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Autore: H W    19/04/2008    6 recensioni
song fiction. House non commentò,si alzo a mal appena e si avvicinò ancora di più a Wilson. Stavano ad un passo di distanza. -Va bene... e... ti chiedo scusa anch’io. Perché al solito, la colpa e mia-
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Greg House, James Wilson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'Amore

song fiction

pairing: House/Wilson

canzone: l'amore

di: sonohra

 

 

                                                                       “ Guardo il cielo, non vedo altro colore

                                                                         solo grigio piombo che mi spegne il Sole

                                                                                l’unica certezza è gli occhi che io ho di te ”

 

Ufficio di Wilson. Solita litigata. Sempre per cose futili.

-Basta Greg, non ce la faccio più ad andare avanti così - disse Wilson a bassa voce, e rivolse lo sguardo ai fogli che aveva davanti a se.

-Così come? Dici sempre le stesse cose!- gli urlò House.

-Sta volta dico sul serio... E’ finita- si maledì per averlo detto, perché non lo pensava veramente. Gli scese una lacrima, e guardò House, fisso in quegli occhi azzurri. Aprì la bocca per dire qualcosa, per scusarsi, ma House chiuse gli occhi, abbassò la testa ed uscì dall’ufficio.

 

“ Due fotografie tutto ciò che rimane

sul mio letto il vento le fa volare

la distanza che ci divide fa male anche a me ”

 

Wilson era disteso sul suo letto, aveva un caso clinico tra le mani, cercava di concentrarsi, ma non ce la faceva, le parole che ha detto ad House gli tornavano in mente. Gettò la cartella sul comodino, ma stranamente scivolò fuori da essa una foto di lui con House, chissà come ci è finita li dentro. Gli scese una lacrima vedendo la foto, e mentre pian piano scendeva sul suo viso, prese il telefono e cerco di rintracciare House. Si accese la segreteria telefonica, non poteva fare altro che lasciare un messaggio, ma non lo fece, voleva parlare con House faccia a faccia.

 

“ Se non vai via, l’amore e qui.

Sei un viaggio che non ha né meta né destinazione

Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore, così

Sono solo anch’io, come vivi tu, cerco come te l’amore ”

 

House era in moto quella sera, andava dove la strada lo avesse portato, non aveva un posto preciso dove andare. Pensava e ripensava alle parole dette da Wilson. Non riusciva a capire cosa fosse andato storto questa volta. Si chiedeva cosa aveva fatto, da far provocare quella rabbia dentro Wilson, a tal punto  da fargli dire quelle parole. Anche se non voleva farlo notare, dentro di lui, quelle parole gli facevano male.

 

“ Quel che so di te è soltanto il tuo nome

la tua voce suona in questa canzone

musiche, parole, emozioni che scrivo di noi ”

 

House arrivato a casa, prese il whisky e si sedette al pianoforte. Suonava sempre il piano quando stava male. Buttò giù un bicchiere di whisky ed iniziò a suonare. Suonare era una delle poche cose che lo facevano emozionare, un’altra cosa, era una persona. L’unica persona, quella che poteva fargli provare forti emozioni, era, Wilson. Suonò per tutta la notte. Musica e alcol lo tirarono un pò su, ma non abbastanza.

“ Se non vai via, il mondo e qui.

Sei unviaggio che non ha né meta né destinazione

Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore, così

Sono solo anch’io, come vivi tu, cerco come te l’amore. ”

 

House si fermò improvvisamente. Il dolore alla gamba era più forte del solito. Stofinò la mano contro la gamba malata, prese del Vicodin e lo mandò giù con il whisky. Wilson lo aveva chiamato più volte, ma senza risposta. Così decise di andare direttamente da House. Bussò alla porta ma House fece finta di niente, rimase seduto. Per fortuna Wilson aveva ancora la chiave, da quando hanno convissuto insieme. Entrò dentro e si avvicinò ad House.

-Greg... io... mi dispiace. Non lo pensavo veramente quello che ho detto-

-Sì invece- fece House dispiaciuto.

-Soltanto in quell’istante, dopo me ne sono subito pentito-

-...-

-io...- sospirò –ti chiedo scusa-

House non commentò,si alzo a mal appena e si avvicinò ancora di più a Wilson. Stavano ad un passo di distanza.

-Va bene... e... ti chiedo scusa anch’io. Perché al solito, la colpa e mia-

 

“ Cambia il cielo, i tuoi occhi no

come vetro è l’amore che sei ”

 

Wilson si stupì, ma cerco di non farlo notare. Perché era la prima volta che House si scusava, e... ed era, sincero.

-ah... no...- fu interrotto da House.

-Jimmy, promettimi soltanto...-

House non continuò la frase, ma Wilson capì, ed annuì. Abbassò la testa, House gliela rialzò dolcemente, ed annullò la distanza tra di loro, baciandolo.

 

“ Sei un viaggio che non ha né meta né destinazione

sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore, così

sono solo anch’io, come vivi tu, cerco come te l’amore ”

 

Quando si staccarono, House fece la solita battuta.

-Direi che siamo perdonati tutti e due- e ghignò.

Wilson era già abituato, e sorrise. Non ci pensò su due volte, ed abbracciò House, sussurrandogli all’orecchio

-Mi dispiace-

 

 

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Grazie per la pazienza che avete avuto per leggiere questa song fiction. spero che alla fine non sia troppo sdolcinato.

  
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