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Autore: sasa123    27/12/2013    2 recensioni
(IN QUESTA STORIA, A VOLTE, VENGONO CITATI DEI PERSONAGGI E DEI FATTI REALMENTE ACCADUTI! SOLO MODIFICATI UN Pò!)
Questa è la storia di un ragazzo che voi conoscete molto bene e di una ragazza che vuole a tutti costi inseguire il suo sogno, ma ci riuscirà?? o sorgeranno dei problemi?? se volete saperlo leggete!! :)) naturalmente ad ogni inizio capitolo c'è una canzone del mitico MJ :3 che vi consiglio di usare come sottofondo per il capitolo! tanto per creare un pò l'atmosfera! :) ecco un anticipo! buona lettura!:
Lei, una ragazza come tante, non molto alta, capelli lunghi, biondi e mossi, occhi verdi e pelle color latte. Si chiama Annie, è una ragazza molto forte e sicura di se, pronta a tutto per realizzare il suo sogno: cantare.
Lui? beh non c'è molto da dire, Michael Jackson. Il Re del pop, la leggenda della musica. Un ragazzo forte, dolce e con un grande cuore.
Questi due cuori, tanto forti quanto lontani, non sanno che presto il destino gli giocherà un brutto scherzo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Jackson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 29


 
Quelle labbra, così morbide. Sapevano di limone. L'avevo appena conosciuta eppure non seppi resistere a quella sensazione. Chissà perchè, io ero un tipo che amava le donne, le amo tutt'ora. Ma quelle situazione era troppo avventata per me... Potevo andarmene, potevo dirle: Ehi, ma che ti prende?? 
Eppure non lo feci. Non fu uno di quei baci a cui ero abituato, non era uno di quei baci dolci e allo stesso passionali. No. Quello era un bacio che riesce a strapparti via l'anima. Non sapeva d'amore, non era dolce come i baci delle favole. Era aspro e possessivo. Qualche minuto dopo si staccò, non so perchè ma era riuscita a togliermi anche l'ultimo briciolo di energia. Cominciò a fissarmi con quei suoi occhi magnetici. Quello sguardo mi tolse il respiro. Non so il perchè, quello non era amore. 
 
''Ci vediamo, Jackson.''
Disse Susie sorridendo maliziosamente e rientrando in sala. 
 
''...''
 
Non ci potevo credere. 
Ero davvero rimasto li? fermo, immobile. Non ci capivo piu nulla. 
Mi distolse dai miei pensieri la voce di una delle mie guardie del corpo:
 
''Signor Jackson! Ma dov'era finito?? l'abbiamo cercata ovunque!''
 
''?, Oh...mi dispiace.''
 
''Si sente bene?''
 
''...Si, è tutto apposto.''
 
''La festa è finita, l'accompagnamo a casa.''
 
''Si.''
 
E così mi feci portare a casa. Non vedevo l'ora di appoggiarmi sulle soffici e calde coperte del mio letto. Quella sera però fu diverso, continuavo a pensare a quella ragazza. A Susie, a quel suo bacio, così possesivo. Se solo provavo a tornare indietro con la memoria a quel momento mi si bloccava il respiro. Non sapevo perchè, ma volevo rivederla. Quella sera non riuscii a dormire, continuavo a pensare a lei e a quel bacio. Cavolo, che situazione. Verso le 5 del mattino mi arrivò una chiamata da un numero che non conoscevo. Poi mi ricordai che quella sera le avevo dato il mio numero. E senza pensarci due volte mi alzai il piu infretta possibile e risposi. 
 
''Pronto?''
 
#Buona sera, ancora sveglio?# 
 
Si era Susie. 
 
''Si...e che non sono riuscito a prendere sonno.''
 
#Davvero? mi dispiace. Troppi pensieri, Mr. Jackson?#
 
''?, io...''
 
#Come pensavo. Ti si legge negli occhi.#
 
''...''
 
Come faceva?? Non era possibile, nessuno mi aveva mai capito così bene. Ma il problema era: io volevo essere capito? No. Non faceva proprio per me. Non avevo bisogno del suo aiuto. Potevo cavarmela benissimo da solo. 
 
''Senti Susie, è tardi. Domani ho un impegno urgente e non posso proprio prensentarmi come uno zombie. Proverò a dormire qualche ora.''
 
#D'accordo, allora ti lascio riposare.#
 
''Buona notte.''
 
#Notte Mike, e se avessi bisogno di qualcuno che ti liberi dai tuoi problemi... ricordati questo numero. Eheh. Ciao.#
 
''? Liberare da-''
 
Tuuuu...tuuuu...
 
Aveva staccato. Cosa...cosa intendeva per 'liberare dai problemi'? Quella ragazza proprio non riuscivo a capirla. Appoggiai il telefono sul comodino e mi stesi di nuovo sul letto cercando di prendere sonno. Senza nessun risultato. 
Qualche ora dopo guardai l'orologio, erano già le 7. Dovevo muovermi o avrei fatto tardi al colloquio con la case discografica. Mi alzai, presi un po di caffè, mi feci una doccia e in men che non si dica ero pronto per cominciare una nuova gioranata. O quasi...
Verso le 8 arrivai negli studi della mia casa discografica e insieme al mio manager mi misi a discutere sulle somme che la casa avrebbe dovuto sborsare per produrre uno dei miei futuri dischi. ''Off the wall'', già in preparazione da qualche tempo. Ci tenevo troppo a quel disco e non avrei permesso a niente e nessuno di rovinarmelo. Inutile dire che ci fù un problema, un grosso problema. La casa discografica non aveva abbastanza soldi per portare avanti il mio progetto e li entrai in panico. Cavolo, che casino. Non ci potevo crede, perchè a me?? Stemmo li a discuterne per un oretta fino a quando non mi infuriai e decisi di far continuare la discussione al mio manager, poi mi avrebbe fatto sapere tutto. Decisi di prendere la macchina e farmi portare a fare un giro, così, per schiarirmi un po le idee. Non ne potevo proprio piu. Che diavolo, ma perchè tutto a me?? Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutti quei problemi?? Ad un certo punto mi venne un lampo. E cominciai a ripetermi la frase della sera prima: ''Se avessi bisogno di qualcuno che ti liberi dai problemi...''
 
''Ricordati...questo numero.''
Mi dissi fra me e me. 
 
Lo so, chiamarla non aveva senso, e non avrebbe risolto un bel niente ma...cosa dovevo fare?? E poi non avevo niente da perdere. Decisi di chiamare Susie, giusto per togliermi alcuni pensieri che mi frullavano in testa dalla sera prima. Volevo avere delle risposte. Non ci pensai due volte, presi il telefono e la chiamai. 
 
Tuuu...tuuu....
 
#Pronto?#
 
''Pronto Susie, sono Michael.''
 
#? ciao Mike! cosa c'è? è successo qualcosa? sembri un po strano.#
 
''Si, scusami se ti disturbo ma...vorrei parlarti.''
 
#Si certo, dove sei?# 
 
''Sono per strada, sei sola? sei a casa?''
 
#Si#
 
''Dove abiti?''
 
#In london street, difronte alla Banca.#
 
''Ok, arrivo.''
 
Diedi l'indirizzo al mio autista che in meno di 10 minuti mi portò proprio difronte alla casa di Susie, che mi stava aspettando fuori dalla porta. Mi misi gli occhiali e il capello e cercando di non essere visto, scesi dalla macchina e entrai dentro casa sua. 
 
''Ciao Mike! Qual buon vento ti porta qui?''
 
''Ciao Susie, perdonami se ti ho disturbata ma avevo bisogno di parlarti.''
 
''?, si certo. Vieni accomodati di la in soggiorno, puoi sederti sul divano.''
Mi rispose sorridendo. 
 
''Grazie.''
Le dissi ricambiando il sorriso. 
 
''Dimmi, cosa è successo?''
Mi chiese lei incuriosita. 
 
''Oggi è stata una giornataccia. Ho avuto un problema nella mia casa discografica. In piu ieri sera non sono riuscito a chiudere occhio. Sono uscito per prendere un po d'aria e...ho pensato alla tua frase. Quella di ieri sera.''
 
''? quale?''
 
''...Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcuno che mi togliesse dai problemi...potevo chiamarti.''
 
''?, mpf. Allora...sei qui per quello? Sei stanco? Hai bisogno di qualcuno che ti tolga dai problemi?''
Disse lei alzandosi dal divano. 
 
''Io...s-si...ne ho davvero bisogno.''
Le rispose Michael appogiando il volto sulle mani. 
 
Ero arrivato al limite, non ne potevo proprio più. 
 
''Se tu...puoi fare qualcosa per tutto questo...falla, per favore.''
Non credevo alle mie parole. Se davvero stavo dicendo una cosa del genere ad una ragazza appena conosciuta allora ne ero convinto. Ero proprio al limite. 
 
''Io non posso toglierti i problemi ma...posso sempre provare a farteli dimenticare per un po.''
Disse lei sorridendo maliziosamente. 
 
''?...''
 Si voltò verso Susie, che ormai era proprio difronte a lui. 
 
''Conosco il rimedio giusto. Devi solo darmi l'ok...''
Si abbassò fino ad arrivare al suo volto e avvicinandosi cominciò ad accarezzarlo dietro il collo. 
 
''...e potrò renderti felice per un pò.''
Concluse lei sfiorandogli le labbra con le sue. 
 
''...''
Ero sorpreso. Non potevo proprio crede a quello che stava succedendo. La fissai per un attimo in quei suoi due occhi neri come la notte...e li fu la fine. Se volevo mantenere anche solo un briciolo di controllo, quello non dovevo proprio farlo. E deccole di nuovo, le sensazioni della sera prima: mi si bloccò il respiro, e mi sentii perso. Non dovevo guardarla, non dovevo farmi ipnotizzare da quegl'occhi, da quel corpo...da lei. 
 
''...ok''
Rispose Michael con un filo di voce. 
 
E quello non fu solo l'inizio di tutto quanto... fu anche l'errore piu grande di tutta la mia vita. 





Commento dell'autrice:
Salve gentaglia!!! eccomi qui con il 29esimo capitolo ;) A dire la verità ho scritto questo capitolo avant'ieri ma non avendo connessione non ho potuto aggiornare fino ad adesso >___<'' Cmq beh che dire?? Buona lettura! aspetto le vostre recensioni con ansia :D   -Sasa123-
  
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