Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: SynysterIsTheWay    27/12/2013    14 recensioni
E se Brian Haner, combattesse contro sè stesso da quasi quindici anni?
Dal prologo:
"Era da tanto tempo che aspettava questo momento.
Probabilmente, era da una vita.
Un lieve e piccolo sospiro, accompagnato poi dal suo battito cardiaco che non riusciva a calmarsi.
Il cuore batteva come non aveva mai fatto prima d'ora ed i suoi occhi, non aspettavano altro che avere quella splendida
visione davanti a sè.
"Posso farcela" Disse il ragazzo a sè stesso, sembrando il più naturale possibile mentre si alza dal letto per rivolgersi al suo solito
specchio.
Il ragazzo si passa continuamente le mani tra i capelli corvini, completamente spettinati ma perfettamente autobiografici.
Gli occhi, illuminati dalla passione, continuano a brillargli nonostante sia appena iniziata la giornata.
"Cosa aspetti!? Vai!" Gli sussurra la sua coscienza mentre lui stesso si sente morire dentro.
Un battito mancato, vedendo poi una scena che non avrebbe mai voluto vedere. In questo momento, Haner avrebbe senza dubbio preferito esser cieco.
Brian stringe le sue mani in pugni, con rabbia. Avrebbe ucciso chiunque gli si sarebbe avvicinato. E lo avrebbe fatto.
Se non altro, per ora, non fa altro che osservarla mentre bacia quel ragazzo che sarebbe dovuto essere lui."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

26° It's you're fucking nightmare.





IN QUESTO CAPITOLO CI SARANNO SCENE UN PO' PIU' ESPLICITE QUINDI, SE CERTE COSE, VI FANNO STAR MALE...EVITATE DI LEGGERLE.







BRIAN POV'S


Ed è stupendo vederla dormire beata tra le mie braccia.
Per tutta la notte, non ho fatto altro che osservarla mentre presa dal sonno continuava a spostarsi di quà e di là per
poi posizionare definitivamente la sua testa contro il mio petto.
Perchè continui a stare con Liam ed intanto desideri la mia presenza nel tuo stesso letto? Beh, immagino che lui ti abbia dato
tutto ciò che non sono riuscito a darti io.
Odio saltar fuori dal nulla, ma non potevo stargli lontano...non ci riuscirei neanche se lo volessi. 
E' stato un colpo al cuore, ricevere quella chiamata improvvisa da Val...eppure sapevo che era successo qualcosa alla mia bimba.
E' strano ma...la sento dentro.
Spero che dopo aver visto il mio volto ieri, lei abbia capito che  non me ne sarei mai andato e che non l'avrei mai abbandonata.
Ho cercato mille ragioni per lasciarla andare ma senza lei è inutile anche solo tornare a respirare.
Mi succede ancora di risvegliarmi sudato, dopo aver urlato il suo nome per tutta la notte...
Si può sapere che diritto aveva lui di portarti via da me in questo modo? 
A Natale credevo di esser l'unico a non avere nessuno da abbracciare...ma poi lei ha illuminato tutto anche solo passandomi accanto.
Quest' anno non ha addobbato la casa come le era solito fare...forse si era resa conto che mancavano due mani che lei conosce bene.
E adesso? Adesso credo di aver finito i modi per dirgli quanto ci tengo a lei.
Prendo un respiro profondo, vedendola ancora accoccolarsi contro il mio petto.
Dio che spettacolo...
All'improvviso però, dopo aver sentito alcuni passi provenire dal corridoio, sussulto vedendo Liam entrare in camera e socchiudere gli occhi
con delusione.
-Tu...che cosa cazzo ci fai a letto con lei?- Urla il coglione, fuori di sè, svegliando la mia bimba che continua a strofinarsi gli occhi.
-Oddio Liam!- Urla Al, portandosi una mano dinanzi alla bocca. 
Io sorrido soddisfatto, vedendo il ragazzo quasi svenire sul pavimento.
Lo vedi cosa si prova adesso figlio di puttana?
-No Liam, non è quello che pensi!- Si giustifica Alex, voltandosi verso di  me.
-Oh no coglione, non è quello che pensi...io e Al abbiamo semplicemente scopato.- Ghigno battendo le mani contro il materasso.
-Porca puttana Alex!- Urla ancora Liam, portandosi velocemente le mani sulla testa, più disperato che mai.
-Liam, non è vero! Io e Brian non abbiamo fatto niente!-
-E allora perchè cazzo sta dormendo con te? Per di più è anche a torso nudo a metà dicembre!-
Riesco a percepire l'odio che il coglione sta provando in questo momento, contro di me.
Non aspettavo altro...
-E che cosa ti aspettavi scusa, che scopavo con i vestiti addosso? Ma sei proprio un moccioso!- Rido ancora, vedendolo quasi scaraventarsi contro di me ma Al
si alza velocemente dal letto per fermare Liam.
-Liam, non vedi che lo sta facendo apposta? Non abbiamo fatto niente...dovresti conoscermi amore!-
Amore!? Oh merda.
-Oh andiamo Al, non vuoi raccontargli i particolari?-
-Brian, smettila ti prego!-
-Come vuoi...sapevo che avresti reagito in questo modo...dopotutto, è stato solo del buono e sano sesso!-
-Io ti ammazzo pezzo di merda!- 
-Guardami testa di cazzo, sto tremando dalla paura!-
Liam si avvicina a me con presunzione per poi esser fermato ancora da Al che gli prende il viso tra le mani.
-Che c'è Liam? Vuoi picchiare anche me adesso?- Continuo, più nervoso che mai ma lo sguardo di Al mi intima di finirla quì.
-No Liam, ti prego calmati...lo fa solo per farti arrabbiare...Tu ti fidi di me?-
-Si, ma non mi fido di lui.-
-Dai amore...-
-Allora mi spieghi cosa cazzo è successo?-
-Lei è caduta ed io sono scivolato su di lei, semplice.-
-Brian!- Mi rimprovera ancora Al ed io mi arrendo, ridendo a crepapelle. 
Velocemente, indosso la mia maglietta ed i jeans per poi infilarmi le scarpe e prendere il giubbino tra le mani.
-Au revoir.- Ribatto infine, uscendo dalla camera, salutando poi la madre di Al.
-Ciao Brian...non sapevo ci fossi anche tu...- 
-Buongiorno! A dir la verità, mi ci son ritrovato per caso...-
-Non mi dirai che...tu e la mia Al...-
-No signora, non si preoccupi. Non l'ho sfiorata neanche con un dito.-
-Avete dormito su letti separati? Ti ricordo che non siete più dei bambini!-
-Cercherò di ricordarmelo. Arrivederci!-
-Non hai risposto alla mia domanda Br...-
Non dò la possibilità di parlare alla madre di Alex ed entrando in auto, mi dirigo verso casa Baker. Anche oggi, abbiamo le prove.





































ALEX POV'S


Dopo aver chiarito la situazione con Liam, scendo giù in salotto mentre osservo mia madre prepararsi per una nuova giornata di lavoro.
La pagano una miseria ed è costretta a lavorare anche durante le festività natalizie...
-Anche oggi al lavoro?- Le domando, sedendomi sul divano ed accendendo la televisione. Non ho alcuna voglia di raccontarle di ciò che 
mi è accaduto ieri...non ne ho la forza.
Sarà stata una semplice allucinazione.
-Si tesoro, anche oggi...tu invece, cosa farai?- Risponde mia madre, aggiustandosi il colletto della camicia.
-Credo resterò a casa a guardare un film...non ho molta voglia di uscire.-
-Perchè non inviti i ragazzi?-
-Da quello che sò, oggi dovrebbero avere le prove e non mi và di disturbarli...forse chiamerò Valary ma non ne sono ancora sicura. Vorrei
solo dormire e risvegliarmi domani mattina!-
-Tesoro...tu, sei mai andata oltre con...i ragazzi?-
-Perchè questa domanda?-
-No...così.-
-Mamma, se quel coglione di Brian ti ha detto cose del tipo che siamo stati a letto insieme non crederci. Lo sai com'è fatto, ama sempre scherzare.-
-Ci avrei giurato! Sei ancora troppo piccola per certe cose!-
-Ho diciotto anni mamma!-
-Ma resterai sempre la mia piccola Al...e poi, sei fidanzata con Liam.-
-Mamma, se volessi tradire Liam non credo lo farei con il mio migliore amico che per giunta è un gran puttaniere che se ne fa una diversa
ogni sera...-

-Brian...sempre il solito! Le donne saranno sempre il suo punto debole!-
Sorrido, per poi salutare mia madre che corre al lavoro facendomi un semplice cenno di mano.
Dopo aver guardato alcuni programmi tv abbastanza noiosi, mi faccio una doccia veloce per poi distendermi un pò sul letto e riposare.
Chiudo gli occhi per poi riaprirli in fretta dopo aver ascoltato il suono assordante del campanello di casa.
Sbuffando, mi alzo dal letto per poi scendere le scale e ritrovarmi dinanzi all'ingresso.
-Chi è?- Domando guardando dallo spioncino della porta, ma non risponde nessuno.
Alzo le spalle, per poi voltarmi e ritornare in camera ma il suono del campanello riesce a rientrarmi in testa ancora una volta.
Torno alla porta, osservando ancora lo spioncino ma nulla, buio totale.
-Allora, chi è?- 
-Il postino.- Risponde la persona fuori che stranamente, ha una voce più che familiare.
Sospiro, per poi aprire la porta e sentire il mio stesso respiro, morire all'istante.
Quel sorriso...quel sorriso di acida vendetta e di perversione, non fa altro che spaventarmi.
Credevo di aver dimenticato...eppure, adesso mi è tutto chiaro.
-Ciao Alexandra, ne è passato di tempo eh?- 
Una parte di me muore, mentre provo inutilmente a richiudere la porta con tutte le mie forze.
Spingo la porta in avanti per poi esser scaraventata a terra da mio padre che riesce a sottomettermi.
Per tutto questo tempo ho ripetuto a me stessa di potercela fare e di poter dimenticare...ma adesso, sento il mondo ricrollarmi addosso.
Sopravvivendo tra le macerie del mio stesso cuore spezzato, provo a rialzarmi, ma mio padre mi prende per il capelli, tirandoli via con forza.
-Ti sono mancato vero, cucciola?- Continua mio padre, costringendomi ad alzarmi.
Mi dimeno contro di lui, riuscendo finalmente ad allontanarlo.
-Non capisci il danno che hai fatto? Non capisci quanto io abbia provato duramente a creare un nuovo inizio? Mi hai reso l'infanzia un inferno!- Urlo
con tutte le mie forze, vedendo l'uomo aggiustarsi il cravattino e la giacca. 
-Andiamo Alexandra, non merito forse un pò di rispetto?- Sorride lui con un tono di voce che non mi piace per niente.
Quel tono di voce...mi riporta al tempo in cui ero costretta a nascondermi in cantina per evitare che lui mi trovasse...
-Forse per te tutto questo sarà solo un ricordo, ma per me è tutto ancora vivo! Tutti i segni e le cicatrici che mi hai lasciato
sul corpo hanno ancora un segno indelebile dentro di me!-
Urlo ancora, questa volta, tirando in sù le maniche del mio maglioncino per mostrargli 
le ferite che si sono perfettamente cicatrizzate sulle mia pelle.
-Dopotutto, sono stato un bravo padre...non ti ho mai fatto mancare niente...-
-E l'amore che un padre nutre per la propria figlia dov'è? Lanciavi tua figlia...una bambina di soli quattro anni, contro delle scale fredde.-
-Ma rimarrai sempre la mia cucciolona preferita? No?-
-Tu sei pazzo! Hai abbandonato tua moglie e tua figlia per le strade spente della California mentre tu eri pronto a farti qualche nuova prostituta!-
-Le cose cambiano...le persone cambiano...adesso, sto cominciando ad amare i corpicini opprimenti delle ragazzine minorenni e non.-
Rabbrividisco alle sue parole taglienti come lame. Per quanto tempo ho sognato un padre che in realtà non è lui?
Aron, mio padre, avanza verso di me ed io scappo verso il piano di sopra correndo per le scale.
Urlo con tutte le mie forze nella speranza che qualche vicino possa sentire ma nessuno sembra esser disposto ad aiutarmi.
Provo ad entrare nella mia camera ma non ci riesco sentendo di nuovo le sue mani sporche contro la mia pelle.
Aron mi tira ancora i capelli, incitandomi ad entrare nella mia stanza per scaraventarmi sul mio stesso letto.
-Ti prego...non farlo.- Provo a sussurrare con una voce rauca che non credo di riconoscere. 
Sento le lacrime continuare a rigarmi il viso ma le lascio scorrere vedendo mio padre adagiare le mani contro il mio viso per maltrattarlo.
Il rumore degli schiaffi, riempiono la stanza facendomi urlare ancor di più.
-Ne vuoi ancora?- Urla Aron, fermandosi.
-No...ti prego basta.- Piango, toccandomi le guancie ormai distrutte.
Avevo portato nel "dimenticatoio" anche tutto questo.
-Ho qualcosa di meglio quì per te, cucciola...-
Urlo con tutte le mie forze, vedendo Aron abbassare la zip dei suoi jeans scuri per poi costringermi a restare immobile.
Aron mi strappa via il maglione per poi penetrarmi con gli occhi scuri. 
Ho sempre avuto paura dei suoi occhi...così folli...così vuoti.
-Comincia il divertimento cucciola, non piangere. Ti prometto che ti piacerà...e mi auguro che nessun altro pivellino abbia provato ad entrare nelle
tue gambe!-
-N...n...- Non riesco a parlare, sentendo il mio cuore battere con prepotenza.
Il mio incubo più grande si sta per avverare.
E' per colpa sua che trovo difficile avvicinarmi a chiunque ed in qualche modo, Liam mi ricorda lui...ma non posso fargliene una colpa.
E chi lo sà...forse questa è davvero la fine. La fine di tutto.
-Al? Alex? Sei in casa?- Sento la voce di Jimmy chiamarmi dal piano inferiore, ma resto immobile non riuscendo a muovermi.
Aron si guarda intorno, quasi spaventato.
Lo guardo con rabbia e rancore, per poi riprendere il respiro perduto.
-Questa volta ti è andata bene tesorino, ma la prossima volta non sarò così cauto. Ci vediamo cucciola.- 
Aron scappa via e spero con tutta me stessa che Jimmy riesca a vederlo.
-Al? Al, ho trovato la porta aperta e sono entrato...- Continua Jimmy mentre sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più.
-Jimmy...s...s...sono quì.- Balbetto piangente, non riuscendo a muovere neanche un muscolo.
La porta della mia camera si apre e Jimmy mi osserva come spaventato.
-Alex ma chi può averti fatto una cosa del genere?- Mi domanda Jimmy, avvicinandosi velocemente a me per poi abbracciarmi.
-E'...e' stato...- 
-Liam! Oh cazzo, quel figlio di puttana adesso me la paga!-
-No Jimmy...è stato mio padre.- Dico tutto ad un fiato, vedendo poi Jimmy scrutarmi con quei suoi occhioni azzurri.
Il mio amico mi abbraccia forte, correndo poi in bagno per prendere il kit medico.
Dopo avermi medicata, Jimmy mi riposiziona sul letto con preoccupazione e rabbia.
-Vado a chiamare Gates e gli altri...-
-No, no Jimmy ti prego, resta quì... ho paura!-
-Alex io...-
-Brian non deve saperlo.-
-Non puoi chiedermi una cosa del genere Al.-
-Sò che Brian è il tuo migliore amico ma è per il nostro bene.-
-Ma...perchè? Al, Brian ha tutto il diritto di sapere...-
-No...Brian uscirà fuori di senno quando verrà a sapere una cosa del genere! Non posso rischiare che lui faccia qualche pazzia e non voglio
che si preoccupi troppo per me.-

-Ma tu hai bisogno di aiuto Al!-
-Rev, ti prego...ho bisogno che tu non dica niente a nessuno.-
-Alex non posso promettertelo.-
-Non promettermelo allora, ma...semplicemente, non dire niente.-
Jimmy sospira, per poi annuire.
E pensare che io ho avuto anche il coraggio di perdonare un ragazzo che sembra somigliare così tanto all'uomo che mi ha rovinato la vita.
-Come mai sei venuto?-
-Credevo che Brian fosse ancora quì e temevo che aveva dimenticato che oggi ci sono le prove...-
-Giusto...le prove...vai Jimmy, io mi sento meglio.-
-Stai scherzando Al? Io adesso non posso lasciarti da sola!-
-Chiamerò Valary...adesso vai, non voglio che tu faccia tardi per colpa mia.-
-Allora aspetterò che venga Val.-
-Jimmy io...-
-Alex, se credi davvero che io possa lasciarti sola, per di più in questo stato...ti sbagli di grosso.-
Ringrazio mentalmente Jimmy per poi chiamare Valary nella speranza che lei stessa, venga presto da me.



























Dopo aver raccontato l'avvenimento a Valary, lei stessa ha proposto di rimanere quì per la notte e farmi compagnia.
Liam mi ha chiamata tante volte ma io non sono riuscita a rispondergli. Per un pò di tempo, credo di non voler ascoltare niente e nessuno.
A pranzo e a cena non sono riuscita a metter giù cibo e per il resto, non ho fatto altro che vomitare tutto il giorno.
Mi auguro che Jimmy non si sia lasciato scappare niente o Brian potrebbe andare di matto.Non voglio creargli altri dispiaceri.
Può sembrare un ragazzo forte all'apparenza...ma in realtà, sembra esser molto fragile.
Adesso sono nel mio letto e non riesco a dormire. Valary si è addormentata già da un bel pò ed io continuo a contare le pecorelle sul soffitto
come ero solita fare da piccola.
I soliti metodi utilizzati dai genitori per convincere i figli a dormire anche se con me, non è mai servito.
Per il resto, non ho avuto neanche il coraggio di raccontare la situazione a mia madre...lei è così debole che potrebbe cadere in depressione almeno
quanto me. Mi aspettano giorni bui e difficili...ma spero di riuscirli a superare.
Mi alzo dal letto all'improvviso, sentendo il bisogno di andare in bagno.
Osservo ancora Valary e vedendola dormiente non posso far altro che sorridere.
Corro in bagno, appoggiandomi alla tazza del water per  rigettare anche l'anima. Non ho mangiato niente eppure è da oggi
che continuo a vomitare senza sosta.
Dopo aver buttato l'anima nel wc, tiro lo scarico sentendo ancora l'odore odioso di quel dopobarba utilizzato da mio padre.
Torno in camera, affogando nelle mie lacrime e nel mio solito cuscino sperando che la notte venga a prendermi presto.












































NOTE DELL'AUTRICE.


Buonsalve a tutti miei bellissimi lettori!
Dunque, sono tornata in fretta questa volta dato che il capitolo
era già pronto da tanto tempo.
Povera Al...il padre è tornato e per farle ancora del male.
Comunque sia, siete stati tutti gentilissimi ad esprimere il vostro parere nel capitolo precedente
perchè come sapete ne ho davvero bisogno.
Continuerò la storia dato che manca pochissimo alla fine e mi auguro che possa piacervi sempre di più dato
che è piuttosto drammatica.
Sapete...sin dall'inizio sapevo di voler scrivere una ff malinconica e ...credo che alla fine della storia ne capirete
il motivo. C'è anche un motivo se ho lasciato la storia scorrere con lentezza ma adesso non posso spoilerarvi troppo !
Bene...vi ringrazio ancora tutti per il grande sostegno che mi avete data...si, siete stati calorosissimi ed io non potrò mai
dimenticare un qualcosa di questo genere. 
Se non dovessimo sentirci, vi mando i miei più sinceri auguri di buon anno e che il 2014 ci porti un pò d'allegria in più!
Grazie a tutti e ci sentiamo al prossimo capitolo che spero di riuscire a pubblicare al più presto!
Un bacio a tutti e ancora tantissimi auguri dalla vostra...Gates.





-SynysterIsTheWay

















   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: SynysterIsTheWay