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Autore: TanatosWyrda    26/12/2013    1 recensioni
Fantasy\soprannaturale incompleta. Flusso di coscienza e mistero .
(?)
contesto vago,personaggio non precisamente identificato.
scritta di getto in un momento di delirio, spero che piaccia :D
Genere: Malinconico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  L’aria era fredda e non tirava vento. Era una notte senza stelle: immobili rami,immobile il bosco,sembrava che il tempo non esistesse.
Nel cuore del bosco si distingueva appena una piccola creatura addormentata ai piedi del grande salice.
Fra le fronde pendenti dai rami ricurvi , un gufo emise un cupo richiamo.
Wyrda si svegliò di soprassalto . Si guardò attorno spaventata: nulla , non vide nulla.
Nessuno emerse dalla nebbia,nessun rumore. Chiuse gli occhi e inspirò profondamente.
Quel bosco le metteva i brividi, pareva stregato: le ombre degli alberi , quel silenzio quasi congelato, i rami neri che , come artigli, affioravano dalla nebbia. Era innaturale. Era inquietante. Era opprimente. Riaprì gli occhi. Chissà cosa le era passato per la testa quando aveva deciso di avventurarsi in quel bosco, ed abbandonare la strada maestra. Aveva pensato , forse, che fosse più sicuro, di quei tempi le strade erano più pericolose dei sentieri, e che inoltrarsi in quel fitto boschetto fosse la scelta più prudente. Boschetto che solo in seguito si rese conto essere un bosco,anzi diciamo pure un grande e minaccioso bosco.
Sospirò – ormai era fatta; era lì , non poteva più tornare indietro , e probabilmente non ci sarebbe neppure riuscita anche se l’avesse voluto. Rabbrividì.
Quella nebbia pareva intrufolarsi fra le cose, stringerle in un abbraccio mortale, fino a farle scomparire. Sorrise sarcastica fra sé.
Dopotutto gli Altri non erano molto diversi. Erano sbarcati un giorno sul nostro pianeta e non se ne erano più andati. Lei non era ancora nata , ma i suoi nonni le avevano raccontato dell’arrivo degli Altri. Dei primi tentativi di dialogo,vani. Delle prime uccisioni,dei primi centri distrutti, delle prime resistenze, sedate nel sangue.  Ormai avevano preso possesso del pianeta da un po’ di anni, e la vita , per quelli come lei, era diventata un inferno.
A Wyrda però no erano mai piaciuti questi racconti, aveva sempre preferito le storie  felici, degli anni precedenti al Giorno. Gli anni in cui era ancora permesso essere felici.
Gli anni prima che gli umani distruggessero tutto ciò che di bello c'era. 
   
 
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