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Ricorda la storia  |      
Autore: Hazel_    26/12/2013    4 recensioni
E ora che sono quì, fra le tue braccia, l’unica cosa che ti chiedo è di essere il mio regalo per questo Natale.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Be my present for this Christmas.





 
Ricordi la primavera? E le primole raccolte? E le margherite con cui facevamo le coroncine? E i pinocchietti che tu iniziavi ad indossare? E le treccine che facevi ai miei capelli? E noi che raccogliamo i melograni dagli alberi nel mio giardino? E il vestitino lilla che indossavo sempre e che ti piaceva tanto? E il profumo della mia crema per le mani,al gusto di mandorle e camomilla? E l’inizio di una bella stagione da passare insieme?
Io sì.
Ricordi l’estate? E i falò sulla spiaggia? E le risate? E le foto sulla barca in mezzo al mare? E i delfini? E il colore del mare,lo stesso azzurro dei tuoi occhi? E i baci sott’acqua? E i nostri capelli impregnati di sale marino? E il rumore del tuo cuore che batte mentre le nostre labbra sono unite in un bacio? E le partite a pallone con gli amici? E le tue mani sui miei fianchi,e le mie allacciate dietro alla tua nuca,mentre balliamo a piedi nudi sotto la luce della luna? E il rientro dalle vacanze? 
Anche questo lo ricordo.
Ricordi l’autunno? E le foglie rosse,arancioni e gialle che fanno da tappeto al terreno? E tu che mi prendi dalla testa il cappellino nero comprato in Francia? E le lunghe passeggiate lungo il viale alberato dietro casa tua? E noi due che sbattiamo il tappeto dell’ingresso di casa mia? E i tuoi starnuti a causa della tua maledetta allergia ai castagni? E io che ti passo l’antistaminico mentre cerco di non soffocarmi a causa delle risate? E noi due seduti sul divano,mentre sorseggiamo la cioccolata calda fumante,davanti al fuoco scoppiettante?
Ovviamente,ricordo anche questo.
E ci pensi a questo inverno? La neve che impetuosa scende dal cielo,i bambini che ridono per le strade mentre fanno un pupazzo di neve,l’atmosfera natalizia delle persone mentre decorano le case,in attesa del periodo più bello dell’anno,ci pensi?
Io ci penso tutti i santi giorni,le ore,i minuti,i secondi che passano,e tu non ci sei,sei assente,non sei accanto a me.
E’ brutto non girare per la città mano nella mano,mentre le luci riempiono le strade diffondendo tanta allegria,tutti si raccolgono intorno al fuoco,le castagne si stanno arrostendo come se fosse luglio e le famiglie sono riunite in casa del patriarca,come ai vecchi tempi; e per le strade i bambini piccoli fanno il passaparola,dicono che Babbo Natale verrà stanotte,che le renne volano nel cielo così in alto e che a mezzanotte in punto devono essere al calduccio,sotto le coperte,aspettando ansiosi di aprire i regali assieme ai genitori,la mattina dopo.
«L’uomo saggio segue la stella,nello stesso modo in cui io ho seguito il mio cuore,e mi ha portato ad un miracolo» mi dicevi,mentre mi accarezzavi le guance,paonazze a causa del freddo e un po’ per la tua frase romantica,anzi,più che altro per quello.
E’ brutto non girare per i negozi,mano nella mano con te,fermarsi davanti alla vetrina dove ammiro da chissà quanti giorni,quel vestito rosso molto costoso,che mai potrò permettermi,e sospiro,cercando di dimenticare la realtà; e tu sorridi,quando vedi che appeso al tettuccio del negozio,ci sono delle foglioline di vischio,che io sono esattamente sotto e che non me ne sono resa conto,ma me ne accorgo,quando ti vedo avanzare verso di me,tirarmi su il mento con due dita,facendomelo notare,e sorrido,mentre tu posi le tue dolci e calde labbra sopra alle mie,un po’ infreddolite.
E torniamo a casa,con la tua mano che sta nella mia come se fosse fatta solo per me.
Tu sai che non riesco ad andare a letto senza una tazza di tè,e che forse questo è il motivo per cui parlo nel sonno,ma che tutte queste conversazioni sono segreti che tu tieni,anche se non hanno senso per me.
E fuori le luci si spengono,e la notte mi chiama,sento voci che cantano canzoni per la strada e ti stringo a me,un po’ col rancore,un po’ con la malinconia e la paura di perderti,mentre tu mi consoli dicendomi che mai accadrà; ed è proprio nel momento in cui sono convinta di ciò che mi dici,che il tuo telefono suona con urgenza,e che io mi arrabbio,gridandoti contro,perchè mi avevi promesso che avresti lasciato il lavoro da parte e ti saresti dedicato interamente a me; e tu cerchi di difenderti,inventandoti tutte le scuse possibili e credibili,senza alcun risultato,ti dico che ne ho abbastanza di te,e ti caccio fuori da casa,mentre sento gli occhi bruciare e il cuore battere all’impazzata.
Ed ho capito.
Ho capito dal bianco al nero,per secondi ed ore,forse l’altezza per prendersi un po’ di tempo,so come va.
So come si va dal torto alla ragione,silenzio e suono,il giorno in cui nessuna coppia si terrà così stretta come noi,il giorno in cui nessuno combatterà come noi.
«Noi non vogliamo essere come loro,vogliamo farcela fino alla fine,niente può mettersi fra me e te,nemmeno gli dei possono separarci,no,niente può mettersi fra me e te» ti sento dire aldilà della porta: questo è il tuo modo di chiedermi scusa,mi fa sorridere,ma voglio capire fino in fondo quanto ci tieni a me.
Ed ho capito.
Ho visto gli sbagli degli alti e bassi,ti ho incontrato nel mezzo,c’era sempre spazio per un punto in comune.
Capisco com’è.
Capisco com’è per il giorno e la notte,mai insieme,perché tu vedi le tue cose sotto una luce diversa come noi: abbiamo mai provato come noi?
«So che lo vuoi,so che vuoi andarci piano,ma pensa a tutti i posti dove potremmo andare,se ti concedi stasera,lascia che ti renda libero,toccheremo l’altro lato» continui a dirmi,e sento una lacrima scorrere lungo la guancia,che subito asciugo.
«Perchè abbiamo tutta la notte,non stiamo andando da nessuna parte,quindi,perché non rimani? Perché non ci andiamo? Facciamo un giro,fuori nell’aria fredda,conosco la strada,perché non ci vai con me?» dici un’altra volta,mi fai pensare,mi fai riflettere,mi fai ricordare ogni momento passato insieme a te,questo ventiquattro dicembre,questo tuo ventunesimo compleanno che non hai voluto festeggiare con gli amici,che hai voluto passare solo con me.
«Dì la parola,dì la parola,ma non dire “no”,affondiamo nel cielo,io e te con solo questi vestiti,i tuoi segreti sono al sicuro con me,non c’è tempo giusto o luogo,perchè chiunque potrebbe vedere,se comunque aspettassi» e stavolta è come un invito,un invito a fare la cosa giusta,sono arrabbiata,delusa,confusa,ma tutto ciò che vorrei fare è aprire questa porta che ci divide e sussurrarti un “ti amo” all’orecchio,e stringerti forte.
«Non voglio che tu te ne vada via,voglio diventare dipendente da te,stai correndo attraverso la mia mente,voglio sentire l’altezza,voglio essere dipendente,non dire no,lasciati andare» e sono quelle tue due ultime parole che mi fanno agire,apro la porta e ti salto al collo,stringendoti forte,mentre i fiocchi di neve cadono sulle nostre teste,e tu mi guardi,posi una mano sulla mia guancia e mi baci appassionatamente,come non mai.
Ed è brutto,perchè ad un anno di distanza da tutto ciò,nè sento ancora la mancanza,perchè tu non ci sei.
In questo momento vorrei che tu fossi qui con me,perché in questo momento ogni cosa mi sembra una novità; sai che non posso combattere questa sensazione e che sento ogni notte,perciò,in questo momento vorrei che tu fossi qui con me.
E mentre sento voci che cantano canzoni per la strada,penso a te,che sei distante chissà quanti chilometri da me,penso a te,penso se ti manco esattamente come tu manchi a me,penso che non avrei voluto perdermi la vacanza,ma non avrei voluto smettere di guardare il tuo viso,che avremmo dovuto giocare nella neve,come quando eravamo bambini,ma che saremmo stati sotto il vischio.
E adesso sono quì,da sola,davanti al fuoco,col tuo maglione blu e con le mani incrociate,mentre stringo la tazza di cioccolata che mi hai regalato proprio tu,per il mio diciannovesimo compleanno,quella rossa,con scritto il mio nome in tutte le lingue,Neve. Ti ricordi quando ho aperto il pacchetto,la faccia che ho fatto? 
«Ma Louis,la parola neve ed il mio nome,si pronunciano in modo totalmente diverso!» ti ho detto ridacchiando,e tu mi hai risposto dicendomi che però ci somigliamo; mi hai paragonata alla neve,dicendo che sono soffice,sono lieve,sono fredda certe volte,ma che faccio rallegrare grandi e piccini.
E oggi è il ventiquattro dicembre,è la vigilia di Natale,è il tuo ventiduesimo compleanno,e non voglio pensarci,voglio solo ricordare lo scorso anno,quando tutti i giorni mi ripetevi «amore,non comprarmi niente,perchè sento una cosa,le tue labbra sulle mie,questo è un felice,felice Natale».
E adesso cerco di non pensare a te,che giri il mondo in meno di un anno,e non so mai dove ti trovi,e non ho mai il coraggio di chiamarti,per fare la pace,dopo l’ennesima litigata,che era come una routine nella nostra vita.
E adesso stringo il tuo maglione,prendo un lembo della manica in mano e la porto al naso,e la odoro,il profumo entra nelle narici,chiudo gli occhi e mi beo di quell’odore,quello che sa di te,quello che porta alla mente ogni ricordo,ogni sensazione provata,ogni momento vissuto insieme a te,dimenticando tutto il resto.
E adesso mi alzo,poso la tazza sul caminetto,accendo la radio,e mentre vado in cucina,sul canale nella quale sono sintonizzata,danno little things,la tua canzone,la vostra canzone,la nostra canzone.

Your hand fits in mine like it’s made just for me,but bear this in mind,it was meant to be,and I’m joining up the dots,with the freckles on your cheeks,and it al makes sense to me.

Ogni movimento cessa.
Istintivamente penso alle nostre mani unite,alle tue lentiggini sulle guance,a me che le tocco,come se dovessi unire i puntini.

I know you’ve never loved the crinkles by your eyes when you smile,you’ve never loved your stomach or your thighs,the dimples in your back at the bottom of your spine,but i’ll love them endlessly.

Penso a te che sorridi,alle pieghe che si formano vicino ai tuoi occhi,a me nuda,mentre ti dico che odio il mio stomaco,le mie cosce e le fossette della schiena nella parte inferiore della colonna vertebrale,che tu ami all’infinito.

I won’t let these little things slip out of my mouth,but if I do,it’s you,oh it’s you,they add up to,i’m in love with you,and all these little things.

E stavolta penso ai tuoi momenti romantici,a quando mi fai le coccole,e a quando mi dici che le mie ‘piccole cose’ ti fanno impazzire,e che sei innamorato di me.

You can’t go to bed without a cup of tea,and maybe that’s the reason you talk in your sleep,and all those conversations are the secrets that I keep,though it makes no sense to me.

Ed eccoti.
La tua voce,così delicata,così leggera,trasmette amore,mi fa venire i brividi,ti sento così vicino a me,chiudo gli occhi e sorrido,pensando a tu che mi prendi in giro,dicendo che parlo nel sonno,forse perchè bevo troppo tè prima di andare a dormire.

I know you’ve never love the sound of your voice on tape,you never want to know how much you weight,you still have to squeeze into your jeans,but you’re perfect to me.

Oh,quanta verità c’è in queste semplici parole.
Penso a te che mi riprendi con la videocamera,che mi mostri il capolavoro,e che sbuffo,dicendo che odio la mia voce registrata,a quando mi peso,che non sono mai contenta del risultato e che stringo ogni giorno la cintura dei jeans,e tu mi ripeti che sono perfetta per te.

I won’t let these little things slip out of my mouth,but if it’s true,it’s you,it’s you,they add up to,i’m in love with you,and all these little things. You’ll never love yourself half as much as I love you,you’ll never treat yourself right darlin’ but I want you to,if I let you know i’m here for you,maybe you’ll love yourself like I love you.

«Non amerai mai te stessa nemmeno la metò di quanto di amo io, non ti tratterai mai come si deve cara,ma io voglio te,se ti dicessi che sono quì per te,forse ti ameresti come ti amo io» continuavi a dirmi,dopo che io dicevo di non piacermi,che non avrei voluto essere la persona che sono.

I’ve just let these little things out of my mouth,cause it’s you,oh it’s you,it’s you,they add up to,and i’m in love with you,and all these little things,I won’t let these little things slip out of my mouth,but if it’s true,it’s you,it’s you,they add up to,i’m in love with you,and all your little things.

Ecco,adesso ho pure le visioni.
Nella mia visione ci sei tu,appoggiato allo stipite della porta che fa da limbo fra l’ingresso ed il salotto,mentre canti queste ultime note della canzone,e mi guardi,con quei tuoi occhi vispi ed il sorrisino furbetto che tanto mi fa impazzire; scuoto la testa,tentando di mandar via quel pensiero che sembra non voler andarsene,perchè tu,non vuoi andartene,proprio come quella sera.
«Dona più a te che a me,quel maglione» mi volto di scatto,e ti vedo,nuovamente appoggiato alla porta,con le braccia incrociate,e con quel sorriso che mi fa sciogliere.
Sento le gambe tremare,sul mio viso si forma un’espressione sorpresa,sento le guance avvampare,lo stomaco contorcersi e il cuore battere all’impazzata.
Tu ti avvicini sempre di più,le mani iniziano a sudare,apri le braccia e sorrido,perchè l’unica cosa che voglio è gettarmici dentro e non staccarmi più; sorrido un’altra volta,ti salto al collo e tu stringi le mie spalle nelle tue braccia,mentre mi baci la fronte senza staccare più le labbra.
«Buon compleanno,Louis» dico senza chiederti nè quando,nè come e nè da dove sei sbucato fuori.
«Grazie,e..ti amo Neve» sussurri,ora guardandomi negli occhi.
«Anche io» rispondo solamente,mentre tu posi delicatamente le tue labbra sopra le mie.
Ah,quanto mi erano mancate quelle labbra.
E ora che sono quì,fra le tue braccia,l’unica cosa che ti chiedo è di essere il mio regalo per questo Natale.



Ehilàààà.
Va bene,la smetto di rompervi con queste nuove storie o os,ma volevo postare questa breve,brevissima one shot su di Louis,che intasa il mio pc dal 24 dicembre,il suo compleanno.
Non so come mi è venuta in mente,so solo che ero un po’ triste per il fatto che Lou compiesse ventidue anni e che non potevo fare niente per fermare il tempo; e poi beh,i titoli non sono mai stati il mio forte,ma stavolta i criceti nella mia testolina hanno iniziato a correre,le lampadine si sono accese,ed ho sfornato questo titolo, ‘be my present for this Christmas’.
Avete visto che carino il nome della protagonista,Neve?
Beh,per sceglierlo ho aperto il memo del mio telefono,ho cercato il foglietto (o cosa sia,lol) con scritto ‘nomi swag da ragazze’,in cui ho scritto tutti i nomi possibili ed immaginabili,per l’appunto swag,e ne ho scelto uno ispirato a questa stagione,l’inverno.
E l’ispirazione che ho avuto per scrivere questa one shot,mi è stata data ascoltando e leggendo i testi di Mistletoe,why don’t we go there,little things,you & I e right now,nonostante li sapessi a memoria,ma sono serviti,moltissimo

Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere che ne pensate!
Un bacione,alla prossima!
PayneismyPanda.



 
   
 
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