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Autore: Cleopatra Nekomata    25/12/2013    0 recensioni
è l'anno 2013, una persona qualunque partirà alla volta di un viaggio di sola andata... Nel futuro.
In questo futuro, gli Umani viaggiano nello spazio e Shepard è la donna umana più famosa della Galassia.
Quando però, una ragazza del ventunesimo secolo approda in questo nuovo panorama, comincerà a chiedersi: Cosa ho lasciato indietro? Cosa troverò più avanti?
Partiamo anche noi, nei panni di Krystal alla scoperta di un mondo a noi sconosciuto e affrontiamo insieme le sue paure, le sue incertezze come se fossimo noi stessi i viaggiatori del tempo.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Per Shepard non fu facile arrivare alla capsula, LaFayatte aveva molte guardie del corpo tra cui alcuni di Eclipse, ma quando la vide rimase immobile di fronte a quel pezzo di storia. LaFayatte era impaurito e piangeve come un bambino abbracciando come poteva quello pseudo sarcofago -No! Non me la porterete via! "La bella addormentata", è un pezzo unico! Non l'avrai Shepard!- Janixe era stufa di quell'uomo viscido, lo afferrò per il colletto e lo sollevò da terra -Brutto idiota! Sai che quella persona là dentro è ancora viva? Non hai il diritto di mantenerla in criostasi, deve, ritornare tra noi!- Mordin nel frattempo cercava di interfacciarsi attraverso il factotum, ma si rivelò inutile -Shepard! Abbiamo un problema. Non si interfaccia col factotum. Dobbiamo portarla sulla Normandy! Subito!- il comandante calò il boss mafioso, ma sempre tenendogli il colletto lo avvicinò al vetro della capsula -La vedi? Se morirà sarà solo colpa tua!- lui era in lacrime -Ve lo giuro! La capsula funzionava stamattina, ma dopo un calo energetico la capsula ha cominciato a dare problemi- Mordin esclamò irritatissimo un "idiota" neanche troppo velato; mentre Garrus aveva assunto quell'espressione che Shepard definiva da "mastino" e la stava guardando nella speranza di poterlo giustiziare lì e subito. Shepard invece gli assestò un bel pugno nello stomaco, lo legò ad una delle sue statue e poi lanciò un messaggio alla pattuglia dell'Alleanza più vicina, se ne sarebbero occupati loro dell'arresto.

La corsa alla Normandy diede a Shepard una stretta allo stomaco come poche cose prima di allora, forse la sua decisione su Virmire ne fù la più prossima in linea di tempo. Garrus pensava che il suo comandante stesse per collassare dal nervoso, mentre vedeva Mordin e la Chakwas chiudere la porta dell'infermeria e bloccare le saracinesche. La luce della quarantena si attivò sopra la porta e Shepard quasi crollò. Garrus la tenne per un braccio e la fece sedere sulla prima sedia che ebbe a portata di mano, mentre Gardner le portava velocemente dell'acqua e zucchero. -Mio Dio...- le uscì dalla bocca come un rantolo, Garrus le porse il bicchiere che quasi lei rovesciò -Abbi fiducia Shepard, Mordin e la Chakwas sono i migliori. La salveranno!- Janixe era disperata si mise il volto tra le mani e delle lacrime le cominciarono a solcare il volto stanco, aveva ancora l'armatura sporca di sangue dei soldati, ma non era quello a sconvolgerla, ma tutto il sangue che aveva visto uscire da quel corpo inerte dentro lo pseudo sarcofago, quel colpo di tosse che lasciava intravedere del rosso. Forse era troppo tardi, cercava di dirsi che forse erano arrivati in tempo, ma quel "forse" la faceva imbestialire.

Garrus la scrollò e vide il volto stanco dell'amica -Forse è meglio se vai a riposare, quà non possiamo fare altro- Shepard mosse la testa con un segno di diniego, ma era troppo stanca perchè l'altro la prendesse sul serio, così la sollevò da un braccio e cercò di accompagnarla alla sua cabina.

Era l'ora di cena sulla Normandy, Gardner cercava di tenere alto il morale nella sala, ma il segnale di quarantena lampeggiava ancora sopra la porta dell'infermeria e nessuno sembrava avesse appetito, stavano tutti ad aspettare. Janixe era lì seduta, aveva discusso con Garrus perchè non voleva lasciare il posto, ma alla fine lui ebbe la meglio e la convinse a riposarsi tanto quanto le bastava per non tremare più come una foglia. Nemmeno Tali ricordava di aver visto il suo comandante in quello stato, le si avvicinò -Shepard come stai?- Lei alzò lo sguardo -Scusami Tali, ma proprio non riesco a toglierlo dalla testa... una ragazzina attaccata a dei tubi come un... come un... Dio!- Tali la abbracciò, non poteva dimostrarle col suo volto quanto anche lei stesse male. Poi tutta la sala rimase col fiato sospeso nel vedere la luce spegnersi. Shepard fu la prima a scattare in piedi. La dottoressa Chakwas uscì per prima, il volto stanco, ma sorridente, due parole -E' fatta!- fù allora che la sala esplose in un urlo di gioia e Shepard potè tirare un sospiro di sollievo. -Come stà?- volle subito sapere il comandante. -E' stabile, abbiamo avuto un bel da fare! Tutti quei tubi... le si erano quasi incollati alle vene fragilissime, ha perso un bel pò di sangue ma per un attimo ha ripreso conoscenza! Sono convinta che presto potrebbe alzarsi in piedi.- Mordin uscì allora dall'infermeria e prese dalla dispensa una bottiglia di vino asari, il suo preferito, e se lo trangugiò, poi andò a sedersi. -Consideralo un eufemismo quello di "vene fragili"- Shepard li guardò -Cosa devo dire all'Uomo Misterioso?- La Chakwas guardò Mordin e poi riportò lo sguardo sul comandante -Che è tra noi-.

Passarono un paio di giorni prima che la dottoressa chiamasse d'emergenza Mordin, Shepard dovette assisterli.

-Cosa succede?-

-Dottore mi dia una mano! Si stà svegliando ma è troppo presto!-

-Iniezzione. Subito!-

-Pronta!-

Shepard vide che la ragazza cercava di alzare una mano, la scena le ricordò quando si era svegliata la prima volta dopo la ricostruzione; la prese e la strinse cercando di fare attenzione e le sussurrò di calmarsi, che erano amici. Il diagramma del battito cardiaco era in aumento, ma quando la dottoressa le inniettò il tranquillante subito si ristabilì. Una vocina flebile passava dal respiratore appoggiato sulla bocca di lei -Do..v..e s...ono?- Shepard instintivamente le mise una mano sulla fronte incerottata -Sei al sicuro- le disse con voce ferma e rassicurante, dopo quello la ragazza tornò nel suo sonno profondo.

Mordin sgranò gli occhi -Shepard? Ha parlato?- lei annuì e sorrise. Era con loro!

Shepard se ne andò dall'infermeria seguita da Mordin che prese immediatamente la strada per l'ascensore, ma si bloccò davanti a Joker che si trovava all'interno.

-Scusi doc! Non l'avevo vista- esclamò lui con un tono di rammarico, Mordin gli disse di non preoccuparsi ed entrò in ascensore immerso nei suoi pensieri.

Joker lo aveva guardato bene, era nervosissimo a parere suo, ma preferì lasciar perdere per concentrarsi a fare qualche domanda al comandante.

-Comandante?- la trovò affacciata a uno dei vetri dell'infermeria, pensierosa, ma per lui lasciò correre e gli rispose -Sì, Joker?-

-Ero curioso di vedere la tanto decantata "Bella addormentata", mi sembra messa male!-

-Spero solo sia solo un "sembra" e non un "è"-

-Comandante lei ha fatto tutto quello che le era possibile fare, e i dottori hanno dato tutti loro stessi. Credo che se la "principessa" vorrà svegliarsi e vivere adesso dipenda da lei-

Shepard annuiva, in silenzio. Per lei era difficile vederla come un essere umano normale, l'aveva vista così fragile... eppure Joker aveva ragione, lui stesso era la prova della forza degli esseri umani contro le avversità.

-Grazie Joker, mi serviva proprio-

-Di niente comandante! Parlando d'altro... è carina vista da quì...-

Shepard lo scrutò un attimo, era sorpresa, in effetti non aveva pensato alla ragazza come possibile “bersaglio” da parte dei membri maschili del suo equipaggio, forse avrebbe fatto girare la testa ad alcuni di loro ed era certa che a Joker fosse tra quelli. Sorrise, e poi la guardò.

-Spero possa farsi conoscere, ha un aspetto gradevole non trovi?-

-Ti diverte prendermi in giro, è il tipo mediterraneo che mi fà girare la testa... quanti anni avrà?-

-La sua capsula è del 2013... ma lei dovrebbe avere all'incirca 20 anni, ma Mordin non ne è certo, il DNA sembra avere un problema...- disse Shepard preoccupata.

-Che sorta di problema?- si preoccupò Joker.

-Nemmeno io ho capito bene, ma sembrerebbe che la lunga esposizione agli ioni della capsula l'abbiano modificato... o forse è un primo stadio della formazione degli apparati meninginali che permettono i poteri biotici...-

-Sì insomma tutte cose alte del professore... ma aspetta hai detto 2013?- domandò più stupito che mai Jeff.

Shepard annuì e sembrò che apparisse un sorrisetto beffardo sulle sue labbra.

-E' rimasta là dentro per ben 172 anni terrestri, se sopravviverà avrà dai 190 ai 200 anni di età!-

Joker tirò uno di quei fischi da don Giovanni, e cominciò a ridere.

-Insomma è più vecchia di me, te e la Chakwas messi assiemi!-

-Col pregio di essere ancora giovane e carina!- Si affacciò la dottoressa col una sorriso tranquillo, stampato in faccia.

-Abbastanza grande direi!- quando la dottoressa rideva di gusto voleva dire che tutto stava andando per il meglio e i suoi compagni di conversazione si tranquillizzarono. Rivolsero uno sguardo benevolo all'infortunata al di là del vetro e poi andarono in mensa tutti assieme.

  
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