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Autore: itsrigel    27/12/2013    0 recensioni
Hinata era arrivata al punto di arrossire al solo pensiero di quel ragazzo. Ogni volta che i suoi occhi blu si incontravano con quelli del suo compagno le sembrava che centinaia di farfalle volassero nel suo stomaco. Anzi. Che migliaia di farfalle facessero la lotta nel suo stomaco.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Il mio ragazzo ideale?»
Hinata ripensava a quella domanda postale dal suo compagno d'armi, Usagi, da giorni ormai. E ogni volta la descrizione era la stessa: capelli blu, occhi bianchi, segni a forma di zanna sotto gli occhi. In poche parole: Usagi.
Hinata era arrivata al punto di arrossire al solo pensiero di quel ragazzo. Ogni volta che i suoi occhi blu si incontravano con quelli del suo compagno le sembrava che centinaia di farfalle volassero nel suo stomaco. Anzi. Che migliaia di farfalle facessero la lotta nel suo stomaco.
Ma cosa c'era in quel ragazzo che la attraeva tanto? Era un normalissimo ragazzo, nulla più nulla meno.
Hinata si trascinò una mano sul viso stanco dagli allenamenti della giornata, decidendo che nulla sarebbe stato più rilassante di una sauna.
Senza passare nel suo appartamento per posare le armi, che quel giorno consistevano in un semplicissimo spadone a due mani e una balestra che sparava freccie esplosive, si diresse verso gli spoiatoi delle saune. Ormai era di casa lì, e aveva già tutto l'occorrente pronto in una cesta di vimini: asciugamano, laccio per capelli, bottiglia d'acqua.
Si spogliò con tutta la calma del mondo, e con la stessa pacatezza si legò i capelli e coprì il suo corpo magro con il telo candido. Piegò con cura i vestiti, ripose le armi nella cesta — anche se in realtà le estremità di entrambe le armi superavano di molto il perimetro del loro contenitore — e si avviò per il corridoio che collegava gli spoiatoi, sia quello maschile che quello femminile, alle rispettive sale per le saune.
Sospirò mentre cercava ancora di capire cos'aveva di speciale Usagi, e aprì la porta a destra ed entrò. O meglio, aprì la porta che pensava fosse a destra.
Sarà stato destino? Sarà stata una pura coincidenza o una distrazione? Comunque sia, Hinata entrò nella sauna maschile e l'unica persona al suo interno era Usagi.
Si fissarono per qualche secondo negli occhi, senza dire né fare nulla. Fin quando le farfalle non tornarono a prendersi a pugni nello stomaco di Hinata. Impiegò qualche secondo ad accorgersi del fatto che erano entrambi mezzi nudi nella stessa stanza e si lasciò scappare un gridolino imbarazzato, nascondendosi il viso con le mani.
«Hi-Hinata... l'asciugamano è...»
Caduto. L'asciugamano era caduto. Non servì che Usagi finisse la frase. La ragazza imprecò a mezza voce, rossa in viso, e si chinò a raccogliere l'asciugamano da terra.
«I-io...» provò a dire. Ma fu inutile cercare di parlare, il suo cervello era andato ancora una volta in tilt. Davanti a lei, Usagi rise sommessamente. Anche sul suo viso chiaro in quel momento c'era una chiazza rosata.
«Possibile che tu sia la ragazza più... qual era il termine che aveva usato Yoshimitsu? Ah, già, spietata e fredda di tutto l'esercito?»
«Sta zitto, idiota.»
La ragazza fece per andarsene, quando si accorse che in realtà Usagi si trovava alle sue spalle, appoggiato sulla porta con aria disinvolta. Stava giocando con una collanina come se lei non fosse lì con lui. Hinata odiava quando lo vedeva in un posto e un attimo più tardi era in un altro.
«Stavo scherzando, piccoletta» disse con l'ombra di un sorriso stampata in faccia. Allungò una mano e le toccò i capelli corvini.
«Beh, giusto che sei qui» iniziò balbettando. Hinata trovò quel suo lato più timido la cosa più bella che avesse visto in vita sua. «Insomma... Sì, potresti anche rimanere, no?»
Hinata si dovette trattenere per non coprirsi il viso con le mani un'altra volta, malgrado non amasse alla follia il fatto che lui la vedesse arrossire. «Io... ecco... Non-»
Stavolta la frase non fu bloccata dall'imbarazzo della ragazza. Usagi aveva fatto scivolare la mano fino alla base del collo di Hinata e l'aveva trascinata verso di lui. Si era bloccato a qualche centimetro dal suo viso e l'aveva guardata negli occhi per un lungo, lunghissimo istante.
Poi l'aveva baciata. Le sue labbra erano così calde... e morbide, già. La mano dal collo era scesa fino a metà schiena e la spingeva verso di lui. Hinata dischiuse le labbra a quel bacio, lasciando che il calore circolasse liberamente dal suo corpo a quello del ragazzo. Solo quando si staccarono si rese conto di aver chiuso gli occhi.
«Ti amo.» Le parole del ragazzo arrivarono ovattate alle orecchie di Hinata. «Hina?»
«Mh?»
«Non avere paura.»
«Paura? Tsk. Io non ho mai paura.»
Usagi arricciò le labbra in un sorriso, probabilmente divertito da quella scena. Di solito era lei a metterlo alla prova, non il contrario. «E allora dillo, no?»
«Che cosa?»
Il sorriso di Usagi si allargò sul suo viso. «Quello che ho detto io.»
C'erano poche cose di cui Hinata aveva paura realmente: i ragni, perdere qualcuno che amava e... dichiararsi a qualcuno che amava. Ma in quel momento le parole uscirono dalla sua gola come aria.
«Io ti amo, Usagi.»


.:: Angolo dell'autrice ::.
Salve gente <3 Questa fanfiction è nata solo grazie a l'autore "a otaku with armonica", perchè è stato lui a creare il mondo in cui si muovono i personaggi. Un'altro ringraziamento importantissimo ovviamente va alla ragazza che ha inventato Usagi e che ha fatto una role insieme a me <3 QUEI DUE RAGAZZI SONO DEI GENI.
Detto questo, spero che la fic vi sia piaciuta, e spero che qualcuno voglia lasciarmi una recensione :)
Baci,
   
 
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