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Autore: lynn12    19/05/2008    3 recensioni
Questa volta un nuovo incarico porterà i nostri eroi su una nave da crociera, ma a causa di un imprevisto dovranno affrontare una situazione difficile e dai risvolti imprevedibili...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – Gelosia

-Ma che cavolo sta facendo?!-

Ryo aveva ascoltato ogni parola pronunciata dalla socia e la piega che stava prendendo la situazione non gli piaceva per niente. Quel viscido criminale ci stava provando con la sua donna!

-Lo sta distraendo mentre noi finiamo il lavoro- rispose secco Umibozu, mentre finiva di scassinare la porta della camera di Hirayama

Si erano già occupati di quella di Hara, piazzando varie cimici in punti strategici, e, mentre si avviavano verso quella dell’altro, Miki li aveva avvertiti del fatto che il proprietario stava tornando in cabina. Se non fosse stato per Kaori avrebbero dovuto lasciar perdere tutto.

Ryo e Umibozu piazzarono le cimici nella camera senza alcun problema, mentre Kaori intratteneva Hirayama.

-E mi dica, signor Hirayama, che lavoro fa?- gli chiese lei

-Sono un commerciante di pietre preziose, ma la prego, signorina, mi dia pure del tu e mi chiami Toshio- le rispose lui

-Solo se lei mi chiama Kaori-

-Kaori…Un bellissimo nome per una splendida ragazza. Dimmi, Kaori, sei in vacanza da sola?-

-Veramente sono in vacanza con il mio fidanzato, il suo socio e sua moglie, ma lui non pensa altro che al lavoro…- Kaori assunse un’espressione seccata -Pensi che anche adesso è chiuso nella nostra cabina con il suo socio e io e la mia amica siamo tutte sole-

-Se fossi io il tuo accompagnatore, non ti lascerei sola nemmeno un secondo per paura che qualcuno ti porti via da me- le sorrise Toshio malizioso

-Sei troppo gentile…-

Dall’altra parte, Ryo avrebbe volentieri raggiunto quella specie di viscido verme per cambiargli i connotati. Quella storia lo stava veramente facendo incazzare e la frase che udì subito dopo non servì di certo a calmarlo:

-Kaori, so che sei qui con il tuo fidanzato e forse mi troverai troppo sfacciato, ma vorrei chiederti di cenare con me questa sera- le propose Hirayama

-Non sei per niente sfacciato e io sarei molto felice di cenare con te- rispose lei –Sono stanca di accettare che quello stupido trovi un attimo per me-

-Benissimo, allora. Ti aspetto alle otto al mio tavolo, è il numero 305, vicino alle vetrate-

-Ci sarò-

 

-Ma che diavolo ti è saltato in mente?!- sbraitò Ryo non appena lei e Miki raggiunsero i due uomini nella loro cabina

-Ho distratto Hirayama prima che vi scoprisse, ecco cosa mi è saltato in mente- rispose irritata Kaori –Avresti preferito forse che andasse tutto a monte?-

-Non è questo il punto! Tutto ciò non era nei piani, ti sei avvicinata troppo a lui e hai corso il rischio di far saltare la nostra copertura!-

-Non mi sembra proprio. E poi lo sai meglio di me che a volte gli imprevisti fanno sì che i piani vadano cambiati!-

-Ha ragione lei, Saeba- intervenne Miki –Kaori è stata brava e ci ha evitato un sacco di problemi, perciò non vedo perché tu debba essere arrabbiato…O forse sei geloso perché Hirayama si è invaghito di Kaori?-

Mentre Umibozu ridacchiava, Ryo si voltò verso di lei, lanciandole un’occhiataccia.

-Potreste lasciarci soli, per favore?- sibilò

Scuotendo la testa, Miki e Umibozu si diressero verso la porta, ma, prima di uscire, la donna guardò Kaori e le fece l’occhiolino, poi le sussurrò:

-È cotto a puntino!-

Dopo di che, sparì velocemente chiudendosi la porta alle spalle, per paura che Ryo le lanciasse dietro qualcosa. Quando rimasero soli, Kaori si incamminò verso il bagno senza dire una parola.

-Dove stai andando? La discussione non è ancora conclusa- la fermò Ryo

-In realtà non dovrebbe essere nemmeno cominciata- replicò lei –Ho agito nel modo giusto e lo sappiamo entrambi, se hai bisogno di sfogare la tua rabbia, o meglio, la tua gelosia trovati qualcun altro con cui farlo!-

Detto ciò, si sbatté la porta del bagno alle spalle. Ryo, nervoso, si passò una mano tra i capelli e cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza. Odiava ammetterlo, ma Kaori aveva maledettamente ragione. Lei era stata brava, aveva evitato a lui e a Umibozu un sacco di grane e lui non aveva motivo di rimproverarla… Solo che era geloso. Geloso marcio. Pensare che Hirayama avesse parlato con lei, l’avesse guardata vestita solo di quel minuscolo costume marrone gli faceva venire il sangue alla testa. Non aveva mai sperimentato una sensazione simile. Non era mai stato geloso delle altre donne che aveva avuto, ma con Kaori era diverso. Si era scoperto possessivo verso di lei. Non tollerava che gli altri uomini la guardassero con malizia, o peggio ancora, cercassero di abbordarla. Lei era sua.

Guardò la porta dietro alla quale si trovava Kaori. Sentirla flirtare con Hirayama e il desiderio che da anni covava per lei gli avevano fatto perdere la testa. Sapeva che se glielo avesse spiegato, che se si fosse scusato, lei avrebbe capito e lo avrebbe perdonato, ma prima aveva bisogno di calmarsi, altrimenti avrebbe detto qualcosa di stupido e avrebbero ricominciato a litigare. Perciò, si diresse verso la porta e uscì dalla stanza, afferrando nel tragitto il suo pacchetto di sigarette. Di solito, quando era arrabbiato o nervoso, il metodo migliore per farlo calmare era il sorriso di Kaori. Tuttavia, vista la situazione, si sarebbe dovuto accontentare di una sigaretta e un po’ d’aria fresca.

 

Quando Kaori si decise a uscire dal bagno, Ryo non c’era più. Si era concessa un lungo bagno, armata di lettore mp3 alle orecchie, e ora si sentiva più calma. Il comportamento del partner l’aveva veramente irritata. Erano anni che si sentiva muovere rimproveri a causa del suo lavoro e decisamente ne aveva abbastanza. Soprattutto perché stavolta non aveva nessuna colpa e lo sapeva. Ryo si era comportato così solo per stupida gelosia. Cavolo, ma stava solo recitando! Cosa credeva, che le avesse fatto piacere essere carina con quel criminale? Tuttavia, conosceva bene Ryo e sapeva che, oltre a essere possessivo oltre ogni dire, era anche molto protettivo e non gli piaceva per niente saperla vicina ad un potenziale pericolo. Sospirò. Quanta pazienza ci voleva con quell’uomo! Con un leggero sorriso, decise di uscire e andare a cercarlo.

Lo trovò a poppa, appoggiato alla ringhiera e intento a fissare il rimescolio di acque causato dai motori della nave sotto di lui, una sigaretta ormai finita tra le labbra. Si mise accanto a lui, guardando l’azzurra distesa dell’oceano che all’orizzonte si fondeva con il cielo. Per qualche minuto rimasero in silenzio, alla fine fu Ryo a romperlo:

-Mi dispiace per prima- mormorò lasciando cadere la sigaretta in mare, senza però voltarsi verso di lei

Kaori guardò il suo profilo, stagliato nel blu.

-Ryo, quando ti deciderai a capire che ormai faccio parte di questo mondo quanto te?- gli disse –So bene che il tuo comportamento deriva dalla preoccupazione per me, ma City Hunter siamo noi due, insieme, non puoi pretendere che io me ne resti in disparte a guardare-

Lui si voltò verso di lei.

-Tu hai ragione, è solo che…Saperti in pericolo mi fa andare fuori di testa. Se ti succedesse qualcosa…-

Lei gli premette due dita sulle labbra.

-Lo so. Anch’io morirei se ti perdessi- sussurrò poi

Ryo le prese la mano e ne baciò il palmo. Poi l’attirò a se e la baciò.

 

 

  
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