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Autore: FallenAngelsGoToHell    26/12/2013    3 recensioni
Storia che tratta dell'autolesionismo. La trama è incentrata sulla vita di una ragazza normale. Altri temi trattai sono le malattie psichiche e ovviamente l'atto del cutting. Spero che vi piaccia per quanto un argomento così possa piacere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's the edge of the world
And all of western civilization
The sun may rise in the East
At least it settles in the final location
It's understood that Hollywood
sells Californication

 

- ...  No, non ha alcuna importanza posso venire anche domani. Certo, non ho difficoltà. Quei documenti sono sulla scrivania nella cartella rossa. Figurati è un piacere aiutarti. A domani. 

Ti abbandoni sul sedile di pelle e sospiri. In fondo non ti è mai pesato rinunciare ai tuoi giorni di ferie per andare al lavoro. Anzi, adesso che ci pensi sei davvero felice di dover sbrigare quelle pratiche domani. Sarà divertente vedere la faccia del nipote diseredato, quando scoprirà che il suo amato parente ha preferito il gatto a lui.

Sghignazzi, ma alla fine non c’è niente da ridere: chiunque sarebbe incazzato ad una notizia del genere.

-Tanto poi ci si rivede all’inferno … -

Ridi di nuovo. Cosa ci troverai di così divertente in un’affermazione simile, lo sai solo tu.

Metti in moto e decidi di dirigerti subito a casa. A mangiare ci penserai dopo. Se non hai fame è solo tempo perso e tu di tempo da perdere non ne hai.

Ma poi perché il mio tempo dovrebbe essere così importante?

-Boh … forse perché l’egocentrismo è parte integrante dell’uomo … cazzo parti macchina maledetta … CAZZO!-

 Ecco adesso sì che puoi dirti scocciata. E tu non sei nemmeno un meccanico o come minimo una persona che si intenda un po’ di auto.

Fa un freddo tremendo e sei a 20 kilometri da casa.

-Non credo di avere una gran voglia di farmela a piedi … - pensi. – E allora cosa fai Beth? Ti ritrovi nel mezzo del nulla, anzi Nulla con la N maiuscola … Ehi niente panico. La Royal Limousine! Possono venire a prendermi loro. –

-Sono loro cliente da ormai due anni, dovrebbero averli i miei dati – borbotti mentre digiti il numero sul cellulare.

Il cielo è ormai scuro e la luna non si vede. Senti solo lo sciabordio delle onde sulla costa e il latrato di un cane in lontananza.

-Il cane è sicuramente molto grosso –

Pensi  che i cani non ti sono mai piaciuti e non ti è nemmeno mai piaciuto stare troppo lontana da casa. E che dovrai lasciare la tua fedele Expedition in un buco dimenticato da Dio e dagli uomini.

Ascolti il bip ripetuto del cellulare, mentre attendi un segno da parte di un qualunque interlocutore dall’altro capo del telefono.

-Non voglio stare da sola- pensi. –Non voglio pensare ancora a quella cos … -

- Royal Limousine al vostro servizio sempre ed ovunque. In cosa possiamo aiutarla? –

- Sono Bethan Darren. Mi trovo vicino allo Stagger Inn. E voglio andare a casa. –

 

 

 

 

Marry me girl be my fairy to the world
Be my very own constellation
A teenage bride with a baby inside
Getting high on information
And buy me a star on the boulevard
It's Californication

 

 

 

 

Bip bip. Bip bip. Bip bi ...

-Pronto? –

Accidenti. Si era addormentata nella vasca da bagno per quasi due ore!! Una sera sprecata, anzi dedicata alla nullafacenza. Per non parlare del tempo perso da quell’imbecille dell’autista per portarla a casa! E dire che le aveva assicurato di conoscere l’indirizzo. Si era ritrovata ad odiarlo, nonostante l’avesse portata via dalle sue tendenze maniaco depressive.

 

Sì, era così che l’avevano denominata. Maniaco depressa. Maniaca e depressa insieme. Una bella accoppiata, se non per la sua instabilità emotiva e le sue tendenze al suicidio. E ovviamente non dimentichiamoci di quelle meravigliose pillole che era costretta a prendere ogni schifoso giorno per evitare comportamenti strani, da pazza. Litio, anticonvulsivanti come l'acido valproico, la carbamazepina e l'ossicarbazepina.

Bei nomi!, si era ritrovata a pensare, una volta. Se non ti ammazzi tu ci pensa ‘sta roba di merda.                                                                                                                                                     Comunque anche precipitarsi fuori dalla vasca per rispondere al telefono poteva dimostrarsi potenzialmente utile al riguardo.

- Dov’eri? Ti ho chiamata un sacco di volte. –

-Mi sono addormentata nella vasca, scusa! Mi hai svegliato.-

- Nella vasca? Cosa ha che non va il tuo letto?-  dice ridendo.

- Imbecille! Spero che tu abbia un valido motivo per avermi quasi fatta ammazzare-

-Come va?-  disse serio.

- Va bene, meglio di ieri. E speriamo peggio di domani-

-Le hai prese le pillole?-

- …  -

-Le devi prendere quelle pillole Beth … -

-Senti,  non farmi la predica! Ok, va bene, dopo le prendo, prendo anche degli antidepressivi ok? Contento? Tanto vale che mi ammazzi … -

- Io non voglio che tu muoia. Voglio solo che tu stia bene … meglio del solito, ecco –

Silenzio. Ha ragione cazzo. Le dovrei prendere. Almeno per farlo stare tranquillo. Almeno così servono a qualcosa …

- Nicola … -

-Vuoi che rimanga da te sta notte? –

-Sì. … Scusa per prima … –

- Non fa niente. Ti amo. –

-Ti amo-

Bip bip. Bip bip. Bip b …

Spegni il telefono e guardi la tua vasca piena d’acqua che ormai è diventata fredda. Guardi il tuo riflesso nello specchio, i tuoi occhi cerchiati da occhiaie profonde, i capelli lunghi e neri appiccicati alla fronte.

Sembro un’annegata. Se lo fossi davvero sarebbe normale avere lo sguardo stravolto. Invece sono solo un avvocato venticinquenne maniaco depressa.

Psicotica maniaco depressa, che deve prendere delle cazzo di pillole per vivere da persona normale.

Guardi il tuo riflesso.

Schifosa psicotica maniaco depressa.

Il tuo riflesso sta piangendo. No, sei tu quella che piange.

Perché non usciamo da sto cazzo di bagno e andiamo a prendere quelle stramaledette pillole, è Beth? Ma sì, dai. Vedrai che dopo ti sentirai …

Lo specchio si rompe. Il tuo pugno lo ha rotto. E adesso non c’è più una donna che piange. Ci sono solo tanti piccoli frammenti di quella donna, che tu sai bene non potranno mai più essere ordinati e attaccati insieme, l’uno con l’altro. Non c’è niente da fare.

Ti trascini barcollando nella tua stanza. Non riesci a frenare il pianto e il tremore che ti pervade tutto il corpo.

Sarà il freddo …      

Ma chi vuoi prendere in giro? Se fosse il freddo non faresti quello che stai per fare. Se davvero fosse il freddo adesso staresti cercando i tuoi vestiti. Invece, coperta solo da un asciugamano,  muovi convulsamente le mani alla ricerca della tua lametta.

La trovi, la prendi, no l’afferri. E ti senti subito più calma. E’ come se avessi in mano la situazione. Solo tu adesso puoi farti del male o meno. Non più il mondo la fuori, loro non hanno alcun potere su di te quando hai quella in mano.

Ora esiste solo lei.

 

 

 

Destruction leads to a very rough road
But it also breeds creation
And earthquakes are to a girl's guitar
They're just another good vibration
And tidal waves couldn't save the world
From Californication

 

 

 

Scossa dai singhiozzi alzi la testa. L‘asciugamano è macchiato di sangue. I tuoi capelli sono macchiati di sangue e ormai si sono quasi del tutto asciugati. Anche a terra c’è del sangue. Come hai fatto a macchiare anche li? Non lo sai, sai solo ti sei tagliata per molto tempo. Hai le braccia che ti fanno male e le cosce che ti bruciano. Non c’è che dire oggi hai superato te stessa.

Ti alzi, ma ti senti tutta indolenzita. Hai delle strisce di sangue secco che colano lungo le gambe e il viso seccato dalle lacrime.

Ecco come concludere in bellezza una giornata …  

Raggiungi il lavandino, facendo attenzione a non calpestare i frammenti dello specchio. Ti pulisci alla meglio cercando di non pensare a quello che hai fatto. E’ da tanto che lo fai, una volta in più o in meno che differenza fa …

Prendi la lametta e la sciacqui per bene.

Per evitare infezioni quando mi taglierò la prossima volta …

Ridi. E perché no? Ormai la trovi divertente questa lotta tra il bene e il male. Una guerra che non vincerai mai. E improvvisamente ti rendi davvero conto di ciò che hai fatto. Ma non ti importa un accidente delle tue ferite. No, l’unica cosa che ti ferisce davvero è la consapevolezza di aver ceduto di nuovo. E ti vergogni di te. Ti vergogni di aver deluso l’uomo che ti ama con tutto se stesso, ancora una volta.

E allora non ce la fai. Con foga prendi una delle tante schegge di vetro  e ti incidi la carne. E la cosa che più non capisci è che sei contenta! Soddisfatta tra le lacrime! Vorresti continuare, ma stremata, ti fermi. Ti accasci a terra, nella tua camera,  e guardi il sangue scorrere copiosamente sulle braccia.

 

Senti dei passi. Ti sei addormentata di nuovo. Sai già chi è. Vorresti morire adesso. Non vuoi che lui veda ancora la tua vergogna più grande, la tua più grande umiliazione.

Lo senti fermarsi.

Ha visto i frammenti di vetro nel bagno.

Infatti adesso il rumore accelera. La porta della tua camera si apre di scatto e tu senti gli occhi gonfiarsi.

Lui si arresta sulla porta. Ti guarda, è preoccupato. E tu non riesci a fare niente, se non mormorare un Mi dispiace ad occhi bassi.

Nascondi il viso tra le mani e piangi.

 

Lentamente lui si avvicina e ti stringe a sé baciandoti sulla nuca. Poi con infinita pazienza, pazienza che tu non hai mai avuto, tampona le nuove ferite. Lo senti andare via. Poi capisci. Ti alza il volto e asciuga il tuo corpo ancora umido con un telo asciutto. E’ strano sentire il suo tocco sulle gambe, sopra i tagli, dopo quello della lametta.

Lo abbracci. Rimanete li, seduti per terra nella penombra della stanza.

-Non mi abbandonare mai, ti prego … - sussurri piano.

Lui bacia uno dei tuoi nuovi tagli, uno di quelli sulla spalla.

E tu chiudi gli occhi, sicura questa volta di non piangere.

 

 

 

 

Pay your surgeon very well
To break the spell of aging
Sicker than the rest
There is no test
But this is what you're craving

 

  
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