfittarne!-
-questa macchina sembra che non abbia mai visto la luce- ridacchiò Harry sedendosi sul sedile del passeggero
-infatti è così!- Louis fece retromarcia, guardando dallo specchietto- ha usato tutti i suoi risparmi per comprarla e per paura di guastarla la esce una volta all’anno- sorrise esasperato
-e poi ci sei tu!- rise anche Harry
-ehi guarda che senza di me, la vostra vita sarebbe noiosa- sentenziò avanzando sul terriccio bagnato dalla neve
-nostra? La mia vita è abbastanza movimentata anche senza di te- gli diede una spallata amichevole
-aspetta a dirlo!- gli fece l’occhiolino e da li intrapresero intere conversazioni sulla scadenza del latte, sul perché al cinema dovessero dare la precedenza agli anziani e cose del genere.
I giorni passavano leggeri e Liam, stranamente si stava davvero affezionando a Zayn. Si era offerto, quando l’Università glielo permetteva, di accompagnarlo in giro per Londra, portarlo nei locali. Esattamente quello che stavano per fare quella sera.
-è un ritrovo per anziani che giocano a bingo? – lo prese in giro il moro osservando un palazzo che si reggeva in piedi a malapena
-ma vuoi stare zitto? Dentro è tutta un’altra cosa- disse camminando  verso la porta di entrata
-ne ho visti di più belli a Bradford, cosa si vince? – continuò ridendo
-sei una palla al piede peggio di Harry- gli diede un pugno sulla spalla
-così mi ferisci Liam- disse fingendo di essersi offeso
-piantala- lo trascinò per un braccio all’interno del palazzo e furono invasi dalla musica a volume altissimo e diverse luci emanate dai fari. Liam guardò Zayn che aveva la bocca aperta- pareti insonorizzate, esatto- rise- è diviso in tre piani, a seconda di cosa preferisci- lo trascinò ancora- qui dove siamo ora è la tipica discoteca- spiegò,- al piano di sotto ci si rilassa, la musica è tranquilla- infilò le mani in tasca e si avvicinò alla porta che apriva quella che doveva essere la discoteca
-E al piano di sopra?- chiese curioso Zayn seguendolo
-sopra ci sono le stanze- mormorò arrossendo- sai se vuoi avere un po’ di privacy- concluse imbarazzato. Entrarono nella stanza facendosi largo tra le persone accalcate e si soffermarono al bar.
-possiamo sempre giocare a bingo- rise Liam vedendo uno Zayn scioccato da ciò che aveva attorno. Il moro gli fece il verso e sporgendosi sussurrò qualcosa al barista. – che gli hai detto?-
-non conoscerò Londra, ma sul bere sono sempre il più bravo- gli fece l’occhiolino e Liam scosse la testa ridendo. Dopo un paio di drink, i due, andarono in pista cominciando a muoversi a ritmo della musica. Entrambi avevano qualcuno con cui ballare, Zayn, certo, non si sarebbe aspettato di vedere Liam ballare con un ragazzo. Non aveva nessun problema, a lui non importava, in fondo anche lui era attratto da ragazzi e da ragazze, come quella che stringeva ora tra le mani.
La ragazza continuava a sussurrargli cose sconce all’orecchio, e lui ridendo osservava Liam ballare impacciato con un ragazzo.
-perché non andiamo di sopra?- gli chiese la ragazza, allacciando le braccia dietro il suo collo. Cosa avrebbe dovuto fare ora? Era andato lì con Liam, non poteva certo mollarlo e andarsene con la prima che capitava a tiro. Cercò il suo sguardo e lo vide baciarsi con il tipo. Rimase sorpreso e qualcosa cambiò. Prese la ragazza e la trascinò fuori quella stanza, portandola di sopra.
-cazzo, ma mi lasci andare?- gli disse per l’ennesima volta Liam, allontanandolo
-non vuoi divertirti?- gli chiese il tipo riavvicinandosi
-non certo con te- sputò tra i denti- dov’è finito?- cercò Zayn con lo sguardo e non lo trovò da nessuna parte. Capendo che il ragazzo non fosse in quella stanza, provò con il piano di sotto. Quando arrivò c’erano delle ragazze che chiacchieravano tra loro, sedute su un divanetto.
-non puoi capire, alla fine Perrie ci è riuscita- stava dicendo quella con i capelli rossi
-vuoi dire con il tipo misterioso?- continuò la ragazza riccia
-no dico, ma lo avete visto?- iniziò l’altra con i capelli castani- quella barbetta e quel giubbotto di pelle con il teschio dietro- continuò con occhi sognanti- anche io me lo sarei portato in una stanza- concluse, ridacchiando tra di loro. Liam capì che si trattasse di Zayn e corse all’ultimo piano. Non sapeva perché, ma vederlo tra le braccia della solita ragazza che viveva di scopate  fatte qua e la lo mandava in bestia. Quando arrivò al piano superiore, camminò lungo il corridoio nella speranza di sentire la sua voce. All’improvviso la porta di una stanza si aprì rivelando la ragazza bionda che prima era in compagnia di Zayn. Notò che fosse irritata e fece per chiedergli dove trovare il suo amico quando questa sbottò
-siete tutti uguali, stronzi!- e se ne andò toccandosi i capelli nervosa. Liam sospirò e aprì la porta lentamente. La stanza era buia, ma poteva vedere grazie alla luce della luna, Zayn fumare sul balcone. Era di spalle, probabilmente non si era accorto neanche della sua presenza. Fece piccoli passi silenziosi e quando fu davanti la finestra si fermò.
-perché sei qui?- sentì sussurrare il moro che non si voltò.
-io… non lo so- ammise affondando le mani in tasca, mentre Zayn aspirava dalla sigaretta per l’ennesima volta. – tu perché sei qui?- si avvicinò affiancandolo
-ero con qualcuno- mormorò sempre senza guardarlo
-lo so- brontolò Liam togliendogli la sigaretta dalle dita e aspirando il tabacco. Fu in quel momento che Zayn lo guardò.
-da quando fumi?- gli domandò sarcastico
-da ora, va bene?- rispose freddo
-non dovresti farlo- sorrise il moro e Liam lo guardò in malo modo- non dovresti iniziare, intendevo-
-credo che siano affari miei no?- sputò gettando la sigaretta per strada
-avanti Liam, non sei un tipo che ricorre a queste cose- ridacchiò
- non mi conosci, non puoi dirlo- sbottò irritato
-non ne sono sicuro…- si voltò completamente verso di lui, poggiando un braccio sulla ringhiera- sei un bravo ragazzo, uno studente modello, hai sempre avuto tutto dalla vita, mai guai. Vivi nella speranza che le persona facciano sempre ciò che desideri, non sei mai tu a fare il primo passo-  concluse aspettando una sua risposta
-non sai proprio nulla invece- si allontanò da Zayn quando cercò di toccarlo- non so neanche perché abbia perso tempo con te, tralasciando cose più importanti-
-avanti, adesso ti stai comportando come un bambino- gli fece notare
-mi comporto come cazzo voglio!- disse rientrando in stanza, il moro lo seguì
-dove stai andando?- gli chiese cercando di fermarlo
-lasciamo in pace!- scandì bene la parole, prima di chiudersi la porta alle spalle.
La vigilia di Natale, per Louis,  si prospettava la peggiore della sua vita, considerando che l’avrebbe trascorsa da solo e che fosse anche il suo compleanno. Si, perché Zayn era in un’altra città e l’amico non lo aveva ancora chiamato o risposto alle sue di chiamate.
Harry, lui a quanto pare aveva di meglio da fare, con il suo ex Nick. Si era ripresentato due sere prima a casa di Zayn, non si sa ancora come abbia fatto, interrompendo la loro serata cinema e pizza. Louis se ne era andato con la coda tra le gambe. Che gli piacesse Harry, ormai era palese, il problema era lasciarsi andare. Ha sempre affrontato le relazioni con molta facilità, utilizzando il metodo Malik, ma con Harry non era possibile, lui era diverso. Con Harry non aveva mai affrontato il discorso “Nick” quindi non sapendo la situazione, aveva lasciato che i due si chiarissero, se questo avrebbe reso felice il riccio.
Purtroppo, però, in soli due giorni, Louis era uscito fuori di testa. Gli mancava. Non poteva farci nulla. Quella sera gli scrisse un messaggio. Si perché con vecchi trucchetti era riuscito a soffiargli il numero di telefono, senza che l’altro lo sapesse.

“Spero che la vacanza stia procedendo bene, buona vigilia Harold” non si firmò, sapeva che Harry avrebbe capito, infatti la risposta non tardò ad arrivare.
“Manca si e no un quarto d’ora a Natale, gli auguri avresti potuti farmeli di persona caro Louis”
“Oh piccolo elfo, credevo che stasera lavorassi con Babbo :p a parte gli scherzi, sei in ottima compagnia :) “
“Già io e Boris siamo i nuovi aiutanti di Babbo Natale, ci serviva una renna, perché non sei venuto?”
“Ti ho contagiato con il senso dell’umorismo eh? Dovevo festeggiare il mio splendido compleanno scrogiolandomi le palle, non quelle dell’albero”
“ sei ancora in tempo”.
Non se lo fece ripetere due volte, infilò i primi vestiti che trovò e si precipitò a casa di Zayn. Harry lo stava aspettando in compagnia di Boris, il cane di Zayn, sulla soglia della porta.
-che fai qui fuori?- gli chiese Louis uscendo dall’auto
-ti aspettavo- gli sorrise alzandosi in piedi
-come sapevi che sarei venuto?- si avvicinò scrollandosi la neve dal cappotto
-se non fosse stato per Nick, saresti stato qui comunque, hai saputo che non ci fosse e ora eccoti qui- alzò le mani con fare plateale
-che mi dici di lui?- gli chiese abbassando il capo e battendo gli scarponi uno contro l’altro
-con lui ho chiuso definitivamente- fu a pochi centimetri da lui, iniziando a sentire freddo, immerse le braccia nel cappotto di Louis, lasciandolo di stucco – ho capito che non contava più nulla quando ho messo piede in questo paese- allacciò le mani dietro la schiena dell’altro.
-e cosa conta ora?- sussurrò Louis guardandolo negli occhi
-che tu sia qui- sorrise-
-mi piaci Harry- sputò subito Louis, senza se e senza ma. Lì, guardandolo negli occhi.
-lo so- gli sorrise mostrando le fossette- e anche tu sai che mi piaci- concluse avvicinandosi al suo viso- buon compleanno Lou- l’altro lo bloccò
-ma non è più il mio compleanno- osservò sentendo i fuochi d’artificio allo scoccare della mezzanotte
-allora buon Natale Louis- gli sorrise ancora, prima di baciargli una guancia.
 
Zayn stava ripetendo per la centesima volta il discorso di scuse da fare a Liam. Quelle cose che gli aveva detto non le pensava sul serio. Era arrabbiato perché Liam sembrava così indeciso, e aveva immaginato che non corrispondesse i suoi sentimenti. Non ne era innamorato, ma quasi. Era la prima volta che queste parole gli si formulavano in testa. Si fece coraggio e bussò piano alla porta. Bussò ancora, più insistentemente. Liam in tenuta casalinga gli aprì la porta e guardandosi indietro uscì sul pianerottolo, chiudendosela alle spalle.
-ciao- mormorò Zayn incrociando i suoi occhi
-ehi- gli rispose in un sussurro Liam
-io volevo chiederti scusa, non le penso davvero quelle cose- si torturò le mani- penso che tu sia una fantastica persona, davvero, sarebbe da stupidi non esserti amico- si morse il labbro inferiore- o altro- sussurrò
-non importa Zayn- il moro lo guardò sorridere- quella sera abbiamo esagerato entrambi, volevo chiederti scusa anche io-
-di cosa?- chiese incredulo Zayn
- non sono nessuno per presentarmi lì e farmi gli affari tuoi- spiegò
-non sono stato con quella ragazza, perché aspettavo te- confessò abbassando lo sguardo. All’interno della casa si sentirono dei rumori, Zayn rialzò la testa- oh sei in compagnia-
-in effetti si- mormorò grattandosi la nuca
-scusami, se lo sapevo…- imbarazzato evitò il suo sguardo. È la vigilia di Natale, è ovvio che Liam lo passasse con qualcuno, un ragazzo forse.
-tranquillo- rispose Liam. La porta alle spalle del ragazzo si riaprì e Zayn quasi credette che ci fosse un fantasma, poi quando sentì la voce abbassò lo sguardo
-chi è papi?- gli chiese una bambina con delle lunghe trecce che Liam prontamente prese in braccio.
- papi?- chiese Zayn ingoiando rumorosamente
-già sarei io- sorrise indicandosi- questa pulce è Sophie, pulce lui è Zayn- li presentò
-hai una figlia..- constatò il moro e l’altro annuì- mi serve solo una risposta- Liam annuì ancora- sei sposato, amante, vedovo o cosa?- gli chiese preoccupato e quello scoppiò a ridere.
-sono un ragazzo padre- spiegò- sua mamma si è liberata di noi non appena è nata lei- sorrise amareggiato- Zayn volevo dirtelo, sul serio, solo è una questione difficile, e volevo andarci con calma- sussurrò vedendolo agitato
-è la tua vita privata Liam, non mi devi niente- gli sorrise calmandosi
-invece si, quella sera volevo dirti che ero geloso di quella ragazza- ammise, mentre la piccola affondava il viso nella sua maglietta
-dici davvero?- chiese sorpreso l’altro, lui annuì
- papi, Zay resta con noi?- chiese Sophie spostando lo sguardo sui due ragazzi
-non lo so tesoro- le baciò la fronte- Zay- ripetette il nomignolo usato da sua figlia- rimani con noi?-
- con vero piacere- gli sorrise. Liam lasciò andare la piccola, la quale entrò in casa entusiasta.
-posso farlo?- chiese Liam avvicinandosi
-è tanto che lo aspetto- gli prese le mani e fece combaciare le loro labbra
-papi- strillò la bambina- tu e Zayn potete farvi le coccole dopo?- i due scoppiarono a ridere tenendosi per mano entrarono in casa.
Il fatidico giorno era arrivato per Harry, lasciare Bradford. Con Louis aveva trascorso bei giorni, settimane addirittura. Erano stati bene, anche nei loro silenzi, fatti solo di gesti. Non si erano più baciati, entrambi sapevano cosa provavano, ma avevano paura del giorno in cui si sarebbero detti addio. Esattamente quello.
-eccoci qui- mormorò Harry poggiando le valigie sul terriccio
-già- commentò Louis stringendosi nel grande maglione bianco che Harry gli aveva lasciato.
-quindi..- sussurrò preoccupato il riccio guardandolo
-non ci diremo addio- gli disse Louis annuendo soddisfatto
-quindi adesso, ti bacerò e ti dirò ci vediamo?- chiese sorridendo
-esatto- annuì- aspetta, mi bacerai?- chiese alzando un sopracciglio
- tu lo hai fatto quando sono arrivato e io per sdebitarmi devo farlo ora, che sto partendo- spiegò e sorrise
-bene, allora..- continuò imbarazzato Louis
-ora ti bacio- lo interruppe l’altro
-ora mi- Harry lo baciò- baci- concluse quando il riccio si fu staccato.
-ciao Lou- disse riprendendo le valigie ed entrando in macchina
-ciao Harold- Harry alzò gli occhi al cielo, per poi ridacchiare. Il castano lo salutò con la mano e poi lo vide andare via.
Nella mente di Harry viaggiarono flashback di quella vacanza, forse la più bella della sua vita, di sicuro non l’avrebbe dimenticata e di sicuro non avrebbe dimenticato Louis. Quel giorno in macchina aveva ragione, gli avrebbe stravolto tutto, ed era esattamente quello che gli era successo. Quando scosse la testa tornando alla realtà, sentì qualcosa di bagnato scivolargli sulla guancia. Stava piangendo, dopo anni Harry Styles stava piangendo per la prima volta.
Capodanno
-Sophie ti ho già detto di startene buona sul divano- la rimproverò Liam tornando a cucinare
-ma io voglio colorare qui- brontolò la bimba
-perché non andiamo di là piccola?- chiese dolcemente Zayn avvicinandosi. Lei annuì contenta e prendendogli la mano, lo trascinò verso il divano.
-Harry lascia quel dannato telefono e finisci di apparecchiare- Liam riprese anche il riccio che ormai era ore che digitava qualcosa.
-dai papi, lasciami messaggiare- continuò quello divertito
- ti metto in punizione piccolo impertinente- lo minacciò con il cucchiaio di legno
-no perché a Zayn sto simpatico e lui mi salverà! Vero Zayn?- urlò facendosi sentire anche dall’altra stanza
-mi dispiace amore ma ha ragione lui- gli rispose facendo arrabbiare Liam
-significa che metterò in punizione anche te- concluse quando sentì suonare il campanello- Harry vai tu- gli ordinò
-sto scrivendo ad una persona importante- gli fece notare
-non mi importa se stai scrivendo messaggini sdolcinati a Louis, vai ad aprire quella cazzo di porta!- sbottò
-amore!- lo riprese Zayn
-merda- sussurrò tappandosi la bocca- Sophie ricordati di non ascoltare tutto ciò che ti dice il tuo papi- si rivolse alla bambina che annuì noncurante continuando a disegnare. Suonarono ancora- Styles!- urlò
-ho capito, adesso vado- sbuffò alzandosi- il ruolo di donna ti rende più- aprì la porta trovandosi Louis- cazzo!- spalancò la bocca
-Styles ora ti faccio fuori io- lo riprese il moro tappando le orecchie della piccola
-ciao Harold- lo salutò il ragazzo sorridendo
-tu, cosa.. noi adesso- indicò il telefono- mi stavi scrivendo- continuò
-lo so- rise-
-ma cosa ci fai qui?- balbettò Harry ancora sorpreso
-sai Bradford non faceva per me, aveva ragione Zayn, troppa monotonia- ridacchiò contagiandolo-e poi Zayn mi ha offerto un posto di lavoro nello studio che si aprirà qui-. Il riccio si fece da parte lasciandogli lo spazio per entrare.
-cosa stavi scrivendo nel messaggio di ora?- chiese Harry mordendosi il labbro inferiore
-non riuscirei a starti lontano neanche un’altra ora- gli disse prendendogli le mani. Harry si fece più vicino guardandolo in quei pozzi azzurri.
-allora non farlo- gli sussurrò prima di baciarlo. Si baciarono a lungo fin che la bambina stanca di non ricevere più attenzioni li divise trascinandoli sul divano. Louis salutò Zayn e finalmente ebbe il piacere di conoscere colui che era riuscito a mettere la testa a posto di Malik.
-Sophie, adesso basta disegnare, è quasi pronta la cena- gli disse Liam mentre Zayn lo abbracciava da dietro.
-un ultimo disegno papi, lo prometto- lo pregò sua figlia
-va bene dai, cosa vorresti disegnare? – gli chiese Harry mentre intrecciava le sua dita con quelle di Louis.
-la nostra famiglia!-.


 

Salve gente!!! È la mia prima e sicuramente ultima OS che scrivo, quindi abbiate pietà di me. Se siete arrivate alla fine, avete fegato, non vi invidio per niente! Mi è venuta l’ispirazione per questa storia mentre guardavo un film “L’amore non va in vacanza” infatti molte cose, la maggior parte, sono state prese proprio dal film. Che dirvi? Spero che non vi abbia fatto proprio così schifo, e se vi va potete dirmelo nelle recensioni! Grazie a tutte e Buon Natale  <3
 

 
 
 
  
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