Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: TittiGranger    19/05/2008    12 recensioni
Ron vuole chiedere ad Hermione di sposarlo, ma per farlo ha bisogno di un complice... qualcosa andrà storto e la situazione finirà per prendere una strana piega! Spero che questa ff vi abbia fatto sorridere!!! Aspetto commenti!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ron uscì dal negozio, stringendo in mano una scatolina di velluto blu

Ron uscì dal negozio, stringendo in mano una scatolina di velluto blu. Aveva deciso di chiedere ad Hermione di diventare la donna della sua vita. Cosa che richiedeva una certa fatica.

Non ne aveva parlato con nessuno, tranne che con Harry. Gli aveva confessato che non voleva fare la solita proposta tradizionale: fiori, candele e lui inginocchiato che diceva “Vuoi sposarmi?”.

No, no. Lui avrebbe fatto qualcosa di diverso per la sua Hermione, qualcosa di straordinario che l’avrebbe lasciata senza parole. Già, ma cosa?

 

Dopo essersi spremuto un po’ le meningi, aveva trovato la soluzione. Gongolava al solo pensiero: l’avrebbe vista meravigliarsi, commuoversi, mettersi una mano sulla bocca con gli occhi lucidi mentre correva ad abbracciarlo…

Ma per attuare il suo piano, aveva bisogno di qualcuno. E quel qualcuno era il peggior nemico di Ron; in confronto a lui, Voldemort era un amico di famiglia. E quel qualcuno era Grattastinchi.

 

Si, Grattastinchi. Il gattaccio con cui Ron era costretto a dividere Hermione. La sua Hermione. La bestiolina che gli soffiava ogni volta che se lo trovava di fronte, che lo graffiava quando Ron tentava di farlo scendere dal divano, che lui avrebbe volentieri preso a calci, se Hermione non fosse intervenuta ogni volta.

Si, Grattastinchi: il gatto che lui odiava, ma che Hermione adorava, lo avrebbe aiutato nel suo piano.

 

L’intenzione di Ron era quella di organizzare una cenetta per loro due (non troppo diversa dalle altre, altrimenti Hermione non ci avrebbe messo molto a fare due più due e a smascherarlo)… e a fine cena, avrebbe chiamato Grattastinchi, che zampettando sarebbe corso verso di loro con un sacchetto di velluto legato intorno al collo e contenente l’anello per la proposta.

Hermione sarebbe rimasta senza parole. Non c’era alcun dubbio.

 

Soddisfatto per  la straordinarietà del suo piano, Ron si Smaterializzò nella loro casa.

Come aveva previsto, Hermione non era ancora rincasata. Facendo un breve calcolo, Hermione non sarebbe tornata prima di tre ore. Perfetto: aveva tutto il tempo per organizzare la serata.

Per prima cosa si mise alla disperata ricerca del suo complice.

-         Grattastinchi! – iniziò a chiamare, girando per le stanze – Grattastinchi! Qui micio…

Niente. Ron iniziò ad innervosirsi al terzo giro di perlustrazione della casa.

-         Esci fuori micetto… Grattastinchi! Vieni qua, maledetta palla di pelo… esci subito altrimenti io ti….

Chi ha detto che le maniere forti non portano da nessuna parte?

Neanche a farlo apposta, Grattastinchi uscì trotterellando da sotto una poltrona del soggiorno.

Ron lo afferrò prima che avesse la possibilità di scappare e tentando inutilmente di non farsi graffiare, gli legò intorno al collo il famoso sacchettino. Per un attimo la tentazione di stringere il cordoncino fu grandissima… Ma poi Hermione non gli avrebbe più rivolto la parola per il resto della vita.

 

A fine operazione, osservò l’opera. Il sacchetto era praticamente invisibile in mezzo a quella foresta pelosa. Con un’ultima soffiata, alla fine, Grattastinchi se ne tornò da dove era venuto.

Ron si diede da fare per preparare la cena. Dopo mezz’ora, sembrava essere tutto pronto; ma quando andò ad aprire il frigo si accorse di una cosa. Mancava lo spumante. Lo spumante! Come si fa a fare una proposta di matrimonio senza lo spumante?

Guardò l’orologio. Hermione non sarebbe rientrata prima di un’ora: lui aveva tutto il tempo di uscire, arrivare al supermercato e comprarne una bottiglia. Se la sarebbe sbrigata in meno di mezz’ora.

 

E infatti, ventisei minuti dopo era già nell’atrio di casa con lo spumante in mano.

Hermione sarebbe tornata dopo una mezz’oretta, tra quarti d’ora se decideva di fermarsi a chiacchierare con le sue colleghe.

-         Grattastinchi! - ricominciò a chiamare Ron – Grattastinchi! Qui micio micio…

Pensava che fosse meglio tenerlo sotto controllo quel gatto diabolico.

-         Micio? Dove sei? Grattastinchi! – del gatto nessuna traccia – Su, gattaccio! Vieni fuori! Micio micio… Grattastin…

-         Ron! -  una voce lo fece sobbalzare. Hermione stava vicino la porta e lo guardava, preoccupata – Cosa ci fai per terra?

Ron, infatti, per rendersi più simpatico agli occhi di quella bestiaccia pelosa e convincerlo a saltar fuori dal suo nascondiglio, si era messo carponi sul pavimento.

-         Ciao, amore… sei tornata prima questa sera… - disse, rialzandosi e controllando l’orario.

-         Eh si. – rispose lei, chiedendo la porta e guardandolo sospettosa – Cosa stavi facendo a quattro zampe sul pavimento?

-         Stavo… - iniziò lui, grattandosi la fronte – cercando Grattastinchi.

-         Grattastinchi?

-         Grattastinchi.

Sentire Ron che chiamava Grattastinchi con il suo nome e non con i soliti epiteti del tipo “ammasso di pelo”, “pelliccia ambulante”, bestiaccia maledetta”, era per Hermione già un fatto straordinario. Sentire, poi, che lui lo stava addirittura cercando, era semplicemente un avvenimento ultraterreno.

-         E perché lo staresti cercando? – fece lei, sospettosa, incrociando le braccia.

-         Per… dargli i suoi croccantini! Non vorremmo mica che morisse di fame. – improvvisò Ron.

Hermione sorrise e gli andò incontro, cingendogli il collo con le braccia – Allora state diventando amici! Vedi, che ti dicevo… dovevate solo abituarvi…

Non trovando niente da rispondere, Ron le posò un bacio sulle labbra, nella speranza che Hermione cambiasse argomento.

 

-         Va bè… – disse lei, posando la borsa – Io vado a farmi una doccia. Oggi al Ministero è stata una giornata assurda! Comunque – aggiunse un secondo prima di sparire in camera – è inutile che continui a cercare Grattastinchi. Non c’è.

Ron ci mise qualche secondo per assimilare quelle parole. Non c’è.

Prima di farsi prendere dal panico, decise che era meglio capirci qualcosa. Con tre passi fu nella stanza.

-         Cosa vuol dire non c’è? – chiese ad Hermione con tono esasperato, mentre questa tirava fuori da un cassetto della biancheria pulita.

-         Che non è qui. – rispose lei, come se la cosa fosse logica. Anche se erano passati un po’ di anni da quando andavano a scuola, lui non aveva ancora perso il suo tono da so-tutto –io.

-         E dov’è, di grazia? – Ron era sull’orlo della crisi. Si passò una mano tra i capelli, iniziando a sudare a freddo.

-         L’ho portato nel nuovo beauty centre per animali che hanno aperto qui vicino. Sono uscita prima dal lavoro apposta per quello… - disse lei, legandosi i capelli.

-         Per Merlino! E perché ce lo hai portato? –

Se prima Ron era sull’orlo della crisi, adesso ci era praticamente immerso nella crisi.

-         Per fargli accorciare il pelo… ti lamentavi sempre che fosse troppo lungo… - rispose lei, semplicemente.

 

Dire che Ron era impallidito è un eufemismo. In confronto alla sua faccia, la neve sarebbe sembrata scura.

Dovette sedersi, per evitare di svenire. Hermione vedendolo in quello stato si inginocchiò di fronte a lui, posandogli una mano sulla fronte.

-         Ron, cosa succede? Non ti senti bene? Sei pallidissimo… forse hai la febbre…

Ron, che non la stava neanche sentendo, era alla ricerca disperata di una soluzione. Si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli ancora di più, e per l’ennesima volta quella sera guardò l’ora. Le sette e un quarto.

Perfetto. Un negozio normale alle otto avrebbe chiuso. Sicuramente lo sarebbero andati a riprendere prima.

Questo gli fece tornare un po’ di colore. Si alzò di scatto, sorridendole.

-         Tranquilla, Mione… sto bene! – disse, dandole un bacio sulla guancia.

-         Ah… - fece lei, sorpresa da quella rapida ripresa.

-         E quando dovremmo andarlo a riprendere? Ci conviene iniziare ad un uscire per non fare tardi… sono quasi le sette e mezza…

-         Non preoccuparti. – disse lei, sbottonandosi la camicetta mentre si dirigeva verso il bagno – Mi hanno detto di andarlo a riprendere domani dopo pranzo. Così stasera non lo avrei in mezzo ai piedi, visto che ti lamenti sempre. Contento?

 

No, no, no, no. Quello era un incubo. Ron si gettò sul letto e iniziò a prendere a pugni un cuscino.

Quel gattaccio riusciva a rovinargli la vita anche quando non c’era. Stupita da quella reazione, Hermione gli andò vicino sul letto e gli afferrò un braccio per farlo fermare.

-         Ron? Che hai fatto? Si può sapere che succede?

Lui si voltò verso di lei. Già prima era confuso e impanicato prima, adesso con Hermione mezza nuda affianco la cosa non era certo migliorata.

La prese per le spalle, tenendola stretta e con tono grave disse: - Dobbiamo andarlo a riprendere.

-         Cosa?

-         Hermione, dobbiamo riportare a casa quel gatto…

-         Non se ne parla! – disse lei, liberandosi dalla sua stretta – E’ da oltre una settimana che ho preso quell’appuntamento per lui, non posso andarmelo a riprendere ora…

-         Ma Hermione…

-         E poi perché questa sera hai tutto questo interesse per Grattastinchi?

-         No… cioè… povero micio… tutta la notte lì da solo…

Hermione lo fissò con il suo sguardo assassino. Aveva capito che c’era qualcosa che Ron le stava tenendo nascosto.

-         Ronald Weasley! – ecco, era proprio arrabbiata – Dimmi subito che cosa vai tramando!

-         Lo vedrai da sola – si arrese lui alla fine – Quando avremo ripreso quel gatto.

 

E così uscirono. Hermione si rivestì in fretta, rimandando la sua doccia.

Quando furono al beauty centre, una signora con un grembiule rosa andò loro incontro.

-         Salve, posso esservi d’aiuto?

-         Si! – rispose subito Ron – La mia ragazza ha portato qui il suo gatto rosso questo pomeriggio, dovremmo riprenderlo.

La signora lanciò un’occhiata ad Hermione e sorrise – Si, si. Mi ricordo. E perché dovete riprenderlo? C’è qualche problema?

-         No, ma… ci serve il gatto, signora! – disse lui impaziente – Se fosse così gentile da andarlo a riprendere…

Con un’alzata di spalle la signora sparì dietro una tenda, per riuscirvi poco dopo con Grattastinchi tra le braccia. Dopo ringraziamenti e saluti vari, uscirono dal negozio.

 

-         Scusa Ron, ma io non ho ancora capito niente… - disse Hermione, con un tono confuso.

Ron allora, le sorrise e le passo il gatto – Guarda.

Hermione, confusa, passo lo sguardo dall’uno all’altro, senza accorgersi di nulla. Dopo qualche secondo, riuscì ad intravedere un sacchetto al collo del gatto. Lo sfilò.

-         Cosa… - iniziò. Ma non fu necessario proseguire la frase, quando si ritrovò tra le mani un bellissimo solitario, che brillava sotto la fioca luce del sole rimasto.

-         Ron… questo è…

-         Si. –rispose lui sicuro. Le sue intenzioni furono ancora più chiare quando si inginocchiò davanti a lei, nel bel mezzo della strada – Vuoi diventare mia moglie, Hermione?

-         Merlino… - disse lei, imbarazzata, vedendo che la gente si stava fermando per osservare la scena – Certo che lo voglio, Ron…

 

Ricordate quale Ron sperava fosse la reazione di Hermione?

L’avrebbe vista meravigliarsi, commuoversi, mettersi una mano sulla bocca con gli occhi lucidi mentre correva ad abbracciarlo…

Bene, dimenticatela. Hermione gli prese il volto tra le mani per baciarlo. Ridendo. Sul suo volto non c’era neanche il segno di una lacrima. Aveva però, un’espressione radiosa: a Ron non era mai sembrata così bella.

-         Hai fatto tutto questo… casino… per me? – gli disse guardandolo negli occhi mentre lo abbracciava, incurante della gente intorno.

-         Farei di tutto… per te! – le rispose lui, cingendole i fianchi.

-         Anche diventare amico di Grattastinchi?

-         Magari non proprio tutto…

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TittiGranger