Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Iris214    26/12/2013    3 recensioni
Seguito di "Between Blood and Love".
Dopo una divertente vacanza con Stefan, Liza torna in città intenta a voltare finalmente pagina. Ma le cose a Mystic Falls sembrano aver preso una piega inaspettata. Kol è apparentemente svanito nel nulla, mentre Klaus, seppur presente, sembra intenzionato a costruirsi un futuro con Caroline. Una nuova minaccia, nel frattempo, incombe sui protagonisti...
- Dal primo capitolo -
I capelli le ricadevano liberi sulle spalle, mossi appena dal vento che soffiava su Mystic Falls. Liza respirò quell'aria, immaginando fosse la stessa che, in quel momento e da qualche altra parte, stava accarezzando il viso e il corpo del ragazzo che amava. Ma dov'era Kol? Non riusciva a smettere di chiederselo, nonostante la consapevolezza che fosse sbagliato...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Kol Mikaelson, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dark Paradise'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Black holes and revelations

 

Il pensare divide, il sentire unisce.
Ezra Pound



Liza scostò appena le tende della sua finestra per guardare il cielo plumbeo oltre i vetri. La pioggia era caduta incessantemente per tutta la notte e, nonostante la tregua di quel momento, avrebbe dovuto attendere forse ancora un giorno prima di rivedere il sole. Ripensando agli avvenimenti della sera precedente, un velo di malinconia pervase il suo volto. Dopo il breve scambio di battute con Klaus, aveva preso Sammy per mano e lo aveva condotto in una delle camere ancora libere delle pensione. Poi lo aveva messo a letto, facendogli indossare una delle magliette di Stefan - che sul bambino aveva assunto l'aspetto di una camicia da notte – e rimboccandogli per bene le coperte, prima di salutarlo con un dolce bacio sulla fronte. Infine aveva raggiunto la sua di camera, aveva chiuso la porta alle sue spalle ed era rimasta lì, immobile, con la schiena contro le ante di legno scuro, gli occhi chiusi e il respiro affannoso.
Non smetterei mai di guardarti...
Le parole pronunciate dall'ibrido riecheggiavano senza sosta nella sua mente, tanto simili a un disco rotto, ma non spiacevoli da ascoltare. Lei, quel disco, avrebbe potuto tenerlo su all'infinito, ebbra del piacere che solo la voce intensa e sensuale di Klaus Mikaelson era capace di infonderle. Mentre il ragazzo parlava, si era ritrovata ad osservare le sue labbra, rosse e carnose, desiderando di poterle baciarle per scoprirne la consistenza e il sapore. E quel desiderio l'aveva spaventata come poche cose erano riuscite a fare in quasi due secoli di vita.
Amava Kol perdutamente. Per lui aveva rinunciato all'umanità ritrovata, per lui era morta e, ne era certa, non avrebbe esitato a morire ancora e ancora, anche se alla fine sarebbe stato per sempre, se ce ne fosse stato bisogno. Eppure... dopo l'incantesimo che li aveva resi una sola cosa, aveva cominciato a provare per Klaus un sentimento più intenso, che, sebbene non fosse amore, poco aveva a che fare con l'amicizia. E si sentiva sporca per questo.
Alcune goccie di pioggia ripresero a infrangersi sui vetri e Liza sospirò. Che si fosse trattato di un sentimento genuino o semplicemente di un effetto collaterale del legame instauratosi in seguito all'incantesimo di Bonnie, avrebbe combattutto con tutte le sue forze ciò che provava per Klaus. Lo doveva a Caroline e, soprattutto, lo doveva all'unico vero amore della sua vita.
«Che ci fai già in piedi? Detesto svegliarmi e non trovarti addosso a me.»
Kol si tirò su, sistemandosi i cuscini dietro la schiena e Liza gli rivolse un caldo sorriso. Appena sveglio i suoi capelli sembravano un ammasso di fili ingarbugliati, eppure riusciva sempre ad essere maledettamente sexy.
«Oggi andrò a parlare con lo sceriffo, intendo sistemare la faccenda di Sammy. Inutile dire che ho pensato a lui tutta la notte.»
Kol alzò gli occhi al cielo e poi sbuffò. «Il marmocchio, giusto... me ne ero quasi dimenticato...» disse, prima di riportare la sua attenzione sulla ragazza. «Ormai c'è Sammy in cima ai tuoi pensieri.» Aggiunse, afferrando anche uno dei cuscini di Liza per poi stringerlo al petto.
«Non dirmi che sei geloso di un bambino!» La vampira assottigliò lo sguardo e raggiunse Kol sul letto, prendendo il posto del cuscino tra le sue braccia.
Kol prese ad accarezzarle i capelli, poi inarcò un sopracciglio. «Intendi che non è di Sammy che dovrei esserlo?»
«Che vuoi dire?» Liza incontrò gli occhi scuri del ragazzo e lui abbozzò un sorriso obliquo.
«Che c'è qualcuno che ti fa spudorate avances in mia presenza... avances che, a quanto pare, ti lasciano dannatamente imbambolata!» Esclamò, visibilmente seccato.
Liza restò in silenzio per un po'. Presa com'era a interrogarsi sull'effetto che quelle parole avevano avuto su di lei, non aveva minimamente pensato al fatto che Kol avesse visto e ascoltato tutto. Cercò di nascondere l'imbarazzo, ma Kol la conosceva, ormai, troppo bene per non accorgersi di quanto si sentisse a disagio.
«Kol io ti amo. Tuo fratello può rivolgermi tutte le attenzioni di questo mondo, a me importa solo delle tue. Lui è... affascinante, lo ammetto, e il fatto che la mia vita sia legata alla sua... beh... rende le cose più complicate, ma... io sono tua e desidero rimanere tua per sempre!» Così dicendo gli baciò le labbra, ma il vampiro si ritrasse.
«Cosa intendi, di preciso, quando dici che il fatto che la tua vita sia legata alla sua rende tutto più complicato? Credi di esserne asservita?»
Liza aggrottò la fronte. «No! Se così fosse, credo che gli sarei già saltata addosso!» Esclamò, ancora più a disagio. Poi si accorse dello sguardo accigliato di Kol, appoggiò una mano sul suo petto nudo e respirò. «Intendo semplicemente dire che lo sento vicino, molto più vicino di un tempo. E credo che questo dipenda dall'incantesimo. Ma non sono innamorata di lui e, soprattutto, non gli sono asservita.»
A quelle parole, fu Kol a rimanere in silenzio. I suoi occhi castani erano fissi in quelli di Liza, quasi intenti a leggere ciò che si celava dietro quei bei discorsi. Già, perché, per quanto ne fosse innamorato e nonostante il fastidioso appellativo con cui gli si rivolgeva Damon Salvatore, lui non era uno stupido. Liza aveva sempre avuto un debole per suo fratello, anche quando non c'era alcun incantesimo a unirli. Restava solo da capire se – come lei affermava - si trattava di una semplice attrazione o se, nel profondo di se stessa, la ragazza nutrisse qualcosa di più. E gli veniva la nausea solo a pensarci.
Liza avvertì il peso dello sguardo del vampiro e, soprattutto, del suo ostinato silenzio e allora decise di spazzarlo via.
«Ad ogni modo, sono solo sensazioni. Io e Klaus non siamo vicini, non lo siamo fisicamente. Lui ora sta con Caroline e anche la nostra amicizia ne ha risentito. In realtà, tra di noi adesso c'è un muro.»
«E ti dispiace?» Kol sorrise appena, mentre Liza si chiedeva se essere sincera fino in fondo oppure no. Alla fine optò per la prima opzione.
«Sì, mi dispiace. Lui è sempre stato gentile con me. Era un buon amico.»
Kol si lasciò andare a una risatina amara. «Vorrei poter dire la stessa cosa!» Esclamò, prima di volgere lo sguardo altrove e soffocare la rabbia.
Suo fratello gli aveva portato via secoli di vita e non si sarebbe certo meravigliato se un bel giorno avesse deciso di privarlo anche della donna che amava. Nik era fatto così. Era abituato a prendersi ciò che voleva e per farlo era disposto a tutto. Ma lui non glielo avrebbe permesso, non se si trattava di rinunciare a Liza.
«Nik è in una botte di ferro. Non posso privarlo della sua vita perché, altrimenti, tu perderesti la tua. Ma nessuno mi vieta di spaccargli la faccia e, prima o poi, giuro che lo farò!»
Disse, guardando nuovamente Liza negli occhi. La ragazza gli accarezzò una guancia dolcemente, poi appoggiò la testa sul suo petto e sospirò.
L'ultima cosa che desiderava era vedere i due fratelli prendersi a botte per lei, quindi avrebbe fatto qualsiasi cosa fosse stata in suo potere per evitarlo.

«Ciao Stefan, cosa fai di bello?»
La voce squillante di Sammy lo raggiunse mentre era intento a bere del sangue da uno dei bicchieri che utilizzava per servirsi il whiskey e Stefan lo mise via in fretta, prima di voltarsi verso il bambino e sorridergli.
«Stavo facendo... colazione.» Scrollò le spalle, dicendo la prima cosa che gli era passata per la mente e che potesse risultare credibile, e in seguito inarcò un sopracciglio, focalizzando la sua attenzione su Sammy e su ciò che indossava. «Quella è...»
«La tua maglietta!» Liza, con addosso un paio di jeans, sneakers e una maglietta bianca con cappuccio, fece il suo ingresso in soggiorno e raggiunse Sammy, chinandosi per dargli un bacio sulla fronte.
Stefan osservò la scena col sorriso sulle labbra. «E' un po' troppo grande per lui, non trovi?» Le domandò divertito.
«Lo è, ma non avendo indumenti per bambini a portata di mano mi sono dovuta arrangiare con la prima cosa che ho trovato... in camera tua!» Esclamò la ragazza, facendo l'occhiolino a suo fratello, per poi tornare in posizione eretta e ravvivarsi energicamente i capelli. «Dopo l'incontro con lo sceriffo, andrò a comprargli dei vestiti. Non mi sembra il caso di fargli indossare ancora lo smoking, ora che non siamo più ad Halloween.» Aggiunse, senza smettere di sorridere.
Stefan annuì. «Se hai bisogno di qualcuno che sorvegli Sammy mentre sei via, puoi contare su di me.»
«Sul serio? Faresti questo per me?» Liza rivolse al suo gemello uno sguardo colmo d'amore e lui, con le braccia strette al petto, ricambiò allo stesso modo.
«Certo. Sai che non c'è niente al mondo che non farei per te.»
Liza, con un balzo, azzerò la distanza che la divideva da Stefan e gli stampò un lungo bacio su una guancia. «Sei il fratello più adorabile del mondo!» Disse poi, prima di correre verso la porta d'ingresso. Era intenzionata a far luce sul mistero che avvolgeva Sammy e non voleva perdere un minuto di più. Quando, però, aprì la porta della pensione, si ritrovò di fronte una ragazza dai capelli lunghi e rossi, fatti di onde morbide che incorniciavano un viso dolce e sorridente. Liza la squadrò da capo a piedi, soffermandosi sull'abito a fiori che indossava, e infine le rivolse un'occhiata interrogativa. La sconosciuta prese un lungo respiro.
«Cerco Stefan, Stefan Salvatore. Mi hanno detto che lo avrei trovato qui.»
L'espressione accigliata di Liza lasciò il posto a un sorrisetto sornione. «Ehi, fratellino! C'è qui una bella signorina che chiede di te!» Esclamò, facendo l'occhiolino alla ragazza rossa, le cui gote diventarono improvvisamente paonazze, soprattutto quando Stefan comparve sulla soglia, proprio accanto a sua sorella.
«Celia!?»
«Ciao... Stefan.»
Liza notò lo stupore sul volto del suo gemello e l'imbarazzo su quello della ragazza e, d'istinto, assottigliò lo sguardo. La tentazione di restare lì e scoprire cosa stesse succedendo tra i due era davvero forte, ma lo era altrettanto arrivare a capo della faccenda che riguardava Sammy, quindi salutò Celia e si portò all'esterno della casa, passando accanto alla ragazza e voltandosi solo per mostrare il pollice in su a suo fratello. Lui finse di ignorare quel gesto e la salutò con un cenno della mano, prima di tornare a concentrarsi sulla ragazza che gli sostava di fronte.
Aveva conosciuto Celia durante l'estate trascorsa in viaggio con Liza. Si era limitato – com'era sua consuetudine - a scambiare con lei qualche parola e a rubarle un sorriso. Ma non avrebbe mai immaginato di poterla rivedere, e invece...
«Oh... prego, entra pure.» Le disse, quasi cadendo dalle nuvole, scostandosi appena dall'uscio per permetterle di oltrepassarlo. Celia gli rivolse un altro sorriso, poi varcò la soglia e Stefan, richiusa la porta alle sue spalle, la condusse in soggiorno. Il vampiro lanciò un'occhiata a Sammy, seduto composto sul divano e intento a sfogliare una delle riviste di gossip che piacevano a Liza, poi tornò a guardare Celia negli occhi.
«Non credevo di rivederti così presto... cioè, voglio dire... mi fa piacere che tu sia qui, ma...»
«Non te lo aspettavi, lo so. Dopotutto, intendevo farti una sorpresa!» Celia rise cristallina e Sammy sollevò, per un attimo, lo sguardo dalle pagine della rivista per posarlo su lei e su Stefan. Anche il vampiro rise, poi annuì.
«Sono davvero sorpreso di vederti, piacevolmente sorpreso. Ma... come hai fatto a trovarmi?» Le domandò, visibilmente curioso. La ragazza mosse alcuni passi per la stanza, facendo volteggiare gli occhi in lungo e in largo.
«Sapevo che vivevi a Mystic Falls, quindi mi è bastato chiedere qualche informazione in giro. Semplice, no?»
Stefan annuì. «Beh... ora che sei qui, spero ti fermerai per un po'.»
«Ora che sono qui, intendo passare del tempo con te. Straniero!»
Gli sguardi dei due ragazzi si incontrarono ed entrambi scoppiarono a ridere divertiti. Sammy lanciò loro un'altra piccola occhiata, poi anche lui sorrise.

Liza percorse in fretta il vialetto della pensione fino alla strada, ma quando avvertì l'aria muoversi rapidamente alle sue spalle, si bloccò di colpo e si voltò. I suoi occhi incontrarono quelli di Kol e la ragazza inarcò un sopracciglio.
«Sei venuto a dirmi che hai cambiato idea, che trovi che Sammy sia adorabile e che desideri resti con noi per sempre?»
Kol aggrottò la fronte e le si avvicinò quasi a sfiorarla. «Assolutamente no! Sono qui perché intendo accompagnarti dallo sceriffo. Se c'è qualcosa da sapere, voglio sentirla dalla sua voce.»
Liza scosse la testa e sorrise. «Non temere, non ho mai pensato che potessi sul serio cambiare idea. E poi non sarebbe giusto tenere quel bambino con noi.» Disse, ricominciando a camminare al fianco del vampiro.
«Questa è la prima cosa sensata che ti sento dire nelle ultime ventiquattro ore!» Ribattè lui, guadagnandosi un'occhiata truce da parte della ragazza, unita a una gomitata nel fianco che per poco non gli fece perdere l'equilibrio. Lo sguardo del vampiro puntò dritto alla collana che Liza indossava e che gli conferiva quella inusuale forza. Per quanto le volesse bene, il fatto che riuscisse a sovrastare un originale non gli era mai andato completamente giù, colpa di quell'innato timore verso tutto ciò che sfuggiva al suo controllo.
Quando furono nell'ufficio di Liz Forbes, la donna accolse Liza con un sorriso.
«Benvenuta!» Le disse, rivolgendo subito dopo un'occhiata perplessa all'indirizzo di Kol. Lui, come tutta la sua famiglia, non era di certo il benvenuto. I Salvatore erano riusciti a guadagnarsi la sua fiducia nel tempo, ma i Mikaelson continuavano a rappresentare una minaccia per tutta la comunità, almeno secondo il suo punto di vista.
Kol incrociò le braccia al petto, ricambiando l'occhiata dello sceriffo con una smorfia di disappunto - e al tempo stesso di sfida - sul volto. La donna sospirò, tornando a concentrarsi su Liza.
«Purtroppo non abbiamo ricevuto nessuna denuncia di scomparsa nelle ultime ore e le mie indagini, fino a questo momento, non mi hanno portata da nessuna parte.»
Sul volto di Liza comparve un velo di delusione. Kol, invece, battè violentemente i pugni sulla scrivania.
«Cosa intende dire? Che non ha la più pallida idea di chi siano i genitori del bambino? E' un abitante di questa città, sceriffo, non un marziano!»
«Kol, per favore, datti una calmata!» Liza afferrò il polso del vampiro e lo invitò a farsi da parte. La situazione era già piuttosto complicata e la rabbia che si portava dentro l'originario non avrebbe migliorato le cose. Lui la fulminò con lo sguardo, poi scosse la testa e lasciò l'ufficio, richiudendo rumorosamente la porta alle sue spalle.
Liz Forbes rivolse a Liza uno sguardo colmo di gratitudine, poi continuò a parlare.
«Credo che, in un certo senso, il tuo amico abbia ragione. Se Sammy fosse un abitante di Mystic Falls, io lo saprei per certo. E' probabile che provenga da un'altra contea e che sia scappato di casa. Continuerò ad indagare, Liza, farò il possibile per venire a capo di questa faccenda.»
Liza annuì. «La ringrazio, sceriffo. Nel frattempo, se permette, mi piacerebbe che il bambino restasse con me. Non deve preoccuparsi, lo terrò al sicuro.»
«Certo. Ti chiamerò appena avrò notizie.» La donna sorrise ancora e Liza fece lo stesso. Poi si congedò e raggiunse Kol nel corridoio. Il vampiro sostava a braccia incrociate, con la schiena contro la parete grigia e lo sguardo accigliato. Sembrava una bomba pronta a esplodere da un momento all'altro.
«Liz continuerà le ricerche e...»
«E tu continuerai a giocare alla mamma premurosa, lo so, ho sentito tutto!» Esclamò, con un sorriso sghembo sulle labbra. «Scommetto che sei al settimo cielo per questo!» Aggiunse, ironico e tagliente più che mai.
«Non mi aspetto che tu capisca.»
«E io non mi aspetto che tu capisca me!»
Stavolta non c'era più traccia di ironia nelle parole di Kol. Il vampiro rivolse a Liza un'occhiata sprezzante, poi si voltò e si incamminò verso l'uscita, lasciandola sola.

«Liza, tutto okay?»
La voce di Matt la obbligò ad alzare gli occhi dal bicchiere quasi vuoto che stava fissando da un tempo indefinito per incontrare quelli del ragazzo fermo di fronte a lei.
«Sì... più o meno. Me ne porteresti un altro, per favore?» Gli chiese, dopo aver abbozzato un sorriso, indicando con il mento il suo drink ormai agli sgoccioli. Matt annuì, raggiunse in fretta il bancone e poi tornò da Liza con una bottiglia di bourbon nella mano destra. Prese posto di fronte a lei e le riempì nuovamente il bicchiere.
«Sai che puoi raccontarmi tutto ciò che ti passa per la testa, vero? Gli amici servono anche a questo.» Sorrise dolcemente.
Liza annuì, poi prese un lungo respiro. «Si tratta di Kol. Ultimamente viaggiamo su due binari diversi.» Disse candidamente, facendo spallucce e cercando lo sguardo rassicurante del ragazzo biondo.
«Sai cosa penso di lui, non mi sta affatto simpatico e, oltretutto, ha anche cercato di farmi fuori prima che arrivassi tu. Forse non ti piacerà sentirlo dire, ma credo che Kol non sia l'uomo giusto per te. Meriti di meglio, Liza, davvero.»
Liza vide gli occhi chiari di Matt brillare e allora gli rivolse un caldo sorriso. «Ti ringrazio per la sincerità, i veri amici dovrebbero sempre dire ciò che pensano senza mezzi termini e tu... lo fai.» Gli disse, appoggiando una mano sulla sua. «Non sapevo che avesse cercato di ucciderti.»
«Oh... beh... è stato tanto tempo fa. Kol è impulsivo e, soprattutto, è privo di scrupoli. E tu lo conosci certamente più di me.» Matt sollevò un sopracciglio. Liza, invece, non si mosse.
«Quello è il lato di sé che preferisce mostrare, ma non è l'unico. Se non avessi scorto in lui un barlume di umanità, non me ne sarei mai innamorata.»
Il suo pensiero tornò alla prima notte trascorsa nella casa abbandonata, a quando Kol aveva messo da parte il suo ego di vampiro cinico e spietato per permetterle di conoscere il suo mondo segreto, quello fatto di solitudine, candele accese, libri e balli d'altri tempi.
Stavolta fu Matt a scorgere una luce negli occhi di Liza, la solita luce che le illuminava il volto quando il vampiro era con lei o quando, proprio come in quel momento, semplicemente ne parlava. Non disse nulla, ma si limitò ad adagiare l'altra mano su quella della ragazza e a stringerla dolcemente. Liza si beò del calore di quel contatto e sorrise ancora, poi vide Kol - oltre le spalle di Matt - avvicinarsi lentamente a loro, quindi tirò a sé la mano sotto lo sguardo confuso dell'amico. Il vampiro si schiarì la voce, poi diede a Matt un'energica pacca sulla spalla.
«Grazie per avermi tenuto al caldo la sedia. Ora, però, togliti dai piedi!» Gli ordinò, sfidandolo con lo sguardo.
Matt si rimise in piedi e, dopo aver ricambiato l'occhiata del vampiro con la medesima intensità, si allontanò mestamente. Liza sbuffò.
«Potresti essere più gentile con lui, non trovi?»
Kol sollevò un sopracciglio. «Perché si tratta di un tuo amico? No, non credo.» Rise sghembo.
Liza prese tra le mani il suo bicchiere e bevve il whiskey in un solo sorso. Poi tentò di alzarsi per andare via, ma Kol le afferrò il braccio prima che potesse farlo.
«Mi dispiace per prima, non dovevo lasciarti sola.»
La ragazza piantò gli occhi castani in quelli del vampiro. «Non importa. Ormai ci sono abituata. Ma se intendi tornare sulla questione che riguarda Sammy, allora...»
«No! Non voglio parlare di Sammy. Voglio solo stare con te.» Disse, mentre la sua mano non accennava a staccarsi dal polso di Liza. Alla fine allentò la presa e fece scivolare le dita lungo la mano della vampira, per poi intrecciarle con quelle di lei.
Liza restò in silenzio, senza smettere di guardare Kol negli occhi, fino a quando un'altra voce – stavolta quella di una donna – non attirò a sé la sua attenzione. Lasciò andare la mano di Kol e si rimise in piedi, scorgendo una Caroline Forbes più raggiante che mai.
La bionda piegò la testa di lato e sorrise. «Sarei passata dalla pensione nel pomeriggio, ma visto che siete qui...» disse, rivolgendo un'occhiata ridente anche a Kol, prima di sfilare un biglietto dalla sua borsetta e porgerlo a Liza. «Siete tutti invitati alla mia festa di fidanzamento. E per tutti intendo anche Stefan!» Rise ancora. Liza prese il biglietto dalle mani della vampira e lo fissò per un po'. Poi la bionda riprese a parlare.
«Adesso devo andare, sono in ritardo con i preparativi e devo ancora scegliere il vestito!»
Liza sollevò gli occhi dal biglietto e li piantò in quelli di Caroline. «Oh, certo... beh, grazie per l'invito. Non temere, Stefan ci sarà!» Esclamò, prima di abbracciarla forte e seguirla con lo sguardo mentre – quasi saltellando – si apprestava a lasciare il Grill.
Liza tornò a sedersi, sfilò il cartoncino dalla busta e le sembrò di percepire il profumo di Klaus. I suoi occhi scorsero le parole stampate elegantemente sull'avorio del biglietto, un biglietto molto simile a quello che l'ibrido le aveva inviato mesi prima per invitarla a cena a casa sua, e le sue labbra si piegarono in un flebile sorriso. Kol fece scivolare il suo sguardo dal cartoncino al volto della ragazza, poi incrociò le braccia davanti a sé.
«Una festa di fidanzamento? Nik ha perso letteralmente la testa!» Sentenziò, facendo roteare i suoi occhi scuri.
«Tuo fratello è innamorato, Kol. Dovresti essere felice per lui, invece di prenderlo in giro.» Lo rimbeccò Liza, sorridendo divertita.
Lui si sporse in avanti, lentamente e con un ghigno sulle labbra. «Tu... lo sei?»
«Certo.» Rispose la ragazza, senza esitare e stringendo forte il biglietto tra le dita, mentre la terra sotto i suoi piedi stava ricominciando inevitabilmente a tremare.


 



 

Ed ecco il nuovo capitolo! Gli impegni e le festività natalizie non mi hanno permesso di postare prima, quindi mi scuso per l'attesa.
Celia (si pronuncia Silia) ha il volto di Holland Roden.
Ora mi piacerebbe sapere cosa ne pensate *-*
Nel frattempo, ringrazio infinitamente Lay e chi ha inserito la mia storia nelle seguite/preferite/ricordate. Vi amo <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Iris214