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Autore: icered jellyfish    26/12/2013    8 recensioni
[ THE BIG FOUR | CROSSOVER – Rise of the Guardian/Tangled/How to train your dragon/The brave ]
Eppure Hiccup non era l'unica persona con cui avrebbe voluto parlare...
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Apri i tuoi occhi e guarda; puoi vedere







C A P I T O L O   U n i c o

“ Apri i tuoi occhi e guarda;
puoi vedere 







H iccup aveva il viso costellato di così tante lentiggini da sembrare un piccolo universo concentrato in una persona sola. Le sue iridi parevano aver intrappolato tra le loro pieghe il più fitto dei boschi, con le sue più svariate sfumature del verde e ogni incredibile colore della natura rigogliosa – con i suoi suoni, addirittura, o così le pareva quasi.
L'espressione sul suo volto era costantemente dominata da un sorriso un po' incerto ma pienamente sincero – caratterizzato principalmente dalla grandezza dei suoi denti che, anche se di poco, superava i canoni standard – e lei, guardandolo, non riuscì a fare a meno di ricambiare quel gesto così dannatamente amichevole e rassicurante. Avrebbe voluto abbracciarlo, ridere con lui e parlare, parlare e ancora parlare. Parlare di come facessero le stelle a brillare senza stancarsi mai, di come facesse il cielo ad essere così limpido e puro, di cosa si potesse provare nel camminare a piedi nudi sull'erba. Parlare di tutto perché, con lui, sentiva che avrebbe potuto farlo, che avrebbe potuto capirla e insegnarle qualcosa in più di quel che già da sola aveva imparato – tramite i suoi libri, quelli che avevano regalato alla sua fantasia sempre un motivo in più per sognare e sperare.
Eppure Hiccup non era l'unica persona con cui avrebbe voluto parlare, perché l'inarrestabile fuoco presente nel mare degli occhi di Merida, al suo fianco, le trasmetteva una passione per la vita incontrollabile, una voglia implacabile di affrontare il mondo e di vincerlo, di scalare intere montagne per poter bere dalle cascate più fresche e incontaminate, dove solo i più coraggiosi si avventuravano – dove solo chi voleva esistere davvero sarebbe potuto andare. Ed era così fiero lo sguardo che ostentava, fiero e felice come mai ne aveva visti, ribelle, esattamente come i fulvi e lunghissimi ricci dei suoi folti capelli – indomabili e straordinari, esattamente come lei.
E poi c'era lui, lui che con quel suo semplice guardarla in modo tanto malizioso quanto confidenziale l'aveva conquistata – con quella scintilla briosa racchiusa nei laghi di ghiaccio che erano i suoi occhi.
La curva delle labbra di Jack nascondeva un piccolo risolino accantonato nell'angolo destro, e lei adorava quella sua smorfia apparentemente cinica ma che, in realtà, sapeva essere calda e genuina, se la si sapeva interpretare – e lei ci riusciva, perfettamente.
Lui era l'inverno e così voleva continuare a vederlo; con la brina insensatamente incollata sui suoi abiti, i piedi scalzi per godersi il gelo che gli apparteneva, per poter sentire qualcosa di tattile con la neve che portava, che domava – schiava a lui e lui soltanto.
Non glielo avrebbe detto mai, probabilmente, quanto avrebbe voluto volare lontano assieme a lui, per scoprire quanti brividi può contenere anche solo un singolo istante, quanta meraviglia si potesse racchiudere in un semplice ricordo – e lui era certa fosse la persona che, più di tutte, sarebbe stata in grado di farglielo capire, di accompagnarla nel più meraviglioso dei viaggi che mai avrebbe potuto fare.
Jack era Jack, Jack era l'unico e non avrebbe saputo dipingerlo meglio, per riproporre la sua intera, splendida essenza, così come non avrebbe potuto fare diversamente per Merida e Hiccup.
Loro tre erano speciali, loro tre erano la sua piccola cerchia di persone importanti ed era contenta che, d'ora in avanti, li avrebbe avuti costantemente accanto a lei, perennemente vicini – e nessuno glieli avrebbe portati via, perché non avevano prezzo che li eguagliasse.
Col pennello ancora in mano e la pelle sporca di colori, sorridente restò a guardare per diversi altri secondi quel suo nuovo e fresco dipinto, sperando, per un istante, che tutti e tre saltassero improvvisamente fuori dalla semplicità di quel disegno e prendessero vita.






F I N E




    » N O T E    A U T R I C E ;

Non c'è nulla da dire, questa volta. A voi i pareri, io sto già soffrendo per conto mio.


© a u t u m n
   
 
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