Louis si č svegliato sul divano a chissā quale ora della notte, con la televisione ancora accesa e nessuno al suo fianco. Si alza ancora assonnato e cammina lento, stropicciandosi l'occhio destro con il pugno, verso la prima camera del corridoio sulla destra, e quello che vede lo fa sorridere.

Harry č steso, addormentato, accanto alla loro bambina, con un braccio che la circonda, come a volerla proteggere . Sul grembo ha ancora aperto il libro cartonato della Carica dei 101, e Jess ha una manina intrecciata a quella del papā.

Louis ha una spalla poggiata allo stipite della porta della cameretta e guarda le due persone che pių ama, ripensando al momento in cui ha visto Jess per la prima volta, e tutto č cambiato. Estrae il cellulare dalla tasca dei pantaloni di tuta e scatta una foto al suo ragazzo e alla loro bambina, rimanendo poi a guardarla, sorridendo. Decide di non svegliarlo e di lasciarlo dormire lė dov'č, cosė si lava i denti e si corica nel letto troppo grande per dormirci da soli.

La mattina dopo Harry, quando apre gli occhi, vede per prima cosa la sua piccola, seduta sulla sua pancia che gli sorride. "Papā svegliati!" e le accarezza una giancia bianca e liscia con una mano, prima di darle un bacio sulla fronte coperta dai capelli color miele. Guarda l'ora all'orologio che tiene al polso e si sorprende di essersi svegliato cosė tardi, cosė prende in braccio Jess, e si avvia vrso il bagno. 
"Mi fai le trecce, papā?" chiede la bambina porgendogli la spazzola ed Harry ride "Scricciolo, io non le so fare le trecce, papā si" le dice abbassandosi alla sua altezza e posando le labbra sul suo naso "e allora vallo a svegliare cosė me le fa" risponde la bimba mentre si avvia verso il vasino. Harry rimane a fissarla sull'uscio "Papā! Vai via, devo fare la pipė, non mi puoi guardare! Esci!" urla Jess spingendolo fuori dal bagno e facendolo ridere. Chiude la porta bianca alle sue spalle e arriva in camera sua, dall'altra parte del corridoio, dove vede Louis, il suo Louis, steso a pancia in gių sul letto matrimoniale che condividono ogni notte, che dorme come un sasso; uno dei primi raggi di luce lo illumina appena: ha le labbra socchiuse e i capelli arruffati, una guancia schiacciata contro il materasso e il cuscino stretto tra le braccia. Ridacchia in silenzio per la sua abitudine di dormire in quella maniera e lo guarda ancora un po'. I suoi pensieri vengono interrotti dal cellulare del suo ragazzo che comincia a squillare, cosė si affretta ad inserire il silenzioso per non svegliarlo, ed č nel momento che lo prende in mano che nota la fotografia che lo ritrae nel letto con Jess, che Louis ha come sfondo. Sorride ed č sicuro che in quel momento lo sta amando ancora di pių se č possibile. Vorrebbe svegliarlo per baciarlo e abbracciarlo, per vederlo sorridere o anche per sentire solo il suono della sua voce.

"Lou" si abbassa per avvicinarsi al suo viso e gli bacia una guancia ricoperta da un sottile strato di barba. "Lou, sveglia" sussurra Harry nel suo orecchio, accarezzandogli i capelli, e questa volta Louis apre piano gli occhi azzurri, che per qualche secondo vagano confusi davanti a lui, fino a quando non riesce a fissarli in quelli verdi del suo ragazzo, e allora sorride.

"Buongiorno piccolo" raggiunge con una mano la nuca di Harry, anche se con un po' di fatica, e lo avvicina a sč per baciarlo, e anche se si č appena svegliato e non si č ancora lavato i denti, adora il suo sapore. "Sono le quattro del pomeriggio amore" Harry sorride sulla bocca sottile di Louis e lui fa lo stesso sulla sua, carnosa e rossa. "Buongiorno comunque".