Partecipa alla Christmas Challenge indetta sul gruppo facebook Fiction Challenges II da Valerim Donanomi.

Steve assottigliò un occhio e spalancò l'altro, le iridi azzurre gli brillarono. Si appoggiò alla porta e strinse lo scudo.
“Avevo promesso a questi bambini una buona Vigilia di Natale, non la possibilità di un attacco dei Chitauri” borbottò.
Il brusio in sottofondo era coperto da una serie di strilla.
“Gli infanti troveranno lieta questa insolita festa midgardiana con il nostro valido aiuto e la promessa sarà rispettata” sancì Thor con il vocione.
Raddrizzò il cappello rosso da Babbo Natale e sorrise. Tony raddrizzò le corna da cervo sul capo di Loki. Loki socchiuse gli occhi verdi, espirò aria dal naso tendendo le braccia e guardò verso Tony con sguardo duro. Tony ghignò, scrollò le spalle facendo un passo indietro e la fine del berretto verde da elfo gli sfiorò la sciarpa.
“Non guardare me. Io ho solo promesso di addobbarti, non di non farti distruggere nulla” disse.
Loki si morse il labbro, alzò la mano toccando la punta di una delle corna e sibilò a denti stretti.
“Questo non migliora la tua situazione, Stark”.
Thor si sporse facendo ondeggiare il lungo mantello vermiglio, diede una pacca sulle spalle di Tony facendogli ricadere di lato il cappello a strisce verdi chiare e scure. Thor diede un paio di colpetti sulla spalla sinistra del fratello all'altezza del collare di pelo bianco e un pugno sulla spalla di Steve.
“Già la gaiezza ci accompagna in questo incontro fortuito tra me e le persone a cui più ormai tengo” sancì Thor.
Steve sorrise, scosse il capo e si voltò.
“Almeno uno di voi lo ha capito lo spirito natalizio, ed è un asgardiano” disse gentilmente.
Tony sogghignò, si portò la mano alla spalla massaggiandola e con l'altra rizzò il berretto da elfo.
“Sono abbastanza sicuro che avere due divinità nordiche in casa nel giorno che precede quello più famoso della cristianità sia totalmente fuori dallo spirito natalizio”.
Loki si passò la mano sul collare di peli bianco sentendolo morbido sotto le dita, sospirò guardando la sfera di pelo alla fine del berretto rosso di Thor ondeggiare battendo contro il mantello cremisi. Loki scosse il capo, chiuse gli occhi abbassandolo e lo riaprì.
"Io non devo mantenere alcuna promessa. Cosa m'impedisce esattamente di distruggere questi miseri travestimenti?".
Una bambina si avvicinò, si raddrizzò il fiorellino rosa che indossava nei capelli e si alzò sulle punte.
“Sei un folletto?” domandò.
La maestra corse verso di lei, la sciarpa gialla che indossava le sbatté ripetutamente contro la camicetta cremisi. Le afferrò la mano, sbatté gli occhi e la tirò indietro. Guardò Tony e si leccò le labbra.
“È qui per una sorta di servizio sociale di riabilitazione?” domandò.
Tony guardò la maestra, le sorrise piegando il capo di lato e si indicò. Allargò il braccio verso Steve e Thor, lo spostò verso Loki e socchiuse gli occhi dalle iridi castano scuro liquide.
“Siamo qui perché il nostro valoroso Capitano ha fatto promettere a Babbo Natale che domani condurrà la sua renna preferita nelle case di tutti i bravi bambini”.
Si chinò, poggiò un ginocchio in terra e fece l'occhiolino alla bambina.
“In realtà ho fatto tutto io, da bravo folletto, ma non dirlo, o Babbo Natale si offende” sussurrò.
Loki strinse le labbra, sospirò guardando la bambina e socchiuse gli occhi.
< Non c'è molta differenza tra gli infanti midgardiani e i miei figli, se non l'aspetto > pensò.
Un bambino biondo dalla camicia a quadretti rossi, una bambina pallida dal maglione verde e una bambina dall'aspetto orientale dal vestito violetto corsero verso Thor. Gli saltellarono intorno dimenando le mani, un bambino gattonò fino al mantello e lo tirò.
“Babbo Natale, Babbo Natale!” gridarono più voci.
Due bambine dalla pelle scura lo superarono e corsero verso Tony.
“Iron Man è un folletto di Babbo Natale?” domandarono.
Loki roteò gli occhi, indietreggiò fino a raggiungere Steve e gli si mise alle spalle. Guardò verso Thor osservando i bambini saltellargli intorno, si voltò guardando Tony. Tony si sedette sui calcagni, piegò il capo in avanti.
“Ah, in realtà io sono il folletto che decide chi va nella lista dei buoni e chi in quella dei cattivi. Poi lo dico a Babbo Natale e lui insieme alla sua renna magica porta i regali a tutti” spiegò.
Loki scosse il capo, incrociò le braccia piegando il capo di lato; le corna da renna scivolarono leggermente all'indietro sul capo moro.
“Sembra essere molto partecipe, per non aver promesso nulla”.
Steve si voltò verso di lui e gli raddrizzò le corna finte e sorrise.
“È perché lui i bambini non li sopporta” disse ironico.
Prese un bambino per i fianchi, il piccolo strinse la presa sul manico di mjolnir e Steve lo prese in braccio. Accentuò il sorriso vedendo sette bambini appesi alle spalle del principe asgardiano. Appoggiò il bambino per terra e lo vide correre verso Tony, si girò e raggiunse nuovamente Loki.
“Grazie per avermi aiutato a mantenere la mia promessa, forse mi ero sbagliato su di te” sussurrò.
Loki si voltò, guardò il bambino saltare al collo di Tony. Tony rise, gli passò la mano tra i capelli e si sedette a gambe incrociate.
“... E poi ha iniziato a nevicare. Babbo Natale non sapeva davvero cosa fare, ma io avevo a disposizione un intero arsenale di giocatoli da modificare per il mio genio ...” disse, dimenando le mani.
Loki sorrise, rilassò le spalle addolcendo lo sguardo.
“Non solo su di me, Capitano”.