Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: tenerifeginger    26/12/2013    1 recensioni
"Non sono mai riuscito a spiegarmelo, ma c'è qualcosa tra Nick e Joe che non so tutt'ora descrivere."
Ed era vero. C'era un comune denominatore tra Nick e Joe che nessuno aveva mai calcolato, né in matematica, né in chimica.
Eppure i loro sguardi annullavano qualsiasi operazione possibile in natura.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Perché cazzo hai quelle valigie? >

Joe rimane fermo, spaventato e sbigottito sulla soglia delle scale, mentre Nick è a ridosso della strada.

< Vado via. Vuoi forse che te lo spieghi con un disegno o cosa? >
< Tu non vai da nessuna parte. > replica Joe, deciso.

< E cosa cazzo ho da fare qui? A cosa servo? Non ho alternativa: non ho te, quindi non ho nulla, non ho un cazzo, ma non capisci? Cosa dovrei fare, immaginare noi due a stringerci per il freddo mentre tu fai lo stesso, ma con lei? Cosa dovrei fare, rimanere a sperare che tu possa mai notare me tra tante? Spiegami, perché tu mi confondi: mi baci, mi dici di andarmene e mi ignori per poi chiedermi come sto e soprattutto guardarmi con quegli occhi pietosi. Mi accoltelli e mi chiedi se sto bene, e ti lamenti del sangue che getto. Io non voglio farti pietà né tantomeno voglio illudermi. Ho capito che qui, in questa città sono alquanto inutile. Ti sto guardando andare via e lasciarmi, ho provato a cercare qualcuno che si adatti a me come te. Non mi meriti, o forse sono io che non merito te: ho visto la fine prima che cominciasse e non ho saputo fare abbastanza per tenerti stretto e sono consapevole di non esserne all'altezza, mi dispiace. Ma ti ho dato davvero tutto quello che avevo, sono stato tutto quello che potevo. Ti immagino accanto a me in qualsiasi posto io sia, di notte, al freddo, al buio, sotto la pioggia, mentre cammino, mentre sto con gli altri. In ognuno cerco qualcosa di te, e immaginando che tu stia con lei mi riprometto di distruggere il pensiero di me e te insieme. Ma dove voglio andare? Senza te dov'è che vado? Tu lo sai, sono strano, ho sempre tenuto dentro qualsiasi cosa e di certo non avrei mai potuto confessarti che sei la ragione per il quale sono qui. Ti ho visto crollare e ti ho raccolto, e hai ringraziato lei. Io l'ho capito sai, sul pontile. Mi hai baciato non so per quale fottuto motivo, poi sei tornato a casa e hai fatto l'amore con lei, mentre io facevo l'amore con il tuo ricordo. Non hai pensato a come mi sia potuto sentire, eh? Ma chi vuoi prendere in giro? “Siamo sbagliati” Ma chi? Cosa? Sono solo i miei sentimenti sbagliati. Se mi amassi non mi avresti lasciato andare in questo modo, così, di punto in bianco. Ho costruito una prigione intorno a me di cui io e solo io ho le chiavi. Mi sento così stupido e ridicolo, di troppo. Ti avrei coperto e tenuto al caldo se solo tu me lo avessi lasciato fare, se solo ti fossi accorto dei miei occhi, se solo tu avessi avuto il coraggio di guardarmi. Quante volte ho trascorso la notte fuori casa senza che tu lo sapessi, certo, tu eri con lei. Joey, è che forse io mi aspettavo tanto ma non il “tanto” di un fratello.. Avrei voluto sentirti addosso e conservare il tuo odore per sempre. Fa freddo, vai dentro e copriti, lei ti sta aspettando. Voglio solo che tu sappia che forse non ti dirò mai più tutto ciò, ma credimi, non c'è niente come me e te insieme. Sei tutto quello che mi accade. >

< Nick .. io.. >

Nick osserva le lacrime di Joe rigare il suo viso, si chiede per quale motivo stia piangendo, se per ciò che gli aveva appena confessato o per il senso di colpa che prova nei suoi confronti.

< Ti prego, non piangere. Conservami dentro. >

Nick non ha intenzione di fermarsi a consolarlo, arrabbiato e deluso com'è. Sono le quattro e mezzo e la notte ha sprofondato la città in un freddo umido. Joe si è chinato e con il viso tra le mani piange, cercando di non fare rumore. Nick prende il manico delle sue valigie e osserva per qualche secondo suo fratello, per poi dirigersi alla stazione camminando lentamente, forse aspettandosi un richiamo. Intanto Joe si accorge dell'allontanarsi del rumore della valigia e comprende che Nick sta davvero andando via. Comincia a piovere e Joe non sa davvero cosa fare. Inseguirlo e tentare di fermarlo? Ma cosa sarebbe accaduto dopo quella notte, se Nick fosse rimasto lì? Avrebbe solamente continuato a soffrire; Joe finalmente comprende che suo fratello aveva davvero rischiato per lui, soprattutto quando rammenta di episodi ai quali lui non aveva mai dato così troppa importanza.

Un anno prima la loro mamma aveva per caso scovato le tasche del giubbotto nero di pelle di Joe e vi aveva trovato delle sigarette, gesto assolutamente impensabile e imperdonabile. Nick lo aveva intravisto mentre faceva finta di dormire, con gli occhi mezzi aperti; cosa poteva fare per salvare suo fratello? Quel mattino stesso aveva confessato a sua madre, prima che lei potesse vedere Joe, che aveva di nascosto indossato quel giubbotto e che dei suoi amici lo avevano convinto a fumare una sigaretta, avendogli poi regalato l'intero pacco. Nick aveva finto di piangere e di pentirsi davvero, supplicandole poi di non dire nulla a Joe poiché aveva indossato un suo indumento, cosa che odiava. A distanza di un mese Nick gli aveva raccontato tutto ciò, ma Joe lo aveva semplicemente ringraziato con un sorriso.

Decide di lasciarlo andare senza tentare di fermarlo. E' convinto di aver perso tutto, anche suo fratello, il suo più grande confidente. Lo osserva percorrere tutta la strada, con il suo passo svelto e scaltro e con le valigie pesanti. Immagina cosa potesse esserci all'interno di esse: cuffie e auricolari ovunque, iPod e dispositivi elettronici infilati tra vestiti e boxer. Al pensiero di suo fratello così disordinato Joe sorride, ma quelle parole che gli rimangono incastrate tra le ossa e, come se potessero comporsi tutte insieme, rimangono come un nodo alla gola, stretto e soffocante. Joe aveva pianto davvero poche volte, sempre per il medesimo motivo; si ritiene un tipo strano, insolito, con le abitudini più strane del mondo. Spesso la sua ragazza non le accetta, e finiscono sempre per litigare, ma è innamorata e avrebbe fatto di tutto pur di non perderlo. Nick invece, per le poche volte che avevano dormito insieme, non aveva mai fatto storie sulle sue sgradevoli abitudini; Joe non aveva mai fatto caso che era il solo con il quale Nick avrebbe condiviso le sue cose personali, cosa che non avrebbe mai fatto con nessun altro. Insomma, basti pensare che si era strappato il cuore e lo aveva messo nelle sue mani.

Joe è ancora sulle scale, seduto, con le ginocchia piegate e il viso tra le mani; l'orlo della manica destra è completamente intriso di lacrime e non riesce a smettere di pensare, per quanto ci provi. Il suo cuore sta chiamando Nick che è ormai lontano, distante anche fisicamente ed è impossibile poterci credere.

Sono le sei del mattino e la notte lascia il posto all'alba. Dopo intense riflessioni anche Joe ha intenzione di andare via, andare lontano senza avvertire nessuno e dove nessuno lo avrebbe trovato. Asciugandosi le lacrime, urlando dentro di sé le parole che non aveva avuto il coraggio di pronunciare, sale silenziosamente le scale promettendo a se stesso di salvare suo fratello e di salvarsi insieme a lui.

   
 
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