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Autore: HVK    20/05/2008    5 recensioni
dopo essere tornati alla vita di tutti i giorni Kaname e Sousuke, come al solito, incontrano difficoltà nello sviluppo del loro rapporto..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FMP 8 Il taxi correva a tutta velocità per le strade di Tokyo. Kaname guardava fuori dal finestrino, cercando di capire dove erano diretti.
"E' stato davvero un peccato non poter finire la nostra cena in un modo un pò più tranquillo.." sussurrò Leonardo al suo orecchio "...sono sicuro che la serata sarebbe finita in tutt'altro modo.."
"Allontanati!" disse sbrusca Kaname, spingendolo sull'altro lato del sedile.
"Ahah..." rise lui "..non essere così arrabbiata...alla fine non ti ho costretto a venire con me...la scelta è stata tua"
Kaname non rispose a questa provocazione. Certo la scelta era stata sua, ma era stata una scelta forzata. Leonardo aveva giocato sporco, come al suo solito.
"Dove mi stai portando?" chiese lei brusca.
"Aspetta e vedrai.." rispose lui guardando fuori dal finestrino.
Kaname iniziò a pensare a Sousuke. Sicuramente lui li aveva visti andare via e si immaginava il suo volto nel momento in cui aveva visto lei entrare nel taxi.
Le veniva da piangere. Voleva averlo accanto, voleva sentirsi stringere le spalle da lui, voleva sentirsi dire "Nessun problema". Ma questo non poteva accadere. Lei se n'era andata proprio per non metterlo in pericolo. La verità era che Leonardo non era andato solo al ristorante. Si era portato dietro i suoi AS in miniatura  che grazie all'ecs per l'invisibilità erano rimasti nascosti per tutto il tempo nella siepe esattamente dietro a Sousuke. Leonardo aveva minacciato di uccidere Sousuke se lei non fosse andata con lui. Non le aveva lasciato scelta.

Sousuke si incamminò. Non sapeva neppure lui dove stava andando. Non stava pensando a nulla tranne che alla scena appena vista. Lei se n'era andata.
In quel momento squillò il cellulare.
"Pronto..."
"Signor Sagara!" era Tessa.
"Oh comandante.." rispose lui sentendo appena la voce della ragazza.
"Com'è andata? La signorina Kaname sta bene? Mi scusi ma mi sono presa la librtà di inserirle un piccolo satellitare nell'equipaggiamento che le ho lasciato questo pomeriggio. Ho notato che si stava muovendo e ho ritenuto opportuno informarmi sull'esito della missione.."
"Se n'è andata...." furono le uniche parole che riusci a pronunciare Sousuke.
"Come? Se n'è andata? Intende dire la signorina Chidori?"
"Lei ha deciso di andare con lui.."
"Questo è assolutamente impossibile. Rifletta solo un secondo. Lei ha deciso di aiutarmi senza desiderio di farlo veramente. Lei odia mio fratello e non se ne andrebbe mai andata di sua spontanea volontà di questo sono praticamente certa." disse Tessa agitandosi
Sousuke iniziò a comprendere le sue parole. Era vero. Kaname odiava Leonardo, era sempre stata contraria a questa missione, non se ne sarebbe mai andata di sua spontanea volontà. Cosa gli stava succedendo? Era ovvio che se n'era andata perchè vittima di una minaccia. Come aveva fatto a non pensarlo subito? Questo non era da lui. I sentimenti avevano preso il sopravvento e non lo avevano fatto ragionare con mente lucida.
"E' vero, ha ragione."
"Per favore ora deve trovare un modo per rintracciarla. Io potrò darle tutto l'aiuto possibile ma sta a lei trovarla. Crede di poterlo fare?"
"Affermativo. Mi metto subito al lavoro. Colonnello..mi dispiace per poco fa...mi sono lasciato sopraffare dallo stupore. Non accadrà più." si scusò Sousuke
"Nessun problema. Solo ora riesco a capire quanto... Non importa. Attendo aggiornamenti. Arrivederci" e chiuse la telefonata.
Sousuke iniziò a correre verso casa.
Cavolo aveva perso un sacco di tempo per colpa della sua stupida reazione.Ancora non capiva come era potuto succedere che le emozioni avessero preso il sopravvento. Evidentemente da Hong Kong, dal momento che era stato molto vicino da non poterla vedere mai più, la sua paura di poterla perdere si era intensificata.Sapeva benissimo il sentimento che stava nascendo in lui, quel sentimento del quale aveva solo sentito parlare o che aveva sentito nelle canzoni, quel sentimetno mai provato sulla sua pelle. Forse era giunto anche per lui il momento di conoscerlo. Solo che non voleva ammetterlo.
Entrò correndo in casa, aprì tutti i cassetti, cercando febbrilmente qualcosa.
"Dove l'ho messo??!" continuava a sussurrare.
"Dove cavolo.....trovato!". Tirò fuori un piccolo aggeggino, una specie di computer in miniatura, lo aprì e lo accese. Subito apparve sullo schermo la piantina di Tokyo e un puntino rosso lampeggiante in movimento. Si trattava del gps impiantato nel bracciale di Kaname, quello che lui le aveva regalato mesi prima e che già una volta gli era stato utile per ritrovarla. Pr fortuna lei non lo toglieva mai. Un pò perchè ci era affezionata (era comunque un regalo di Sousuke) un pò perchè sapeva che le sarebbe sempre servito.

"Dai scendi.." disse Leonardo aprendo la portiera del taxi a Kaname.
Lei scese senza dire una parola. Si trovavano in una squallida vietta di Tokyo, circondata da vecchi edifici in mattone a vista. Leonardo si fermò e alzò la testa.
"Alastor 1211" e con un tonfo assordante atterrò uno degli AS di Leonardo.
"Alastor 1212" e atterrò anche l'altro.
"Molto bene... ora credo che possiamo andare mia cara" e si incamminò verso uno dei muri in mattone. Kaname era cinrcondata. Davanti c'era Leonardo e dietro i 2 AS. Anche volendo non sarebbe riuscita a scappare.

Sousuke prese una calibro 30, una bomba a mano, un lacrimogeno e un coltello in titanio e sotto la guida del gps uscì di casa correndo. Vide che il puntino che rappresentava Kaname si stava dirigendo verso la periferia sud di Tokyo. Non poteva andare a piedi, ci avrebbe messo troppo tempo a raggiungerli. Senza troppi problemi prese il manico della sua pistola e spaccò il finestrino della macchina che aveva davanti a sè. Mise in moto e partì a tutta velocità verso il punto segnalato dal pc. Probabilmente ora avrebbe scoperto il nascondiglio di Leonardo, quello che lui aveva cercato per anni, sperando di ottenere qualche informazione sul nuovo lui. Il puntino smise di lampeggiare e si fermò in una stradina della periferia, a soli 5 minuti da dove si trovava Sousuke in quel momento.
Lasciò la macchina nella via traversa a quella dove si trovavano Leonardo e Chidori, impugnò la sua pistola e si avvicinò facendo il minor rumore possibile. La scena che vide fu Leonardo che stava trafficando con il muro, Kaname dietro, lo sguardo impegnato a controllare ciò che faceva lui, e di spalle a lei i 2 AS in miniatura.
Non poteva agire adesso. Avrebbe perso l'occasione che stava aspettando, quella di scoprire il nascondiglio di Leonardo, e in più non voleva che Kaname rimanesse ferita in qualche modo e se lui avesse attaccato anche i 2 AS avrebbero agito. In quel momento Chidori si girò verso di lui. Lo vide, i suoi occhi si riempirono di gioia, ma non di stupore. Lei non si aspettava niente di meno da lui. Si lasciò sfuggire un sorriso e gli strizzò l'occhio. Lui la guardò con aria interrogativa per pochi istanti, giusto fino a quando non la vide scomparire nel muro insieme ai suoi rapitori.
Sousuke si avvicinò al muro e la notò. 





  
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