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Autore: IdolsLove    27/12/2013    2 recensioni
Ok, è un chiaro riferimento a me, e sento le mie guance ancora più calde di prima. Ci mettiamo seduti sul divano in casa e parliamo per ore.
Restiamo su quel divano per molto tempo, finché Drew non viene a chiamarmi perché si è fatto tardi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

 

 

 

Entro in classe con qualche minuto di ritardo. Prima ora: Biologia.

Il ticchettio dell'orologio mi pareva sempre più forte e veloce, mi sembra di essere stata sola in quella stanza per ore.
-E va bene Anderson. Che succede?- Il preside Moore entra nella stanza silenziosamente, richiude la porta e si siede davanti a me, aspettando una risposta -Perché signore, che ho fatto?-
-È una settimana che ricevo segnalazioni dai tuoi professori che entri in ritardo tutte le mattine e dopo la ricreazione. Che succede Anderson?-
-Niente signore. Mi trattengo un po' troppo a parlare con amici..- Preside Moore, l'uomo più sospettoso, pessimista e melodrammatico che abbia mai conosciuto durante la mia lunga vita da diciassettenne.
-Sicura Anderson?-
-Si signore.- La mia risposta però, non sembra convincerlo
-Non mi devo aspettare niente di grave?-
-Di grave? Non spaccio mica droga!- Ok lo ammetto, il mio modo di rispondere alla gente non è tra i migliori, ma sono fatta così.
-Bhe, non ho mai insinuato niente del genere Anderson.-
-E cosa voleva insinuare allora preside Moore?-
-Niente di speciale. Magari volevi parlarmi di qualcosa, dato che oggi non te ne sei andata dal mio ufficio alla mia prima parola.-
-Bene, vorrà dire che me ne andrò adesso.- mi alzo e mi dirigo verso la porta.
-Torna a casa Anderson.- al suono di queste parole mi blocco immediatamente, mi giro di scatto verso il preside e sbatto le mani sulla sua scrivania, ma lui non si muove.
-Vorrebbe sospendermi? Per un ritardo?!-
-Oh no, non voglio assolutamente sospenderti. Dico solo di tornare a casa, è meglio, per questa volta chiudo un occhio sul tuo comportamento. Ci vediamo domani Anderson.- Mi accompagna alla porta; esco dall'edificio e mi siedo sui gradini dell'ingresso, per aspettare Joe. Pochi minuti dopo mi arriva un messaggio: Andrew “So che sei a scuola, ma mi manchi tanto, non vedo l'ora di riuscire a chiamarti, Ti voglio bene”. Alla vista di questo messaggio sorrido, almeno so che non mi ha dimenticata. Non faccio in tempo a mettere via il telefono, che questo mi avvisa di un altro SMS in arrivo. Lo apro: “Oggi esco prima, quella di chimica è assente. Ti aspetto?- Inizialmente credo che sia qualcuno che abbia sbagliato numero, poi controllo bene, e capisco che è Joe. Mi viene ancora quella strana fitta allo stomaco, e sul mio viso appare un sorriso a 32 denti. Lo memorizzo sulla rubrica e gli rispondo: “Io sono già fuori, Moore mi ha cacciata AHAHAH, ti aspetto”. Metto via il cellulare e resto seduta sui gradini fino alle undici. Quando vedo Joe uscire dall'edificio, abbracciato ad una ragazza, il sorriso che avevo scompare, la fitta allo stomaco si fa più dolorosa. Li vedo salutarsi, poi Joe viene verso di me -Ciao Alice! Come stai?-
-Chi era quella?- Oh bene, ora ho fatto anche la figura della gelosa. Ride.
-Che ti importa?-
-Così, curiosità. Me lo dici o no chi era?-
-Era mia cugina, viene in questa scuola.. Gelosa..-
-Non sono gelosa!-
-Ah no?-
-No.- mi guarda con un sorriso furbetto.
-Non sono gelosa! Sono curiosa.-
-Oh, certo certo, curiosa..-
-sei noioso. Devo andare a casa. Ciao Joe.- faccio per andarmene ma mi ferma.
-Eddai, non ti sarai offesa..- Fingo di essere arrabbiata con lui.
-Invece si Joseph.- Mi accompagna a casa, ma non parliamo per tutto il tragitto. Arriviamo davanti a casa mia.
-Ciao Joseph.. Ci vediamo- mi ferma di nuovo.
-E va bene non sei gelosa..- sorrido soddisfatta.
-Bravo, l'hai capito finalmente!- Gli sorrido e lui ricambia.
-Ciao Joe- Sono quasi entrata in casa, quando la voce di Joe attira la mia attenzione.
-Alice.. Ti andrebbe di venire alla spiaggia qui vicino domani? Con.. me..?- Sorrido, e mi sento arrossire.
-Ehm, Certo, mi piacerebbe..-
-Si, avevo pensato, di mangiare anche qualcosa..-
-D'accordo.. bell'idea..- Sono sicura di essere più rossa di un pomodoro.
-Ok, ciao Alice..-
-Ciao Joe..- prima che possa chiudere la porta, si avvicina e mi bacia velocemente ma delicatamente sulla guancia, per poi sorridermi e sparire dall'altra parte della strada. Rimango ferma per alcuni secondi, poi entro in casa e mi precipito al telefono, per raccontare tutto ad Amy, che inizia ad urlare come una pazza alla notizia. Inizia ad insinuare che piaccio a Joe, altrimenti non mi avrebbe chiesto di uscire, io le dico che non è un appuntamento ma lei non vuole essere contraddetta. Le dico della fitta allo stomaco che ho quando lo vedo, e lei mi dice che sono innamorata. No. Non è possibile, io non sono innamorata di Joe Jonas. E a lui non piaccio. Al solo pensiero, torna quella strana fitta. Ok, forse dovrei riconsiderare la prima ipotesi.

 

Mi squilla il cellulare e corro a rispondere, guardo lo schermo del telefono e vedo scritto DREW.
-Andrew! Finalmente sei riuscito a chiamarmi! Come stai? Ti trovi bene? La scuola? Devo raccontarti tante cose.-
-Ehi ehi, va piano, non capisco nulla! Comunque, mi piacerebbe parlare con te di persona..-
-Anche a me..- sento bussare alla porta
-Drew, aspetta, bussano alla porta- poso il cellulare sul divano e vado ad aprire. Apro la porta e mi vengono le lacrime agli occhi. Andrew mi sta guardando con quel suo sorriso da furbetto, gli occhi che brillano, con addosso una maglietta senza maniche e dei pantaloncini, ancora con il telefono appoggiato all'orecchio. Resto li ferma con gli occhi pieni di lacrime senza reagire, lui mette il telefono in tasca.
-Bhe, non dovevi raccontarmi tante cose?- nemmeno il tempo di finire la frase che gli sono letteralmente saltata addosso per abbracciarlo e sono scoppiata a piangere. Se non fosse stato un ragazzo abbastanza robusto, a quest'ora eravamo entrambi a terra.

Mi calma e ci sediamo sull'erba del mio giardino.
-che ci fai qui?-
-A scuola avevo due giorni di vacanza e sono venuto a trovarti- mi sorride, un sorriso radioso, che mi è mancato moltissimo.
-Mi manchi, devi per forza andartene?-
-Purtroppo si.. mi manchi anche tu.. allora? Cosa dovei raccontarmi?-
-hai presente Adam? Quel ragazzo che avevi visto prima di partire?-
-SI, allora?-
-Bene, è Joe Jonas!-
-Lo sapevo.-
-E perchè non me lo hai detto?- lo guardo a bocca aperta.
-credevo lo sapessi anche tu, insomma, è abbastanza famoso.-
-lo sai che io non seguo queste cose. Comunque, siamo “usciti” un paio di volte..- inizio a raccontargli nei minimi dettagli tutto, e lui mi ascolta attento e interessato, come se, nel caso si perdesse qualche parola, finisse il mondo. Decido di sorvolare la parte in cui vengo aggredita da un ubriaco alle cinque di mattina, ma lui non si fa sfuggire nulla.
-E lo hai perdonato, cosi, da un giorno all'altro?-
-Ehm.. non proprio..- la sua espressione cambia, passa da interessata a rimproverativa.
-Alice, è successo qualcosa?-
-nono, niente di grave, piu o meno..-
-quel piu o meno non mi convince. Alice, che è successo?-
-ecco..- Gli racconto anche quella mattina, e durante il racconto, lo vedo stringere i denti, e non riesco a non pensare a quanto gli voglio bene.

Parliamo un po' di tutto, della scuola, del tempo libero, di come si trova con i suoi nuovi compagni; ma poi, senza aver toccato l'argomento, mi fa una domanda che non mi sarei aspettata.
-Cosa provi per Joe?- in quel momento divento rossa, sono imbarazzata, perchè nemmeno io lo so.
-Ecco, non lo so.. ma, credo che mi piaccia..-
-Oh..- non so cosa avesse voluto dire con quell' 'oh', ma non pareva molto soddisfatto della mia risposta, comunque decido di lasciare l'argomento in sospeso, e no faccio domande.

Per tutto il resto del pomeriggio non abbiamo più parlato di questo, abbiamo scherzato e giocato come avevamo sempre fatto.
Sono le nove di sera, io e Drew abbiamo cenato insieme, ma ora deve tornare a casa. Prende il telefono e il portafogli, ed esce di casa.
-Andrew, torna a trovarmi.-
-Certo, appena posso vengo- mi rivolge un sorriso rassicurante.
-Magari qualche volta posso venire io-
-Nah, mi piace venire qui, tranquilla- Mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia, poi si gira, e va via; pochi secondi dopo sparisce infondo alla strada.

Entro in casa e resto sdraiata sul letto senza fare niente, ma poco dopo squilla il telefono di casa. Vado a rispondere, e sento la voce di mia madre
-Ciao Alice, io e tuo padre dobbiamo trattenerci un'altra settimana, il lavoro è tanto e non possiamo mollare tutto, ci vediamo.- Senza lasciarmi il tempo di dire niente, di salutarla, attacca. Resto per un po' ad ascoltare il rumore del telefono staccato, quasi sorpresa dal comportamento di mia mamma, ma infondo, non posso aspettarmi più di questo dai miei genitori. Ci vediamo si e no due o tre giorni al mese, poi ripartono per “lavoro”, lasciandomi da sola in casa, senza mai telefonare o preoccuparsi di sapere come sto. Ma ormai ci sono abituata, questa situazione va avanti ormai da quando ho imparato a cucinare, ovvero a 7 anni, poiché mia madre non vedeva l'ora di andarsene lontano da me. Rimetto il telefono al suo posto e vado a fare una passeggiata, restando però nei limiti del mio quartiere, per poi tornare a casa sfinita, andare a letto e dormire fino al suono della sveglia.






Buonsalve bella gente!
Come state? lo so che questo capitolo è immondizia ma siate buoni con me HAHAHAHA
Passato bene il natale?? Io benissimo jsdfsjdfsk
Recensite in tante <3 cieeeooo

  
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