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Autore: _Fux_    26/12/2013    3 recensioni
ATTENZIONE: Continuo di "It hurts", "I wasn't enough", "I care. That's why I hate me", "Scared", "Fr-fried?" [serie"Love hurts (?) http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=9625&i=1 ] :)
Pov!Chiara
-Quando vieni riempito da una marea di emozioni e di ricordi all'inizio ti sembra quasi di scoppiare.
Poi però ti ci abitui e quella sensazione di pienezza diventa piacevole, confortevole.
Cosa succede quando, improvvisamente, tutto quello che ti riempiva se ne va per i fatti suoi?
Succede che stai male, malissimo.
E Chiara lo sa.
Fortunatamente un suo amico -o quasi- le fa capire che è ancora dentro di lei, la forza per andare avanti-
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love hurts (?)'
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Games of words

 

Il mondo è bello perchè è vario avariato.

Il mondo è avariato, altrochè vario.

E per essere non è nemmeno bello...

Anzi, fa proprio schifo.

Specialmente quando tu stai cercando di sfogarti sul tuo diario segreto -ok, su un pezzo di carta strappato dal quaderno di matematica, ma dettagli- e un impiccione dietro di te non fa che sbirciare ciò che stai scrivendo...” e, a prova di ciò che ho appena finito di incidere in inchiostro blu con la mia calligrafia un po' storta, si leva da dietro le mie spalle una risatina leggera.

Per l'appunto.

Scusa, hai ragione, stavo sbirciando” ammette lui.

Lui chi?

Lui è...

Ammetto di non averne idea.

Insomma, sono anni che andiamo a scuola insieme, l'ho visto un sacco di volte, ma non riesco proprio a ricordare.

Sono sempre stata una frana con queste cose, e la mia memoria molto più che corta non aiuta...

Però so che il suo è un nome strano.

No, non strano: esotico, forse.

Già, ho notato” alzo un angolo della bocca e faccio spallucce: non è che abbia scritto chissà quali segreti.

Mi dichiaro colpevole, vostro onore! Comunque... Perchè?” indica con un gesto del capo il foglio che si trova sul tavolino di legno;

Perchè... Cosa?

Perchè hai scritto quelle cose?” mi specifica, e anche se non ne sono molto entusiasta, gli rispondo: “Perchè me le sentivo

Te... Te le sentivi?” continua inarcando sempre di più un sopracciglio, gesto che ricopio immediatamente: “Pensavo che fosse una prerogativa delle adolescenti donne quella di essere impiccione!

Dai, voglio capire” e sembra serio mentre lo dice, pare davvero interessato a quello che ho da dire -che è anche un po' quello che vorrei urlare, giusto per sfogarmi- così ci provo con tutta me stessa, a spiegargli quello che penso ma che nemmeno io ho capito tanto bene:

Hai presente quando senti qualcosa? Ma la senti per davvero? Non quando ti scivola semplicemente addosso, non quando a malapena te ne accorgi, no. Io parlo di quelle cose che ti entrano dentro a forza, senza nemmeno chiederti il permesso, il più delle volte. Parlo di quelle cose così grandi che per farsi spazio dentro di te stralciano e rompono e si fanno largo. Ma sai? Quando le senti, quelle cose, non te ne frega un beato cavolo del male che ti fanno per farsi posto.

E ti marchiano a fuoco, dall'interno.

Un marchio che nessuno può vedere, nemmeno tu, ma lo senti.

Lo senti, e quando lo sfiori con la mente ti senti completo, in pace con te stesso e, beh, ti senti bene.

Quel... Quel provare così tante cose all'inizio fa male, non sei pronto, non sei abituato: ti sembra troppo e potresti scoppiare, ma alla fine non lo fai; non succede mai, e quella sensazione di pienezza finisce per essere piacevole, amica, una ragione d'essere, quasi.

Ma nessuno ti dice che quella sensazione di pienezza sarà per sempre.

Per me non lo è stato.

Così, un giorno, improvvisamente, tutto ciò che mi riempiva se n'è andato, mi ha abbandonata, mi ha svuotata.

E la sensazione di essere vuoti, dopo essere stati pieni e al caldo così a lungo, fa più male di ogni altra cosa, perchè ti lascia un buco enorme...

E sai cosa?

I buchi vanno riempiti, e se non lo fai tu, lo fanno da soli.

Ma sai con cosa si riempiono?

Con rabbia, amarezza, delusione, e a volte pure con ricordi.
E quelli sì, cazzo, che fanno male.

Persino quelli felici, perchè non tornano più.

E preferisci sentirti solo e vuoto, piuttosto che sentire tutte quelle schifezze e ricordare tutte quelle cose; ed è per questo che scrivo: per svuotarmi.

Ma poi i buchi si riempiono sempre, e bisogna ricominciare da capo.

Ma sai qual'è il problema ancora più grande?

Che le cose che prima mi riempivano, non erano cose, ma era solo una persona.

E se ti capita, fidati amico, allora sì, che sei nei guai.” concludo sospirando e lasciandomi andare sulla sedia.

Il ragazzo -che nel frattempo ha occupato la sedia di fianco alla mia- si passa una mano leggera sul suo ciuffo di capelli corvini: “Oh, wow. E' profondo! Ed è... Beh, visto da questo punto di vista hai proprio ragione, è una gran bella merd... Fregatura.”.

Mi scruta a lungo negli occhi, prima di confessarmi una cosa: “E' vero che non ci conosciamo per davvero, ma ci siamo scontrati diverse volte per i corridoi, e sai?

Ogni volta che incontravo il tuo sguardo, pensavo che tu fossi una che volesse spaccare il mondo. Ma non è una cosa brutta, eh! Perchè forse volevi solo ricostruirne uno migliore, e avevi questa specie di... Forza, ecco. Sì, direi che chiamarla forza è appropriato. Ora invece sembri esserti semplicemente... Lasciata andare. Ma dovresti continuare. A reagire, intendo. Non lasciare che i fatti sembrino più potenti di te, perchè non lo sono. La forza che ho sempre visto in te... Sono certo che sia solo nascosta, ecco.”.

Aggrotto le sopracciglia e mi mordicchio un labbro, poi mi distendo in un sorriso, perchè mi sento un pochino sollevata, ed inizio a vedere le cose un po' più chiare -che poi, considerando il mio nome, la cosa è pure un po' buffa- : “Già, hai ragione!”.

Certo, modestamente, io ho sempre ragione!” si da arie con fare da divo, e lo zittisco con una gomitata amichevole nel fianco: “Ma piantala!" ed insieme ridiamo, poi vengo colta da un'illuminazione: “Zayn!

Dimmi!

No, niente, solo che mi è tornato in mente ora il tuo nome... non lo ricordavo!” ammetto ridendo, e lui fa l'offeso: “Ma come! Tutti mi conoscono!” -il che è anche piuttosto vero, ad essere onesti- “Io il tuo lo sapevo!” continua poi, ma non mi frega: non sono ancora così smemorata da non ricordarmi che porto al collo una collana con scritto “Chiara” !

Suonata la campanella che segnala la fine dell'intervallo prendiamo a camminare verso l'aula di spagnolo; “Allora? -mi chiede- Farai tornare quello sguardo nei tuoi occhi?”.

Abbozzo un sorriso: “Ma come, non lo vedi? Sta già tornando”.

Ed è così; posso sentire i miei occhi che erano così freddi e duri iniziare a sciogliersi per tornare quelli caldi di un tempo.

Perchè in fondo è vero che per rialzarsi, bisogna prima essere caduti...

Ma non c'è nulla di male nell'essere aiutati da qualcuno.

Sentendo una voce familiare mi volto, e incontrando un paio di occhi azzurri che mi guardano inizio a pensare che forse, dopotutto, non tutto è perduto.





Ed ecco ritornare, a grande richiesta, (Caccola, tanto non ci crede nessuno!) il Pov!Chiara!
Bene, pare che i miei personaggi abbiano come prerogativa quella di essere dei complessati che si fanno tanti di quei viaggioni mentali che nemmeno dopo avere fumato chissà che cosa XD
C'est la vie...
Dunque, non credo di avere molto da dire, anche perchè non riesco a ragionare, ora come ora haha
Boh, new entry Zayn, perchè secondo me è una persona con cui si può parlare, non so nemmeno io perchè XD
Anyway, il nostro amico entra in scena e fa capire a quella scema (detto con affetto) che non deve continuare a vedere tutto buio e a piangersi addosso senza fare niente, ecco.
Ed era pure ora!
Ok, scappo, perchè sdo bale!
Sì: raffreddore, mal di gola, tosse -regali del mio amato fratellone- e visto che mi voglio bene, pure mal di testa!
Un abbraccio enorme, buone feste <3
Fux

   
 
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