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Autore: rainbowmusic    26/12/2013    1 recensioni
Dark e Harry, due Angeli. Un collegio, dove l' amore fra angeli del buio (oscuri) e della luce (lucenti) è proibito. La società segue le stesse regole della scuola e tutti hanno paura dell' esilio. Ma le regole sono fatte per essere infrante, no? Se vi ho incuriosito entrate e leggete :D spero vi piaccia
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amami o odiami. Entrambi sono a mio favore. Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore, se mi odi sarò sempre nella tua mente” - W. Shaekespeare

 

Dark e Harry. Una ragazza e un ragazzo, oscurità e luce, due facce complementari della stessa medaglia, lo yin e lo yang. Il male e il bene, angelo oscuro e angelo lucente.

Dark, capelli neri come la pece e lunghi fino alle spalle, occhi verdi gemma, pelle bianca come il latte, zigomi alti e tratti affilati, una spruzzata di lentiggini sulle guance immacolate. Denti bianchi e dritti, bocca sottile e rosa, fisico ben formato, attivo e dinamico. Il suo fascino era noto a tutti i ragazzi e alle ragazze della High School of Angels.

Un suo solo sguardo era in grado di gelare il sangue nelle vene di tutti, talvolta persino dei professori. Dalla sua bocca uscivano solo le parole più appropriate nel momento adatto, non parlava mai. Preferiva ascoltare, captare informazioni, osservare i comportamenti della gente in funzione delle situazioni che viveva.

Harry invece era il suo contrario. A lei lo accomunavano solo due cose: gli occhi e il sorriso.

Lui amava stare con la gente, ridere, scherzare con tutti. Non aveva problemi a fare nuove amicizie, grazie anche al fascino che esercitava su tutti coloro che gli erano accanto. Alto, muscoloso ma non esageratamente, pelle abbronzata, capelli ricci marroni.

Fra Dark ed Harry c' era sempre stato attrito. Ma era un attrito di attrazione repressa. Harry era attratto incredibilmente da Dark, nonostante ella fosse una degli Oscuri e lui uno dei Lucenti. La stessa cosa era per Dark, che non si spiegava questa attrazione fisica irresistibile.

Le regole della High School e della società erano chiare: nessun rapporto sessuale con angeli non della stessa specie, nessun rapporto in generale. Pena l' espulsione in ambito scolastico e l' esilio. Nessuno aveva mai trasgredito le regole nel collegio, per paura di essere espulsi, i rapporti erano principalmente in estate, quando tutti se ne andavano dal collegio e tornavano a Angel City, dai propri cari. Lì si era liberi di fare ciò che si voleva, ma tutto durava sempre troppo poco, tre mesi non bastavano per gli Angeli davvero innamorati, che finivano per ammazzarsi in modo da non soffrire al rientro a scuola. Pochi sopravvivevano, ma la società se ne fregava e continuava a proibire l' amore fra Oscuri e Lucenti.
Ma le regole sbagliate alla fine vengono cancellate, e in fondo le regole sono fatte per essere infrante...

Ora diamo inizio alla nostra storia...

 

#1

Camminavo lenta per i corridoi della scuola, stringendomi nella felpa pesante che mi arrivava sotto il sedere, fasciato da leggins neri. Le scarpe, Converse grigie, mi guidavano verso la mia classe. Iniziava un altro anno, pesante: questo era l' ultimo giorno prima dell' inizio, si andava a scuola per riincontrare i compagni, il giorno dopo sarebbe partita la tortura. Ero solo in terza, avevo ancora tanto tempo da passare rinchiusa in quella sorte di carcere.

Sulla soglia della porta vidi Harry, appoggiato allo stipite con un braccio. Mi sorrise beffardo, sapendo che con lui li davanti non sarei potuta passare.

  • Spostati Syles – sibilai fissando i miei occhi nei suoi

  • Se ti dicessi che non ne ho la minima intenzione? - ridacchiò avvicinando il suo viso al mio

  • Ascoltami – ringhiai – Non rompermi il cazzo, chiaro? -

  • Ce l' hai? - mi guardò dall' alto al basso. Gli arrivavo sotto il mento in tutta la mia altezza e i nostri visi erano decisamente troppo vicini. Vidi la sua lingua inumidire le sue labbra in modo provocante mentre lui continuava a guardarmi.

  • Styles, giuro che anche se non posso ti fulmino – dissi dandogli uno spintone cercando di spostarlo, inutilmente.

  • Se invece venissi un attimo con me? - ghignò – Tanto manca ancora mezz' ora prima dell' inizio delle lezioni di avviamento-

Stetti zitta. L' invito era allettante, molto. Non riuscivo a resistere ai suoi occhi, era durissima. Non sapevo che rispondere e dal nervoso mi morsi il labbro. I suoi occhi si illuminarono, prendendo il mio gesto come provocazione.

  • Allora? - incalzò

  • Dovrai prendermi con la forza, Lucente - ridacchiai

  • Oscura del mio cuore – mi prese in giro – Aspettati tutto, sempre. Da oggi in poi -

  • E' una minaccia? - godevo a prenderlo in giro, e per lui era sicuramente lo stesso.

  • No... un avviso – mi fece l' occhiolino e si spostò. Sentii il suo profumo invadermi le narici, facendomi agitare.

Strinsi i denti e andai a sedermi in fondo alla classe. Lui girò il viso verso di me e vidi che inconsciamente mi ero messa accanto a lui.

Alzai gli occhi e mi spostai, ma prima che potessi alzarmi lui era in piedi accanto a me.

  • Dove vai, piccola? - ghignò

  • Non chiamarmi piccola – ringhiai – Me ne vado lontano da te -

  • Stai qui... che male c' è? Non possiamo conoscerci meglio? - chiese sistemandomi un ciuffo di capelli uscito dalla coda dietro l' orecchio.

Annaspai. Non riuscivo a respirare, lui, i suoi occhi, il suo tocco, il suo profumo. Chiusi gli occhi e presi la sua mano, che si attardava a tornare a posto.

  • Fammi respirare... sei peggio di uno stalker -

Lui scoppiò a ridere e si sedette continuando ad avere un sorriso beffardo sulle labbra.

  • Sai piccola – disse – Sarà un bell' anno accanto a te -

La tentazione ebbe il sopravvento su di me e per la prima volta mi lasciai andare – Lo spero Styles... credo la tua stessa cosa -

Sorrise, sincero stavolta. Abbozzai un sorriso e mi preparai a un' ora pesantissima di lezione.

Poco dopo entrarono tutti gli altri, eravamo in 28, 14 oscuri e 14 lucenti; entrò infine la professoressa di arti magiche e cominciò il suo solito discorso di benvenuto.

  • Bentornati al vostro terzo anno di preparazione – disse sorridente – Spero che sia più leggero dello scorso, e io ho intenzione di metterci del mio per... non farlo accadere!! -

Strinsi i pugni. Quanto la odiavo, quanto! Piccole scintille di energia frizzarono attorno al mio pugno serrato, gelido. Sentii una mano calda stringere la mia e sciogliere ciò che avevo creato.

Me la lasciai accarezzare, accorgendomi troppo tardi che la mano era di Harry.

La ritrassi immediatamente e guardai l' autore di quel gesto. Rimase impassibile, tanto eravamo in ultima fila e non avrebbe visto nessuno che aveva la mano sul mio banco. La tenne lì e io la osservai. Grande, sicuramente con una presa formidabile, le vene sul dorso erano visibili. Si vedeva che faceva boxe. Mossi la mia accanto alla sua con finta nonchalanse e dopo poco le nostre dita si sfioravano. Mi piaceva questo leggero contatto, e credevo che per lui fosse lo stesso.

Ritrassi la mano appena sentii la sedia della professoressa stridere contro il pavimento della classe. Poco dopo uscì dall' aula e ci mettemmo tutti a chiacchierare. Evitai accuratamente lo sguardo di Harry per non fermarmi nei suoi occhi.

Lui però voleva che lo guardassi, voleva un contatto, e fu per questo che mi rivolse la parola.

  • Hai le mani gelide... sicura di non avere freddo? -

  • Sicurissima – risposi

Lui sorrise volgendo il viso verso le finestre, che ci offrivano la vista delle colline della valle. Più dietro, sulle montagne, c' era la Città Alta, sede del governo. Nessuno sapeva se i governatori fossero Oscuri o Lucenti... forse non erano nè uno nè l' altro. Il sangue mi si gelò nelle vene al solo pensiero che tutto fosse una menzogna.

  • Ragazzi, sedetevi, insomma!! - il professore di Pratica entrò in classe, sorridente come al solito.Lo guardai e mi sorrise. Lo adoravo, era come un secondo papà. Capiva come mi sentivo al volo, mi conosceva quasi più di quanto mi conoscessi io stessa.

  • Allora... che ne dite se ripassiamo un po' ciò che abbiamo fatto l' anno scorso riguardo a pratiche degli Oscuri -

Cominciammo a creare piccole scariche di energia. Notai che ero l' unica Oscura che riusciva a creare fulmini azzurri, tutti gli altri non ce la facevano e arrivavano solo ai verdi, letali per il veleno che contenevano al loro interno. Il professor Jngr si avvicinò a me e i suoi occhi azzurri e vispi si fissarono nei miei. Li vidi diventare brillanti di orgoglio e mi sorrise.

  • Quando hai imparato? - chiese

  • Non lo so... mi è uscito da solo appena ha detto che dovevamo crearlo -

  • E' un fatto alquanto raro per un Oscuro, dato che solo i più esperti riescono a crearlo con tale facilità... devo sospettare qualcosa? -

  • No, nulla, glielo giuro -

  • Molto bene... ragazzi, passiamo a pratiche tipicamente dei Lucenti -

Harry era particolarmente bravo. Eravamo l' orgoglio di quel professore e il fatto che fossimo vicini lo rese ancor più felice. Passammo l' ora a creare fulmini, scariche elettriche e a creare fuoco, acqua e vento da ciò che ci circondava. Qualche bionda dei Lucenti si bruciò i capelli, e si mise a urlare come una furia assatanata.

  • Potresti evitare di urlare? - disse il professore in calma totale, dirigendo verso la ragazza un rivolo d' acqua.

  • Ma profe ... i miei capelli!! - urlò in lacrime

  • Ricrescono – rispose lui con ironia

Scoppiammo tutti a ridere mentre lei ci guardava con odio.

  • Mi chiedo perchè tutte le Lucenti siano belle ma terribilmente vuote – mormorai

  • Beh, e io mi chiedo perchè le Oscure siano tutte socievoli tranne te – ridacchiò Harry

  • Sono di facili costumi, forse – ribattei con la ligua avvelenata

  • Mah... sta di fatto che tu non sei normale – mormorò Harry – I fulmini azzurri li sanno fare in pochi.. e dopo anni e anni di allenamento -

  • Se devi farmi complimenti non è il modo giusto – fissai il mio sguardo nel suo

  • Chiedo scusa piccola – ridacchiò

  • Cosa dovrei dire di te? Il fulmine dorato lo sa fare solo il Mush, il governatore, a quanto ne so.. forse però sono tutte bugie -

  • Non è il modo giusto di farmi complimenti – mi prese in giro

Lo guardai in modo strano e non so perchè ma scoppiai a ridere sommessamente. Aveva una faccia da bambino e non potei fare a meno di notare due timide fossette che gli spuntarono all' angolo della bocca mentre sorrideva.

 

 

 

E' il primo capitolo della seconda storia.. so che ho fatto aspettare un tempo esagerato, e vi chiedo scusa... non so quante recensioni riuscirò ad ottenere, spero almeno tre in modo da sapere che ci siete e che bene o male la storia vi ha interessate. So che avevo promesso una storia con protagonista Niall, ma non riusciva a venirmi in mente nulla.. e poi ieri sera l' illuminazione :3 beh, spero che vi sia piaciuto e aspetto i vostri pareri, in modo da regolarmi se continuare a scrivere o meno... buone feste <3

  
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