Serie TV > Dr. House - Medical Division
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Autore: H W    20/05/2008    2 recensioni
song fiction. House non commentò,si alzo a mal appena e si avvicinò ancora di più a Wilson. Stavano ad un passo di distanza. -Va bene... e... ti chiedo scusa anch’io. Perché al solito, la colpa e mia-
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Greg House, James Wilson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a te Nike87: grazie ^ ^ ... eh già, la canzone comunque me l'ha fatta ascoltare una mia amica, e appena l'ho sentita mi è venuta l'illuminazione
Lady House: grazie... beh, ogni tanto è giusto che pure Wilson si stufi, stare troppo a contatto con House fa male :P
Lily Black 90: grazie mille :)
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: grazie, e grazie anche di averla aggiunta ai tuoi preferiti ^ ^
Lemnia: grazie... beh, ecco detto fatto, eccone il seguito :)

Note: ecco il seguito. L'ho scritto su un'altra canzone, visto che è sotto song fiction, ho voluto continuare con un'altra canzone. E visto che questa canzone è un po troppo lunga l'ho divisa in 2 parti. La prima ve la posto ora e la seconda, beh, la seconda tra qualche giorno, quando finisco di scriverla :)

Canzone: A te
Di: Jovanotti

''A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro
Quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro''

 

Dopo le scuse e gli abbracci, si sedettero sul divano a guardare un po di tv, per distrarsi. House si sedette, poggiò il bastone a terra e mise le gambe sul tavolo, Wilson invece accoccolato ad House. Era una strana sensazione per lui, ma non disse nulla, fece soltanto un sorisetto, dopotutto glie lo doveva a Wilson, dopo la giornata che hanno passato. House sapeva che la colpa era sua, ma un po lo preoccupava il fatto che Wilson non volesse ammetterlo. Ha deciso di smettere di pensarci ed ha acceso la tv. Fece una cosa strana, porse il telecomando a Wilson ''Oggi scegli tu''.

 Wilson lo guardò stupito e ironico disse ''Wow, dai a me l'onore''

 House ghignò ''Non montarti la testa, ho detto solo per oggi'' e sussurrò pensando che Wilson non abbia sentito ''Te lo devo'', invece l'ha sentito. Non disse nulla, sorrise soltanto e cambiava canale.

All'improvviso House ''La vuoi smettere di cambiare canale?''

Wilson ''Vedi che non c'è niente''

''Allora spegni la tv''

e Wilson confuso ''Cosa? E che dovremmo fare?''.

House ci pensò su ''Ehm... vai in cucina e porta del whisky''

''Vuoi ubriacarmi?''

''Hai qualcosa di meglio da fare?''.

Wilson roteò gli occhi ''E perché non ci vai tu?''

''Ma dove siamo? Vuoi litigare di nuovo?'' fece una pausa e sorrise ''Come vedi non posso farlo, visto che stai sopra di me''. Wilson si alzò, andò in cucina, e portò il whisky e due bicchieri. Li posò sul tavolo e baciò House prima di versare il whisky nei bicchieri.


''A te che mi hai trovato all’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi
Con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te''

 

Quel bacio riportò House indietro nel tempo, al loro primo incontro. Wilson era ancora uno studente, e House gironzolava spesso da quelle parti, attorno alla scuola. Un giorno finite le lezioni, Wilson uscì dalla scuola con alcuni suoi amici, quando vide House seduto su un muretto li vicino. Lo vedeva spesso nei dintorni ma non si erano mai parlati. ''Ragazzi scusate, mi sono appena ricordato che devo finire qualcosa, rimango qui ancora per un po, ci vediamo domani''. Si salutarono e Wilson andò da House.

Si sedette vicino a lui e disse ''Ehi ciao, che c'è che non va?''. House non rispose, rimase li seduto in silenzio. Wilson mise la sua mano sulla spalla di House ''Ehi, avanti, che succede?'' House non si mosse e disse soltanto ''Toglimi le mani di dosso''.

''Va bene, scusa. Cercavo di aiutare''

''Aiutami sloggiando di qui. Lasciami solo''.

Wilson sentì un tremito nella sua voce, e capì che non era così duro, come cercava di sembrare. ''Su dai. Non fare così. La ragazza ti ha lasciato? Capita''

''No, ma quale ragazza.''

''Allora qual'è il problema?''

''Mio padre. E' che...'' si interrppe, poi continuò ''Lascia perdere. Non capiresti''. House si alzò, ma Wilson lo afferrò per il polso, e House gli disse ''Prima ti ho detto di non toccarmi''

''Lo sò. Dai siediti''

''Perché? Ci siamo soltanto noi qua''

''Meglio, così nessuno ci disturba''

''Ma cosa vuoi da me?''

''Che mi dici cos'è successo. Prima me lo dici, prima ce ne andiamo''

House rivolse lo sguardo al cielo e disse ''Ma perché lo faccio?'' e si siede accanto a Wilson. ''Ah, io sono James''

''Greg''

Wilson continuava ad assillarlo così House decise di raccontargli l'accaduto. Finito di raccontargli, House vide Wilson molto dispiaciuto. ''Ma proprio uno emotivo doveva capitarmi?''  pensò House. Non è nemmeno riuscito a dire qualcosa che Wilson lo stava baciando. House lo spinse ''Che diavolo stai facendo??''

''Io pensavo-''

House lo ha interrotto ''Beh, pensavi male''

E in men che non si dica, Wilson lo stava baciando di nuovo. Un bacio veloce.
Da allora continuarono a frequentarsi, come amici, non parlarono mai del bacio, si comportavano come se non fosse accaduto niente. Frequentavano ragazze, ecc.

Dopo che la terza moglie di Wilson lo ha lasciato, House e Wilson hanno cominciaro a frequentarsi sempre di più, ma non come amici.


''A te io canto una canzone perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti di tutto di quello che ho
Prendi il mio tempo e la magia che con un solo salto

Ci fa volare dentro all’aria come bollicine
A te che sei, semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei''

 

''House... House!!''

''Che c'è?''

''Che stai facendo?''

''Eh?''

''Guardavi fisso nel vuoto''

''Ah... no, non è niente''

''Vebbé, tieni'' e gli porse il bicchiere di whisky. Lo bevve tutto d'un soffio. ''Oh, calmati, hai appena iniziato''

''Il primo è sempre il migliore''

Wilson sorrise, anche se non aveva capito che intendeva dire con quella frase. Ma se né dimenticò subito, buttando giù il pimo bicchiere. Passarono alcune ore, e House e Wilson bevvevano, ridevano, parlavano... non erano ubriachi, erano soltanto, rillassati. E' molto raro vedere House così, ma è sempre molto bello e piacevole. Beh, daltronde, Wilson fa miracoli.

 


''A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore''

 

Finiti gli argomenti. Stavano per alcuni minuti in silenzio. House bevve il suo ultimo bicchiere, e lo poggiò sul tavolo. Voltò lo sguardo verso Wilson e si accorse che lo stava guardando. Si fissarono per un bel po di tempo, alla fine Wilson cedette. House era sdraiato sul divano e Wilson si avvicinò, si sedette vicino ad House, e lo baciò. Facendo attenzione alla gamba malata di House si sdraiò su di lui. Continuarono a baciarsi, ed House infilò la sua mano sotto la camicia di Wilson e gli carezzò la schiena. Wilson rabbrividì al tocco. House tirò fuori la mano e la mise sopra a Wilson, come un abbraccio. Per quella sera poteva bastare, si addormentarono così.

 

''A te che io ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti stringendoti un po’
E poi ti ho visto con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo''

Quel tentato abbraccio di House, fece tornare in mente a Wilson una sera. Erano giovani, era passato qualche mese dopo che si sono conosciuti per la prima volta. Wilson era triste, uno dei suoi amici era morto, aveva il cancro, i dottori non hanno potuto fare niente. Era con House quando ha saputo della notizia. Gli lacrimarono gli occhi, House non lo poteva vedere così, e non sapendo cosa dire lo abbracciò per confortarlo. Sentì le lacrime di Wilson bagnarli la maglia. Almeno per una volta, poteva, essere umano. Strinse Wilson più forte a se, e rimasero abbracciati finché Wilson non si calmava un po.

Ora le cose sono cambiate, lui non è più così fragile, almeno in parte. E' diventato primario di oncologia, lavora nello stesso ospedale in cui lavora il suo migliore amico, beh, molto di più di un amico. E anche questa è una grande cosa, nessuno si è mai accorto di niente. Ora è realizzato, non gli serve niente di più.

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continua....
spero fortemente che non abbia rovinato tutto con il seguito ^^'
  
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