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Autore: lookwhatyouhavedonetome    27/12/2013    1 recensioni
Louis in una giornata fredda,seduto sul suo divano riflette sui suoi 31 anni.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Parigi è fredda oggi. Piove e dal mio appartamento in centro vedo tutti correre avanti e indietro,indaffarati in mille faccende. Io sono meteoropatico e sono rimasto a casa,ho inventato un raffreddore e non sono andato in ufficio.  Odio e amo allo stesso tempo le giornate così : steso sul divano con una tazza di thè caldo della Tunisia tra le mani e un libro che finiró per non iniziare mai. Mi trovo a pensare a quante cose sono cambiate negli ultimi dieci anni. Quando ero un ragazzo come tanti,con una vita assurdamente normale. Vivevo a Napoli con i miei genitori in un modesto appartamento che contribuivo a mantenere grazie al lavoro come receptionist. La mia quotidianità era nei canoni: qualche soldo in tasca, gli amici di sempre e qualche ragazza. Non mi potevo definire certo un playboy, avevo avuto solo due storie importanti,finite  senza un reale perché,forse per il mio carattere eccentrico e decisamente prorompente o forse perché le donne semplicemente ci vedono più lungo. Più lungo di quanto volessi   solo immaginare.
Fatto sta che un pomeriggio come un altro decisi di partire. Accettare un contratto con una famosa agenzia di viaggio e vedere il mondo: tre anni di spostamenti ininterrotti : Sidney,Berlino,Sofia,New York,Cuba,Mosca,Ginevra e tanto altro. Mesi senza vedere la mia famiglia,sentire mia sorella solo una volta alla settimana per mezz'ora nel pieno della notte,la nausea da aereo,l'impossibilità di crearsi amicizie,la voglia di un cibo decente. Ma anche le esperienze più assurde :il bungee jumping,il deltaplano,ziplines in montagna,la magia del Capodanno al Central Park, l'anti-gravity yoga a Melbourne,i casinó di Las Vegas col cielo negli occhi. 
Esperienze indimenticabili,un dono di Dio che ancora non capisco perché sia stato assegnato a me. E poi,l'ultimo giorno del terzo anno di viaggio atterrai a Parigi,ultima tappa di quel sogno. E non appena arrivai,fui cosciente che non sarei mai tornato. Incrociai lo sguardo di un ragazzo alto e riccioluto,subito mi sorrise e ci seguimmo con lo sguardo fino all'uscita dell'aeroporto. Si avvicinó rosso in viso e con semplicità infinita mi sussurrò:"Sei l'essere più bello che io abbia mai visto." Risi di cuore e mi accettai,capii subito perché nella vita non ero mai stato soddisfatto  sul piano emotivo: non avevo incontrato ancora Harry. Capii che era un uomo che volevo vicino e quell'uomo era difronte a me che mi sorrideva seppure non mi conoscesse per nulla. Fu semplice prendere un taxi con lui ed andare in un caffè,con le valigie che pesavano accanto a noi. Fu altrettanto facile parlare per ore e scoprire quanto avessimo in comune. Quanto fossimo vicini. Vicini di cuore,tanto che baciarci fu come ritrovare una parte mancante persa in qualche angolo del mondo. Ci sfiorammo le labbra e lo vidi sorridere ,mi sembrava perfetto. 
Bruciammo le tappe,me ne rendo conto. Due settimane dopo avevamo preso un appartamento nel centro di Parigi,mi sentivo come mai. Fu complicato spiegare a mia madre che non sarei tornato da lì a qualche tempo, fu difficile prendere un aereo,stringendo la mano di Harry e atterrare a casa,pronto a dire tutto. Fu strano salire le scale di casa,abbracciare tutti e sedermi sulla vecchia sedia in legno della cucina,prendere la mano di mia madre nella mia e confessarle la vera ragione della permanenza a Parigi. La sua reazione fu particolare, stette ad ascoltarmi parlare di quella persona favolosa che era in albergo perché "è un momento vostro,non voglio essere di troppo",poi sorrise e mi abbracciò sussurrando un "sono felice di vedere che ami". Quella donna mi stupì ancora di più quando a cena,al posto di presentarsi al mio compagno lo abbracció stretto e finì per commuoversi,con mio padre che sereno mi stringeva la spalla. Non saprò mai la loro vera ed intima reazione,ma sono grato loro per il modo in cui hanno gestito la cosa  davanti a me. Mia sorella mi confessó che pianse un po' ,in pena per me e per il mondo bastardo che mi circondava,io credo che si sia rivelata la persona più bella di questa terra. Sono fiero di dire che oggi,apro Facebook e vedo il suo profilo pieno di link che richiamano al mantra "love is equal",sorrido quando scrive messaggi dolci ad Harry,facendolo sempre arrossire. 
Sono convinto che lo sapevano già,da prima,da sempre e mi hanno aspettato al varco,sopportando tutte le finzioni,tutte le volte che dichiaravo amore ad una donna che potevo guardare solo come una amica.
Sono stati pazienti,tanto quanto Harry che ha sopportato tutto in silenzio,sempre discreto e limitandosi a stringermi la mano sotto il tavolo nei momenti critici. 
Abbiamo avuto i nostri momentacci,ci siamo allontanati restando nella stessa stanza,abbiamo patito mancanze e poi ci siamo ritrovati,sempre insieme. Abbiamo passeggiato come due innamorati qualunque per le viuzze di Parigi e abbiamo litigato furiosamente per gelosie insensate. Ho avuto molta paura in questi sette anni con lui,ma ho sempre trovato la forza di andare avanti nei suoi occhi verdi.
L'ho amato dal primo momento e lui ha saputo ricambiarmi,io gli ho dato tutto e lui non ha mai smesso di assecondarmi,preparando valigie alle tre del mattino e partendo per il più remoto degli angoli di mondo. Io gli ho chiesto di sposarmi e lui ha sorriso,tranquillo come pochi ha risposto che lo avrebbe fatto subito e così è stato. C'erano solo le nostre famiglie. È stato magico. 
La serratura che scatta mi distoglie dai miei fugaci pensieri, la nota figura di Harry mi si parà davanti agli occhi,un sorriso ad illuminare il volto,il labbro tremante e le mani fredde sulle mie. "Ci daranno la bambina." Esclama lasciandomi senza fiato. Si butta sulle mie labbra e le nostre lingue si cercano,affamate. Una lacrima scorre sul suo viso,bagnando entrambi. Mi allontano per guardarlo meglio,poi lo stringo forte a me. "Avremo un bambino!" Ripete incredulo,sedendosi accanto a me. 
Gli stringo forte la mano,guardandolo in volto. "Sai che tragedia se il mio aereo fosse atterrato in ritardo?" Dico io facendolo scoppiare a ridere. "Cretino." Afferma. "Ti amo." Ed è semplice. 
  
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