Tu sei la mia musa

Capitolo 15-Come musica.
Erano passati più o meno quattro anni dal matrimonio tra Gohan e Videl e i due adesso vivevano nella loro nuova casa sui monti Paoz, assieme a Pan, la loro figlioletta.
In quella casa succedeva di tutto di più. A volte, anzi, molte volte, madre e figlia si alleavano per fare scherzi al povero sayan, d’altronde era in minoranza in quella piccola famiglia. Anche se era circondato dalle donne, dalle sue donne.
Non passava giorno senza che i tre non si fossero divertiti.
Era una calda domenica mattina e il mezzo-sayan stava beatamente dormendo spaparanzato sul letto. Una gamba era coperta dal lenzuolo, l’altra fuori dal letto penzolante, la bocca aperta, un braccio sotto il cuscino e l’altro steso in orizzontale sul materasso.
Il piccolo grande Gohan dormiva beato e sarebbe stato proprio un peccato svegliare quell’angelo no?
Beh, per Videl e Pan era ormai un’abitudine svegliarlo con qualche scherzetto.
-Allora Pan, hai capito che devi fare?-
-Certo mamma-
La piccola Pan, di soli quattro anni, dopo aver ascoltato il piano della madre dalla cucina, prese la rincorsa e si fiondò alla velocità supersonica in camera dei genitori, saltando con peso sulla pancia del padre, urlando: “Papà, papà, alzati dobbiamo andare al Luna Park! Me lo avevi promesso!”
Il povero Gohan, che a stento era riuscito a trattenere un urlo di “dolore”, rispose.
-Pan, così mi fai male! Smettila di saltare, fermati!-
Dopo un po’ Pan si calmò e cercò di alzare il padre dal letto.
Gohan vide la moglie che, a stento tratteneva le risate, stava preparando la colazione.
-E’ di nuovo opera tua vero?-chiese ancora un po’ assonnato il sayan.
-Sì. Era l’unico modo per svegliarti. Dai adesso fai colazione e andiamo al Luna Park!-rispose Videl stampando al sayan un bacio sulla guancia al marito.
Dopo che il mezzo-sayan ebbe finito di mangiare, i tre si avviarono al Luna Park.
Non era molto affollato anche se era estate.
Mentre Gohan e Pan facevano le giostre, Videl li aspettava seduta sulle panchine.
Andava tutto bene finché non vide una persona, purtroppo, a lei conosciuta che avanzava verso la donna.
Videl per poco non perse un battito quando riconobbe la persona che pian piano si avvicinava sempre di più.
La terrestre in quel momento disse una cosa ma ne pensò un’altra.
“Gohan vieni subito qui!”
-Sharpner…-
La figlia di Satan si alzò subito quando l’uomo era a pochi metri da lei.
-Che vuoi Sharpner?-
-Come? Non sei felice di vedermi?-
-Per niente!-
-Dai ammettilo. Ti sono mancato vero?-
-Non credo proprio!-
-Dai! Non essere così scontrosa con quello che sarebbe potuto diventare tuo marito. A proposito, cosa ci fai qui tutta sola? Dove il tuo Gohan eh?-
-Non sono affari che ti riguardano. E adesso ti consiglio di andartene se non vuoi essere picchiato a sangue!-.
Sharpner prese violentemente il braccio di Videl.
-Dai su basta fare così Videl. Non è da donne mature fare così!.
-Non. Mi. Toccare!-
-Che sta succedendo qui!-intervenne prontamente Gohan mentre si avvicinava ai due con Pan seduta su una spalla.
“Quanto amo la puntualità di Gohan” pensò la donna.
Il mezzo-sayan, che quando aveva visto la scena da lontano già si era incupito, notando chi stava importunando sua moglie si incavolò ancora di più. Ma cercò di restare calmo per non far spaventare la bambina.
-Senti adesso la finisci di darle fastidio e te ne vai se non vuoi altri guai!-cercò di essere il più pacato il mezzo-sayan.
Sharpner mollò la presa su Videl ma restò impalato lì.
-Credo proprio che tu la mia lingua non riesci a comprenderla. Ti ho detto di andartene!-.
-Papà…-Gohan aveva alzato troppo la voce e Pan si era spaventata nel vedere suo padre così.
-Gohan calmati. Pan si sta spaventando!-cercò di calmarlo Videl prendendo in braccio Pan.
Il mezzo-sayan in quel momento avrebbe voluto uccidere Sharpner con le sue stesse mani, ma ci stava quella di Videl che stringeva la sua.
Solo così riusciva a calmarsi, più o meno.
-Sharpner, vattene via per sempre! Non devi farti più vedere qui se ci tieni alla tua vita!-parlò Videl.
Ma l’uomo non si mosse. Sorrisetto arrogante, occhi che puntavano su Gohan, come se volessero incitare il mezzo-sayan a colpire il nemico.
Ma il primogenito di Goku non doveva cedere alla sua furia distruttiva, ci era già cascato una volta, pagando a caro prezzo. Non ci sarebbe cascato ancora una volta.
Avrebbe potuto soltanto pestarlo, ma non ammazzarlo di botte.
Lasciarlo impunito però non avrebbe avuto senso. Quell’essere doveva pagare molto caro.
Videl, notando che Sharpner non se ne andava, sussurrò a Gohan.
-Aspetta due minuti che io e Pan andiamo via e poi fa quello che vuoi, ma non ucciderlo. Fagli soltanto molto male-.
L’uomo annuì e iniziò a contare a mente, mentre Videl e Pan andavano in macchina.
La piccola si girò verso il padre, notando il suo volto cupo e arrabbiato. Non lo riconosceva.
Finalmente per Gohan i minuti passarono e lui si avventò letteralmente sul corpo di Sharpner.
Pugni, calci, gomitate, testate. Il mezzo-sayan stava letteralmente picchiando Sharpner. Da tanto tempo che voleva farlo, si ricordò però quello che gli aveva raccomandato Videl. Di non ucciderlo. In modo da non far uscire di nuovo la sua furia distruttrice.
Mentre picchiava il suo nemico, lo insultava in tutti i modi che conosceva. Perché quell’essere aveva fatto ciò che non doveva fare. Aveva abusato della sua donna, l’aveva ferita, sia fuori che dentro. Erano passati quasi cinque mesi prima che i due rifacessero l’amore. Prima di riavere una completa fiducia l’uno nell’altra.
Dopo dieci minuti di pestaggio, il mezzo-sayan se ne andò abbastanza soddisfatto.
Andò prima in bagno per sciacquarsi le mani sporche di sangue e poi ritornò in macchina per tornare a casa.
Quando i tre furono a casa, Videl mise a dormire Pan e si diresse verso Gohan che stava guardando la TV.
-Ah! Ancora con questi film con gli spari!-si lamentò Videl.
Gohan rise.
-Amore, si chiamano western, non “film con gli spari”. E comunque di certo non mi vedrò Sex and the city, come fai tu!-
Anche la donna rise.
Il sayan prese Videl per la vita e avvicinò il suo volto a quello di lei.
Si scambiarono un dolce bacio sulle labbra.
E in quel momento Gohan disse:
I tuoi grandissimi sogni i miei risvegli lontani
I nostri occhi che diventano mani
La tua pazienza di perla le mie teorie sull'amore
Fatte a pezzi da un profumo buono
Il tuo specchio appannato la mia brutta giornata
La mia parte di letto in questa parte di vita
Il tuo respiro che mi calma se ci appoggi il cuore
La nostra storia che non sa finire
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Mai mai
Le nostre false partenze i miei improvvisi stupori
Il tuo “sex & the city” i miei film con gli spari
I nostri segni di aria in questi anni di fuoco
Solo l'amore rimane e tutto il resto è un gioco
I tuoi silenzi che accarezzano le mie distrazioni
Ritrovarti quando ti abbandoni
Il nostro amore immenso che non puoi raccontare
E che da fuori sembrerà normale
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Siamo stati sulla luna a mezzogiorno
Andata solo andata senza mai un ritorno
E abbiamo fatto piani per un nuovo mondo
Ci siamo attraversati fino nel profondo
Me c'è ancora qualcosa che non so di te
Al centro del tuo cuore
Che c'è?
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
Che non potrà finire mai
 
I due si scambiarono un altro bacio molto più appassionato, il primo di una lunga serie.
La donna infilò la mano dentro la maglia del sayan, mentre Gohan spegneva la Tv e senza mai staccare le sue labbra da quelle di Videl, prese in braccio la donna e se ne andarono in camera.
Il loro amore aveva vinto su tutte le avversità che avevano affrontato.
E un po’ era anche grazie alla musica. Alla loro musica.


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Angolo autrice:
Ma buon salve miei cari lettori! Ecco a voi...sniff...l'ultimo capitolo di questa song fic...buahhh mi mancherete! (a noi non ci mancherai invece NdVoi).
Comunque. Perdonate il ritardo nel postare questo ultimo capitolo ma ho avuto un bel pò di problemi.
Prima di lasciarvi però voglio augurarvi un sereno e felice natale che è già passato, e un felice anno nuovo. 
Seconda cosa, spero che tutti voi possiate vedere al cinema il 1° e il 2 febbraio il nuovo film di dragon ball z battle of gods che uscirà anche qui in italia yeee.
Bene adesso devo andare, mi mancherete. Ma se volete ancora segurimi, anche se ne dubito, potete leggere i continui delle altre mie long fic.
Voglio ringraziarvi tutti, ma specialmente una persona in particolare. Giulia Pierucci. A volte sono solita scrivere poemi, ma adesso proprio non posso, te lo farò un'altra volta. Voglio soltanto ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me,  grazie infinite! <3
Bene adesso vado veramente
A presto 
Niky Son
Ringrazio Rohan per avermi ricordato di mettere il titolo e l'autore del capitolo. La canzone che ho usato è Come musica di Jovanotti.