“This Story is about a love…
and the woman I loved…is..
…Dead…”
20 Agosto
1997
L’aria era
calda, forse fin troppo, per essere una giornata di fine estate.
La giovane
non si era ancora svegliata, ma non mancava molto al suo risveglio. Presto la
madre si sarebbe precipitata nella sua camera. Infatti…
“Hermione, tesoro, svegliati!”.
Hermione
Granger aprì lentamente gli occhi, guardandosi intorno,assonnata.
“Che c’è, che è successo?”.
La madre le
sorrise.
“è giorno, piccola mia!”.
Non
sopportava quando la madre chiamava così.
“è arrivata la lettera dal tuo
amico…come si chiama? Quello che ha tanti fratelli…”.
Hermione
sorrise.
“RON!”.
La donna
annuì.
“Esatto…sbaglio, o hai una cotta per
lui?”.
Hermione
arrossì.
“No, non ho una cotta per lui!”
“E allora, per quell’altro tuo
amico? Come si chiama…Harry Potter?”.
Hermione
scosse la testa.
“Sono
solo i miei migliori amici!”
“Certo, vallo a raccontare a qualcun
altro, tesoro!”.
La donna
prese a ridere, sotto lo sguardo infuriato della sua unica figlia.
“MAMMA!”.
La donna
corse in fretta fuori dalla stanza, evitando per un pelo il cuscino che la
figlia le aveva tirato contro.
Hermione
sbuffò.
“Possibile che nessuno mi crede,
quando dico che non vado dietro né a Harry, né a Ron!”.
Hermione,
infatti, non era innamorata di nessuno…dei due suoi amici. Non era cotta di
nessun ragazzo in particolare. Certo, Harry era davvero molto carino, con i
suoi occhi verdi e i capelli nerissimi, inoltre aveva il fisico ben modellato
grazie agli allenamenti di Quidditch…e anche Ron era molto carino, soprattutto con
i suoi occhi incredibilmente blu, e profondissimi.
“Ma
non sono innamorata di loro!”.
Era
sempre stato una
specie di scommessa: “Chi avrebbe scelto Hermione Granger? Harry Potter o
Ronald Weasley?”.
“Sarò io a decidere…perchè proprio
loro due, poi? Non è possibile che io mi possa innamorare di qualcun
altro…?”.
Già, perchè
non poteva innamorarsi di qualcun altro…
“No…impossibile. Io…noi siamo
destinati…”.
Già…destinati!
Prese la
lettera di Ron, e cominciò a leggere
Cara Hermione.
Come stai?
Prepara la valigia,
perchè parti per la Tana oggi alle 20.
Ti verremo a prendere con
la nuova macchina di Papà. Mi raccomando, fatti trovare PRONTA! Non vogliamo perdere tempo!
Ci sarà anche
Harry…contenta? Ginny ti aspetta con impazienza, e non solo lei!
Ci vediamo più tardi.
Ron
Sorrise,
poi si appuntò mentalmente di dire a Ron di cambiare la sua scrittura…o ai
M.A.G.O. nessuno avrebbe capito un H di quello che
avrebbe scritto.
“Mamy, papy,
posso andare da Ronald a partire da stasera?”.
La signora
Granger sorrise:
“Da Ronald? Lo chiami Ronald?”.
Il padre,
che stava leggendo un giornale, guardò appena la figlia.
“Il tuo amico con i capelli rossi?”
“Il suo fidanzato, tesoro!”
“Non è il mio fidanzato!”.
La voce di
Hermione era esasperata.
“CEERTO, tesoro!”.
Risposero
in coro i coniugi Granger.
Hermione
uscì, sbattendo la porta.
“Tua figlia sta diventando isterica,
tesoro…” disse scherzando la Sig.ra Granger.
“Ricordati che è anche TUA figlia,
tesoro!”.
Le ore
passarono in fretta, e presto arrivarono le 19, 45.,
mancava un quarto d’ora, e avrebbe rivisto i suoi migliori amici.
Si guardò
critica allo specchio, prima di fare un giravolta, poi
un’altra. Non riusciva più trovare
nessuna critica nel suo abbigliamento. Si era messa un vestitino corto, legato
dietro il collo. Era rosso con i fiorellini bianchi, lungo fino al ginocchio, e
metteva in risalto le sue belle gambe. Si raccolse i capelli con una mano, per
vedere come stavano in una coda di cavallo. Si piacque parecchio, e li fermò
con un elastico. Si mise gli orecchini a
cerchio, e scese, dove il padre e la madre la stavano
aspettando in Sala.
“Allora, come sto?” chiese la bella ragazza facendo una giravolta
davanti ai genitori.
I due la
guardarono compiaciuti.
“Stai benissimo, tesoro!” esordì il
signor Granger.
“a che ora devono arrivare, cara?”
Hermione
guardò il grande orologio attaccato alla parete.
“Dovrebbero
arrivare fra poco!”.
I minuti
passarono lenti, e ad ogni accenno di rumore Hermione era sempre più vigile e
attenta.
“Dove hai detto che abita, Papà?”.
Ron cercava
dal finestrino la casa di Hermione.
“Suvvia, Ron!”.
Harry non
parlò. Era solo contento di rivedere la sua carissima amica.
“Eccola,
ragazzi!”.
I due
Grifondoro si girarono di scatto nello stesso istante, e rimasero a bocca
aperta.
Avevano di
fronte a loro una magnifica, stupenda casa, a due piani. Era rosa salmone,
sfumato di bianco, e il giardino era a dir poco…enorme, e conteneva una grande piscina.
“Caspita!”
fece Ron, mentre Harry si limitava a guardare ammirato la casa della loro
migliore amica.
Il signor
Weasley sorrise.
“Hermione,
tesoro, mi sa che sono arrivati!”.
La ragazza
si affacciò alla finestra della sua stanza, e saluto
estasiata con una mano.
I due
giovani le ricambiarono il saluto.
“Harry,
Ron!”.
Hermione
corse verso i due Grifondoro, e li abbracciò con gran foga.
“Che bello rivedervi ragazzi!”.
“è bello
anche per noi, Herm!” le sorrise Harry.
“Non sapevo
che avessi una casa così grande, Hermione!”.
Lei guardò
la sua accogliente casetta, e sorrise.
“Mio padre
e mia madre sono dentisti… famosi e molto bravi!”.
I coniugi
Granger stavano parlando con il signor Weasley.
“Guardi, non vorremo crearle disturbo lasciandole Hermione!”.
Il Signor
Weasley scosse la testa. “Non vi preoccupate, Hermione è
sempre la benvenuta a casa nostra, sia per me, che per mia moglie…e soprattutto
per i ragazzi!”.
I tre
risero.
“Beh, penso
che sia ora di partire…”.
Hermione
abbracciò i genitori, e salì in macchina.
“Grazie
infinite per la cena, signora Weasley, era ottima!”.
Molly sorrise.
“Grazie, Hermione. Ora puoi anche
andarti a riposare, penso che Ginny ti stia aspettando in camera sua!”.
Hermione
ringraziò, e si precipitò dall’amica.
“Ehilà, Ginny!”.
La rossa
guardò indifferente l’amica, per poi nascondere di nuovo il viso nel cuscino.
“si può sapere che hai, Virginia?”.
La bella
Weasley guardò l’amica.
“Come
che c’è? Questo è il vostro ultimo anno ad Hogwarts, e
io presto mi ritroverò da sola…capisci il dramma?”.
Hermione si
sedette accanto all’amica.
“Sarà uguale, con o senza di noi!
Vedrai, Ginny!”.
La rossa
annuì.
“Allora, Hermy, mi dici chi hai
scelto?”.
Hermione
guardò sorpresa l’amica.
“Eddai…è la domanda che si fanno tutti: Harry Potter o Ronald Weasley?”.
Le guance
della moretta si tinsero di rosso.
“Nessuno dei due, Virginia, quante
volte te lo devo dire…”.
Così, prese
a uscire dalla stanza, senza ascoltare Ginny che le
diceva: “MA DAI, TI SEI OFFESA?”.
HARRY O
RON? RON O HARRY?
Erano anni
che ormai questa storia andava avanti. Lei non volevo
nessuno dei due…oppure li voleva tutti e due. Certe volte le sembrava di
provare una sensazione simile all’amore per uno… e dopo un po’ per l’altro.
“Non voglio scegliere fra loro!”.
Era lì,
seduta, quando delle voci le giunsero all’orecchio.
“Hai sentito, Molly?”.
“Di chi, Arthur?”.
“Pare che Lucius Malfoy abbia
mandato via Draco!”.
Hermione
non poté evitare di ascoltare.
“Mandato via
Draco…in che senso?”.
“L’ha diseredato…pare che non abbia
avuto il coraggio di fare qualcosa che lui gli aveva chiesto…”.
Molly
Weasley si portò una mano alla bocca.
“Quell’uomo è pazzo, Arthur, e lo
sappiamo tutti. Anche il Ministro lo sa, eppure non fa
nulla contro di lui!”.
“Perchè gli è comodo…i soldi di
Lucius sono comodi al Ministero.”
Sentì la
signora Weasley grugnire.
“E quindi,
il ragazzo?”.
“Lui ora è da Clarhus Zabini.
“Un altro mangiamorte?”.
“Ex Mangiamorte. A quanto pare,
anche lui si è pentito prima della ‘caduta’ di Voldemort.”
“Povero
Draco…mi ha sempre fatto pena quel ragazzo…sempre triste, te
lo ricordi. Non l’ho mai visto sorridere veramente, e tu?”.
Hermione si portò una mano alla
bocca, e anche lei, nel profondo del suo cuore, provò un po’ di pena per
Malfoy.
“Sveglia, Hermione…Sai cosa gliene
frega della tua pena!?”
01. 09. 1997.
“RAGAZZI!
MUOVETEVI!”.
Harry, Ron,
Hermione e Ginny uscirono di tutta fretta dalla Tana, e salirono sulla macchina
del signor Weasley.
“Ci siamo tutti? Bene, partiamo!”.
Zabini Manor, 10:30.
“Blaise,
Draco, Muovetevi!”.
Draco
scese, lentamente e quasi controvoglia, e arrivò nel grande
salone dell’immenso palazzo.
“Come
andiamo, ragazzo?”.
Draco provò
a sorridere.
“Non c’è male, Signor Zabini. Grazie
per avermi accolto nel suo Maniero!”.
“Figurati.
So quanto mia figlia ti voglia bene! Sei il suo unico
vero amico. Con la morte di mia moglie si è chiusa molto in se stessa. Vorrei
solo che avesse anche un’amica…una ragazza che possa aiutarla!”.
“Ad Hogwarts ce ne sono tante, signor Zabini.”
L’uomo
sorrise sarcastico.
“E chi, la figlia di Marcos Parkinson? No, no e no! Non
voglio che si mischi con quella gentaglia…e dovresti evitarlo anche tu, Draco!”.
Il ragazzo
non rispose, e il padre di Blaise continuò a parlare imperterrito.
“Comunque,
sempre tornando a mia figlia, le ci vorrebbe una vera amica…una persona davvero
speciale…”.
La mente di
Draco vagò…
‘una ragazza speciale…una ragazza
speciale…’.
Il viso
della ragazza per cui il padre l’aveva cacciato gli
tornò in mente.
“Forse so chi potrebbe aiutare
Blaise, Signore!”.
Il viso di
Zabini Senior si distese.
“Ottimo,ottimissimo!
E ti dirò… di origini babbane ancora meglio,
sarebbe!”.
Draco si
crucciò…
Proprio in
quel momento Blaise scese, più splendida che mai.
“Allora, ragazzi miei, andiamo?”.
Stazione di King’s Cross
“Forza ragazzi, che siamo in
ritardo!”.
La signora
Weasley stava trascinando la sua combriccola in mezzo alla gente.
Finalmente,
i quattro riuscirono a trovarsi uno scompartimento tutto per loro, e vi ci infilarono dentro. Poi, tornarono dalla Signora Weasley.
“Comportatevi
bene, ragazzi…non voglio avere problemi, quest’anno. Chiaro, Ron?”.
il rosso annuì, salutò la mandre ed entrò
in fretta nello scompartimento.
“Perchè si comporta così?”.
La signora
Weasley sorrise di fronte alla faccia stupita di Hermione.
“Perchè è innamorato, Hermione”.
La ragazza
si voltò sorpresa verso la madre di Ronald.
“E di chi,
scusi?”.
La donna sorrise
enigmatica, prima di abbracciare la ragazza.
“Buon anno Hermione!”.
Il treno
stava correndo veloce verso Hogwarts.
Harry,
Hermione, Ron e Ginny avevano preso uno scompartimento tutto per loro, e stava
tranquillamente chiacchierando tutti, meno una. Infatti,
Hermione stava osservando il paesaggio,
e stava ancora ripensando alle parole della Signora Weasley.
Si
accarezzò i capelli boccolosi.
Sì, in
fondo al cuore Malfoy le faceva molta pena…ma restava comunque
Malfoy.
Questo non
sarebbe mai cambiato.
“Andiamo
a fare un giro, Draco?”.
Blaise
stava fissando insistentemente il suo amico.
“Non
ne ho voglia, Blaise. Perchè non vai da sola?”.
La ragazza
si spostò una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio.
“Andiamo,
Draco! Possibile che tu non abbia voglia di andare a rompere
a Potter?”.
Il biondo
scosse la testa.
“Non
ho proprio voglia, te lo giuro! E
poi, tu non sei tipa da fare questo genere di cose, Blaise!”.
La mora
mise su il broncio.
“In
che senso? Non sono abbastanza forte, Draco?”.
Il ragazzo dissentì.
“Non
dico questo, dico solo che non mi va!”.
Blaise
annuì.
“Hai
ragione, Draco. Non sono tipa da prese per il culo,
io!”.
“è
strano!”.
la voce di Harry riportò Hermione alla
realtà.
“Che cosa è strano, Harry?”.
“Malfoy
non si è ancora fatto vedere!”.
Ginny e Ron
si guardarono negli occhi, e sorrisero.
“Meglio,
no? Di cosa ti preoccupi, Harry?”.
Hermione
guardò torva il suo migliore amico dai capelli rossi.
“Quanto
sei scemo, Ron?”.
il rosso la guardò stupito.
“Perchè
dici questo, Herm? Stiamo parlando di Malfoy, te lo devo
ricordare?”. Hermione sbuffò.
“Ciò
non significa che tu debba essere stronzo con lui,
Ron!”.
Ronald non
credeva alle sue orecchie.
“Ti
rendi conto di quello che stai blaterando, Hermione Granger? Sei sicura di essere tu? stai bene, hai preso
una botta in testa?”.
La faccia
stupita di Ron la fece ridere. Era inutile continuare a discutere con lui.
“Scusa,
Ron, ma sono un po’ stanca. Vado a fare un giretto, ok?”.
“Draco,
ti va di giocare a Scacchi magici?”.
Blaise era
davvero stufa di aspettare che il biondino le parlasse.
“no,
Blaise.”
Allora, la
moretta si alzò.
“Bene,
io vado in bagno, chiaro? E mi aspetto delle scuse da
parte tua, quando torno. Chiaro?”.
Così, la
bella ragazza uscì dallo scompartimento sbattendo la porta.
Hermione si
stava guardando allo specchio, e si stava sistemando i capelli ruffi.
Proprio in
quell’istante, Blaise entrò, e notò subito la Grifondoro,e,
imbarazzata, la salutò timidamente.
Hermione
rispose subito al saluto, lievemente stupita.
“Ciao.”
“Ciao…tu
sei Blaise Zabini, vero?”. La moretta annuì.
“Tu
invece sei Hermione Granger, non è vero?”.
La bella
Grifondoro annuì. Le due ragazze si strinsero la mano.
“Sei…sei
da sola?”.
Blaise
scosse la testa.
“No…sono
nello scompartimento con Draco…”.
Le due ragazze
chinarono la testa.
“Mi
spiace per quello che gli è successo.”
gli occhi verdi di Blaise si fermarono
su quelli nocciola di Hermione.
“P –
perchè, tu…”.
“Sì,
Blaise. Io so… ho sentito i genitori di Ron che ne parlavano.”
Blaise
abbassò lo sguardo.
“Capisco…”.
Le due
restarono in silenzio, fino a quando Blaise guardò supplichevole Hermione.
“TI
prego, non prenderlo in giro su questa cosa!”.
La ragazza
fissò stupita la Serpeverde, e scosse la testa con decisione.
“Hai
la mia parola, Blaise. Non dirò nulla a nessuno!”.
La mora
sorrise.
“Che ne dici di venire nel mio scompartimento? Ci facciamo
due chiacchiere…”.
Hermione
sorrise di rimando.
“Sei
sicura che ha Draco non da fastidio?”.
Blaise
scosse le spalle.
“Non
ti preoccupare. Ci sono io, a difenderti!”.
Così, le
due 17enni entrarono nello scompartimento, dove Draco stava fissando
insistentemente il paesaggio ormai buio.
“Ciao
Draco…”.
La voce di
Hermione lo riportò bruscamente alla realtà, e il cuore del biondino prese a
battere forte. Non sapeva nemmeno lui, il perchè…
Non rispose
al suo saluto, e continuò a guardare fuori, indifferente.
“Io
e Hermione ci siamo incontrate in bagno…”.
Draco non
rispose nemmeno alla sua migliore amica.
“D
– dove sono Tiger e Goyle?”.
Draco si
voltò veloce verso la bella Grifondoro, che incrociò per un istante gli occhi
apparentemente freddi del bel biondino.
Fu
questione di un istante…
Senti il cuore che
comincia a batterti forte…il respiro che ti manca… gli occhi ti si appannano, e
oltre a lui…non vedi più nulla.
Il mondo scompare…
Nel tuo peggior
nemico, riesci a sentire questi sentimenti, che ti risvegliano l’anima assopita
da tempo.
Il cuore batte nel petto,
vorrebbe saltar fuori…
Sembra tutto più
strano, tutto perfetto…
E proprio grazie a quello che credi nemico…il
cuore si risveglia…
Un istante
dopo, però, Hermione si ridestò. Non riusciva a capire.
Com’era possibile, che solo guardare negli occhi Malfoy, si era
sentita così…completa?
“Io…Io
devo andare!”.
Salutò
fugacemente Blaise, e uscì… sotto lo sguardo
meravigliato di Draco…
Draco
P.O.V.
Perché è andata via
così…non capisco…è incredibilmente incredibile. non ho fatto altro che guardarla negli occhi. Possibile che
mi odia così tanto da non riuscire nemmeno a guardarmi? Che
cavolo…
Hermione si
precipitò nel suo scompartimento, ansimante.
Vide Harry,
Ginny e Ron guardarla strano, e sorrise faticosamente.
“Dove
sei stata, Hermione? Malfoy ti ha trattenuta?”.
La ragazza
scosse la testa, portandosi una mano al cuore, che ancora le batteva forte
forte.
Ancora, fu
questione di un secondo…
Una fitta
acuta al cuore la fece piegare…il respiro le si mozzo,
e tutto intorno il mondo prese a girare. Cercò di respirare faticosamente, ma
non ci riuscì…e vide il pavimento avvicinarsi pericolosamente.
“HERMIONE!”.
L’urlo di
Ron si spanse per tutto il treno. Anche Blaise e Draco, che si trovavano quasi 10 scompartimenti più avanti, sussultarono.
“HERMIONE,
RISPONDICI. HERMIONE.”
La ragazza,
però, non rispondeva.
“Ginny
scostò il fratello, e gli disse: “Presto, Ron, prendi i Sali. Sono nella mia
borsa da Guaritrice.”
Ron la
guardò stralunato.
“La
tua cosa?”.
Ma Virginia non aveva intenzione di
perdere tempo.
“RON,
VELOCE!”.
Così, il
ragazzo cercò velocemente i sali, e li porse alla sorella, che così fece rinvenire la bella Grifondoro.
Sorrise
debolmente agli amici.
“Che…che sciocca, ragazzi… ho…ho stretto troppo il nodo della
cravatta, e la gonna mi va un po’ stretta…”.
Harry e Ron
sorrisero, sollevati.
Ginny,
pero, le prese, senza farsi vedere da nessuno, e senza che la ragazza ci
badasse troppo, il polso della giovane…
E il suo viso era davvero
preoccupato…
“Hai
sentito che urlo, Draco?”.
Il
biondino, anche se non lo faceva vedere alla sua bella amica,
era preoccupato.
“Sì…”.
“Secondo
te che è successo?”.
Draco scosse
le spalla, prima di tornare a guardare fuori.
Hogwarts si
stava avvicinando.
“Non
è deliziosa, questa cena?”.
Harry
sorrise all’affermazione di Ron.
“Hai
ragione, vecchio mio!”.
i due scoppiarono a ridere.
Poco
distante, Hermione stava parlando animatamente con Ginny. Era ancora un po’
pallida, ma si stava riprendendo.
“Sei
sicura di stare bene, Hermione?”.
La ragazza
annuì, divertita.
“Non
ti preoccupare, Gin. Sto bene, è stato solo un piccolo
svenimento. Tranquilla!”.
La cena
finì in tranquillità, e i ragazzi si diressero verso i loro Dormitori.
Hermione
stava discutendo con Ronald, quando i suoi occhi incontrarono ancora una volta
quelli del biondo Serpeverde-
Ancora un a
volta, quella sensazione di appagamento le attraversò
il corpo.
“Hermy,
tutto ok?”.
La ragazza
sorrise, mentre toglieva gli occhi dal biondino.
Si
diressero verso la Sala comune dei Grifondoro, e Hermione salì subito nel suo
dormitorio, salutando tutti.
“Secondo
te, Hermione che cos’ha?” chiese preoccupato il rosso
Grifondoro.
Harry
scosse le spalle.
“TI piace
proprio, eh?”.
Ron, se è
possibile, diventò ancora più rosso dei suoi capelli, balbettò una scusa
ridicola e si girò a parlare con Neville delle vacanze.
Intanto,
Hermione era nella sua stanza, da sola, e guardava il paesaggio…e non poteva
fare a mano di pensare a quello che aveva provato dentro…quando aveva
incontrato casualmente gli occhi del biondino.
Hermione
P.O.V.
Com’è possibile che io
abbia provato questo? Per Malfoy, poi? Non è proprio possibile, no! Lui…lui è
uno sporco Serpeverde. È un nemico…
Eppure, nei
suoi occhi c’era tanta pena…tanta tristezza. E tanta
voglia di dare e ricevere amore…
Come può un padre
ripudiare il proprio figlio? È una cosa indegna…meschina e stupida… chissà come
si sente in questo momento…chissà se ha qualcuno accanto che lo consola.
No…nei suoi occhi c’era tanta di quella
solitudine…
Perchè il mio cuore ha
reagito così? Perchè ha cominciato a battere all’impazzata?
Io non posso essere
innamorata di Malfoy…va contro ogni legge della natura…
E poi…io sono destinata o a Ron, o a
Harry… sono loro due le mie scelte…non Malfoy…tutto questo non ha senso. Lui
non può darmi nulla… e non mi riferisco ai soldi…ma non può darmi amore…non
può…
Ma ne sei davvero così sicura, Hermione?...
Un secondo,
e il respiro le si mozzò ancora. Si portò una mano sul
cuore.
“Che cavolo succede, per la miseria?”.
Prese a
respirare lentamente.
Forse è
meglio se vado a dormire… domani, è un altro giorno…”.
Si mise
comoda sotto le coperte, e fece per addormentarsi…
“Lo
spettacolo deve continuare, Hermione… dormi…”.
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Voglio subito anticiparvi che questa storia e liberamente tratta dal film interpretato da Nicole Kidman e Ewan McGregor “Moulin Rouge”.
È il mio film preferito, e ho deciso di farci sopra una FF con i personaggi di Harry Potter. Alcune cose saranno uguali al film, altre diverse. Spero comunque che vi piaccia.
Al prossimo capitolo.
Lety_90