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Autore: Dhialya    26/12/2013    3 recensioni
Le scoppiò il cuore di felicità, sollievo, di una rinnovata emozione che le invase l'intero corpo, facendole tremare la voce e divenire gli occhi lucidi. Corse loro incontro, gli saltò addosso, assaporò i loro profumi da troppo tempo dimenticati.
Le sembrò di tornare a respirare dopo millenni.

Una creatura che ha atteso nell'ombra di una Narnia dimenticata per milletrecento anni il ritorno della speranza, di coloro che la strapparono alla Strega di Ghiaccio dandole una casa e l'affetto di una famiglia.
Il ritorno dei Pevensie, la guerra contro Miraz, la voglia di riprendersi la propria terra e la propria casa.
Un patto legato dal sangue ed inciso su pelle. Che supera il tempo, che si imprime nei cuori, che domina i ricordi.
-Dove ti sei fatta quella cicatrice?-
-Non è una cicatrice... -
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Famiglia Pevensie, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blood Legacy.
Prologo.
Memorie ghiacciate.








Se ne era innamorata.

Perdutamente.

Lo aveva sempre negato a se stessa durante l'Età dell'Oro, perché ammettere di essere caduta in quella debolezza che ti lega indissolubilmente a qualcuno non faceva per lei.

Non si era innamorata in particolare di qualcuno. Era caduta ai piedi di tutti e quattro. Un sentimento diverso, rispetto all'amore provato verso una persona, qualcosa che a parole non riusciva ad essere spiegato.

Famiglia.


Aveva mantenuto il segreto, quel sentimento che le era germogliato nel cuore, l'aveva visto crescere, mutare, maturare – ma rimanere sempre presente. Aveva custodito il divario di emozioni che le tormentavano i pensieri, insidiandosi nell'animo, aveva capito cosa volesse dire sentirsi completa o preoccupata per qualcuno.

Non poteva ammetterlo, perché semplicemente troppo orgogliosa e paurosa di accettarlo. Creatura reietta che aveva trovato un luogo in cui stare grazie alla pace che i Figli della profezia avevano portato, era vissuta loro accanto.

Beandosi delle loro presenze, ritrovando una serenità negatale, figlia di un passato che non ricordava.

E poi loro, un giorno, erano scomparsi. Inghiottiti da quella foresta autunnale che chiamavano casa senza fare più ritorno. Senza un saluto, senza una spiegazione.

Spariti nel nulla.


Era passato molto, molto tempo, d'allora. Così tanti anni si erano succeduti che aveva smesso di tenere il conto dei giorni. La foresta era cambiata di stagione in stagione, la vita aveva continuato il proprio corso.

Ricordava chiaramente la speranza che svaniva piano, lenta fiammella indecisa a spegnersi per sempre, il senso di smarrimento che l'aveva fatta sentire come se fosse succube di qualche incantesimo.

I sentimenti si erano sopiti. Le risate erano svanite. I sorrisi si erano fatti radi. Fino a non restare altro che un involucro di scorza ghiacciata e pensieri cinici.

Poi ci fu l'invasione. Le guerre. Gli attacchi. La distruzione degli ultimi ricordi che si permetteva di portare con sé.

Sarebbero mai tornati?


Non sapeva nemmeno lei come avesse potuto fuggire ai molteplici attacchi che Narnia aveva subito nel corso del tempo – e a cui era ancora sottoposta, alle volte. Le persone che aveva avuto l'onore di conoscere, con cui aveva convissuto una vita intera, se n'erano andate, in un modo o nell'altro.

La solitudine era stata l'unica cosa che non aveva mai smesso di farle compagnia.

Lei, frutto di un incanto maledetto risalente a millecinquecento anni prima, vedeva lo scorrere del tempo senza sentirne le conseguenze. Non sapeva bene cosa fare, se non continuare a nascondersi nel fitto dei boschi, al riparo tra le fronte verdeggianti e cullata dal suono del vento tra i rami, spettatrice silenziosa della caduta in rovina di un mondo che aveva imparato ad amare con tutta se stessa.


***


Quando li ritrovò, tutto il freddo che aveva sentito fino a quel momento sembrò sciogliersi.

Erano loro. Erano vivi. Erano tornati.

Le scoppiò il cuore di felicità, sollievo, di una rinnovata emozione che le invase l'intero corpo, facendole tremare la voce e divenire gli occhi lucidi. Corse loro incontro, gli saltò addosso, assaporò i loro profumi da troppo tempo dimenticati.

Le sembrò di tornare a respirare dopo millenni.








































































Ciao a tutti!
Allora: non prendetemi per pazza, lo so, ho tante altre cose in corso. ^^'

Garantisco che questa non sarà una storia lunga, anzi, quasi per nulla. Questo è una specie di prologo e ha volutamente una narrazione così, "particolare". Proprio perché la storia non ha molti capitoli gli eventi non sono tirati per le lunghe. Si può dire che è quasi un esperimento personale. C'è un nuovo personaggio e la trama è ambientata durante il Principe Caspian.
Grazie per aver letto,
Dhi.
   
 
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