Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Merea    27/12/2013    0 recensioni
Lei si ritiene una ragazza semplice. Amante della vita, dell'amore, delle piccole cose. Racchiude i suoi pensieri in un diario che il padre le regalò prima di morire. Pesa i suoi pensieri Aurora, cosicchè quei fogli bianchi non avranno fine.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caro Diario,
avevo già chiuso il mio ultimo blog quando scrissi per l'ultima volta. Molti ne rimasero sorpresi. Qualcuno mi chiese: "Aurora, perchè scrivevi giorno e notte se l'unico risultato è stato quello di sentire il dovere di eliminarlo? Avresti potuto almeno archiviarlo!". Forse avrei dovuto. O forse no. Non me lo chiesi neanche. Ogni domanda ha bisogno di almeno una risposta. E quella che avevo in mente non si avvicinava neanche lontanamente a ciò che potrebbe definirsi una risposta. 
Io scrivo da sempre. Il mio sempre equivale al periodo in cui risale il mio primo ricordo. Avevo appena 3 anni quando iniziai a scrivere le prime lettere dell'alfabeto, a 6 scrissi frasi sensate sui diari di scuola e a 8 arrivò la prima lettera d'amore, che purtroppo non ebbe l'effetto sperato. Seguirono i primi diari segreti che in realtà erano dei quadernini colorati su cui scriverci con la bic nera o blu, perchè i miei non potevano permettersi di comprarmi altro. E poi, con mia grande sorpresa, a 15 anni arrivò internet a casa. Che gioia! Aprii due blog. Uno personale per sfogare le mie rabbie ed i miei amori assurdi, l'altra era visibile a tutti e trattava di opinioni generali su cio' che accadeva nel mondo circostante. Quel batuffolino di sporcizia chiamato Paese. 
A 18 anni arrivò il periodo piu' brutto. Quello che speri non arrivi mai. Credevo che la vita fosse troppo bella per racchiudere momenti così spiacevoli. Mi sbagliavo. Smisi di scrivere. Smisi di riflettere. E agii. Purtroppo lo feci.
Nonostante ciò, la scrittura rimase una delle poche forme espressive della mia anima. Tutti abbiamo degli scheletri nell'armadio. Pesano. Eccome se pesano. E ogni tanto decidono di muoversi e far male. Le parole sono quell'illusione che aleggia nella tua mente per tanto tempo fino a che ti convinci che abbia il potere di alleggerire quell'enorme peso. A svuotare per un attimo l'armadio da quel cumulo di ossa e fargli prendere aria. E funziona. Io ho già comprato i profumatori al glicine.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Merea